Caro Alessandro, leggo sempre con grande piacere le tue
riflessioni su questo mondo di "magnifici pazzi" e, anche in
questo caso, condivido molte delle cose che dici.
Hai fatto bene a concludere il tuo editoriale con un
richiamo alla norma UNI ISO 22222:2008 perché, a mio
modestissimo parere, quella dovrebbe rappresentare la via
maestra per chiunque voglia parlare di "Consulenza
Finanziaria"
Peraltro, proprio la norma di qualità riesce, magicamente,
a spazzare via lo sterile ed inutile teatrino animato dalla
altrettanto inutile e sterile polemica tra consulenti
"indipendenti" o meno: il punto centrale è la QUALITA' del
servizio offerto e la QUALITA' ha, finalmente, degli
standard internazionalmente riconosciuti e che, dallo scorso
anno, sono stati recepiti anche in Italia e che prescindono
dalla vera o presunta “indipendenza” di chi offre il
servizio.
Rispetto a quanto hai scritto, mi permetto solo una piccola
modifica: piccola, ma, a mio modo di vedere, molto
importante.
Nell’editoriale tu sottolinei molto bene la differenza che
esiste tra Analista Finanziario e Pianificatore Finanziario
(differenza che viene ben evidenziata anche a questo
indirizzo, non a caso citato nei lavori della UNI ISO:
http://www.bls.gov/oco/ocos259.htm)
Tu parli di “obiettivi di investimento”, mentre, a mio
giudizio, sarebbe più opportuno e utile iniziare a parlare
di “obiettivi di vita”
Addirittura, senza temere la “scomunica”, dobbiamo
iniziare a pensare alla "Pianificazione Finanziaria,
Economica e Patrimoniale Personale" (che poi altro non è
che un modo articolato, ma efficace per tradurre “Personal
Financial Planning”) come un’attività che ha molto a
che fare con l’economia, ma ha molto più a che fare con
la sociologia ed il welfare, come dimostra molto bene
l’esperienza dei Personal Financial Planners
Australiani
A questo proposito, mi piace segnalare un interessantissimo
progetto del quale hai sentito sicuramente parlare:
Economic@mente
Nato da un’iniziativa Anasf e PROGeTICA, si ripropone di
portare l’educazione finanziaria nelle scuole secondarie
superiori già a partire da quest’anno scolastico con un
approccio assolutamente innovativo e finalizzato, appunto,
ad far iniziare a ragionare i ragazzi sulle abilità che
possano consentire di raggiungere gli obiettivi di vita
propri e della propria famiglia, definiti sull’intero
ciclo di vita ed in funzione delle sue priorità:
l’educazione finanziaria, quindi, come strumento
essenziale nel delicato, ma inevitabile passaggio dal
Welfare Collettivo a quello Individuale.
Con stima e simpatia
Carlo Banti - Pisa