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Conti deposito o BTP Italia?
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Articolo di Alessandro Pedone
21 marzo 2012 9:19
 
Mentre scriviamo il BTP Italia è ancora per poco tempo in collocamento. Il rendimento reale effettivo del titolo non è ancora determinato, abbiamo solo la cedola reale minima (che potrebbe essere quella definitiva, vista la grande richiesta del titolo) e possiamo quindi affermare che il rendimento reale (cioè quello al netto dell'inflazione) sarà, come minimo il 2,25%.
A tale rendimento reale dobbiamo aggiungere, per calcolare il rendimento nominale (da confrontare con le normali obbligazioni a tasso fisso), l'inflazione.
Ricordiamo che non si parla dell'inflazione europea, ma di quella italiana. In questo periodo si aggira intorno al 3%.
Prudenzialmente potremo ipotizzare una inflazione media, nei prossimi 4 anni relativi alla durata del titolo, intorno al 2,5%.
I migliori conto di deposito, oggi, offrono circa il 5% di rendimento lordo.
Se consideriamo che la tassazione sui titoli di stato è al 12,5%, contro quella sui conti di deposito che è al 20%, vediamo che il 4,75% (2,25% di cedola reale + 2,5% di stima dell'inflazione media del periodo) diventa un 4,16% netto, mentre il 5% di un ipotetico ottimo conto di deposito diventa un 4% netto.
Ma quand'anche il rendimento netto del BTP Italia fosse leggermente inferiore ad un conto di deposito che offre una promozione eccellente, il BTP Italia rimarrebbe preferibile.
I conti di deposito, infatti, offrono rendimenti allettanti per periodi limitati di tempo.
E' ragionevolmente da escludere che il tasso offerto oggi dai migliori conti di deposito si possa mantenere per 4 anni (come nel caso del BTP Italia).
Secondariamente il BTP Italia offre una protezione contro l'inflazione. Nel caso (non probabile, ma neppure da escludere) che nei prossimi anni l'inflazione si faccia più preoccupante e si mantenga più nell'aria del 3% che in quella del 2%, il rendimento nominale del BTP Italia crescerebbe automaticamente, mentre per i conti di deposito bisognerebbe saltare da una promozione all'altra per tentare di recuperare l'inflazione.
I conti di deposito ed un BTP a 4 anni rispondono a logiche di impiego del denaro diverse.
Un conto di deposito è sostanzialmente un parcheggio della liquidità. I rendimenti allettanti di questo periodo, e la crisi finanziaria del 2011, li hanno resi anche strumenti da prendere in considerazione per l'impiego temporaneo di una parte importante del portafoglio finanziario. Restano però strumenti validi tipicamente nel breve o brevissimo periodo.
Un titolo come il BTP Italia, invece, è una scelta d'investimento di medio termine.
Storicamente ottenere dai propri investimenti il 2,25% aggiuntivo all'inflazione su un titolo di stato di soli 4 anni è un eccellente risultato, reso possibile oggi solo grazie ai rendimenti eccezionalmente elevati che l'Italia deve pagare sul proprio debito (per quanto siano scesi enormemente da Novembre scorso). Si tratta, quindi, di un'opportunità d'investimento che ci sentiamo di consigliare un po' a tutti i comuni risparmiatori e certamente preferibile rispetto ai conti di deposito, se l'idea è quella di parcheggiare la liquidità su questi conti per diversi anni.
 
 
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