Ho capito la sua posizione. Grazie della risposta
approfondita.
22 settembre 2011 11:33 - matteo.lombardo
Per i problemi di debito dei paesi sviluppati (Italia e
Spagna in primis, ma anche US, UK, Francia ed in maniera
minore Germania) esistono solo tre soluzioni: politiche
fiscali restrittive, stampare moneta, default. La quarta
opzione, bail-out, è possibile (forse e con molta fatica)
per un piccolo paese come la Grecia, non è lo è
assolutamente per l’Italia.
Gli US hanno principalmente scelto la strada di stampare
moneta con le politiche di quantitative easing, che porterà
probabilmente (anche se non è certo) a maggiore inflazione
– e qui ha ragione sul primo punto, che i titoli nominali
non proteggono dall’inflazione. Ma si sono accorti che non
basta, e recentemente hanno varato misure di maggiori tasse
e tagli alle spese. La Gran Bretagna, invece, intraprese
subito una strada di “lacrime e sangue”: dolorosa, ma la
scelta migliore per il lungo periodo.
Che ci sarebbe stato un aumento della pressione fiscale era
praticamente una certezza, e questa non è una cosa di cui
ci siamo resi conto svegliandoci una mattina di luglio, ma
era chiaro da tempo. Per questo dico che le cose non sono
cambiate rispetto a quando (gennaio?) i BTP venivano
considerati migliori ad esempio dei titoli spagnoli. Una
riduzione delle attese di crescita da 0,3% a 0,1% è
marginale, non è certo questo che farà la differenza per
il nostro debito.
Riguardo al BTP come cattivo affare: secondo me lo era
quando i decennali trattavano al 3% o giù di lì
indipendentemente da dove sarebbero andati gli spread,
perché voleva dire bloccarsi per 10 anni ad un rendimento
del 3% col rischio di inflazione e tassi più alti nel
periodo in esame. Stesso ragionamento lo faccio adesso per
il bund: ultrasicuro, meno volatile, ma con un rendimento
sotto al 3% non mi sembra una buona proposizione. Adesso i
BTP rendono molto di più: quindi, in termini puramente
economici, chi li ha comprati 12 mesi fa al 4% dovrebbe
essere contento di comprarne ancora al 6% (già detto che la
situazione non è sostanzialmente peggiorata in un anno).
Per me, un BTP decennale al 6% non è comunque un buon
affare, ci sono alternative molto migliori su un arco
temporale simile.
Infine, per il famoso costo totale del debito al 7%
l’articolo dice testualmente “[…] sarebbe il punto di
breakeven per mantenere il livello attuale. […] abbiamo
ancora un po’ di spazio per assorbire ulteriori shock
prima che siano necessari nuovi aggiustamenti fiscali.”
Non sta scritto da nessuna parte che il costo non sarebbe
mai e poi mai (nemmeno con l’intervento della BCE) salito
oltre il 7%: era semplicemente una stima che ci avrebbe
permesso, dato l’andamento delle altre variabili, di
mantenere il debito al livello esistente (non ridurlo,
purtroppo). Se la percezione del mercato, che non è sempre
la stessa dei fondamentali, dovesse continuare a peggiorare,
saranno necessarie altre manovre.
Per concludere, ribadisco il mio giudizio (che può essere
errato): la situazione è chiaramente seria e preoccupante,
ma non siamo nel baratro come la Grecia. Non ho
un’opinione sicura sul dibattito default si/default no, ma
non ritengo i BTP (e nemmeno il bund) dei buoni
investimenti. Comprare a questi prezzi, tenere le posizioni
o venderle è una scelta che ogni investitore dovrebbe fare
in relazione alle proprie caratteristiche personali, non
solo in base a quello che si legge sui giornali.
22 settembre 2011 10:14 - Killer in pensione
Non sono sicuro di avere capito la sua risposta. Lei ritiene
i btp un cattivo affare perchè non proteggono
dall'inflazione? O c'è altro?
La prego di chiarire questo punto.
Sono cambiate le previsioni di crescita dell'Italia.
Aumenterà la pressione fiscale. E' inervenuta la BCE sui
nostri titoli di stato! Dove sarebbe il già alto rendimento
decennale dei btp? Il livello del 7% lo ha citato lei nel
suo articolo.
22 settembre 2011 8:18 - matteo.lombardo
Molti tendono a confondere l’andamento dei mercati,
soprattutto nel breve periodo, con cambiamenti
nell’economia reale e nei fondamentali. La situazione del
debito italiano e della nostra economia non è cambiata dal
25 luglio, come non era diversa a luglio rispetto a 6 o 12
mesi prima, quando ci illudevamo di essere migliori di
altri.
Detto questo, i BTP erano un pessimo investimento quando
rendevano il 3%; adesso sono migliori dal punto di vista del
prezzo, ma sempre un cattivo affare.
20 settembre 2011 11:39 - Killer in pensione
Sarebbe interessante sapere se l'autore dell'articolo ha
qualcosa da dire rispetto alle molte cose successe dal 25
Luglio ad oggi.
15 settembre 2011 14:32 - Cepu
Avviso a tutti i naviganti nella tempesta del debito: la
Cina è pronta a soccorrere l’Europa, ma solo alle sue
condizioni. E’ questa, in sostanza, la realtà che emerge
nelle ultime ore dopo che da Pechino sono arrivate alcune
dichiarazioni insolitamente esplicite per un Paese che delle
affermazioni criptiche ha fatto da sempre la regola d’oro
della sua diplomazia.
Sì al massiccio intervento in Europa, dunque. Ma no alla
beneficenza sul mercato obbligazionario. Come a dire: siamo
pronti a investire nei vostri assets più promettenti, non
certo nei vostri precari titoli di Stato.
11 settembre 2011 14:58 - Cepu
Ops, se adesso i nostri titoli di debito non li rastrella
più nemmeno la BCE ....
6 settembre 2011 10:06 - Cepu
Mi pare evidente che privati e aziende italiane MOLTO ricche
NON comprano più il titoli di debito italiano, preferiscono
BUND o titoli in franchi svizzeri, così caro che è quasi
in parita con l'euro.
Evidentemente, sanno qualcosa che agli altri ancora non è
stato detto esplicitamente.
5 settembre 2011 20:15 - lucillafiaccola1796
paghino i rappresentanti dei governi si sono indebitati per
autoalimentarsi. a Noi NON servono. si ammazzassero,
altrimenti occorre provvedere in proprio!
5 settembre 2011 20:13 - lucillafiaccola1796
La banca d’italia è privata dal 2005 quindi la
manovruccia perpetrata ai danni di TUTTI i conti correnti
nel 1992 da giuliano amato…ORA NON E’ POSSIBILE!!!!!
L’ '11 luglio del 1992 emise un decreto da 30000 miliardi
di lire, in cui tra le altre cose veniva deliberato
(retroattivamente al 9 luglio) il prelievo forzoso del 6 per
mille dai conti correnti bancari per un "interesse di
straordinario rilievo", in relazione ad "una situazione di
drammatica emergenza della finanza pubblica" Le eccezioni di
incostituzionalità contro quel decreto vennero
successivamente respinte dalla Consulta [segnamo: CONSULTA]
Dopo aver perso pesantemente la battaglia contro la
svalutazione della lira, nell'autunno dello stesso anno
varò una manovra finanziaria "lacrime e sangue" da 93000
miliardi di lire (contenente tagli di spesa e incrementi
delle imposte), per frenare l'ascesa del deficit pubblico, e
la prima riforma delle pensioni. Il governo cadde a seguito
della vicenda del decreto Conso.
http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/economia/scudo-fisc
ale-1/lingotti-italiani/lingotti-italiani.html....2009 La
riserva aurea del nostro paese è di circa 2500 tonnellate
Distribuite tra via Nazionale, l'America, Londra e la
Svizzera L'oro italiano? A Manhattan La Fed detiene parte
dei lingotti ROMA - Sono circa 2.500 le tonnellate di
verghe e lingotti in oro di proprietà della Banca d'Italia,
ma solo una parte riposa al sicuro nelle sorvegliatissime
'sagrestie' (così vengono chiamati in gergo i caveau di via
Nazionale). Una gran parte della dote aurifera dell'Italia
si trova infatti oltreoceano, a Manhattan. E' qui infatti,
nei sotterranei di un anonimo palazzetto di pochi piani,
vicino alla sede della Federal Reserve di New York, che la
banca centrale Usa custodisce la maggior parte dell'oro di
sua competenza e i quantitativi che le principali potenze
economiche occidentali le hanno affidato. Anche l'Italia,
come altri paesi, ha da molti anni affidato la custodia
fisica di parte del proprio oro alla Federal Reserve (altri
quantitativi sono immagazzinati nei forzieri della Banca
d'Inghilterra e nei sotterranei della Banca dei regolamenti
internazionali a Basilea). Mentre parte di quello custodito
in via Nazionale è affidato alla Banca Centrale Europea.
Il fascino di Palazzo Koch, comunque, anche dal punto di
vista di forziere centrale, rimane intatto. Passeggiando
nelle 'sagrestie' del palazzo infatti, è ancora possibile
imbattersi in verghe 'fuori misura' (il peso standard
utilizzato nelle transazioni internazionali è attualmente
di 12,5 chilogrammi, ma la Banca d'Italia ne conserva da 14,
16, fino ad arrivare ad una 'magnum' da 17 chili), con
punzoni e simboli stampigliati (si possono ancora vedere, in
alcuni casi, le svastiche naziste). Una sorta di galleria
che, attraverso l'oro, ripercorre la storia dell'ultimo
secolo. Altri quantitativi di lingotti si trovano nei
forzieri della Banca d'Inghilterra e nei sotterranei della
Banca dei regolamenti internazionali a Basilea, in Svizzera.
Infine, parte dell'oro custodito a Roma, in via Nazionale,
è affidato alla Bce.
30 agosto 2011 22:32 - Cepu
AHI, la Banca Centrale Europea si sente un "pochino"
esposta:
Dai Governi ci aspettiamo una severa disciplina sui conti
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 29 ago - Gli acquisti
di bond pubblici sul mercato secondario decisi dalla Bce per
contrastare il rischio di contagio dalla crisi debitoria
europea "non possono essere usati per aggirare il principio
fondamentale della disciplina di bilancio". Lo ha detto il
presidente della Bce, Jean-Claude Trichet,
all'Europarlamento, aggiungendo che il piano di acquisto di
bond sovrani (Smp) "ha come unico obiettivo la correzione di
mercati che non funzionano nel modo adeguato".
26 agosto 2011 18:03 - Cepu
D'accordo con francesco. La prima azione curativa è mandare
via questi responsabili, che hanno già dato abbondate prova
di inadeguatezza.
Sempre che non salti fuori il dolo. Allora non sarebbero
solo incapaci, ma dei veri delinquenti.
20 agosto 2011 10:41 - francescodeleo
Innanzitutto confermo che questi burattinai devono andare a
casa per sempre.
Poi, c'è al governo gente che viene pagata per svolgere un
lavoro. Gli incapaci devono dimettersi e non accampare scuse
che non fanno altro che aggravare la situazione. Confermo
che gli attuali burattinai sono degli incapaci. Non c'è
altra cura.
Oramai siamo falliti, dato che si vuole svendere gran parte
del nostro patrimonio immobiliare, e la vendita dei beni è
un atto conseguente al fallimento. Manca solo la
dichiarazione ufficiale.
C'è l'udc che sbraita per non colpire il ceto medio, ovvero
coloro che guadagnano più di 90 mila euro: cazzo, ma in che
mondo vivi, chi guadagna 90 mila euro o 150 mila euro non
fà parte del ceto medio ma è già ricco, mentre non ha
detto un cazzo - e del resto anche la chiesa ringrazia
perchè si vede aumentare i trasferimenti - sulla riduzione
delle detrazione che graveranno sui percipienti di redditi
medi e soprattutto bassi (o normali).
Giusto per ripetere: vieni pagato per svolgere un lavoro ma
se sei incapace vai fora da e ball.
Mi stavo scordando le pensioni: perchè mai si devono
toccare le pensioni; il sistema pensionistico è e deve
essere un sistema indipendente e non deve essere usato per
fare cassa; se il sistema regge nel senso che se si è
verificato che negli anni a venire i lavoratori potranno
ricevere ciò che gli è stato loro promesso in maniera
ausufficiente perchè toccarlo a svantaggio dei lavoratori
stessi? La risposta è una soltanto: chi lo fà è un
incapace.
Per quanto riguarda l'evasione, se si vorrebbe la si
potrebbe curare.
19 agosto 2011 19:06 - ennio4531
Ecco ... chiederei ai tipi come cepu e francescodeleo ,
gran sostenitori de ' i burattinai a casa ' oppure ' non a
casa: in galera ', che cosa propongono in concreto per
ridurre la spesa pubblica o far aumentare le entrate
indicandoci anche i valori assoluti in giuoco e soprattutto
la loro fattibilità.
Faccio presente, ad esempio, che i vitalizi dei parlamentari
non si possono toccare in quanto, come sostenuto dalla Corte
Costituzionale, fanno parte dei diritti acquisiti.
P.S. : data per scontata che una delle risposte sarà ...
l'evasione fiscale, che per combatterla negli ultimi decenni
hanno imposto: registri, registratori di cassa,ritenute
d'acconto,allegato fornitori-clienti, studi di settore,
spesometro sopra i 3600 euro, conti bancari a disposizione
dell'ultimo dei finanzieri,incroci fisco-comuni-enti
previdenziali.. e quì mi fermo per evidenziare che i
risultati comunque li potremmo vedere fra numerosi anni,
mentre le risposte i mercati e la banca europea li
pretendono immediati.
18 agosto 2011 12:31 - Cepu
Non a casa: in galera !!!
16 agosto 2011 10:48 - francescodeleo
La prospettiva del debito pubblico italiano è ora evidente.
Il tremonti e il berlusca hanno voluto giocare al piccolo
economista con una intera nazione per imporre le loro teorie
strampalate e la situazione odierna è questa. tremonti ha
detto che siamo tutti sul titanic, quasi a voler mettere
nella stessa barca tutte le economie mondiali, ma io ritengo
che siamo noi messi piuttosto male dato che ora siamo stati
noi aiutati dall'esterno.
La soluzione è una soltanto: mandare a casa per sempre
tutti i burattinai attuali.
13 agosto 2011 23:39 - Cepu
La Banca Centrale Europea hai dei limiti, e non può
intervenire a oltranza a difendere l'indifendibile.
Come la Banca d'Italia, non può stampare euro a oltranza, e
non può indebitarsi a dismisura.
Occorre addomesticare i mercati finanziari.
13 agosto 2011 16:47 - Killer in pensione
Sì, però i mercati sono dopati dall'intervento della BCE.
Probabile che la BCE continui ad intervenire in aiuto dei
titoli di stato italiani e che, allo stesso tempo, si riapra
una trattativa BCE-governo. Se la BCE non sarà soddisfatta
ci aspetta una nuova manovra.
13 agosto 2011 15:29 - Cepu
I mercati osservano se le manibuche al governo hanno una
stategia sostenibile per mettere in sicurezza i conti
pubblici.
In caso positivo, daranno credito. In caso negativo,
continueranno a sbarazzarsi e vendere.
13 agosto 2011 8:19 - Killer in pensione
5.02% il decennale. Spread btp bund attorno ai 270 (dati
condizionati dall'aiuto della BCE). La supermanovra basterà
a BCE e ai mercati? Ne dubito.
11 agosto 2011 17:44 - Cepu
Come non sospettare che ci sia del dolo ?
E' facile speculare al ribasso, ancora più facile per chi
tentenna, sbaglia PUBBLICAMENTE .... ma macina un sacco di
soldi ... PRIVATAMENTE !!
11 agosto 2011 15:08 - Killer in pensione
Battista sul Corriere di oggi
Le Borse europee, nel loro catastrofico precipitare, non
possono attendere il 18 agosto. E se i riti della politica
sono lunghi e farraginosi, i mercati, invece, sono
brutalmente impazienti. Perciò l'annuncio che solo dopo
Ferragosto verrà convocato un Consiglio dei ministri
straordinario per varare le misure anticrisi (sia pur con
l'eventuale concessione di un improbabile anticipo di
qualche ora) può impressionare solo chi è assuefatto ai
ritmi elefantiaci della nostra politica. Ma i giorni del
vuoto e della non decisione condannano all'incertezza e al
panico chi investe, chi compra, chi vende, chi risparmia. Un
disastro nel disastro.
Il vuoto temporale, dunque. Ma anche il vuoto delle idee.
Mentre il sottosegretario Letta si dice corrucciato perché
negli ultimi cinque giorni gli eventi sono precipitati,
mentre il ministro Tremonti considera obsoleta (da
«ristrutturare») la manovra già durissima annunciata a
luglio, all'inizio dell'uragano, non emerge nessuna idea
credibile su come e dove e quanto «ristrutturare».
Rimbalzano i «no». Il no di Bossi a interventi sul sistema
pensionistico. Il no del premier alla patrimoniale. Il no
globale del Partito democratico che definisce «massacro
sociale» misure che qualunque governo, anche non presieduto
da Berlusconi, sarebbe costretto a prendere. Il no a
prescindere della Camusso (sciopero generale?). E le
incertezze su liberalizzazioni e costi della politica.
Le «parti sociali», convocate in una mega riunione in cui
la parata di tutti i ministri schierati enfaticamente per la
grande occasione che poi si è rivelata inutile, nicchiano,
contestano misure che non esistono, affidate ancora al
cicaleccio dei corridoi, alle indiscrezioni più o meno
interessate. Addirittura annunciano che sul mercato del
lavoro faranno da sole, e che il governo si astenga
dall'intervenire: praticamente un'esortazione ad abdicare.
Passa il tempo, ma gli appuntamenti con la decisione non
sono rispettati. È il trionfo della politica dei veti e dei
ricatti reciproci, della difesa degli orticelli di ciascuno.
Nella maggioranza denunciano complotti e lamentano accorati
la prepotenza dei mercati che mirerebbero alla sostituzione
di questo governo. Ma forse i mercati, e con loro i
cittadini, i risparmiatori, gli imprenditori, i lavoratori
vorrebbero semplicemente un governo. Un governo, nella
tempesta che scuote il mondo, che facesse il governo. Che
decidesse, e in fretta. E non traccheggiasse di settimana in
settimana. Non indicasse date improbabili. Non lesinasse sui
tagli e sui risparmi. Se è una guerra quella che deve
essere combattuta, le decisioni non possono sottostare alla
normalità paludosa dei vertici tra i partiti. La guerra non
può sguarnire nessun fronte, e un governo che si
impigliasse in una trattativa in cui ogni sua componente
scarica solo sugli altri il gravame dell'impopolarità
risulterebbe un governo inadeguato, su cui non investire
nessuna fiducia.
Aspettando, scettici e impotenti, il 18 agosto, mentre le
Borse bruciano e l'attesa diventa un dramma.
11 agosto 2011 8:35 - Killer in pensione
5.12% il decennale.Spread btp bund intorno a 290 (dati
condizionati dalla BCE). Vertice governo-parti sociali che
dimostra tutta l'impotenza della classe dirigente.
Aspettando il decreto.
9 agosto 2011 17:42 - Killer in pensione
5.17% il decennale. spread btp-bund attorno a 280/285.
Speriamo in decisioni rapide e adeguate
da parte del governo. Decisioni imposte dall'esterno,
ovviamente.
8 agosto 2011 19:03 - matteo.lombardo
Rispondo volentieri a Sharman* visto che pone una domanda
diretta: tendenzialmente però, a meno di errori
nell’articolo (che possono sempre esserci) preferirei non
entrare direttamente nella discussione e lasciare spazio ai
commenti – ed anche critiche, ovviamente – degli utenti
del forum.
Per i dati riportati mi sono rifatto al bollettino
trimestrale emesso da Tesoro (che potete trovare a questo
link:
http://www.dt.tesoro.it/export/sites/sitodt/modules/document
i_it/debito_pubblico/bollettino_trimestrale/Bollettino_trime
strale_-_2x_trimestre_2011_.pdf) e ad analisi fatte da varie
banche d’affari. Ribadisco che la scadenza “media” del
debito italiano è di circa 7,5 anni.
Quello che Sharman* dice è corretto ed è una proprietà
delle medie aritmetiche: una media di 50 può essere data da
molti numeri vicini a 50, oppure da molti estremi ad
entrambi i lati (se mi passate un termine semplicistico…).
È anche vero che molto del debito in circolazione scadrà
ben prima della media di 7,5 anni, come mostrato anche nei
grafici nel bollettino del Tesoro. Ad esempio, nei 12 mesi
seguenti luglio 2011 scadranno circa EUR 360 miliardi,
ovvero circa il 20% del debito in circolazione. Ma il 55% di
questo ammontare in scadenza è rappresentato da BOT e CTZ,
ovvero titoli con scadenze inferiori ai 2 anni. Supponendo
che l’Italia riesca a fare il roll-over di questi titoli
(questo potrebbe essere il rischio maggiore, se ci fosse
un’altra grossa crisi di liquidità), questi non
impegneranno il paese a sostenere grosse spese per interessi
per molti anni. I titoli decennali hanno infatti trattato al
massimo degli ultimi giorni sopra al 6,2%, il valore
riportato da giornali e TV; ma i titoli a 5 anni non hanno
mai superato il 5,5% e quelli a 2 anni il 4,5%.
Il senso dell’articolo voleva essere: alle condizioni
attuali, e grazie anche alla scadenza media del debito, la
situazione dell’Italia diventerebbe molto grave se il
costo del debito (su tutte le scadenze) dovesse raggiungere
il 7%. Al momento, e sono il primo ad ammettere che le cose
possono peggiorare rapidamente, abbiamo ancora un po’ di
spazio: anche supponendo che i decennali venissero
rifinanziati al 7% (superiore ai tassi attuali), molto del
debito sarebbe ri-emesso a tassi inferiori perché di
scadenza più breve, e quindi la media su tutte le scadenze
rimarrebbe comunque inferiore a questo limite
“invalicabile” del 7%. Comparate questo con Spagna e
Grecia, paesi che tradizionalmente devono attirare maggiori
capitali dall’estero e che, per una ragione o l’altra,
hanno favorito scadenze più brevi.
Ovviamente, ognuno può trarre le conclusioni che vuole
sulla sostenibilità del nostro debito: la mia opinione è
che la situazione della nostra economia è tutt’altro che
rosea, ma non sono così allarmista sulla possibilità che i
titoli di stato subiscano un haircut o una ristrutturazione.
Lascio campo libero ad ulteriori commenti ed opinioni degli
utenti, ribadendo che preferirei non intervenire
ulteriormente se non strettamente necessario.
Grazie
8 agosto 2011 15:36 - Killer in pensione
Sono solo un cittadino che cerca di orientarsi nel marasma
globale, non ho particolari conoscenze finanziarie e, tra
l'altro,non so cosa sia il Plunge Protection Team.
Non credo affatto che la BCE, la UE o la Merkel o chi vuoi
tu sia lì per fare il bene dei cittadini italiani. Penso lo
stesso del governo italiano se è per questo. Si potrebbe
dire che, almeno, il parlamento italiano è stato eletto da
noi. Vista, però, l'attuale legge elettorale i parlamentari
sono dei "nominati" e non dei veri e propri eletti. Il
deficit democratico c'è anche a prescindere dal
"commissariamento" dell'Italia.
Premesso questo, Sharman*, mi dovresti dare un'alternativa a
degli interventi/riforme imposti/e dall'esterno.
8 agosto 2011 13:47 - Sharman*
Sì sono intervenuti come da copione, in primis la BCE e in
secundis il più o meno occulto Plunge Protection Team
versione europea.
Non sono per niente d'accordo che il commissariamento
dell'Italia da parte dell'Ue sia una cosa buona, non sono
certamente lì per fare il bene dei cittadini italiani,
tutt'altro. Sfruttano il malcontento del popolo per la
classe politica proponendosi come "tecnici", solito
copione.
Anche in questo caso si vede a che cosa serve il debito
pubblico tra le altre cose: a condizionare le politiche
degli Stati: o fate come diciamo Noi o vi facciamo saltare i
conti.
Vorrei poi precisare una cosa riguardo quanto asserito da
Matteo Lombardo nel tema di inizio di questo forum, e di cui
ha anche inserito un grafico:
" Questi risultati sono resi possibili perché l’Italia
ha una scadenza media del debito tra le più alte al mondo
(circa 7,5 anni) e quindi non deve rifinanziare grossi
ammontari ogni anno. "
Questa precedente affermazione è errata, oppure non ci
siamo capiti e Matteo vorrà meglio precisare.
E' errata perchè, e qui bisogna stare ben attenti, come
esiste una retorica delle parole così esiste una retorica
dei numeri.
In questo caso si afferma che la scadeza media del debito
italiano sia di 7,5 anni. Corretto ed errato nello stesso
tempo : in realtà è di circa 4,5 anni, o giù di lì.
Questo perchè esistono almeno due modi di calcolare la
scadenza media del debito.
Mi spiego con un esempio: se abbiamo 400mila euri di debito
di cui 200mila scadono tra due anni e 200mila scadono tra 20
anni la media aritmetica tra le due scadenza sarà di 11
anni ( 2+20=22 e 22:2= 11 ).
Logicamente ineccepibile, ma fuorviante.
Infatti la metà del nostro ipotetico debito dell'esempio di
cui sopra verrà a scadenza tra 2 anni e non 11 !
Sono due modi entrambi logicamente corretti di fare la
media, ma bisogna saperli leggere.
Infatti quello che invece non è corretto, e che deriva
appunto dall'errore di interpretazione della "scadenza media
del debito", è affermare che " l'Italia non deve
rifinanziare grossi ammontari ogni anno". La metà del
debito italiano scadrà molto prima dei 7,5 anni dichiarati
da Matteo.
8 agosto 2011 11:04 - Killer in pensione
5.36% il decennale. Spread btp-bund attorno ai 290. La BCE
è intervenuta e si vede. Resta da vedere, concretamente,
quali saranno gli interventi imposti al governo italiano
dall'Europa. Mi pare una cosa positiva questo
commissariamento, di fatto, dell'Italia.
7 agosto 2011 14:27 - Sharman*
- E' facile sparare sentenze "nascosti" dietro un
nickname fantasioso.
Affermare con certezza granitica che "Tutti i debiti dei
principali paesi occidentali NON saranno mai ripagati." è
come dire che nel 2012 ci sarà la fine del mondo.
Che dire, la frase è talmente priva di senso che posso solo
rispondere come diceva Troisi nel famoso film "Non ci resta
che piangere": "vabbene, mo, me lo segno". -
Alessandro Pedone, 26 Agosto
Te lo sei segnato? ..se no lo dimentichi....
Adesso le "granitiche" certezze sono un po' meno
"granitiche" no? e non sono passate neanche due settimane...
e non siamo neanche lontanamente arrivati a quel 10/12% di
interessi sul debito che qui sull'Aduc affermano essere il
livello limite di sostenibilità, siamo solo al 6% e solo
per una piccola parte del debito totale.
Però nei prossimi circa due anni l'Italia deve
rifinanziare circa 700 miliardi di debito, cioè il 40% del
totale. Numeroni. Per questo che si sono spaventati.
Pezzo dopo pezzo le "granitiche" certezze sulla
sostenibilità del debito pubblico si sgretolano, gutta
cavat lapidem, ma bisogna capirla prima da che parte tira la
corrente.
Michelangelo diceva che la forma è già dentro nella
roccia, l'artista la tira fuori. La forma dei mercati del
domani è già dentro nella sostanza dei mercati di oggi.
Okkio ragazzi, e okkio anche tu Alessandro perchè hai la
responsabilità di dare consigli su un sito di una
associazioni di consumatori.
Sì, ok adesso intervengono e qualcosa metteranno a posto,
ma per quanto?
Ha chiosato bene killer in pensione: "Siamo passati in una
classe di rischio superiore."
E in questi momenti cominciano a passare in una classe di
rischio superiore anche gli Usa, e quindi i tassi che
dovranno pagare sul loro debito pubblico cominceranno ad
aumentare.
I ribassi dell'azionario globale e non solo italiano, non mi
spaventano ( dato che non sto certamente con 50% in
obbligazioni e 50% in azioni come consiglia l'Aduc!), anzi
credo che finiranno per costituire ottime possibilità di
investimento secondo il modello crack up boom, vedremo.
Quello che invece preoccupa è che cominciano a
scricchiolare i debiti sovrani di sempre più paesi
occidentali. E per questi non ci sarà crack up boom che
tenga, sono destinati al macello.
6 agosto 2011 8:24 - Killer in pensione
6.09% il decennale. Prime decisioni (o annunci di). Pareggio
di bilancio anticipato al 2013 e pareggio di bilancio in
costituzione.