Tanto per non perder tempo a scrivere cose che dicono
(magari non da me del tutto condivise) persone ben più
autorevoli di me, lascio per esempio un link:
http://www.ilgrandebluff.info/2012/03/sempre-proposito-del-b
tp-itaglia.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_ca
mpaign=Feed%3A+LaGrandeCrisi+%28IL+GRANDE+BLUFF%29&utm_conte
nt=Google+Reader
rinnovando la mia domanda. Non dico che da qui a quattro
anni saremo falliti, come nazione, ma l'eventualità mi pare
oggettivamente e razionalmente più probabile di quanto non
lo sia stata in qualsivoglia lustro precedente
(personalmente e logicamente mi pare anche più probabile
dell'ipotesi del non fallire, ma devo riconoscere che non
sono un esperto in materia e che, anche lo fossi, al netto
di tutti i dati che conosco però davvero solo in modo
superficialissimo, la logica non brilla affatto per
democraticità, mentre il fatto di averci personalmente
azzeccato finora potrebbe essere ben determinato da una mia
inclinazione al pessimismo sistemico, magari ciclicamente
immotivata e solo apparentemente corroborata dalla
congiuntura). Però così, nell'ipotesi che si sia animali
relativamente razionali e/o ragionevoli, mi piacerebbe
ricevere da persone che stimo, nell'eventualità di un
approdo che ha tutte le sembianze di somigliare alla
scoperta dell'Australia, per quale ragione non dovrebbero
esistere cigni neri...
22 marzo 2012 9:30 - efraim
@fregati,
con una ricerchina ho trovato l'articolo cui ti riferisci.
In sé, invece, il paragone mi pare logicamente ineccepibile
anche se trovo dallo stesso punto di vista piuttosto
demenziale incolpare l'equo canone o l'articolo diciotto,
piuttosto che la scala mobile, per le cose che non sono
andate bene nel contesto in cui hanno operato. Sempre dal
punto di vista logico equivale a dare la colpa all'argine
eretto bene dell'inondazione delle zone limitrofe.
(Del resto, anche se condivido la lotta per mantenere
l'argine in questione, è anche evidente che non è questa,
chiunque la vinca, che può salvare il mondo del lavoro e
nemmeno la porzione tutelata dall'art. 18 dalle ondate in
atto e in arrivo e che una soluzione, anche se ci fosse, non
trova nessuno interessato a cercarla - anche perché è
difficile ipotizzarla senza stravolgimenti sistemici che non
siamo più inclini né a cercare né addirittura a
ipotizzare. Per esempio, sarebbe molto più semplice e
perfino compatibile risolvere in modo semplice e veloce il
problema delle locazioni e del costo della casa, ma anche
questo, a differenza dell'eliminazione dell'evasione fiscale
- cfr. valuta elettronica pubblica - comporterebbe una
devastazione del sistema finanziario peraltro forse
auspicabile, ma oggettivamente attualmente irrealistica).
22 marzo 2012 9:10 - efraim
@fregati, a cosa ti riferisci? Non mi risultano prese di
posizione allineate al governo e mi sfugge il paragone alla
legge sull'equo canone, quindi proprio non devo aver
letto.
Comunque in uno scenario sulla cui probabilità (e
possibilità stessa) so di non concordare con Alessandro
Pedone - senza per questo ritenerlo al servizio del governo
o comunque disonesto, anzi... - i titoli italiani possono
fare esattamente la stessa fine di quelli greci, anzi, anche
un po' peggiore, anche nell'eventualità probabile ma che
non si può dare per scontata non solo in linea di principio
che, a scadenza, la composizione dell'unione monetaria
risulti invariata rispetto a ora.
21 marzo 2012 13:53 - Cepu
In effetti, investire in stato potrebbe rivelarsi un
boomerang se poi salta fuori che hanno fatto macello coi
derivati...
21 marzo 2012 11:05 - fregati
@efraim. Non disturbate il manovratore!! D'altronde quanto
esposto in merito all'art. 18 evidenzia l'allineamento alle
posizioni di governo, poiche' il paragone con la legge
sull'equo canone non ha alcun fondamento, e' una
stiracchiata analogia del tutto inappropriata.
Comunque i titoli EU non fanno default, al limite vengono
CACati.
21 marzo 2012 10:54 - efraim
Ciò sempre nell'eventualità di non apparizione di cigni
neri della specie default nazionale, giusto?