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21 ottobre 2011 11:43 - captainharlock
La ricchezza di una economia è rappresentata dall’insieme del capitale produttivo; la moneta è semplicemente un modo per misurare la ricchezza.

C'è una bella differenza, e dovrebbe essere tenuta presente anche quando si fanno gli investimenti.
20 ottobre 2011 20:14 - ruggero2520
Questo non capisco:
se un paese o stato (ad es. Italia e Grecia. ecc)
fa debito, cioè prende a prestito denaro che rappresenta ricchezza (la moneta è un "buono" per beni reali : grano, case, abbigliamento, ecc.) e lo regala in cambio di nulla (false invalidità, esagerate retribuzioni,sprechi in opere pubbliche inutili o strapagate, "diritti" tra i più stampalati, ecc.),
come può ripagarlo, cioè restituire la ricchezza
presa in prestito ed ormai consumata dai suddetti percipienti?
Con la fiscalità generale!!
sottraendo l'equivalente ricchezza ad altri cittadini! Qualunque si il metodo o il "marchingegno". Non è così? E' neccessario derubare i lavoratori cittadini onesti risparmiatori!!
11 ottobre 2011 18:26 - kozzu
@Alessandro Pedone
grazie per avermi confermato l'idea che avevo...certamente io auspicherei una transizione tranquilla (perchè sono convinto che nei prossimi 10 anni vedremo dei cambiamenti radicali), ma mi sto sempre più convincendo del fatto che i problemi non si possano più risolvere con un intervento puramente tecnico; l'impressione che ho è che la gente sia ormai troppo estraniata dal mondo reale, ma non per caso. Ci sono tanti di quei motivi per cui le persone possano cercare dei "rifugi" che non ha senso elencarli..Insomma, la gente non ne vuole più sapere di politica, di economia ecc, la gente tende a rifugiarsi nell'ignoranza(esatamente quello che fa comodo a chi esercita il potere)...
Il problema che si pone ai miei occhi è questo: come si fa a cambiare la gente?
La risposta che mi do è la seguente: una dittatura o un crollo totale(che mi pare più "democratico).
Vorrei sapere come la vedete voi.
11 ottobre 2011 17:06 - francescodeleo
@Alessandro_Pedone

Certamente, su ogni argomento si possono scrivere trattati chilometrici, ma non credo sia questo lo scopo.
11 ottobre 2011 16:49 - Alessandro_Pedone
@kozzu e francescodeleo
Il tema dei derivati si potrebbe anche affrontare in maniera più "sofisticata", ma nella sostanza è esattamente come dite voi.
Non è vero che tutti i derivati sono inutili, ma è vero che ormai la finanza è un mondo eccessivamente scollegato dalla realtà economica.
Costituisce un problema per l'economia e non più un modo per unire più velocemente risparmio e investimenti reali.
Il fatto che dalla crisi del 2008 non si siano create regole sufficientemente ferree per affrontare questo problema costituisce un grande rischio.
A mio avviso, la finanza mondiale si smonterebbe più facilmente partendo dalla moneta.
D'altra parte, la moneta è la prima e più immediata "costruzione finanziaria".
La monente non è nient'altro che una convenzione. Se non si capisce bene come funziona la monenta (e come la si potrebbe cambiare) non si riesce a capire bene né l'economia né la finanza.
11 ottobre 2011 15:37 - francescodeleo
Io ritengo da sempre che i "derivati" sono inutili, servono ad arricchire solo alcuni a danno di molti altri. Le banche e tutti gli intermediari disonesti scaricano i rischi e soprattutto le perdite su ignari consumatori, ma non solo derivati, anche titoli "normali" comeè capitato per i titoli cirio o i bond argentini, solo per citarne i più famosi. E' un sistema di produzione della ricchezza che da un lato la crea dal nulla, dall'altro la distrugge da qualche altra parte. Non voglio sembrare pessimista ma non ho trovato nulla che finora mi abbia fatto cambiare idea. Certo, esistono i professionisti seri, basta trovarli.
11 ottobre 2011 14:42 - kozzu
grazie per le delucidazioni, ma vorrei che capiste la mia perplessità: voi sapete meglio di me che il valore dei derivati ha superato 10 volte il pil mondiale e io mi chiedo che sistema malato può permettere una situazione del genere, mi sembra evidente che non possa funzionare (e l'economia è una cosa che conosco meno di voi). A me personalmente sembra totalmente assurdo che un prodotto venga venduto virtualmente decine di volte prima di arrivare a destinazione (questa la chiamo speculazione) e non capisco a chi, se non alle banche stesse, servono tutti quei prodotti finanziari che anche molti esperti fanno fatica a capire.
11 ottobre 2011 14:24 - captainharlock
ma come "a chi devono i soldi"??? a chi glieli ha prestati, cioè ha comprato i titoli del tesoro emessi: assicurazioni, banche, fondi di investimento, privati cittadini, .... a chi pensava che dovessero restituirli?

?Dietro alla BCE ci sono gli stati europei, che alla sua fondazione la hanno dotata di, appunto, un fondo di dotazione. Inoltre la BCE può stampare moneta e quindi aumentare la propria dotazione. Le decisioni vengono prese da un "consiglio" composto da sei membri (da adesso presieduto da Mario Draghi) più i governatori delle singole banche centrali aderenti all'euro.
11 ottobre 2011 14:08 - francescodeleo
Mi riallaccio alle parole dette da kozzu. E le banche? Le banche fanno qualcosa, dove per banche evidentemente si intendono tutti coloro che maneggiano soldi: semplicemente la loro presenza e il loro operare sta dragando l'economia mondiale dal modello consumistico a quello speculativo pur rimanendo nel sistema capitalistico.

Volendo interloquire con kozzu, il nostro debito pubblico è quasi totalmente composto da esposizioni; non escludo che ci siano paesi che si indebitano per acquistare titoli esteri per lucrare sulla differenza. Per noi il debito da rimborsare è quello che conosciamo.
Da ciò che ho sentito oggi in tv sulla situazione greca, gli economisti sanno fare una cosa soltanto: creare debito. Si riparla di eurobond, che produrranno debito aggiuntivo a quello dei singoli paesi. Come ho già scritto in un altro intervento, essi sarebbero utili solo se si sostituiscono ai titoli nazionali, sfruttando il prestigio di cui gode l'europa per collocare titoli a tassi più bassi rispetto a quanto possono fare i paesi più deboli.
Chi maneggia il denaro non farà mai un passo indietro!
11 ottobre 2011 12:27 - kozzu
un bel sogno e anche una bella discussione, ma io mi chiedo: se sono le banche (o meglio il capitale) a decidere come gira il mondo,perchè mai dovrebbero avere un interesse a cambiare un sistema in cui fanno utili e quando va male vengono finanziate da noi (a tasso 0). Non capisco come gli attori di un sistema basato sulla corruzione possano avere interesse a cambiarlo, essendo loro i primi beneficiari.
In secondo luogo non capisco bene la questione del debito pubblico (scusate l'ignoranza): se tutti gli stati sono indebitati a chi devono i soldi (ad altri stati, alla BCE)? Nella mia testa se io ti devo 4 e tu mi devi 3, allora io ti devo 1. E comunque chi c'è ad esempio dietro alla BCE, di chi sono quei soldi e chi decide come gestirli?
Nel mio mondo di conoscenze economiche ridotte vedo una sola via d'uscita: crollo totale del sistema, conseguente miseria e presa di coscienza del fatto che i soldi non si mangiano, con conseguente arrivo alla economia del baratto. Poi forse si potrà arrivare a ciò che prospetta il prof. La mia paura è che invece si farà di tutto per mantenere il sistema in questa specie di stato vegetativo, perchè chi possiede i capitali ha tutto l'interesse di farlo.
11 ottobre 2011 11:59 - francescodeleo
@Alessandro_Pedone

1) Si suppone sempre che i gem si affianchino agli euro senza sostituirli; si dovrebbe ritenere che la bilancia commerciale sia sempre almeno in pareggio.

2) Certo, meglio non approfondire. Ma i due fenomeni sono strettamente collegati.
Non è detto che l'interesse in surplus sparisca, è parte integrante del capitalismo.
11 ottobre 2011 11:50 - francescodeleo
La questione dell'interesse negativo: per chi è abituato a possedere ricchezza, l'interesse negativo non cambia nulla per loro. Infatti, secondo la logica attuale, ciò si potrebbe tradurre in un aumento del costo di beni e servizi. Potrebbe anche non essere un effetto negativo, poichè sarebbe un freno più o meno efficace al surriscaldamento dell'economia. Sicuramente ridurrà la ricchezza disponibile dei consumatori-lavoratori, gli unici che non possono contrattare la loro paga, il che porterebbe ad una ujlteriore riduzione dei consumi e raffreddamento dell'economia affinchè ognuno di loro mantenga inalterata nel tempo lo stock di risparmio o addirittura incrementarlo.
11 ottobre 2011 11:42 - Alessandro_Pedone
@francescodeleo
1) magari tutti gli altri paesi dell'area euro adottassero una moneta decrementale! Perché mai dovrebbe essere opportunistico utilizzare gli Euro provenienti dalla bilancia commerciale per pagare i propri debiti in euro?

2) La moneta decrementale mina alla basi il capitalismo, non il consumismo. Sarebbe un po' lungo da spiegare e bisognerebbe rifarsi alla teoria economica. Basti pensare alla formula del profitto nella sua forme più semplice. Il profitto è uguale al capitale per il saggio d'interesse. Cosa fa la moneta decrementale? Tende ad azzerare il saggio d'interesse. Senza capitalismo il consumismo sarebbe molto attenuato.
11 ottobre 2011 11:34 - francescodeleo
@Alessandro_Pedone

"Gli euro non terminerebbero dopo che tutti gli eventuali euro dei Greci fossero convertiti in GEM poiché ci sarebbero gli euro provenienti dalle esportazioni, dal turismo e più in generale dai rapporti con l'estero. Naturalmente si tratta di una questione di bilancia dei pagamenti."

Messa in questi termini l'introduzione dei suddetti gem sarebbe una misura di tipo opportunistico; i suoi effetti, validi per un solo paesde, svanirebbero nel momento in cui tutti gli altri paesi adotteranno lo stesso meccanismo; potrei anche affermare che alla fine in europa i gem diventeranno la nuova moneta europea. Tutto punto e a capo?
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"L'assegnazione di un "reddito di cittadinanza" è una misura di politica sociale, ma anche di politica economica, ..."

Certo, certo.
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"Il punto fondamentale è che non esiste ancora la consapevolezza diffusa fra le persone degli effetti di un modello di economia basato su una moneta decrementale."
"Il giorno in cui questo modello entri a far parte del patrimonio culturale di un numero sufficiente di persone, allora le probabilità potranno essere anche maggioritarie."

Io direi che il modello economico attuale e il consumismo; la moneta e il credito sono i mezzi per attuare ciò; ecco perchè ritengo i gem strumenti non diversi dall'attuale moneta; i prelievi periodici sarebbero una patrimoniale parziale ovvero che colpisce una parte solamente della ricchezza individuale, quella detenuta in forma liquida.

Che possano aiutarci ad andare oltre al capitalismo? Chissà, come si fà a saperlo.
11 ottobre 2011 11:34 - Alessandro_Pedone
@ captainharlock

E' molto diverso stampare una moneta decrementale da una moneta come la conosciamo adesso.
La differenza di fondo è che la moneta decrementale nel corso del tempo "sparisce". E' un debito che non costa niente e che col tempo sparisce. Ovviamente non si può eccedere nella produzione di questa moneta senza infiammare l'economia e produrre anche effetti inflazionistici.

A spingere gli investimenti non c'è solo il risparmio privato ma anche - e direi soprattutto - gli utili delle aziende.
Se i consumi interni sono molto forti e ragionevole attendersi che vi siano anche forti utili interni che incoraggerebbero quindi gli investimenti.
Se sono una piccola azienda -diciamo una piccola catena di ristoranti - ed ho 500 mila GEM di utili che faccio?
La cosa più logica che possa fare è investire ampliando il business che mi ha portato quegli utili.
Cosa significa che "i prezzi di quei prodotti varranno di meno di oggi"? Non sarebbe così. I prezzi rimarrebbero tendenzialmente stabili, è la moneta di oggi che fra tre/cinque anni comprerebbe meno merce.
Ho l'impressione che non abbia valutato appieno gli effetti di una moneta decrementale.
D'altra parte è normale, si tratta di un'idea piuttosto inconsueta.
Per quanto riguarda il costo del non vendere i beni e servizi, mi riferisco al fatto che i produttori sono in qualche modo "obbligati" a vendere. Se non vendono a sufficienza non rimangono in vita (come aziende). Quindi per loro vendere oggi o vendere fra sei mesi è MOLTO diverso. Per un consumatore comprare oggi o comprare fra sei mesi, in molti casi, può essere differente solo impercettibilmente. Le due cose non si potranno mai pareggiare (né sarebbe auspicabile) ma rendere un po' costoso detenere la moneta aiuterebbe molto a favorire i consumi.
Non ho ben capito la frase "anche nella forma più concreta le incognite rimangono troppo generiche".
Ho comunque capito il senso e cioè che la cosa non la convince.
E' normale, tutte le idee profondamente rivoluzionarie ci mettono molto tempo per essere comprese.
Anch'io, ero profondamente scettico la prima volta che ho sentito parlare di moneta decrementale. Pensavo che fosse un'idea strampalata di quelli che gridano allo scandalo dei "padroni" delle banche centrali che guadagnerebbero con il signoraggio.
Meditando con più serenità (e soprattutto con tanto tempo) sulla cosa e vedendo che l'idea era stata già valutata da economisti che ho stimato come Fisher e Keynes ho capito che è tutt'altro che strampalata e che può essere invece la chiave per un modello economico totalmente diverso da quello attuale.
11 ottobre 2011 11:05 - captainharlock
E perché mai il fabbisogno statale verrebbe meno? Non è che sparisce, semplicemente lo si copre emettendo altri GEM, che è lo stesso di stampare moneta tutte le volte che c’è un disavanzo.

Negli US ed Europa i consumi contano per circa 2/3 del PIL, mentre in Cina sono meno del 20% e la maggioranza è data da investimenti (questo crea altri problemi che qui tralasciamo). Il problema degli ultimi 20 nel mondo occidentale è stato esattamente il tentativo di mantenere un tenore di vita superiore a quello possibile, alimentato dal consumo che è stato garantito dal credito facile (in gran parte finanziato da Cina e paesi arabi). In US ed Europa nessuno risparmia più: adesso perché non ci si riesce, ma fino a tre anni fa perché il credito era facile e ci penserò domani. Non sono per niente convinto che una ripresa guidata da consumi sia sostenibile e men che meno desiderabile. Anche se il risparmio non si annulla è comunque scoraggiato: se non c’è risparmio non ci sono investimenti (chi investirebbe in una nuova fabbrica con aspettative di tre-cinque anni se a quel tempo i prezzi dei miei prodotti varranno meno di oggi? Allora devo aumentare i prezzi, che crea inflazione, etc etc…). Il rischio è che la spinta ai consumi si traduca proprio in prezzi in aumenti, sia dei beni reali che di quelli finanziari: se devo consumare i soldi prima che perdano valore si finisce per comprare qualsiasi cosa a qualsiasi prezzo.

Infine, continuo a non capire a cosa si riferisca con il costo dei beni e servizi invenduti: se si tratta di rimanenze invendute vuol dire che il loro prezzo diminuirà; se si tratta di disoccupazione vuol dire che i salari nominali saranno più bassi (ma forse reali più alti se diminuisce il prezzo dei beni).

Grazie a lei per le risposte, anche se è chiaro che abbiamo idee economiche diverse. Capisco che il “sogno” sarebbe bello da realizzare o almeno provare, ma anche nella forma più concreta le incognite rimangono troppo generiche.
11 ottobre 2011 10:40 - Alessandro_Pedone
@francescodeleo
E' evidente che una rivoluzione monetaria di questo tipo troverebbe degli ostacoli a livello europeo. Non ho approfondito la questione legale. Non so se una moneta intesa come unità di conto che mantenga l'Euro come base di calcolo violi o meno i trattati internazionali.
Gli euro non terminerebbero dopo che tutti gli eventuali euro dei Greci fossero convertiti in GEM poiché ci sarebbero gli euro provenienti dalle esportazioni, dal turismo e più in generale dai rapporti con l'estero. Naturalmente si tratta di una questione di bilancia dei pagamenti.
Vero che la lotta alla criminalità, all'evasione ed alla corruzione sarebbe l'effetto della moneta elettronica e non del fatto che essa sarebbe anche decrementale.
L'assegnazione di un "reddito di cittadinanza" è una misura di politica sociale, ma anche di politica economica, resa possibile solo grazie alla moneta decrementale.

Concordo sul fatto che difficilmente sarà attuata una riforma del genere. Posso arrivare a dire che le probabilità sono prossime allo zero. Il punto fondamentale è che non esiste ancora la consapevolezza diffusa fra le persone degli effetti di un modello di economia basato su una moneta decrementale.
Il giorno in cui questo modello entri a far parte del patrimonio culturale di un numero sufficiente di persone, allora le probabilità potranno essere anche maggioritarie.
L'idea sarebbe riuscire ad organizzare istituzioni private partecipate da centinaia di miglia, se non milioni di cittadini, che dimostrino come un'economia basata su una moneta decrementale sia non solo possibile, ma anche molto benefica.
Per ora è Utopia, ma ricordo la citazione di Oscar Wilde:

Una carta del mondo che non contiene il Paese dell'Utopia non è degna nemmeno di uno sguardo, perché non contempla il solo Paese al quale l'Umanità approda di continuo. E quando vi getta l'àncora, la vedetta scorge un Paese migliore e l'Umanità di nuovo fa vela.
11 ottobre 2011 10:30 - Alessandro_Pedone
@ captainharlock
Nel mio "sogno" i GEM sono una unità di conto valida solo nella nazione che la istituisce ed sono agganciati all'Euro attraverso un cambio fisso.
Il tasso d'interesse negativo scoraggia il risparmio. Verissimo, ma certamente non lo elimina. Una parte del denaro non speso ed una parte degli utili può comunque essere investito sia in forme finanziarie che in forme reali.
Le tasse sui redditi tendono a sparire perché i GEM implicano una fiscalità monetaria. Il fabbisogno dello stato è coperto dai GEM. Grazie all'interesse negativo i nuovi GEM emessi "spariscono" con il tempo. Si deve trovare l'equilibrio monetario per non mandare l'economia in eccessivo surriscaldamento. E' un qualcosa da provare sul campo. Gli esperimenti fatti fino ad oggi sono su realtà tutto sommato contenute.
Una moneta decrementale, comunque, implica una diminuzione delle imposte sui redditi perché la fiscalità è spostata sulla moneta.
Che il capitalismo sia il migliore dei sistemi sperimentati fino ad oggi non v'è dubbio (o meglio, il peggiore eccetto tutti gli altri, per parafrasare Churchill). Stiamo però parlando di un nuovo modello teorico.
Si tratterebbe di una ripresa economica basata sui consumi e ritiene che non sarebbe desiderabile. Perché mai? Lei sa benissimo quanta parte del PIL derivi dai consumi e quanto dagli investimenti. Se i consumi sono trainanti gli investimenti vengono a ruota. Non vedo nessun ostacolo agli investimenti se ottengono un'economia trainata dai consumi.
Sul problema del debito: come scrivevo precedentemente, la cosa andrebbe studiata bene nei dettagli. La teoria della moneta decrementale non è nata per affrontare il problema del debito. Bisognerebbe studiarla in maniera specifica. La mia prima impressione è che grazie al venir meno del fabbisogno statale ed alla conversione degli euro in GEM si potrebbe far fronte agli interessi e progressivamente al rimborso. Ma è una questione di dimensioni. Bisognerebbe dedicarci del tempo. Stiamo parlando solo di un sogno... :-)
Infine, è vero che il costo della moneta è l'inflazione, ma ci sono due aspetti:
a) l'inflazione è infinitamente più bassa del "costo" delle merci e dei servizi invenduti (uso l'espressione "costo" in senso molto lato. Chi produce "deve" vendere, chi ha in mano moneta no)
b) sotto il 5%, l'inflazione è psicologicamente molto poco percepita. Quasi ignorata. Un costo modesto, esistente ma ignorato non produce effetti macroeconomici apprezzabili.

Grazie per lo scambi di vedute.
11 ottobre 2011 9:34 - captainharlock
x Alessandro Pedone

Premettendo che dovrei studiare le teorie di Gesell perché ammetto di non conoscerle, ci sono alcuni punti della sua spiegazione che non mi sono chiari.

"Il primo provvedimento di questo nuovo Governo è l'istituzione di una nuova moneta di conto, basata sull'Euro, totalmente dematerializzata e chiamata GEM (Greek Electronic Money). Un GEM vale un Euro." Questo tasso di cambio è fisso? Oppure un “peg” all’euro (come ad esempio la corona danese)? In entrambi i casi occorre che la banca centrale lo “difenda” ed adotti le politiche monetarie necessarie.

"I GEM hanno una caratteristica particolare: un tasso d'interesse negativo." Continuo a non capire il ruolo del risparmio in questa economia. Anche assumendo zero inflazione il meccanismo del tasso negativo scoraggia i risparmi. Senza risparmi nessuno fa investimenti, nemmeno le banche estendono credito se non hanno una base di depositi da cui attingere.

"Naturalmente lo stato paga tutte le sue spese in GEM avendo il potere di emettere GEM, nei limiti stabiliti dalla legge e controllati dalla banca centrale. I GEM emessi dallo stato sono garantiti dalle riserve di euro della banca centrale, riserve che vengono aumentate dalla conversione in GEM degl Euro privati, effettuate per i pagamenti." E se le spese necessarie sono superiori alle riserve disponibili e a quello che si produce ogni anno, come si pagano? Non si può emettere debito in GEM: nessuno fuori dalla Grecia se lo comprerebbe, ma nemmeno all’interno perché il risparmio ha un rendimento negativo (a meno che il tasso nominale promesso non sia sufficientemente alto, ma allora si ricade nel problema attuale).

"L'evasione fiscale viene drasticamente ridotta e le tasse sui redditi vengono progressivamente ridotte fino a sparire completamente grazie alla nuova fiscalità monetaria introdotta dai GEM." Posso capire che (almeno in teoria) sparisca l’evasione - se tutto è elettronico è controllabile -, ma non riesco a capire perché le tasse sui redditi dovrebbero sparire.

"La velocità di circolazione della nuova moneta è impressionante e crea nuova linfa in tutta l'economia greca che nel giro di pochi anni torna a crescere a ritmi vertiginosi riducendo la disoccupazione sotto il 5%." Vero in teoria, ma sarebbe un’economia guidata dai consumi, non sono sicuro che sarebbe desiderata e men che meno sostenibile.

"La Grecia diventa l'esempio per tutto il mondo. Le monete elettroniche decrementali si diffondono in tutto il mondo sconfiggendo la disoccupazione, la criminalità organizzata e liberando il mondo dall'attuale modello economico fondato sul capitalismo e sul debito." Pur ammettendo, di nuovo almeno dal punto di vista filosofico, che il modello capitalistico (o per lo meno quello attuale) sia lungi dall’essere perfetto, non sono sicuro che verrà abbandonato: fino ad oggi tutti i sistemi alternativi si sono rivelati ben peggiori.

"Per i possessori di titoli greci esteri non è necessaria la coversione in GEM. Potrebbe essere un'opzione per i Greci, ma questo andrebbe valutato con maggiore precisione." Se non sono convertiti in GEM rimane il problema che devono essere ripagati (oppure si fa default) in euro, e si torna al punto del tasso di cambio tra GEM ed euro: nel lungo periodo (ma probabilmente subito) il GEM si deprezzerà. Questo può favorire le esportazioni e l'economia domestica, ma danneggia enormemente le importazioni, e la Grecia (ma anche l'Italia) è ben lontana dall'autosufficienza.

Infine, non è vero che la moneta è privilegiata rispetto al possessore del bene o del servizio: un bene perde valore se è deperibile o se bisogna pagare per immagazzinarlo, ma anche la moneta perde valore (si chiama inflazione...)
11 ottobre 2011 9:27 - francescodeleo
Mi sbaglio o i singoli paesi non possono emettere moneta? Oppure semplicemente si esce dall'euro. A questo punto la grecia ritorna alla sua moneta che provvederà a svalutare.
Oppure, se si ritiene che i due mezzi di pagamento possono coesistere anche se l'euro non potrà essere utilizzato per i pagamenti nella nazione, si arriverà ad un punto che tutti gli euro in circolazione saranno stati "prelevati" per conversione dallo stato e usati tutti per i pagamenti internazionali (la grecia è piena di debiti). Ci sarà un momento in cui gli euro termineranno e rimarrà solamente l'altra moneta. Di nuovo, se la grecia non avrà risollevato nel frattempo le sue sorti, si procederà con la svalutazione.
La lotta all'evasione e alla criminalità (presumo riciclaggio e esportazioni illeciti di capitali) sarà vinta non tanto perchè esistono questi gem, ma perchè si presume che tutti i movimenti monetori siano controllati attraverso l'uso dei portafogli elettronici con informazioni sempre a disposizione delle autorità di controllo. Inoltre, l'economia milgiorerebbe per l'assegnazione di un capitale mensile ad ogni disoccupato che non altro è una misura "politica" di carattere sociale.

Che dire, difficilmente sarà attuata una riforma del genere.
11 ottobre 2011 9:03 - Alessandro_Pedone
xDanieleA
Mi domanda perché queste teorie non vengono prese in considerazione dai governi, se per ignoranza, paura o pressioni lobbistiche. Francamente non lo so. Posso ipotizzare che tutte queste ragioni (ed anche altre) possano giocare un ruolo.
L'ignoranza e la paura del nuovo sono senza dubbio ostacoli a tutti i cambiamenti.
La teoria della moneta decrementale è un cambio di paradigma economico epocale paragonabile all'abolizione della proprietà privata (sebbene con effetti OPPOSTI, sia in termini di libertà individuale che di sviluppo). Non sono cose che si possono fare per iniziativa di questo o quel governo. Sono cose che si possono fare solo se nella società matura una consapevolezza ed un consenso tali da renderle possibili. Si pensi ad esempio alla tassazione delle transazioni finanziarie. Una cosa molto più modesta. Ci sono voluti decenni prima che si prendesse seriamente in considerazione questa idea. Come diceva il Mahatma Gandhi: prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono ed infine ti ritrovi vincitore.
Su questo tema, al momento, siamo alla fase 1. L'idea viene del tutto ignorata. La teoria ha quasi un secolo di storia, ma viene ancora ignorata. Dovremo farne di strada affinché venga applicata, e la strada non può che passare da un'opera culturale.
Mi domanda, infine del risparmio.
Il risparmio è utile quando viene impiegato in attività produttive e quando è percepito come consumo differito.
Quando il risparmio diventa accumulo improduttivo, finalizzato solo a creare altro denaro, allora diventa dannoso per l'intera economia. Il problema non sta nel risparmio, sta nella moneta.
La moneta, così come è concepita adesso, rende il possessore di moneta fortemente privilegiato rispetto al possessore del bene o servizio da scambiare. Il bene perde il suo valore, la moneta no (e può anzi aumentarlo). Se si introduce un "costo" per il mantenimento della moneta (costo che si può ridurre o perfino azzerare se viene conservata a fini produttivi come ad esempio investimenti finanziari non speculativi) si crea un "miracolo" nell'economia.
Questo "costo" porta anche risorse finanziarie allo stato, una fiscalità non eludibile, che non ha bisogno di una schiera di burocrati e di norme senza senso.
La moneta decrementale, se è anche elettronica, tende ad eliminare la criminalità e la corruzione.
Si tratterebbe di una vera rivoluzione epocale che avvicinerebbe, finalmente, l'economia della felicità. Al momento, ciò che manca, è la conoscenza diffusa di questa possibilità.
Non credo ai "cattivini" nel mondo che vogliono impedire il progresso per i propri privilegi. Ci saranno pure soggetti del genere, ma non sarebbero nulla davanti a milioni di persone che capiscono come un altro mondo sia realmente possibile e che se lo vogliono prendere.
Ciò che serve, quindi, è diffondere queste idee e creare strumenti per iniziare a prefigurarli.
Grazie alle nuove tecnologie sarebbe possibile, servirebbe l'impegno iniziale di qualche migliaio di persone. Si potrebbe fare, ma siamo solo agli inizi.
11 ottobre 2011 6:46 - massimo1062
dottor pedone buongiorno,la seguo nel sito fin da quando e' nato,ma vedo negli ultimi tempi una sorta di deriva politica che poco si confa' allo spirito dell'associazione.pero penso che lei possa esprimere senza limiti le sue idee piu' o meno mascheratamente.certo e' che queste ultime ore la dicono lunga su quanto i giudizi sul legame tra l'attuale governo e la crisi siano sempre piu' aleatori e senza un legame preciso di causa-effetto.anzi rendono evidente(queste ultime ore) come gli eventi siano legati a questioni di ordine monetario.siamo alle solita crisi indotta dall'uso sbagliato da parte delle banche della moneta gratuita che viene emessa dalle banche centrali.crisi peraltro ricorrenti e sempre piu' ravvicinate.forse che abbiano ragione i fautori dell'economia austriaca???..troppo catastrofisti secondo me .ma e' evidentemente solo una mia opinione.riguardo la moneta geselliana faccia attenzione perche' potrebbe essere anche lei inserita nelle fregnacce che corrono sul web come quelle sul signoraggio.mi scusi ma secondo lei che differenza c'e' tra un tasso negativo e l'inflazione ...che uno non se ne accorge??? allora invece di pensare ad un sistema cosi' rivoluzionario e forse nemmeno fattibile sarebbe il caso che esperti come lei proponessero cose piu' semplici ( norme ) che consentissero il controllo dell'uso dei denari che vengono regalati di continuo al sistema bancario e che poi vengono ripagati dal popolo sotto forma di tasse ed ancora che vengono distribuiti dal sistema bancario all'oligarchia privata che le banche stesse controlla e che controlla attraverso le banche la banca centrale che crea la moneta.e' cosi o non ho capito una mazza? mi scusi il fervore ma tra le certezze della mia esistenza c'e' il fatto che i sistemi monetari come li fai li fai alla fine regalano a pochi e tolgono a tanti.un saluto, massimo.
11 ottobre 2011 5:35 - Alessandro_Pedone
x Captainharlock
L'idea di quelli che ho chiamo "GEM" (solo per il gioco di parole, ma altro non è che una moneta decrementale) non è efficace tanto per la svalutazione, come apparirebbe a prima vista.
Ciò che aiuterebbe moltissimo, secondo le teorie di Gesell e secondo le esperienze pratiche e le elaborazioni successive, è la velocità di circolazione di questa unità di conto che risolverebbe l'annoso problema di questi casi: ovvero politiche di rigore = recessione (cosa che sta avvenendo in Grecia).
Per i possessori di titoli greci esteri non è necessaria la coversione in GEM. Potrebbe essere un'opzione per i Greci, ma questo andrebbe valutato con maggiore precisione.
Per un primo periodo il Governo greco continuerebbe ad "incassare" Euro dovuti alla continua conversione dei cittadini e poi dalle esportazioni.
Di fatto non avrebbe spese (perché pagherebbe tutto in GEM), quindi le risorse per il pagamento degli interessi e progressivamente per il rimborso potrebbero esservi (ma qui non ho fatto i calcoli, era solo un sogno :-)).
Le grandi differenza con il ritorno alla Dracma sono due:
- non ci sarebbe lo "shock" iniziale. Niente inflazione, niente disoccupazione, ma tutto il contrario.
- non ci sarebbe neppure lo shock per l'Europa: l'euro continuerebbe ad essere una prospettiva comunque, ma potrebbero diffondersi le monente decrementali in tutta europa ridando così anche una leva monetaria alle singole economie (attareverso la fissazione del tasso decremento). Una sola moneta per l'accumulo e gli scambi internazionali (l'Euro) ed unità di conto interne nei vari paesi per l'economia.
Questa sarebbe non solo la salvezza della Grecia, ma la salvezza del mondo intero.
10 ottobre 2011 23:29 - DanieleA
Teoria interessante, come anche la precedente sull'abolizione di IRPEF e IVA. Come mai nessuno nei governi la prende in seria considerazione? Propongo tre risposte, mi dica qual'è quella giusta secondo lei: per ignoranza; per paura di conseguenze impreviste; per evitare di penalizzare qualche lobby amica.
Un'altra questione: quando parla di "accumulo improduttivo" lei si riferisce anche al risparmio privato? Dunque il tanto osannato risparmio degli italiani, che di fatto ci sta evitando la bancarotta (perché funge da garanzia per l'immane debito pubblico nazionale) sarebbe in realtà da scoraggiare?
Grazie per le stimolanti riflessioni che propone.
10 ottobre 2011 19:51 - minotauro5801
Questi economisti, fregnacciari, sono cosi' fior fiore che non avenano previsto tutto quello che e' successo ed ancora succedera'. Che siano il Fior Fiore se lo vomitano addosso da se stessi.
10 ottobre 2011 19:01 - captainharlock
Gentile Alessandro Pedone,

lasci perdere quelli che vengono qui solo a criticare o a cercare di fare bella figura, il mondo è pieno di gente che non ha di meglio da fare.

Non conoscevo questa teoria quindi non posso commentare sulla sua effettiva realizzazione. Le pongo invece una domanda più pratica: cosa si fa con i titoli greci in circolazione, vengono anch’essi ridenominati in GEM? A quale cambio? Vale per tutti i possessori o solo per quelli domestici?

Se vale per tutti bisogna anche prevedere la possibilità di cambiare i GEM in euro o altre valute: io investitore italiano ricevo i GEM ma questi si possono spendere solo in Grecia, quindi voglio convertirli in euro. Se così è, il tasso di cambio fissato inizialmente ad 1 GEM = 1 euro sarà desinato a cambiare.

L’idea del deprezzamento del valore del GEM non è male, ma non è molto diverso da quello che fa l’inflazione. Alla fine questo progetto non è diverso da quello che molti propongono (o meglio vedono come inevitabile) per la Grecia: uscita dall’euro, ritorno alla dracma con svalutazione del 50%, lacrime e sangue immediate per i greci ma possibilità di tornare a crescita sostenuta grazie alla moneta sottovalutata, rientro del debito da taglio netto così fatto più effetto dell’inflazione in crescita.

Oppure c’è qualcosa che mi sfugge nella teoria?
10 ottobre 2011 17:16 - Alessandro_Pedone
x minotauro5801
A chi si riferisce con le "fregnacce" (parole sue) sulle Banche Centrali?
Nel caso si riferisse al contenuto dell'articolo le faccio presente che non vorrei essere confuso con alcune sciocchezze che di tanto in tanto vengono dette in rete sul tema del signoraggio.
Ciò che ho paventato in questo articolo è una rivoluzione monetaria che è basata su una teoria economica ben approfondite e che hanno passato il vaglio teorico di fior di economisti.
Si può contestare, come tutte le teorie, ma non dire che si tratti di "fregnacce" senza portare argomentazioni serie.
10 ottobre 2011 9:11 - minotauro5801
Ancora co le banche centrali ?!? 1 euro a fregnaccia sarei plurimiliardario.
9 ottobre 2011 19:12 - lucillafiaccola1796
tutti affancactus
islandizziamo:
. municipio
. comune
. provincia
. regione
. stato [lo stato dovevamo essere Noi, ma da
sempre sono L'oro]
basta poco checcevò?
mo' se so' inventati er doppio voto... Zio e Mammona e Cesare !!!!! I rifondaroli fregatti sul tempo dai CIAstiani ! je lo dicevo io rifonnamo rifonnnamo? quanno tazzo lo facciamo? oh oh oh oh !!!!
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