Cari amici di AUDC,in relazione all'ETF da voi segnalato
(Isin IE0031091642), se ho capito bene, in un'ottica "buy &
hold" (non riallocare l'allocazione), consigliate sempre
questo etf? O ci sono dei motivi per i quali sia preferibile
sceglierne un altro, magari appartenente alla stessa
categoria o simile?
Grazie,
Con viva cordialità,
Emiliano V.
Rovigo
5 luglio 2010 0:17 - Vedolamole
Gentile Alessandro,
complimenti innanzitutto per gli utilissimi consigli che
dispensa tramite Aduc a noi risparmiatori. Un paio di
domande sull'ETF azionario componente il portafoglio
Aduc30Azioni:
1) se ricerco l'ISIN indicato, mi compare solamente l'ETF
Amundi Etf S&P Euro Fund con emittente Amundi. E' lo stesso
ETF che ha indicato lei?
2) Il rendimendo di questo ETF da inizio anno è stato
-11.37%, mentre negli ultimi 36mesi -38,24%. Dall'analisi
del grafico, è corretto affermare che, per quanto meglio
dei fondi comuni a gestione attiva, questo Etf ha portato
perdite a chiunque ne abbia sottoscritto quote prima di
ottobre 2008?
3) Leggendo in rete, sento dire che è meglio privilegiare
Etf con "minor spread", perché maggiormente liquidi. Cosa
significa?
Grazie molte per la sua cortesia e disponibilità,
Saluti
Maurizio
30 giugno 2010 10:33 - francescodeleo
La sua risposta è alquanto deludente. Io non ho fatto altro
che mettere in evidenza l'anomalia temporale del suo
discorso e confermo che non si può dal 2 gennaio 2008
investire a partire dal 19 maggio 2003. Da un punto di vista
teorico questo portafoglio ha i rendimenti parzialmente da
lei indicati (mancano infatti i dati dei rendimenti in
dividendi e cedole dal 2 gennaio 2008 ad oggi), ma un punto
di vista pratico i rendimenti del portafoglio, limitatamente
alla parte ETF, sono quelli da me indicati. Non è una
questione di poco conto se leggiamo la Regola n. 1 del
decalogo dell'investitore finanziario dove si parla di un
periodo di investimento di 3-5 anni, periodo che combacia
con le esigenze del sig. Giovanni. Ma a questo punto tre o
cinque anni non sono indifferenti. Se Giovanni aveva
necessità di investire parte dei suoi ristarmi per tre
anni, allora quasi sicuramente i suoi obbiettivi non saranno
raggiunti, anzi si profila una perdita netta (ma aspettiamo
la fine dell'anno); se invece i tre anni sono una
indicazione di massima allora potrebbe decidere di gestire
il portafoglio per qualche altro anno, così come il sig.
Giovanni ha fatto teoricamente ma che si è dimostrata una
scelta non felice a causa della diminuzione del valore delle
quote.
Sarebbe cosa gradita essere messi al corrente sui rendimenti
in dividendi e cedole - separatamente - del portafoglio in
questione in modo da avere un quadro più completo della
situazione.
29 giugno 2010 16:19 - Alessandro_Pedone
Gentile "francescodeleo",
sono certo che rileggendo gli articoli comprenderà che non
si tratta di verificare quali strumenti hanno reso
maggiormente bensì di verificare cosa avrebbe potuto fare
un investitore non esperto applicando semplicemente dei
criteri di buon senso che abbiamo enunciato già nel 2003.
Abbiamo scritto:
"Desideriamo ribadire ancora una volta che il confronto non
ha lo scopo di dire "quanto saremmo stati bravi noi". Non
c'è alcuna bravura particolare nel selezionare un
banalissimo CCT ed un banalissimo ETF."
Non è sufficientemente chiaro?
25 giugno 2010 16:48 - lucillafiaccola1796
Oggi a radio24 hanno parlato di deflazione. Non sapendo cosa
fosse, mi sono informata....
Gli undici miti sulla deflazione di J.G. Hülsmann Jörg
Guido Hülsmann è Senior Fellow del Mises Institute
([email protected])
trovato interessantissimo....
25 giugno 2010 15:00 - francescodeleo
Non solo, rispettando l'ordine naturale delle cose, al 02
gennaio 2008 ogni quota ETF (ne avrebbe potuto acquistare
massimo 74 con 15.000 euro) valeva 201,60 , mentre oggi, 25
giugno 2010, ogni quota vale 136,90 . In sintesi, in due
anni sei mesi e 22 giorni ogni quota EFT HA PERSO il 32,09%
di valore capitale, ovvero (suvvia, non siamo precisi) circa
-12,40% l'anno.
25 giugno 2010 11:07 - francescodeleo
Se non ho capito male, nel 2008 questo Giovanni, avendo in
possesso i dati dei rendimenti di tutti i titoli esistenti,
ha deciso di investire in questo portafoglio a partire dal
19 maggio 2003. Ovviamente ciò è possibile o se si
possiede una macchina del tempo, o se si subentra nella
titolarità dello strumento.
Gradirei maggiori spiegazioni, considerato che io, con
queste premesse, avrei fatto molto ma molto di meglio.