Obbligazione Casaforte proposta da MPS: No comment
La domanda è: ma come si fa ad avere dei dubbi?
bbbboooohhhh
adrianus
15 dicembre 2010 18:12 - bowman
Mi correggo... non si chiama 'Leonardo', ma 'Socrate'
(lapsus).
14 dicembre 2010 21:40 - bowman
Quello di cui parla già esiste. Un ottimo fondo immobiliare
chiuso è ad esempio Leonardo, che ha difeso molto bene i
capitali investiti dalla crisi mondiali di questi anni.
Ma ovviamente essere soci di un fondo immobiliare comporta
un livello di rischio adatto ad investitori di un certo tipo
(esistono profilature Mifid e criteri cui la banca deve
attenersi strettamente).
Invece in questo periodo è adeguato un prodotto con basso
livello di rischio, di classe obbligazionaria, ma che dia un
tasso non fisso (che altrimenti con la sicura risalita dei
tassi dei prossimi anni perderebbe in valore) e con un buono
spread sul tasso sottostante.
Quindi non vedo sbagliata la strategia di collocamento di
una simile obbligazione, oltretutto riassicurata da
coperture in derivati (e quindi resa piuttosto liquida) e
garantita da un sottostante certo, quale un patrimonio
immobiliare che non rischia di rimanere infruttifero in
quanto occupato in maniera sicura.
Insomma non dico che sia l'affare del secolo, ma nella mia
umile esperienza di solito chi valuta i prodotti in
"buonissimi" e "cattivissimi" è spesso un promotore
finanziario intenzionato a spingere il cliente a staccargli
succulente provvigioni con cui pagarsi le rate dell'auto di
lusso (o che vuole allontanare potenziali clienti dalla
concorrenza, demonizzandola). A mio parere è sbagliato
condannare un tranquillo titolo obbligazionario, abbastanza
competitivo rispetto a quello che si trova sul mercato, come
se fosse il 'pacco' del secolo (e conosco colleghi che lo
hanno sottoscritto per primi).
10 dicembre 2010 7:52 - buff
Salve, penso che tutto sia riassunto molto bene nell'ultima
parte del discorso iniziale. A livello di semplice
statistica, o logica, perchè una persona comune che cerca
strumenti semplici dovrebbe andare a sottoscrivere questa
obbligazione se lo stesso emittente ha calcolato che nel
97,60% dei casi il rendimento sara' simile a quello
dell'attivita' priva di rischio? A questo punto mi chiedo
come si puo' sostenere che questo strumento non sia un
"pacco"?
Altra cosa, ma qui premetto me ne intendo poco, perchè MPS
non ha semplicemente messso i suoi immobili in un fondo
immobiliare e molto onestamente li ha quotati sul mercato?
Forse perchè avrebbe guadagnato molto molto meno? E magari
perchè come tutti i fondi immobiliari il valore di mercato
del fondo sarebbe poi crollato ben al di sotto del valore
del NAV? Mah..
9 dicembre 2010 9:16 - captainharlock
Non voglio certo cominciare una diatriba su questa
emissione, ognuno è libero di analizzarla come vuole e
decidere se l’investimento vale la pena o no.
La ringrazio della sua risposta (che a mio avviso, comunque,
non risponde ai quesiti che le ho posto): so come funziona
una cartolarizzazione, perché le banche le fanno, quali
sono i rischi e rendimenti, cosa guardare nell’analisi,
etc.
Solo alcune precisazioni.
La definizione di “pacco” non è mia, ma è contenuta
nell’articolo (ben scritto, accurato e sostanzialmente
sottoscrivibile): la mia opinione personale è che comunque
lo strumento NON sia qualcosa assolutamente da non
perdere…
L’emissione è alla pari, ma quello che il risparmiatore
compra vale, per ammissione della banca, da un minimo di
84,52 per il puro strumento ad un massimo di 96,75
comprendendo il derivato e le garanzie accessorie: quindi
chi lo compra paga 100 ma non ottiene un valore di 100.
Generalizzando le caratteristiche del prodotto, ritengo (di
nuovo, mia opinione personale) che chi cerca un investimento
di tipo obbligazionario, a tasso variabile, con un’ottica
di 30 anni (a seconda della varie opzioni), legato al
mercato immobiliare, possa trovare opportunità molto
migliori senza dover inutilmente ingrassare le banche.
PS: il paragone con il 4You era riferito alle sue
affermazioni sulla correttezza di MPS (certo non l’unica
banca che ha degli scheletri nell’armadio, purtroppo), non
certo alle caratteristiche dei due prodotti.
8 dicembre 2010 22:00 - bowman
Il meccanismo cui lei fa riferimento può avere per me una
sola spiegazione.
Per creare liquidità il patrimonio immobiliare
[estremamente ingente] è stato venduto, ma per evitare di
perderne il controllo (e mantenere la formula dell'acquisto)
è stato venduto ad una controllata finanziata dalla stessa
azienda. Ovviamente finanziare in quel modo un'azienda priva
comunque l'azienda di liquidità, poiché serve un
accantonamento di capitale in bilancio.
La via d'uscita è quindi la cartolarizzazione: di fatto si
emette un prestito obbligazionario con cui la controllata
acquista e amministra gli immobili della proprietaria. In
pratica si chiede un prestito obbligazionario mettendo le
stesse 'mura' a garanzia.
Garanzia estremamente solida (salvo fallimento dell'azienda,
per questo i rating di azienda e obbligazione sono
paralleli), senonché il 'profitto', quando si parla di
mutui, è rappresentato dallo spread creditizio dei
finanziamenti stessi. In questo periodo gli spread credtizi
sono buoni, i tassi sono bassi. Se però nel futuro gli
spread scendessero ci si troverebbe ad avere finanziato un
sottostante poco remunerativo. Cosa accade ai valori
nominali di un'obbligazione emessa da una azienda che
guadagna poco? Se li si vuol vendere li si colloca sul
mercato sotto la pari.
Qui l'emittente però GARANTISCE lo spread creditizio,
eliminando parte del rischio dell'investimento, che rimarrà
quindi molto liquida sui mercati.
Si tratta quindi di un'obbligazione non dico priva di costi,
ma garantita dallo stesso patrimonio immobiliare
dell'azienda, dotata di riassicurazioni interne in forma di
piccoli derivati per mantenere il prodotto quanto più
liquido possibile su mercato secondario.
Da questo meccanismo è stato ottenuto un prodotto
finanziario (3% all'inizio e poi Euribor 6m + 1.05...
ricordando che a ottobre 2008 quel tasso stava a 5.30!) non
solo competitivo in un periodo come questo ma anche
piuttosto garantito.
Insomma definirla ''pacco'' mi sembra davvero troppo!
Ed un paragone con il Foryou mi sembra assurdo.
Tra l'altro a discapito di quanto su affermato, se non erro
l'emissione è alla pari e quindi la remunerazione sarà
alla pari (100 euro per 100 euro investiti).
Se tuttavia per principio amate diffidare (o peggio
immettere nella clientela il seme della sfiducia a priori)
di un investimento con basso tasso di rischio e discreta
affidabilità, vi consiglio di riservare una maggiore
diffidenza a subdoli ''liberi professionisti'' che spesso su
mandato di banchette e bancotte che esistono più online che
altro vi vengono a proporre chissà che...
2 dicembre 2010 19:25 - captainharlock
gentile sig. bowman,
visto che è stato molto dettagliato nel suo commento, le
volevo chiedere di rispondere ad alcune domande. Purtroppo
non ho trovato il prospetto completo dell'emissione, ma solo
un documento di sintesi, e quindi le mie informazioni
potrebbero essere lacunose.
- non mi sembra che nell'articolo si denigri MPS, piuttosto
il prodotto ABS Casaforte 2040, sopratutto dal punto di
vista dei costi e rendimenti. Lei ha ragione, la banca che
struttura e propone questo strumento ha diritto ad una
remunerazione, ma i costi che le banche italiane scaricano
sui sottoscrittori (la maggior parte correntisti delle
banche stesse) sono eccessivi da qualsiasi parte li si
guardi.
- dal documento di sintesi MPS dice che lo strumento vale
84,52, più 9,68 per il derivato più 2,55 per il servizio
di riacquisto allo spread di emissione (e questa qualcuno me
la deve spiegare...): cioè ammette di venderti a 100
qualcosa che vale al massimo 96,75 (e se lo rivendi subito
vale solo 96,25)! Il carrozziere che mi ripara la macchina
vuole certo essere pagato, ma se il preventivo supera il
valore di rimpiazzo dell'auto non mi sembra un buon affare
per me...
- il rating (solo atteso al momento) della SPV Casaforte è
lo stesso di MPS, cioè A-; l'Italia pur con tutti i suoi
problemi è A+: dov ha visto che lo strumento in questione
ha un rating più alto dei titoli di stato?
- sempre sul rating (che non è necessariamente sempre un
buon indicatore del rischio e delle attese di rendimento):
essendo una SPV il rating - ed il profilo di rischio -
dipenderanno esclusivamente dalla qualità del collaterale,
non mi sembra che ci sia nessuna garanzia implicita o
esplicita da parte della banca (mi corregga se sbaglio);
- il sottostante è dato da crediti erogati da MPS verso un
consorzio (del quale MPS ha una quota del 66%) cha ha
acquistato degli immobili precedentemente di proprietà di
MPS da dare in locazione a MPS: un po' circolare, non trova?
dal punto di vista dell'emittente i mutui sono di ottima
qualità e la conoscenza del debitore è massima: sono la
stessa persona...
- giusto per rinfrescarmi la memoria, visto che MPS è
solida e dotata di regole e controlli interni, sarà mica la
stess banca del 4YOU?
Saluti
27 novembre 2010 18:25 - lucillafiaccola1796
casaforte [ca$$$$$$$a forte loro..] è una srl
società a responsabilità limitata a ... capitale minimo
euro diecimila ah ah ah ah capito?
voi investite 100.000 e loro garantiscono 10.000
ah ah ah ah
27 novembre 2010 11:36 - bowman
Aggiungo solo che quello sotto è un mio parere personale
sul prodotto, dato che non mi occupo personalmente di
casaforte né ho un ruolo commerciale interessato
direttamente alla sua diffusione/vendita.
27 novembre 2010 11:33 - bowman
Le perplessità avanzate nel presente articolo ignorano
(abbastanza intenzionalmente, credo) anche alcuni 'punti di
forza' dell'investimento.
1- Sicuramente l'emittente è una SRL ma, proprio per questo
(altrimenti non avrebbe mai un rating praticamente più alto
dei titoli di stato), le obbligazioni sono garantite da una
gestione separata legata direttamente ad un sottostante di
contratti che si rifanno direttamente su immobili. Questo
significa, date le norme per l'ottenimento di mutui in
Italia e le condizioni del mercato immobiliare italiano, una
garanzia molto superiore a quei titoli di 'Stato' che vanno
a coprire i buchi della pubblica amministrazione italiana (e
sono infatti a rischio di abbassamento del rating!). E' lo
stesso meccanismo delle gestioni separate assicurative, in
cui i vari patrimoni immobiliari vanno a garantire le
polizze e le rendono quindi più 'sicure' della stessa
società. Qui quindi Casaforte SRL è solo società veicolo
(dato che per legge MPS non potrebbe farlo da sé) e la
garanzia è totalmente indipendente dal bilancio della
nostra SRL. Faccio notare, lavorando in MPS dopo
un'esperienza in altre 4 banche, che si tratta di una banca,
a differenza di molte più piccole o locali, con una
strutturazione ed organizzazione interna molto solida,
dotata di regole e controlli sulla concessione di
finanziamenti ipotecari anche più rigide di quelle che ho
visto altrove e meno influenzabili dalla valutazione
'personale' relativa a valutazioni commerciali o peggio. Mi
sento quindi di affermare che se già il mutuo di una banca
italiana è garanzia molto più solida del mutuo subprime
americano, i mutui MPS sono sottoposti ad un tipo di
controlli che li classificano, a mio modesto parere, anche
in un segmento qualitativamente 'alto' rispetto allo
standard nazionale. Oltretutto MPS cerca sempre di
instaurare un rapporto con i clienti che ottengono il mutuo
in un'ottica di 'accantonamento' di riserve di capitale
(tramite piccoli investimenti, canalizzazione di stipendi
ecc...) che è un'ulteriore garanzia per la banca della
solvibilità del debitore. Non sono convinto che un mutuo
online (ad esempio) preveda la medesima conoscenza del
cliente, tipica di una banca con radicamento locale
nonostante la struttura di respiro nazionale
dell'istituto.
2- La presenza di derivati cosiddetti A COPERTURA è
indispensabile per garantire un rendimento costante al
titolo indipendentemente dalla sorte e dalla caratteristiche
dei mutui sottostanti. Derivato non significa 'MALE', i
derivati nacquero come forme di copertura e riassicurazione
e se utilizzati come tali strumenti dall'ingegneria
finanziaria migliorano il prodotto e non lo peggiorano.
3- La garanzia di ottenere un prezzo di disinvestimento
basato sullo spread d'emissione inoltre non è una cosa
negativa: previene la caduta del valore nominale nel caso
(quasi inevitabile nell'attuale scenario) di rialzo dei
tassi. Ed il cosiddetto 'costo del 2,25%' è considerato
all'interno del rendimento dell'investimento.
4- Il confronto con il titolo 'privo di rischio' non è un
confronto con la liquidità di conto corrente sempre
disponibile, ma con l'equivalente per caratteristiche o
durata. Quindi con un BTP trentennale (che infatti mantiene
buoni rendimenti).
Ora, a parità di rendimento (almeno nel 86% dei casi, ma
c'è anche la possibilità di far di meglio dei buoni
rendimenti del BTP), è meglio un'obbligazione garantita da
una gestione separata immobiliare con una garanzia a
sostegno del valore in uscita dall'investimento data da una
banca come MPS e una seria possibilità di rimborso del
capitale prima della scadenza, o è meglio dare i vostri
soldi allo stato italiano per 30 anni, con l'unica garanzia
del suo debito (che viene 'considerato' privo di rischio ma
poi vedremo...) e con la CERTEZZA che se voleste uscire
vendendo i BTP prima della scadenza li venderete sotto la
pari appena i tassi risaliranno (e i tassi ora sono ad un
minimo storico sotto il quale non potranno scendere)?
In generale io non dico che Casaforte sia la manna dal
cielo. Dico che non è un prodotto cattivo.
Lavorando in banca ci si trova a contatto con clienti che
chiedono sempre una sola cosa 'voglio un buon rendimento ma
zero rischi'.
Casaforte prova a rispondere a questa richiesta con
un'obbligazione (non stiamo parlando di derivati o fondi
azionari o chissà che) con un alto tasso di solidità e
rendimenti sopra la media per la situazione finanziaria
attuale (3% il primo anno, euribor + 1,05 dopo... e
ricordando che l'euribor 6 mesi 2 anni fa stava a 5,30, per
farci un'idea!!).
Poi è ovvio che ci siano commissioni per la banca (che
spende risorse per produrre e collocare tale prodotto del
resto, voi per caso lavorate gratis?), ed è ovvio che la
cartolarizzazione dei mutui abbia un effetto benefico
nell'alleggerire il bilancio dell'azienda (che è poi il
garante del vostro investimento) consentendo al contempo
alla clientela di beneficiare dei rendimenti dei prodotti di
mutuo (di buona qualità come spiegavo su) che l'azienda
stessa ha prodotto, generando un prodotto discreto ed adatto
alle esigenze e richieste della clientela dal moderato
rischio GRAZIE al lavoro che la banca ha fatto.
Questo è proprio il genere di lavoro che permette alle
banche di dare un VALORE AGGIUNTO all'economia, invece di
parassitarla in maniera unicamente speculativa come le
banche d'affari americane hanno fatto.
In generale io consiglierei ai miei clienti, se non per
forza Casaforte (un prodotto, QUALSIASI prodotto deve essere
adeguato al cliente e ponderato sulle sue caratteristiche,
non venduto come 'buono in assoluto' a tappeto per far
cassa, infatti Casaforte non lo trovate sui manifesti
pubblicitari nei centri commerciali a differenza di altri
prodotti e servizi finanziari) di rispettare una serie di
criteri per i loro investimenti:
- Non fidatevi di chi mette sempre la pulce nell'orecchio
evidenziando questo o quel 'guadagno' di una banca (ma il
vostro carrozziere quando vi fa un servizio non vuol esser
pagato?) per poi magari venirvi a proporre il 'prodotto
buono in assoluto' con rischio zero e rendimenti alti.
Questo è il meccanismo per cui tanti clienti vanno via da
banche serie e strutturate per mettersi in mano a promotori
e consulenti avventurieri che li spennano con la storia del
'ma è un nipote dell'amico di famiglia, è tanto bravo,
vende roba buona'.
- Riflettete sempre quando investite su cosa state facendo.
Da una parte c'è una banca sul mercato da molto tempo,
attenta a creare un rapporto di fiducia con la clientela,
che guadagna mettendo a disposizione come prodotto il frutto
del suo lavoro, che SI IMPEGNA ad aprire e mantenere
migliaia di filiali ad avere una struttura organizzata e
solida, decine di migliaia di dipendenti e referenti a cui
rivolgersi. Dall'altra ci son magari banche estere con conti
online che con un sito due uffici e tre scrivanie (magari
chissà dove) fanno confluire cifre pazzesche non si sa bene
sottoposte a quale legislazione, garantite da QUALI BENI, e
vi danno come referente un promotore o consulente (o un call
center) che non si sa bene chi sia, in che rapporti sia con
la banca (magari è un libero professionista con
sub-mandato) e che interessi faccia.
- Chi sa un pò di finanza è a conoscenza del fatto che le
crisi economiche nel capitalismo son basate sulla sfiducia.
Sicuramente partono da crisi e 'buchi', ma è poi la
sfiducia generale a far crollare i mercati generando da un
buco di 10 euro un danno di 100 mila euro. Questo periodo di
assoluta crisi mondiale è caratterizzato dalla sfiducia.
Banche in crisi, gente che va via, cambia il suo modo di
investire, mette tutto sotto il mattone, chiude le aziende,
vuole tenere i soldi 'sul conto' e quindi pensa di metterli
in un conto online diventando creditore di una banca
virtuale magari collocata a due oceani di distanza in un
paese dove la crisi ha davvero devastato la finanza, non
come in Italia. Gli squali, quelli veri, dai vari promotori
agli innovatori della finanza improvvisati, fino ai vari
intermediari e agenti di chissà che, aspettano fuori dalla
porta. Non date retta al gatto e alla volpe, io ho studiato
libri contabili del '600 e vi assicuro che la finanza si
basa su meccanismi che son sempre quelli: c'è la valuta, la
merce, l'immobile, il tasso d'interesse, il contratto, il
garante. Chi propone magie della tecnica e fondi spaziali
che 'sovraperformano' o danno il 4% quando tutto il resto da
l'1% ben di rado è degno di fiducia e nel migliore dei casi
vi sta vendendo una cosa per un'altra.
20 novembre 2010 19:20 - lucillafiaccola1796
una """ srl """ ah ah ah ah !
20 novembre 2010 14:44 - adrianus
Certo che non è colpa dell'incapace ma di chi fa sì che
l'incapace resti incapace a vita, e lo spreme come un limone
senza che nemmeno se ne renda conto, questa sì che è
magìa
adrianus
19 novembre 2010 18:22 - Gattaga81
Contrariamene al tuo parere...considero L'obbligazione
Casaforte un buon investimento...per vari motivi...
1) il rating dell'emittente e' pari a quello di Mps
2) Casaforte srl e' una semplice Soc. veicolo alla quale
sono stati conferiti alcuni immobili di Mps...gli immobili
tra l'altro sono locati in gran parte a Mps
3) come ulteriore garanzia c'è l'ipoteca di primo grado
sugli immobili stesso....
Mi sembrano obbligazioni più sicure dei Titoli di Stato
italiano a guardare I Cds di entrambi....e poi dire che ci
sono delle obbligazioni che con le stesse caratteristiche..e
rischio pagano il doppio di interessi...questo mi sembra un
pacco...non Casaforte
Ciao
18 novembre 2010 19:54 - lucillafiaccola1796
mitico adrianus...
certo che è circonvenzione d'incapace... ma la colpa è
dell'incapace!
17 novembre 2010 22:21 - adrianus
Il bello è che poi chi lo compra crede di aver fatto
un'affare, potrebbe essere definita circonvenzione di
incapace? io credo di sì
adrianus
17 novembre 2010 19:11 - lucillafiaccola1796
il pacco glielo sfracelliamo Noi al MPS...!
te se magnano el caèpitale!