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La ricerca della performance: il piu' grande nemico per il risparmiatore
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Articolo di Roberto Cappiello
10 marzo 2015 10:10
 
Nella mia ormai, decennale esperienza nella pianificazione finanziaria ho avuto modo di identificare quello che ritengo il più grande nemico dell’investitore, la ricerca della performance. Intendiamoci, è importante, solo che bisogna intenderla come una conseguenza e non come un obiettivo.
Può sembrare sottile, ma la differenza è sostanziale. Se metto la performance come obiettivo devo essere consapevole che questa non può essere predeterminata se non nel caso di particolari tipologie di investimento e a determinate condizioni. Potrebbe essere il caso di un titolo di stato o di una obbligazione corporate acquistati in un determinato momento e mantenuti fino a scadenza. Nella maggior parte dei casi invece non sarà possibile avere nessun tipo di certezza ex ante.
Certamente possiamo divertirci a cercare i prodotti o gli strumenti finanziari che hanno reso di più in un determinato periodo passato, non solo, possiamo anche scoprire con grande sorpresa che le grandi performance non sono proprie solo dei grandi fondi comuni di investimento della tal famosa casa di gestione o della tale altra grande sicav con un fantastico nome accattivante, ma sono proprie di una infinità di strumenti finanziari sconosciuti al grande pubblico e che mai avremmo immaginato potessero dare dei rendimenti così importanti.
Che bello se avessimo potuto acquistare e mettere in portafoglio proprio tutti quei titoli o prodotti che hanno reso di più nell’anno 2014. Sarebbe fantastico, magari i miei 100.000 euro di gennaio 2014 oggi sarebbero diventati 160.000! Caspita che risultatone! Certo la cosa ci stuzzica e ci ingolosisce a tal punto che se arrivasse qualcuno che ci mostrasse un fondo che l’anno scorso ha reso il 60% saremmo disposti a starlo a sentire, ci piacerebbe molto! Staremmo li ad ascoltarlo nella speranza che ci dicesse quanto potremmo investire per avere quel tipo di risultato, per carità, non vorremmo essere così avidi, ci basterebbe anche solo un 30/40%. Che ne dite? Siamo ancora avidi? Allora potremmo fare anche solo un 20%, potrebbe andar bene vero?
Bene, adesso facciamoci delle domande, ammettiamo di trovare un investimento che abbia tutte le potenzialità per far sì che a fine 2015 i nostri 100 euro investiti possano valerne 120 (ce ne sono veramente tanti), secondo voi avremmo risolto il nostro problema? Non pensate anche voi che il solo fatto che questo risultato non possa essere certo ex ante al 100% ci farà subito pensare che forse non sarà il caso di investirci molto del nostro denaro disponibile? Magari solo un 30%, o un 10% oppure solo 5.000 euro. Inoltre, quando potrò dire con assoluta certezza di aver raggiunto il mio obiettivo? Al 31 dicembre 2015? E se lo raggiungessi prima cosa dovrei fare? Dovrei cercare un altro prodotto o strumento di investimento su cui investire? Con che obiettivo? Vedete quante domande? A queste vi aggiungo quella che a mio avviso è la più illuminante di tutte: perché dovrei fare questo investimento? E’ la sola ricerca della performance che mi guida? Se la risposta è affermativa e non siete curiosi di sapere se esiste e in cosa consiste l’approccio del pianificatore finanziario indipendente, allora potete continuare a fare quello che avete sempre fatto; se al contrario la risposta è negativa, forse è il caso di cominciare a cercare il Vostro Pianificatore Finanziario Indipendente perché sono certo che sia giunto per Voi il momento di cambiare una volta per tutte il Vostro approccio agli investimenti.
 
 
 
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