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2 agosto 2012 8:40 - mauro5833
Ho l'impressione che il nostro Alessandro Pedone, proponendo questi sistemi monetari "alternativi" voglia più che altro ridare al belpaese quella moneta sovrana che abbiamo perso con l'ingresso nell'euro, perché alla fine di questo si tratta, indipendentemente dagli strumenti specifici illustrati, ovvero di qualcosa che l'Italia sia in grado di gestire autonomamente senza che debba rispondere a BCE ed FMI (e Germania).
Forse pensa che sia stata una mossa azzardata quella di legare la lira al resto dell'europa?
21 luglio 2012 10:13 - francescodeleo
A me risulta che ultimamente le banche non concedono più facilmente anticipazioni - o forse del tutto - sui crediti vanatati dalle aziende nei confronti dello stato, facendo venire meno tale funzione di supporto, soprattutto in questo periodo.
20 luglio 2012 15:53 - Gianpaolo Canale
Continuo a dissentire con garbo ma continuo a dissentire. Per la larga parte i crediti scaduti sono anticipati e laddove non anticipati sono riferibili ad aziende che non hanno accesso al credito. Quindi la presunta nuova liquidità in un sistema monetario alternativo o accessorio all'attuale resterà presunta. Con rispetto nei confronti dell'ADUC che secondo me è un riferimento importantissimo e fornisce un servizio unico, meritevole e insostituibile nel panorama nazionale ritengo che quale REALE OBIEZIONE ciò che si configura nell'articolo sia una ipotesi teorica e distante dalla realtà operativa. E' una opinione null'altro e nel merito non scriverò altro. Grazie della ospitalità e della professionalità che mostrate sempre.
Dott. Gianpaolo Canale
20 luglio 2012 10:21 - Alessandro Pedone
@ Dott. Gianpaolo Canale
Stiamo parlando in massima parte di crediti nei confronti della pubblica amministrazione SCADUTI e non saldati. Il mistro Passera ha parlato di circa 90 miliardi di crediti scaduti.
Il Governo ha provveduto a fare ben 4 decreti che dovrebbero sbloccare appena 20 miliardi.
Maggiori informazioni qui:
http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/documenti /68103-7700.pdf

Il problema esiste perché farsi anticipare questo genere di crediti (i cui tempi di recupero sono più che aleatori) non è certo agevole e quando ci si riesce implica costi elevati (e comunque sottrae liquidità alle aziende perché gli affidamenti ottenuti per anticipare quei crediti potrebbero essere più proficuamente utilizzati).
Il meccanismo descritto potrebbe essere utilizzato non solo per i vecchi crediti (che in parte possono essere già anticipati) ma anche per i nuovi (sia pubblici che privati).
Per tutte queste ragioni, nessuna premessa errata. Esiste una enorme quantità (quantificabile i molte decine di miliardi di euro) di crediti, pubblici e privati, NON anticipati, che potrebbero essere immediatamente resi liquidi con questo sistema.
Sarebbe interessante poter discutere di REALI obiezioni ad una proposta del genere che consentirebbe di:
- immettere nuova liquidità nel sistema
- ridurre le tasse
- finanziare il debito pubblico
20 luglio 2012 8:45 - Gianpaolo Canale
Il commento che intendo sottoporre all'attenzione è soltanto questo: la premessa su cui si basa la proposta è, secondo me, semplicemente errata. I crediti vantati dalle aziende nei confronti dello stato a titolo di pagamento di un corrispettivo o di rimborso di crediti tributari sono già per gran parte utilizzati e smobilizzati dal sistema bancario che per tali tipologie creditorie ha creato sistemi specifici di anticipo. Quindi, a meno che non si voglia monetizzare qualcosa che è già divenuto liquidità la premessa risulta un tantino "azzardata".
Cordiali saluti
Dott. Gianpaolo Canale
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