La ricchezza di una economia è rappresentata dall’insieme
del capitale produttivo; la moneta è semplicemente un modo
per misurare la ricchezza.
C'è una bella differenza, e dovrebbe essere tenuta presente
anche quando si fanno gli investimenti.
20 ottobre 2011 20:14 - ruggero2520
Questo non capisco:
se un paese o stato (ad es. Italia e Grecia. ecc)
fa debito, cioè prende a prestito denaro che rappresenta
ricchezza (la moneta è un "buono" per beni reali : grano,
case, abbigliamento, ecc.) e lo regala in cambio di nulla
(false invalidità, esagerate retribuzioni,sprechi in opere
pubbliche inutili o strapagate, "diritti" tra i più
stampalati, ecc.),
come può ripagarlo, cioè restituire la ricchezza
presa in prestito ed ormai consumata dai suddetti
percipienti?
Con la fiscalità generale!!
sottraendo l'equivalente ricchezza ad altri cittadini!
Qualunque si il metodo o il "marchingegno". Non è così?
E' neccessario derubare i lavoratori cittadini onesti
risparmiatori!!
11 ottobre 2011 18:26 - kozzu
@Alessandro Pedone
grazie per avermi confermato l'idea che avevo...certamente
io auspicherei una transizione tranquilla (perchè sono
convinto che nei prossimi 10 anni vedremo dei cambiamenti
radicali), ma mi sto sempre più convincendo del fatto che i
problemi non si possano più risolvere con un intervento
puramente tecnico; l'impressione che ho è che la gente sia
ormai troppo estraniata dal mondo reale, ma non per caso. Ci
sono tanti di quei motivi per cui le persone possano cercare
dei "rifugi" che non ha senso elencarli..Insomma, la gente
non ne vuole più sapere di politica, di economia ecc, la
gente tende a rifugiarsi nell'ignoranza(esatamente quello
che fa comodo a chi esercita il potere)...
Il problema che si pone ai miei occhi è questo: come si fa
a cambiare la gente?
La risposta che mi do è la seguente: una dittatura o un
crollo totale(che mi pare più "democratico).
Vorrei sapere come la vedete voi.
11 ottobre 2011 17:06 - francescodeleo
@Alessandro_Pedone
Certamente, su ogni argomento si possono scrivere trattati
chilometrici, ma non credo sia questo lo scopo.
11 ottobre 2011 16:49 - Alessandro_Pedone
@kozzu e francescodeleo
Il tema dei derivati si potrebbe anche affrontare in maniera
più "sofisticata", ma nella sostanza è esattamente come
dite voi.
Non è vero che tutti i derivati sono inutili, ma è vero
che ormai la finanza è un mondo eccessivamente scollegato
dalla realtà economica.
Costituisce un problema per l'economia e non più un modo
per unire più velocemente risparmio e investimenti reali.
Il fatto che dalla crisi del 2008 non si siano create regole
sufficientemente ferree per affrontare questo problema
costituisce un grande rischio.
A mio avviso, la finanza mondiale si smonterebbe più
facilmente partendo dalla moneta.
D'altra parte, la moneta è la prima e più immediata
"costruzione finanziaria".
La monente non è nient'altro che una convenzione. Se non si
capisce bene come funziona la monenta (e come la si potrebbe
cambiare) non si riesce a capire bene né l'economia né la
finanza.
11 ottobre 2011 15:37 - francescodeleo
Io ritengo da sempre che i "derivati" sono inutili, servono
ad arricchire solo alcuni a danno di molti altri. Le banche
e tutti gli intermediari disonesti scaricano i rischi e
soprattutto le perdite su ignari consumatori, ma non solo
derivati, anche titoli "normali" comeè capitato per i
titoli cirio o i bond argentini, solo per citarne i più
famosi. E' un sistema di produzione della ricchezza che da
un lato la crea dal nulla, dall'altro la distrugge da
qualche altra parte. Non voglio sembrare pessimista ma non
ho trovato nulla che finora mi abbia fatto cambiare idea.
Certo, esistono i professionisti seri, basta trovarli.
11 ottobre 2011 14:42 - kozzu
grazie per le delucidazioni, ma vorrei che capiste la mia
perplessità: voi sapete meglio di me che il valore dei
derivati ha superato 10 volte il pil mondiale e io mi chiedo
che sistema malato può permettere una situazione del
genere, mi sembra evidente che non possa funzionare (e
l'economia è una cosa che conosco meno di voi). A me
personalmente sembra totalmente assurdo che un prodotto
venga venduto virtualmente decine di volte prima di arrivare
a destinazione (questa la chiamo speculazione) e non capisco
a chi, se non alle banche stesse, servono tutti quei
prodotti finanziari che anche molti esperti fanno fatica a
capire.
11 ottobre 2011 14:24 - captainharlock
ma come "a chi devono i soldi"??? a chi glieli ha prestati,
cioè ha comprato i titoli del tesoro emessi: assicurazioni,
banche, fondi di investimento, privati cittadini, .... a chi
pensava che dovessero restituirli?
?Dietro alla BCE ci sono gli stati europei, che alla sua
fondazione la hanno dotata di, appunto, un fondo di
dotazione. Inoltre la BCE può stampare moneta e quindi
aumentare la propria dotazione. Le decisioni vengono prese
da un "consiglio" composto da sei membri (da adesso
presieduto da Mario Draghi) più i governatori delle singole
banche centrali aderenti all'euro.
11 ottobre 2011 14:08 - francescodeleo
Mi riallaccio alle parole dette da kozzu. E le banche? Le
banche fanno qualcosa, dove per banche evidentemente si
intendono tutti coloro che maneggiano soldi: semplicemente
la loro presenza e il loro operare sta dragando l'economia
mondiale dal modello consumistico a quello speculativo pur
rimanendo nel sistema capitalistico.
Volendo interloquire con kozzu, il nostro debito pubblico è
quasi totalmente composto da esposizioni; non escludo che ci
siano paesi che si indebitano per acquistare titoli esteri
per lucrare sulla differenza. Per noi il debito da
rimborsare è quello che conosciamo.
Da ciò che ho sentito oggi in tv sulla situazione greca,
gli economisti sanno fare una cosa soltanto: creare debito.
Si riparla di eurobond, che produrranno debito aggiuntivo a
quello dei singoli paesi. Come ho già scritto in un altro
intervento, essi sarebbero utili solo se si sostituiscono ai
titoli nazionali, sfruttando il prestigio di cui gode
l'europa per collocare titoli a tassi più bassi rispetto a
quanto possono fare i paesi più deboli.
Chi maneggia il denaro non farà mai un passo indietro!
11 ottobre 2011 12:27 - kozzu
un bel sogno e anche una bella discussione, ma io mi chiedo:
se sono le banche (o meglio il capitale) a decidere come
gira il mondo,perchè mai dovrebbero avere un interesse a
cambiare un sistema in cui fanno utili e quando va male
vengono finanziate da noi (a tasso 0). Non capisco come gli
attori di un sistema basato sulla corruzione possano avere
interesse a cambiarlo, essendo loro i primi beneficiari.
In secondo luogo non capisco bene la questione del debito
pubblico (scusate l'ignoranza): se tutti gli stati sono
indebitati a chi devono i soldi (ad altri stati, alla BCE)?
Nella mia testa se io ti devo 4 e tu mi devi 3, allora io ti
devo 1. E comunque chi c'è ad esempio dietro alla BCE, di
chi sono quei soldi e chi decide come gestirli?
Nel mio mondo di conoscenze economiche ridotte vedo una sola
via d'uscita: crollo totale del sistema, conseguente miseria
e presa di coscienza del fatto che i soldi non si mangiano,
con conseguente arrivo alla economia del baratto. Poi forse
si potrà arrivare a ciò che prospetta il prof. La mia
paura è che invece si farà di tutto per mantenere il
sistema in questa specie di stato vegetativo, perchè chi
possiede i capitali ha tutto l'interesse di farlo.
11 ottobre 2011 11:59 - francescodeleo
@Alessandro_Pedone
1) Si suppone sempre che i gem si affianchino agli euro
senza sostituirli; si dovrebbe ritenere che la bilancia
commerciale sia sempre almeno in pareggio.
2) Certo, meglio non approfondire. Ma i due fenomeni sono
strettamente collegati.
Non è detto che l'interesse in surplus sparisca, è parte
integrante del capitalismo.
11 ottobre 2011 11:50 - francescodeleo
La questione dell'interesse negativo: per chi è abituato a
possedere ricchezza, l'interesse negativo non cambia nulla
per loro. Infatti, secondo la logica attuale, ciò si
potrebbe tradurre in un aumento del costo di beni e servizi.
Potrebbe anche non essere un effetto negativo, poichè
sarebbe un freno più o meno efficace al surriscaldamento
dell'economia. Sicuramente ridurrà la ricchezza disponibile
dei consumatori-lavoratori, gli unici che non possono
contrattare la loro paga, il che porterebbe ad una
ujlteriore riduzione dei consumi e raffreddamento
dell'economia affinchè ognuno di loro mantenga inalterata
nel tempo lo stock di risparmio o addirittura incrementarlo.
11 ottobre 2011 11:42 - Alessandro_Pedone
@francescodeleo
1) magari tutti gli altri paesi dell'area euro adottassero
una moneta decrementale! Perché mai dovrebbe essere
opportunistico utilizzare gli Euro provenienti dalla
bilancia commerciale per pagare i propri debiti in euro?
2) La moneta decrementale mina alla basi il capitalismo, non
il consumismo. Sarebbe un po' lungo da spiegare e
bisognerebbe rifarsi alla teoria economica. Basti pensare
alla formula del profitto nella sua forme più semplice. Il
profitto è uguale al capitale per il saggio d'interesse.
Cosa fa la moneta decrementale? Tende ad azzerare il saggio
d'interesse. Senza capitalismo il consumismo sarebbe molto
attenuato.
11 ottobre 2011 11:34 - francescodeleo
@Alessandro_Pedone
"Gli euro non terminerebbero dopo che tutti gli eventuali
euro dei Greci fossero convertiti in GEM poiché ci
sarebbero gli euro provenienti dalle esportazioni, dal
turismo e più in generale dai rapporti con l'estero.
Naturalmente si tratta di una questione di bilancia dei
pagamenti."
Messa in questi termini l'introduzione dei suddetti gem
sarebbe una misura di tipo opportunistico; i suoi effetti,
validi per un solo paesde, svanirebbero nel momento in cui
tutti gli altri paesi adotteranno lo stesso meccanismo;
potrei anche affermare che alla fine in europa i gem
diventeranno la nuova moneta europea. Tutto punto e a
capo?
-------
"L'assegnazione di un "reddito di cittadinanza" è una
misura di politica sociale, ma anche di politica economica,
..."
Certo, certo.
-------
"Il punto fondamentale è che non esiste ancora la
consapevolezza diffusa fra le persone degli effetti di un
modello di economia basato su una moneta decrementale."
"Il giorno in cui questo modello entri a far parte del
patrimonio culturale di un numero sufficiente di persone,
allora le probabilità potranno essere anche
maggioritarie."
Io direi che il modello economico attuale e il consumismo;
la moneta e il credito sono i mezzi per attuare ciò; ecco
perchè ritengo i gem strumenti non diversi dall'attuale
moneta; i prelievi periodici sarebbero una patrimoniale
parziale ovvero che colpisce una parte solamente della
ricchezza individuale, quella detenuta in forma liquida.
Che possano aiutarci ad andare oltre al capitalismo?
Chissà, come si fà a saperlo.
11 ottobre 2011 11:34 - Alessandro_Pedone
@ captainharlock
E' molto diverso stampare una moneta decrementale da una
moneta come la conosciamo adesso.
La differenza di fondo è che la moneta decrementale nel
corso del tempo "sparisce". E' un debito che non costa
niente e che col tempo sparisce. Ovviamente non si può
eccedere nella produzione di questa moneta senza infiammare
l'economia e produrre anche effetti inflazionistici.
A spingere gli investimenti non c'è solo il risparmio
privato ma anche - e direi soprattutto - gli utili delle
aziende.
Se i consumi interni sono molto forti e ragionevole
attendersi che vi siano anche forti utili interni che
incoraggerebbero quindi gli investimenti.
Se sono una piccola azienda -diciamo una piccola catena di
ristoranti - ed ho 500 mila GEM di utili che faccio?
La cosa più logica che possa fare è investire ampliando il
business che mi ha portato quegli utili.
Cosa significa che "i prezzi di quei prodotti varranno di
meno di oggi"? Non sarebbe così. I prezzi rimarrebbero
tendenzialmente stabili, è la moneta di oggi che fra
tre/cinque anni comprerebbe meno merce.
Ho l'impressione che non abbia valutato appieno gli effetti
di una moneta decrementale.
D'altra parte è normale, si tratta di un'idea piuttosto
inconsueta.
Per quanto riguarda il costo del non vendere i beni e
servizi, mi riferisco al fatto che i produttori sono in
qualche modo "obbligati" a vendere. Se non vendono a
sufficienza non rimangono in vita (come aziende). Quindi per
loro vendere oggi o vendere fra sei mesi è MOLTO diverso.
Per un consumatore comprare oggi o comprare fra sei mesi, in
molti casi, può essere differente solo impercettibilmente.
Le due cose non si potranno mai pareggiare (né sarebbe
auspicabile) ma rendere un po' costoso detenere la moneta
aiuterebbe molto a favorire i consumi.
Non ho ben capito la frase "anche nella forma più concreta
le incognite rimangono troppo generiche".
Ho comunque capito il senso e cioè che la cosa non la
convince.
E' normale, tutte le idee profondamente rivoluzionarie ci
mettono molto tempo per essere comprese.
Anch'io, ero profondamente scettico la prima volta che ho
sentito parlare di moneta decrementale. Pensavo che fosse
un'idea strampalata di quelli che gridano allo scandalo dei
"padroni" delle banche centrali che guadagnerebbero con il
signoraggio.
Meditando con più serenità (e soprattutto con tanto tempo)
sulla cosa e vedendo che l'idea era stata già valutata da
economisti che ho stimato come Fisher e Keynes ho capito che
è tutt'altro che strampalata e che può essere invece la
chiave per un modello economico totalmente diverso da quello
attuale.
11 ottobre 2011 11:05 - captainharlock
E perché mai il fabbisogno statale verrebbe meno? Non è
che sparisce, semplicemente lo si copre emettendo altri GEM,
che è lo stesso di stampare moneta tutte le volte che
c’è un disavanzo.
Negli US ed Europa i consumi contano per circa 2/3 del PIL,
mentre in Cina sono meno del 20% e la maggioranza è data da
investimenti (questo crea altri problemi che qui
tralasciamo). Il problema degli ultimi 20 nel mondo
occidentale è stato esattamente il tentativo di mantenere
un tenore di vita superiore a quello possibile, alimentato
dal consumo che è stato garantito dal credito facile (in
gran parte finanziato da Cina e paesi arabi). In US ed
Europa nessuno risparmia più: adesso perché non ci si
riesce, ma fino a tre anni fa perché il credito era facile
e ci penserò domani. Non sono per niente convinto che una
ripresa guidata da consumi sia sostenibile e men che meno
desiderabile. Anche se il risparmio non si annulla è
comunque scoraggiato: se non c’è risparmio non ci sono
investimenti (chi investirebbe in una nuova fabbrica con
aspettative di tre-cinque anni se a quel tempo i prezzi dei
miei prodotti varranno meno di oggi? Allora devo aumentare i
prezzi, che crea inflazione, etc etc…). Il rischio è che
la spinta ai consumi si traduca proprio in prezzi in
aumenti, sia dei beni reali che di quelli finanziari: se
devo consumare i soldi prima che perdano valore si finisce
per comprare qualsiasi cosa a qualsiasi prezzo.
Infine, continuo a non capire a cosa si riferisca con il
costo dei beni e servizi invenduti: se si tratta di
rimanenze invendute vuol dire che il loro prezzo diminuirà;
se si tratta di disoccupazione vuol dire che i salari
nominali saranno più bassi (ma forse reali più alti se
diminuisce il prezzo dei beni).
Grazie a lei per le risposte, anche se è chiaro che abbiamo
idee economiche diverse. Capisco che il “sogno” sarebbe
bello da realizzare o almeno provare, ma anche nella forma
più concreta le incognite rimangono troppo generiche.
11 ottobre 2011 10:40 - Alessandro_Pedone
@francescodeleo
E' evidente che una rivoluzione monetaria di questo tipo
troverebbe degli ostacoli a livello europeo. Non ho
approfondito la questione legale. Non so se una moneta
intesa come unità di conto che mantenga l'Euro come base di
calcolo violi o meno i trattati internazionali.
Gli euro non terminerebbero dopo che tutti gli eventuali
euro dei Greci fossero convertiti in GEM poiché ci
sarebbero gli euro provenienti dalle esportazioni, dal
turismo e più in generale dai rapporti con l'estero.
Naturalmente si tratta di una questione di bilancia dei
pagamenti.
Vero che la lotta alla criminalità, all'evasione ed alla
corruzione sarebbe l'effetto della moneta elettronica e non
del fatto che essa sarebbe anche decrementale.
L'assegnazione di un "reddito di cittadinanza" è una misura
di politica sociale, ma anche di politica economica, resa
possibile solo grazie alla moneta decrementale.
Concordo sul fatto che difficilmente sarà attuata una
riforma del genere. Posso arrivare a dire che le
probabilità sono prossime allo zero. Il punto fondamentale
è che non esiste ancora la consapevolezza diffusa fra le
persone degli effetti di un modello di economia basato su
una moneta decrementale.
Il giorno in cui questo modello entri a far parte del
patrimonio culturale di un numero sufficiente di persone,
allora le probabilità potranno essere anche
maggioritarie.
L'idea sarebbe riuscire ad organizzare istituzioni private
partecipate da centinaia di miglia, se non milioni di
cittadini, che dimostrino come un'economia basata su una
moneta decrementale sia non solo possibile, ma anche molto
benefica.
Per ora è Utopia, ma ricordo la citazione di Oscar
Wilde:
Una carta del mondo che non contiene il Paese dell'Utopia
non è degna nemmeno di uno sguardo, perché non contempla
il solo Paese al quale l'Umanità approda di continuo. E
quando vi getta l'àncora, la vedetta scorge un Paese
migliore e l'Umanità di nuovo fa vela.
11 ottobre 2011 10:30 - Alessandro_Pedone
@ captainharlock
Nel mio "sogno" i GEM sono una unità di conto valida solo
nella nazione che la istituisce ed sono agganciati all'Euro
attraverso un cambio fisso.
Il tasso d'interesse negativo scoraggia il risparmio.
Verissimo, ma certamente non lo elimina. Una parte del
denaro non speso ed una parte degli utili può comunque
essere investito sia in forme finanziarie che in forme
reali.
Le tasse sui redditi tendono a sparire perché i GEM
implicano una fiscalità monetaria. Il fabbisogno dello
stato è coperto dai GEM. Grazie all'interesse negativo i
nuovi GEM emessi "spariscono" con il tempo. Si deve trovare
l'equilibrio monetario per non mandare l'economia in
eccessivo surriscaldamento. E' un qualcosa da provare sul
campo. Gli esperimenti fatti fino ad oggi sono su realtà
tutto sommato contenute.
Una moneta decrementale, comunque, implica una diminuzione
delle imposte sui redditi perché la fiscalità è spostata
sulla moneta.
Che il capitalismo sia il migliore dei sistemi sperimentati
fino ad oggi non v'è dubbio (o meglio, il peggiore eccetto
tutti gli altri, per parafrasare Churchill). Stiamo però
parlando di un nuovo modello teorico.
Si tratterebbe di una ripresa economica basata sui consumi e
ritiene che non sarebbe desiderabile. Perché mai? Lei sa
benissimo quanta parte del PIL derivi dai consumi e quanto
dagli investimenti. Se i consumi sono trainanti gli
investimenti vengono a ruota. Non vedo nessun ostacolo agli
investimenti se ottengono un'economia trainata dai consumi.
Sul problema del debito: come scrivevo precedentemente, la
cosa andrebbe studiata bene nei dettagli. La teoria della
moneta decrementale non è nata per affrontare il problema
del debito. Bisognerebbe studiarla in maniera specifica. La
mia prima impressione è che grazie al venir meno del
fabbisogno statale ed alla conversione degli euro in GEM si
potrebbe far fronte agli interessi e progressivamente al
rimborso. Ma è una questione di dimensioni. Bisognerebbe
dedicarci del tempo. Stiamo parlando solo di un sogno...
:-)
Infine, è vero che il costo della moneta è l'inflazione,
ma ci sono due aspetti:
a) l'inflazione è infinitamente più bassa del "costo"
delle merci e dei servizi invenduti (uso l'espressione
"costo" in senso molto lato. Chi produce "deve" vendere, chi
ha in mano moneta no)
b) sotto il 5%, l'inflazione è psicologicamente molto poco
percepita. Quasi ignorata. Un costo modesto, esistente ma
ignorato non produce effetti macroeconomici apprezzabili.
Grazie per lo scambi di vedute.
11 ottobre 2011 9:34 - captainharlock
x Alessandro Pedone
Premettendo che dovrei studiare le teorie di Gesell perché
ammetto di non conoscerle, ci sono alcuni punti della sua
spiegazione che non mi sono chiari.
"Il primo provvedimento di questo nuovo Governo è
l'istituzione di una nuova moneta di conto, basata
sull'Euro, totalmente dematerializzata e chiamata GEM (Greek
Electronic Money). Un GEM vale un Euro." Questo tasso di
cambio è fisso? Oppure un “peg” all’euro (come ad
esempio la corona danese)? In entrambi i casi occorre che la
banca centrale lo “difenda” ed adotti le politiche
monetarie necessarie.
"I GEM hanno una caratteristica particolare: un tasso
d'interesse negativo." Continuo a non capire il ruolo del
risparmio in questa economia. Anche assumendo zero
inflazione il meccanismo del tasso negativo scoraggia i
risparmi. Senza risparmi nessuno fa investimenti, nemmeno le
banche estendono credito se non hanno una base di depositi
da cui attingere.
"Naturalmente lo stato paga tutte le sue spese in GEM avendo
il potere di emettere GEM, nei limiti stabiliti dalla legge
e controllati dalla banca centrale. I GEM emessi dallo stato
sono garantiti dalle riserve di euro della banca centrale,
riserve che vengono aumentate dalla conversione in GEM degl
Euro privati, effettuate per i pagamenti." E se le spese
necessarie sono superiori alle riserve disponibili e a
quello che si produce ogni anno, come si pagano? Non si può
emettere debito in GEM: nessuno fuori dalla Grecia se lo
comprerebbe, ma nemmeno all’interno perché il risparmio
ha un rendimento negativo (a meno che il tasso nominale
promesso non sia sufficientemente alto, ma allora si ricade
nel problema attuale).
"L'evasione fiscale viene drasticamente ridotta e le tasse
sui redditi vengono progressivamente ridotte fino a sparire
completamente grazie alla nuova fiscalità monetaria
introdotta dai GEM." Posso capire che (almeno in teoria)
sparisca l’evasione - se tutto è elettronico è
controllabile -, ma non riesco a capire perché le tasse sui
redditi dovrebbero sparire.
"La velocità di circolazione della nuova moneta è
impressionante e crea nuova linfa in tutta l'economia greca
che nel giro di pochi anni torna a crescere a ritmi
vertiginosi riducendo la disoccupazione sotto il 5%." Vero
in teoria, ma sarebbe un’economia guidata dai consumi, non
sono sicuro che sarebbe desiderata e men che meno
sostenibile.
"La Grecia diventa l'esempio per tutto il mondo. Le monete
elettroniche decrementali si diffondono in tutto il mondo
sconfiggendo la disoccupazione, la criminalità organizzata
e liberando il mondo dall'attuale modello economico fondato
sul capitalismo e sul debito." Pur ammettendo, di nuovo
almeno dal punto di vista filosofico, che il modello
capitalistico (o per lo meno quello attuale) sia lungi
dall’essere perfetto, non sono sicuro che verrà
abbandonato: fino ad oggi tutti i sistemi alternativi si
sono rivelati ben peggiori.
"Per i possessori di titoli greci esteri non è necessaria
la coversione in GEM. Potrebbe essere un'opzione per i
Greci, ma questo andrebbe valutato con maggiore precisione."
Se non sono convertiti in GEM rimane il problema che devono
essere ripagati (oppure si fa default) in euro, e si torna
al punto del tasso di cambio tra GEM ed euro: nel lungo
periodo (ma probabilmente subito) il GEM si deprezzerà.
Questo può favorire le esportazioni e l'economia domestica,
ma danneggia enormemente le importazioni, e la Grecia (ma
anche l'Italia) è ben lontana dall'autosufficienza.
Infine, non è vero che la moneta è privilegiata rispetto
al possessore del bene o del servizio: un bene perde valore
se è deperibile o se bisogna pagare per immagazzinarlo, ma
anche la moneta perde valore (si chiama inflazione...)
11 ottobre 2011 9:27 - francescodeleo
Mi sbaglio o i singoli paesi non possono emettere moneta?
Oppure semplicemente si esce dall'euro. A questo punto la
grecia ritorna alla sua moneta che provvederà a
svalutare.
Oppure, se si ritiene che i due mezzi di pagamento possono
coesistere anche se l'euro non potrà essere utilizzato per
i pagamenti nella nazione, si arriverà ad un punto che
tutti gli euro in circolazione saranno stati "prelevati" per
conversione dallo stato e usati tutti per i pagamenti
internazionali (la grecia è piena di debiti). Ci sarà un
momento in cui gli euro termineranno e rimarrà solamente
l'altra moneta. Di nuovo, se la grecia non avrà risollevato
nel frattempo le sue sorti, si procederà con la
svalutazione.
La lotta all'evasione e alla criminalità (presumo
riciclaggio e esportazioni illeciti di capitali) sarà vinta
non tanto perchè esistono questi gem, ma perchè si presume
che tutti i movimenti monetori siano controllati attraverso
l'uso dei portafogli elettronici con informazioni sempre a
disposizione delle autorità di controllo. Inoltre,
l'economia milgiorerebbe per l'assegnazione di un capitale
mensile ad ogni disoccupato che non altro è una misura
"politica" di carattere sociale.
Che dire, difficilmente sarà attuata una riforma del
genere.
11 ottobre 2011 9:03 - Alessandro_Pedone
xDanieleA
Mi domanda perché queste teorie non vengono prese in
considerazione dai governi, se per ignoranza, paura o
pressioni lobbistiche. Francamente non lo so. Posso
ipotizzare che tutte queste ragioni (ed anche altre) possano
giocare un ruolo.
L'ignoranza e la paura del nuovo sono senza dubbio ostacoli
a tutti i cambiamenti.
La teoria della moneta decrementale è un cambio di
paradigma economico epocale paragonabile all'abolizione
della proprietà privata (sebbene con effetti OPPOSTI, sia
in termini di libertà individuale che di sviluppo). Non
sono cose che si possono fare per iniziativa di questo o
quel governo. Sono cose che si possono fare solo se nella
società matura una consapevolezza ed un consenso tali da
renderle possibili. Si pensi ad esempio alla tassazione
delle transazioni finanziarie. Una cosa molto più modesta.
Ci sono voluti decenni prima che si prendesse seriamente in
considerazione questa idea. Come diceva il Mahatma Gandhi:
prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono ed
infine ti ritrovi vincitore.
Su questo tema, al momento, siamo alla fase 1. L'idea viene
del tutto ignorata. La teoria ha quasi un secolo di storia,
ma viene ancora ignorata. Dovremo farne di strada affinché
venga applicata, e la strada non può che passare da
un'opera culturale.
Mi domanda, infine del risparmio.
Il risparmio è utile quando viene impiegato in attività
produttive e quando è percepito come consumo differito.
Quando il risparmio diventa accumulo improduttivo,
finalizzato solo a creare altro denaro, allora diventa
dannoso per l'intera economia. Il problema non sta nel
risparmio, sta nella moneta.
La moneta, così come è concepita adesso, rende il
possessore di moneta fortemente privilegiato rispetto al
possessore del bene o servizio da scambiare. Il bene perde
il suo valore, la moneta no (e può anzi aumentarlo). Se si
introduce un "costo" per il mantenimento della moneta (costo
che si può ridurre o perfino azzerare se viene conservata a
fini produttivi come ad esempio investimenti finanziari non
speculativi) si crea un "miracolo" nell'economia.
Questo "costo" porta anche risorse finanziarie allo stato,
una fiscalità non eludibile, che non ha bisogno di una
schiera di burocrati e di norme senza senso.
La moneta decrementale, se è anche elettronica, tende ad
eliminare la criminalità e la corruzione.
Si tratterebbe di una vera rivoluzione epocale che
avvicinerebbe, finalmente, l'economia della felicità. Al
momento, ciò che manca, è la conoscenza diffusa di questa
possibilità.
Non credo ai "cattivini" nel mondo che vogliono impedire il
progresso per i propri privilegi. Ci saranno pure soggetti
del genere, ma non sarebbero nulla davanti a milioni di
persone che capiscono come un altro mondo sia realmente
possibile e che se lo vogliono prendere.
Ciò che serve, quindi, è diffondere queste idee e creare
strumenti per iniziare a prefigurarli.
Grazie alle nuove tecnologie sarebbe possibile, servirebbe
l'impegno iniziale di qualche migliaio di persone. Si
potrebbe fare, ma siamo solo agli inizi.
11 ottobre 2011 6:46 - massimo1062
dottor pedone buongiorno,la seguo nel sito fin da quando e'
nato,ma vedo negli ultimi tempi una sorta di deriva politica
che poco si confa' allo spirito dell'associazione.pero penso
che lei possa esprimere senza limiti le sue idee piu' o meno
mascheratamente.certo e' che queste ultime ore la dicono
lunga su quanto i giudizi sul legame tra l'attuale governo e
la crisi siano sempre piu' aleatori e senza un legame
preciso di causa-effetto.anzi rendono evidente(queste ultime
ore) come gli eventi siano legati a questioni di ordine
monetario.siamo alle solita crisi indotta dall'uso sbagliato
da parte delle banche della moneta gratuita che viene emessa
dalle banche centrali.crisi peraltro ricorrenti e sempre
piu' ravvicinate.forse che abbiano ragione i fautori
dell'economia austriaca???..troppo catastrofisti secondo me
.ma e' evidentemente solo una mia opinione.riguardo la
moneta geselliana faccia attenzione perche' potrebbe essere
anche lei inserita nelle fregnacce che corrono sul web come
quelle sul signoraggio.mi scusi ma secondo lei che
differenza c'e' tra un tasso negativo e l'inflazione ...che
uno non se ne accorge??? allora invece di pensare ad un
sistema cosi' rivoluzionario e forse nemmeno fattibile
sarebbe il caso che esperti come lei proponessero cose piu'
semplici ( norme ) che consentissero il controllo dell'uso
dei denari che vengono regalati di continuo al sistema
bancario e che poi vengono ripagati dal popolo sotto forma
di tasse ed ancora che vengono distribuiti dal sistema
bancario all'oligarchia privata che le banche stesse
controlla e che controlla attraverso le banche la banca
centrale che crea la moneta.e' cosi o non ho capito una
mazza? mi scusi il fervore ma tra le certezze della mia
esistenza c'e' il fatto che i sistemi monetari come li fai
li fai alla fine regalano a pochi e tolgono a tanti.un
saluto, massimo.
11 ottobre 2011 5:35 - Alessandro_Pedone
x Captainharlock
L'idea di quelli che ho chiamo "GEM" (solo per il gioco di
parole, ma altro non è che una moneta decrementale) non è
efficace tanto per la svalutazione, come apparirebbe a prima
vista.
Ciò che aiuterebbe moltissimo, secondo le teorie di Gesell
e secondo le esperienze pratiche e le elaborazioni
successive, è la velocità di circolazione di questa unità
di conto che risolverebbe l'annoso problema di questi casi:
ovvero politiche di rigore = recessione (cosa che sta
avvenendo in Grecia).
Per i possessori di titoli greci esteri non è necessaria la
coversione in GEM. Potrebbe essere un'opzione per i Greci,
ma questo andrebbe valutato con maggiore precisione.
Per un primo periodo il Governo greco continuerebbe ad
"incassare" Euro dovuti alla continua conversione dei
cittadini e poi dalle esportazioni.
Di fatto non avrebbe spese (perché pagherebbe tutto in
GEM), quindi le risorse per il pagamento degli interessi e
progressivamente per il rimborso potrebbero esservi (ma qui
non ho fatto i calcoli, era solo un sogno :-)).
Le grandi differenza con il ritorno alla Dracma sono due:
- non ci sarebbe lo "shock" iniziale. Niente inflazione,
niente disoccupazione, ma tutto il contrario.
- non ci sarebbe neppure lo shock per l'Europa: l'euro
continuerebbe ad essere una prospettiva comunque, ma
potrebbero diffondersi le monente decrementali in tutta
europa ridando così anche una leva monetaria alle singole
economie (attareverso la fissazione del tasso decremento).
Una sola moneta per l'accumulo e gli scambi internazionali
(l'Euro) ed unità di conto interne nei vari paesi per
l'economia.
Questa sarebbe non solo la salvezza della Grecia, ma la
salvezza del mondo intero.
10 ottobre 2011 23:29 - DanieleA
Teoria interessante, come anche la precedente
sull'abolizione di IRPEF e IVA. Come mai nessuno nei governi
la prende in seria considerazione? Propongo tre risposte, mi
dica qual'è quella giusta secondo lei: per ignoranza; per
paura di conseguenze impreviste; per evitare di penalizzare
qualche lobby amica.
Un'altra questione: quando parla di "accumulo improduttivo"
lei si riferisce anche al risparmio privato? Dunque il tanto
osannato risparmio degli italiani, che di fatto ci sta
evitando la bancarotta (perché funge da garanzia per
l'immane debito pubblico nazionale) sarebbe in realtà da
scoraggiare?
Grazie per le stimolanti riflessioni che propone.
10 ottobre 2011 19:51 - minotauro5801
Questi economisti, fregnacciari, sono cosi' fior fiore che
non avenano previsto tutto quello che e' successo ed ancora
succedera'. Che siano il Fior Fiore se lo vomitano addosso
da se stessi.
10 ottobre 2011 19:01 - captainharlock
Gentile Alessandro Pedone,
lasci perdere quelli che vengono qui solo a criticare o a
cercare di fare bella figura, il mondo è pieno di gente che
non ha di meglio da fare.
Non conoscevo questa teoria quindi non posso commentare
sulla sua effettiva realizzazione. Le pongo invece una
domanda più pratica: cosa si fa con i titoli greci in
circolazione, vengono anch’essi ridenominati in GEM? A
quale cambio? Vale per tutti i possessori o solo per quelli
domestici?
Se vale per tutti bisogna anche prevedere la possibilità di
cambiare i GEM in euro o altre valute: io investitore
italiano ricevo i GEM ma questi si possono spendere solo in
Grecia, quindi voglio convertirli in euro. Se così è, il
tasso di cambio fissato inizialmente ad 1 GEM = 1 euro sarà
desinato a cambiare.
L’idea del deprezzamento del valore del GEM non è male,
ma non è molto diverso da quello che fa l’inflazione.
Alla fine questo progetto non è diverso da quello che molti
propongono (o meglio vedono come inevitabile) per la Grecia:
uscita dall’euro, ritorno alla dracma con svalutazione del
50%, lacrime e sangue immediate per i greci ma possibilità
di tornare a crescita sostenuta grazie alla moneta
sottovalutata, rientro del debito da taglio netto così
fatto più effetto dell’inflazione in crescita.
Oppure c’è qualcosa che mi sfugge nella teoria?
10 ottobre 2011 17:16 - Alessandro_Pedone
x minotauro5801
A chi si riferisce con le "fregnacce" (parole sue) sulle
Banche Centrali?
Nel caso si riferisse al contenuto dell'articolo le faccio
presente che non vorrei essere confuso con alcune
sciocchezze che di tanto in tanto vengono dette in rete sul
tema del signoraggio.
Ciò che ho paventato in questo articolo è una rivoluzione
monetaria che è basata su una teoria economica ben
approfondite e che hanno passato il vaglio teorico di fior
di economisti.
Si può contestare, come tutte le teorie, ma non dire che si
tratti di "fregnacce" senza portare argomentazioni serie.
10 ottobre 2011 9:11 - minotauro5801
Ancora co le banche centrali ?!? 1 euro a fregnaccia sarei
plurimiliardario.
9 ottobre 2011 19:12 - lucillafiaccola1796
tutti affancactus
islandizziamo:
. municipio
. comune
. provincia
. regione
. stato [lo stato dovevamo essere Noi, ma da
sempre sono L'oro]
basta poco checcevò?
mo' se so' inventati er doppio voto... Zio e Mammona e
Cesare !!!!! I rifondaroli fregatti sul tempo dai CIAstiani
! je lo dicevo io rifonnamo rifonnnamo? quanno tazzo lo
facciamo? oh oh oh oh !!!!