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10 dicembre 2010 14:48 - nereo6144
Nel 2005 facevo parte di una Azienda di 1300 dipendenti, la prima nel settore informatico a capitale interamente italiano. Abbiamo scoperto che da molti mesi l'Azienda tratteneva i Fondi COMETA ma non li versava (tecnicamente le Quote del Fondo risultavano prenotate ma non c'erano i versamenti abbinati). L'Azienda ci ha tranquillizzati dicendo che si trattava di momentanei ritardi dovuti a difficoltà di cassa. Nel 2006 si è poi scoperto un ammanco di cassa che ha portato ad una procedura di Amministrazione Straordinaria e la successiva vendita del ramo d'Azienda. Si è allora aperta (dall'11/04/2006) una vertenza legale per il recupero dei vari crediti dei Dipendenti. Grazie al fondo di garanzia dell'INPS ho potuto recuperare il TFR, ma sono dal 2006 in attesa di recuperare gli altri crediti, tra cui 3096 euro del Fondo Cometa che ho versato ma che non sono mai arrivati al Fondo stesso.
Il Fondo Cometa se ne lava le mani, e la causa è patrocinata dall'Ufficio Vertenze della CISL di Padova, che ha chiesto "l'insinuazione al passivo" ed ottenuto l'iscrizione del Fondo Cometa come "credito privilegiato". Ciononostante sono dal 2006 in attesa che vengano definiti i "riparti" (ripeto le definizioni che mi vengono dette senza conoscerne il significato legale).
Quindi:
- Ho sconsigliato e sconsiglio vivamente a tutti i giovani, i miei figli per primi, di aderire al Fondo Cometa o a qualsiasi Fondo Pensionistico, perchè non c'è garanzia che quanto versato vada a buon fine.
- Non ho avuto alcun sentore che esistesse una Circolare 23 del 22 febbraio 2008 che tutelasse in qualche modo situazioni simili alla mia, e trovo alquanto strano che lo Studio Legale che attraverso la CISL mi patrocina non conosca tale Circolare e non riesca ad ottenerne i benfici.
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