@ Alessandro_Pedone
Credo sia importante che la soluzione della crisi passi
attraverso riforme strutturali e di bilancio, in particolare
dei paesi piu' deboli, e che sia equo che chi e'
maggiormente responsabile di questo stato di cose paghi piu'
degli altri.
Ma perche' non si trova una soluzione che va in questa
direzione e salva capra e cavoli? Voglio dire, prendiamo la
proposta degli Eurobond. E' facilmente prevedibile che se
sostituissimo le obbligazioni nazionali con Eurobond
garantiti da un ente sovranazionale, partecipato da tutti i
paesi dell'unione, i tassi di interesse da pagare sul
mercato sarebbero inferiori a quelli dei BTP (sperabilmente
di molto) ma superiori a quelli dei paesi piu' virtuosi
(Bund). Perche' non mettere in piedi meccanismi per i quali
il pagamento degli interessi sui nuovi titoli vada a
ricadere maggiormente sui paesi meno virtuosi? Questo
avrebbe il duplice effetto di poter risultare maggiormente
accettabile agli occhi della Germania, e di stimolare le
politiche di risanamento (che verrebbero premiate con il
riconoscimento di minori costi futuri sul pagamento degli
interessi da parte dei paesi meno virtuosi, ed in ultima
analisi di tutti i paesi, perche' i tassi da pagare sul
mercato sarebbero destinati a scendere).
Non ho idea di quale potrebbe essere tecnicamente il modo di
realizzare tutto questo, ma qualcosa si potrebbe
studiare.
In un certo senso, sarebbe come chiedere ai paesi piu'
virtuosi di prestare garanzia di solvibilita' anche per
conto dei paesi piu' deboli, in cambio pero' di garanzie
sulle strategie di risanamento e del riconoscimento di non
dover pagare maggiori oneri dovuti ad un probabile aumento
degli interessi da pagare sul debito comune.
22 novembre 2011 9:32 - Alessandro_Pedone
@marco2401
1) La posizione tedesca ha sicuramente contribuito a porre
un'attenzione alle politiche di bilancio molto più intensa
e fattiva di quanto avremmo potuto fare da soli senza questo
"stimolo".
E' verissimo, ma quanto sta costando tutto ciò all'Europa?
La recessione economica che si sta preparando ancora non la
vediamo, ma è una facilissima profezia. Abbiamo annientato
sul nascere quel briciolo di ripresa dopo il 2008 che si
stava manifestando. Indubbiamente la causa principale di
questa situazione risiede nei comportamenti scellerati della
Grecia e dell'Italia, ma subito dopo dobbiamo aggiungere che
c'è stata una gestione folle e parimenti scellerata della
politica europea.
2) Il tema della moneta decrementale è cruciale ed
interessantissimo. Insieme all'abolizione del contante
sarebbe in grado di generare un sistema economico totalmente
diverso dall'attuale nel quale sparirebbero criminalità,
corruzione, povertà, boom&crack. Il tema, purtroppo, non è
approfondito neppure a livello accademico "ufficiale",
sebbene sia stato molto approfondito da alcuni economisti e
quindi le problematiche da lei sollevate sono già state
abbondantemente analizzate.
Una moneta decrementale favorirebbe il risparmio e quindi
anche gli investimenti (quindi l'economia non sarebbe
trainata solo dai consumi) altroché disincentivi. Una
moneta "decremantale" è una moneta che non conviene
accumulare. E' necessario scambiarla o investirla.
Aumentando gli scambi, aumentano i profitti e maggiori
profitti significa maggiore denaro che deve sempre essere
scambiato o investito. Alla fine, quindi, investire il
denaro diventa una necessità e qui sta il bello! Poiché
l'alternativa è vedere il proprio denaro decrescere, si
accettano investimenti anche a tassi prossimi allo zero.
Ciò significa che il denaro per investimento costerebbe
molto poco.
L'aspetto "geniale" della moneta decrementale è l'aver
compreso il "peccato originale" della moneta che consiste
nell'innaturale connubio fra strumento di scambio e
strumento di accumulo della ricchezza.
La moneta decrementale crea una separazione tra la funzione
di scambio e quella di accumulo, agevolando entrambe.
Il tema è vasto e nei prossimi giorni proverò a scriverci
qualcosa. Fino ad oggi non l'ho fatto perché è piuttosto
teorico come soggetto, ma probabilmente mi sbagliavo.
20 novembre 2011 22:46 - marco2401
@ Alessandro_Pedone
Detto fra noi, credo che i tedeschi avessero, ed abbiano,
sacrosanta ragione. Anche nel caso dell'Italia. Se non altro
la loro opposizione ad una BCE come prestatore di ultima
istanza ci ha portato ad un governo di emergenza, che forse
(sottolineo, forse) riuscira' a migliorare alcuni dei
problemi epocali del nostro paese. Come ha detto anche lei,
ben venga uno choc finanziario se puo' servire a cambiare in
meglio. Io lo applico anche all'Italia. Probabilmente alla
fine la Germania cedera', in uno o nell'altro modo, ma non
prima di aver avuto garanzie sulle strategie di risanamento
dei vari paesi in crisi (se necessario per mezzo di
commissariamenti).
Riguardo le monete decrementali, ho letto il post ed i vari
commenti. Devo dire che anch'io sono perplesso per due
aspetti che gia' sono stati messi in rilievo: la
disincentivazione del risparmio ed il porre i consumi come
traino dell'economia (se non erro, credo che anche la scuola
austriaca dissentirebbe per gli stessi motivi). Saluti, e
grazie per la discussione, credo anch'io che possa meritare
un futuro post.
18 novembre 2011 12:36 - Alessandro_Pedone
@marco2401
Effettivamente la soluzione del problema Grecia sarebbe
stato veramente semplice se non si fosse messa di mezzo
l'opposizione tedesca con le conseguenti mediazioni al
ribasso della politica che hanno portato a questo punto.
Il problema Grecia è stato politicamente particolarmente
difficile perché la Grecia aveva truccato i conti.
Salvarla senza indugio, come sarebbe stato necessario, era
politicamente molto costoso.
Mi chiede cosa rispondo alle tesi elencate nell'articolo di
cui ha pubblicato il link.
Non conosco l'autore ma vi ho ritrovato diverse radici della
Scuola Austriaca (von Mises, Hayek, ecc.).
Alcune conclusioni di tale scuola mi trovano perfettamente
concorde (ad esempio l'importanza che lo stato riduca
drasticamente le sue spese, l'accento che viene posto alla
libertà economica individuale) mentre altre cose mi trovano
in forte disaccordo (il ruolo del tasso d'interesse, primo
fra tutti).
Per rispondere compiutamente si dovrebbe scrivere un
articolo almeno ugualmente lungo e non è questa la sede.
Il tema però è estremamente interessante. Conoscere e
capire il funzionamento del denaro sarebbe un aspetto
fondamentale per tutti i cittadini (in particolare per
coloro che fanno scelte d'investimento finanziarie). Le
teorie sul tema, ovviamene, non sono affatto univoche e non
si può pensare che esista "la verità assoluta" come
sembrerebbe far intuire il sito dal quale è tratto
l'articolo che ci ha sottoposto.
Le due grandi scuole del pensiero economico che hanno
dominato gli ultimi decenni sono i monetaristi di Freidman
ed i Keynesiani.
La Scuola Austrica ha i maggiori punti di contatto con i
monetaristi. Le teorie dei monetaristi sono alla base
dell'operato della BCE e più in generale delle banche
centrali. La BCE, con il suo imprinting delle Bundsbank è
decisamente più monetarista delle altre.
L'acquisto di titoli di stato da parte delle banche centrali
entra in contrasto in particolare con la Scuola Austriaca.
Il concetto di fondo del pensiero monetarista, in
particolare della Scuola Austriaca, è che l'inflazione (che
in quel contesto significa aumento della massa monetaria)
implica necessariamente un aumento dei prezzi. Ciò non è
necessariamente vero perché l'aumento della massa monetaria
non significa necessariamente l'utilizzo della stessa. Un
fattore determinante, come c'insegna l'equazione di Fisher,
è la velocità di circolazione della moneta.
In USA le politiche di espansione della massa monetaria
sono state massicce, come mai in passato. Secondo le teorie
della Scuola Austriaca avremmo dovuto vedere un'inflazione a
due cifre. Ciò non è accaduto.
L'acquisto dei titoli di stato da parte delle banche
centrali implica un aumento della massa monetaria ma tale
aumento 1) e solo temporaneo e 2) può essere "sterilizzato"
riducendo la possibilità di creare nuova massa monetaria da
parte delle banche ordinarie.
Quando la banca centrale acquista un titolo di stato immette
liquidità nel sistema, quando lo rivende (oppure il titolo
si estingue) avviene il processo inverso. Si tratta, quindi,
di un processo temporaneo.
Leggendo l'articolo si notavo evidenti contraddizioni, ma
non mi sembra questa la sede per fare una critica puntuale.
Mi limito all'aspetto centrale. Fondamentalmente l'articolo
critica il salvataggio delle banche che avrebbero investito
in titoli tossici.
Questa critica può avere un suo valore se applicata agli
Stati Uniti ed alla crisi del 2008.
Nel caso dell'Europa i supposti "titoli tossici" sono quelli
degli stati europei. Tolta l'eccezione della Grecia (per i
quali, fra l'altro, le banche saranno le uniche a pagare), i
titoli di stato non sono affatto titoli tossici. Sono
obbligazioni che hanno tutte le caratteristiche per ripagare
il valore nominale e gli interessi. L'unico rischio giunge
dai mercati finanziari che possono mettere in crisi gli
stati, non dai fondamentali di queste economie.
Per questo è fondamentale bloccare attraverso la BCE
l'azione dei mercati finanziari.
Detto questo, ripeto quanto già scritto in un precedente
post: siamo d'accordissimo sul fatto che il sistema
finanziario necessita di una radicale ristrutturazione, a
partire proprio dalla moneta (per inciso, in questo campo,
io ho una visione praticamente opposto rispetto alla Scuola
Austriaca: no alla moneta merce, no al ritorno al sistema
aureo, sì ad una moneta elettronica e decrementale). Oggi
però, abbiamo il problema di salvarci da una crisi
finanziaria che rischia di tradursi anche in una gravissima
crisi economica. O siamo dell'idea "tanto peggio, tanto
meglio" e questi aspettiamo che tutto si distrugga per poi
ricostruire su basi nuove (ed io non sono fra questi) oppure
dobbiamo prima uscire da questa crisi, con i mezzi che
abbiamo (e la BCE è chiaramente l'unica che può farlo) e
poi cerchiamo di modificare le cose che non vanno.
Mi scuso per la lunghezza del post, ma il tema era veramente
interessante. Magari in futuro ci faccio un articolo.
17 novembre 2011 21:29 - marco2401
@ Alessandro_Pedone
Beh, ma allora con questo ragionamento si poteva anche
comprare tutto il debito greco, invece di tagliarlo del 50%
... Voglio dire da qualche parte l'inghippo ci deve pur
essere, non riesco a pensare che monetizzare il debito (o
piu' semplicemente far capire al mercato che si e' in grado
di farlo in caso di necessita', come dice lei) possa essere
la panacea di tutti i mali.
Ad esempio, come rispondiamo alle obiezioni sollevate in
questo articolo (al di la' delle soluzioni prospettate, che
mi pare lei non condivida):
http://www.usemlab.com/index.php?option=com_content&view=art
icle&id=740:non-esistono-pasti-gratis&catid=21:scuola-austri
aca-di-economia&Itemid=177
17 novembre 2011 19:11 - lucillafiaccola1796
17 novembre 2011 13:48 - marco2401
Monetizzare il debito significa in sostanza mettere le mani
in tasca ai cittadini, tirare i soldi fuori dai loro
portafogli e regalarli al sistema finanziario FALLITO.
17 novembre 2011 9:32 - maria6327
io penso ad un cambiamento che riguarda noi gente comune ,
specialmente la fascia più giovane di noi : occorre
cambiare mentalità , modi di vivere , pretese , occorre
rivalutare l' impegno , la cultura , il lavoro come
produttività . Il denaro , penso , deve corrispondere senza
troppo discostarsi , al valore del bene o servizio o
proprietà che rappresenta .
### per fortuna queste due Persone ci capiscono
di Economia, non pizza & fichi che governano
la Terra al ritmo di scudorosso! ###
17 novembre 2011 18:03 - Alessandro_Pedone
@ marco2401
Sono completamente d'accordo sul fatto che bisognerebbe
ripensare completamente il sistema finanziario a partire dal
concetto di moneta. Ne ho scritto non molto tempo fa:
http://investire.aduc.it/articolo/tragedia+greca+esempio+mon
do_19541.php
Detto questo, non bisogna fare confusione.
Il supporto della BCE non significa necessariamente la
monetizzazione del debito, né una parziale monetizzazione
del debito implicherebbe automaticamente inflazione.
Il problema del debito, in Europa e nel mondo esiste.
Sono d'accordo che la soluzione migliore sarebbe ripensare
l'intero sistema finanziario a partire dalla moneta, ma
nell'immediato questo è chiaramente impossibile.
Il concetto di Tobin Tax ha impiegato decenni prima di
essere almeno accettato nel dibattito politico come
un'opzione sul tavolo.
Il cambiamento radicale del sistema finanziario (che io
auspico) non è certo qualcosa che vedremo fra pochi mesi e
neppure fra pochi anni.
Nel frattempo abbiamo urgente bisogno che questa crisi dei
debiti sovrani non si traduca in una enorme recessione
mondiale.
Per fare questo l'unica che ha le armi efficaci è la
BCE.
Ciò che dovrebbe fare è dichiarare di essere disponibile
ad acquistare i titoli sul mercato direttamente e
indirettamente attraverso le ASTE in maniera illimitata. Se
questo implicasse un eccesso di liquidità nel sistema, la
BCE dispone degli strumenti per drenare liquidità
sterilizzando in tutto o in parte la liquidità immessa nel
sistema attraverso gli acquisti.
17 novembre 2011 13:48 - marco2401
Certo, ora non rimane altro che cercare di convincere la
Germania della necessita' di stampare soldi, e quindi in
ultima analisi di monetizzare il debito. Perche' quello di
alcuni paesi - inclusa l'Italia - e' diventato
insostenibile, e non ci sono Monti che tengano (anche se
spero che riesca comunque a fare delle riforme serie,
serviranno comunque in ogni caso, anche se non basteranno a
salvare l'Italia). Gia' ... qui non stiamo parlando solo di
crisi di fiducia e del modo di fronteggiarla da parte della
BCE ... stiamo parlando della necessita' di eliminare
montagne di titoli di stato dalla circolazione, con moneta
di nuova creazione. Le riforme non sono sufficienti. E
pazienza se l'inflazione e' al 3%. E pazienza se la benzina
(in tempi di crisi mondiale!) costa 1.60 EU. In fondo,
l'Italia da un certo punto di vista forse ha tutto da
guadagnare.
Rimane il fatto che leggere queste affermazioni su un sito
di difesa dei consumatori fa riflettere molto. Monetizzare
il debito significa in sostanza mettere le mani in tasca ai
cittadini, tirare i soldi fuori dai loro portafogli e
regalarli al sistema finanziario fallito. Le banche sono la
causa di queste crisi sistemiche ricorrenti, oltre che
dell'instabilita' del sistema finanziario globale.
Moltiplicano il denaro, tramite il meccanismo della riserva
frazionaria, utilizzano investimenti a leva sui derivati per
fare speculazioni finanziarie, incamerano i profitti ... e
quando poi la bolla scoppia ci troviamo nella condizione di
monetizzare (e socializzare) le loro perdite facendole
pagare al comune cittadino. E le banche centrali non sono da
meno, quando gonfiano il debito pubblico a dismisura. Molto
edificante. Forse sarebbe il caso di rivedere il
funzionamento del sistema finanziario, per il futuro. Ed il
concetto di moneta.
17 novembre 2011 9:32 - maria6327
A livello dei grandi organismi sovranazionali esistono
certamente scelte e strategie opportune , ed esistono
competenze , intelligenze responsabili , ma , nell'
acquisire e condividere quanto è detto nell' editoriale ,
io penso ad un cambiamento che riguarda noi gente comune ,
specialmente la fascia più giovane di noi : occorre
cambiare mentalità , modi di vivere , pretese , occorre
rivalutare l' impegno , la cultura , il lavoro come
produttività . Il denaro , penso , deve corrispondere senza
troppo discostarsi , al valore del bene o servizio o
proprietà che rappresenta .
17 novembre 2011 9:01 - antonio1581
Ma chi glielo va a dire alla Angela?
16 novembre 2011 17:38 - lucillafiaccola1796
So' tutti della goldman sachs e sicuramente magneranno pure
loro ma a Noi checcenefrega? quelli se stampano la
cartamoneta da soli...
Se Monti G. Sachs mi toglie dallAzzo littorio $feltri,
mautizio rackiopietro, alesardo $allu$stri et similia;
licenzia: municipi comuni province regioni; azzera gli
evasori, mi sottometto al dollaro. Del resto è dal 1945 che
siamo sottome$$i…170 installazioni militari usa sul
territorio italiano Ministra dell'Interno: Anna Maria
Cancellieri ex Maroni
16 novembre 2011 16:48 - lucillafiaccola1796
Mamò ci pensa MaMo!
16 novembre 2011 16:25 - Cepu
E bravo Pedone.
E' quello che sta chiedendo ora Barroso.
Cresce la pressione sulla spagna, e cresce l'allarme per una
crisi sistemica.