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Investimenti. Portafoglio ADUC30: un aggiornamento
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Articolo di Alessandro Pedone
15 ottobre 2009 16:01
 
Alcuni lettori ci hanno chiesto aggiornamenti su un articolo che pubblicammo a Gennaio del 2008 dal titolo "Fare meglio (anche MOLTO meglio) del risparmio gestito e' piu' semplice di quello che si pensa"
In quell'articolo evidenziavo come seguendo il decalogo per investitori finanziari non esperti si riesca con estrema semplicità a fare meglio (anche molto meglio) della media dei fondi comuni d'investimento (i quali sono, a loro volta, "il meglio"... si fa per dire... di ciò che offre l'industria del risparmio gestito).
Quell'articolo si concludeva con un esempio di portafoglio semplicissimo, composto da due soli titoli: un CCT ed un ETF azionario scelto essenzialmente per la sua ampia diversificazione.
Alcuni mesi dopo, quando la crisi finanziaria iniziava a farsi sentire pesantemente, su sollecitazione di alcuni nostri lettori, abbiamo affrontato l’argomento del ribilanciamento del portafoglio (“Ribilanciare o non ribilanciare... questo e' il problema”).
Infine, a Novembre del 2008 tornammo sull'argomento (Fare meglio dei fondi e' facile, ma puo' non bastare...) sottolineando come la scelta strategica di avere un portafoglio "Buy & Hold" richieda la capacità psicologica di sopportare anche periodi negativi non brevi.
A distanza di quasi un anno dall'ultimo articolo abbiamo attraversato prima un acuirsi della crisi finanziaria fino al suo punto più nero, ovvero marzo del 2009, e poi un poderoso recupero tutt'ora in corso. In tutti gli scenari possibili, possiamo dire che il portafoglio, semplicissimo, alla portata di chiunque, continua a fare meglio della media dei fondi comuni d'investimento.
Dal 19 Maggio 2003 (data scelta perché corrisponde alla pubblicazione sul sito del decalogo) il portafoglio Aduc30, composto – lo sottolineiamo ancora - da un CCT ed un ETF azionario, senza alcun rei-investimento delle cedole, ha avuto un rendimento semplice del 28,5%. Se si fosse ribilanciato il portafoglio annualmente re-investendo anche la liquidità generata dai due titoli si avrebbe avuto un rendimento del 32,6%.
La media dei fondi bilanciati ha avuto un rendimento del 14,1%!
I fondi flessibili (quelli cioè che dovrebbero adeguare la componente azionaria alle condizioni di mercato), hanno fatto appena meglio 18,4%, ma sempre molto peggio del portafoglio Aduc30.
Desideriamo evidenziare che il confronto non ha lo scopo di dire "quanto saremmo stati bravi noi". Non c'è alcuna bravura particolare nel selezionare un banalissimo CCT ed un banalissimo ETF. Un portafoglio così semplice è in grado di fare molto meglio dei fondi, in qualunque condizione di mercato, per la semplice ragione che gli strumenti di risparmio gestito hanno dei costi del tutto inutili che zavorrano il rendimento.
Lo scopo del confronto è quello di far capire ai risparmiatori che facendo da soli e seguendo semplicissime regole possono fare meglio di ciò che gli viene proposto. Ovviamente è necessaria un minimo di cultura finanziaria, ma non bisogna essere dei maghi della finanza.

Come sempre sono graditi tutti i commenti dei lettori che possono essere fatti qui sotto.

 
 
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