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11 ottobre 2016 15:40 - savpg8801
Qualche considerazione sulla Tobin Tax
https://it.finance.yahoo.com/notizie/tobin-tax-005-firma-dem agogica-120000330.html
11 novembre 2012 8:00 - massimo1062
Bel commento di sapbv8801 ,una sola puntualizzazione ,se occorre ,che chi impone le tasse non è' necessariamente intelligente e capace anzi per fatti propri della vita le persone più capaci e veramente intelligenti non fanno politica.quindi se ne tragga le conseguenze .ormai basta un poco di esperienza per conoscere quante porcherie tecniche e sociali fanno le nostre al chimiche tasse,quindi non ci stupiremmo di fronte all'imbecillita fatta ministro ,sottosegretario premier ecc ecc.
2 novembre 2012 11:48 - savpg8801
Sono d'accordo sulle affermazioni di Icio, ma nessun legiferatore ha l'illuminazione di stabilire la giustezza o meno di qualsiasi imposizione fiscale e a qualsiasi titolo.
Non esiste una tassa giusta o una ingiusta. Dipende dalla percezione del detentore del cespite e da come si alza al mattino l'inventore e lo stratega fiscale di turno.
Partendo dal principio popolare che nessuno ama pagare le tasse tanto da fare promuovere spot e slogan governativi tanto stupidi quanto ingenui, si evince che qualsiasi tassa o imposta o accisa o altro, è, come suggerisce la definizione, una "imposizione", da cui..."imposta".
C'è anche da dire che, come già più volte ripetuto, esiste una folle paura riguardo ai mercati, specie finanziari, da parte delle autorità legiferanti ed esecutive.
Questo timore, che fa capo ed inchino alla speculazione finanziaria internazionale e da cui ne ha origine facendo dipendere ogni decisione governativa ed operativa dall'umore dei mercati medesimi, compagnie di rating, detentori di poteri forti , parlotterie varie ed infinite di "responsabili", ecc., è fondato su regole libertistiche da tempo imperanti e da tempo permesse.
Quindi, non è da attribuirsi, il trambusto Tobin(grande illuminato!?), ad una o l'altra tassa più o meno popolare o più o meno considerata ingiusta e perversa. I mercati sapranno presto adeguarsi e più velocemente di quanto si pensi.
Non sarà certo qualche centesimo o qualche unità monetaria a impedire di operare alla speculazione che traslerà allegramente, come al solito, all'ultimo anello; vedasi il bollo di cui più nessuno parla.
Passato il primo momento di sconforto, tutto si ricondurrà alla volontà dei mercati che avranno, comunque, il potere di rovinare o di "paradisizzare" gli stati e le loro economie.
In questo caso e contro la speculazione, la politica del rigore sarebbe maggiormente auspicabile anzichè operarla sui cittadini rastrellando improbabili risorse per regalarle alle fameliche e voraci fauci degli speculatori.
2 novembre 2012 6:58 - Icio
La cosidetta Tobin Tax se fosse applicata così com'è sarebbe una cosa surreale. E' come se si andasse a tassare un'attività sull'intero fatturato di un'azienda ,per cui sul totale delle fatture sia di vendite che di acquisti. Non degli utili come è giusto che sia.
L'introito per lo stato sarebbe poi paradossalmente più basso perchè di fatto si estinguerebbero la maggior parte delle transazioni finanziare i cui utili sono tassati ultimamente al 20%.
Senza perartro dimenticare che le nostre società italiane quotate in borsa avrebbero dei volumi di transazione così bassi, per cui facilmente manipolabili e senza nessuna attrattiva per gli investitori esteri. Le grandi banche e i grandi istituti gestori di capitali sposteranno poi immediatamente i loro capitali all'estero in un qualsiasi stato dove questa tassa non esiste.
E i nostri governanti sarebbero dei tecnici? Professori universitari?
Ma un qualunque studente di economia sarebbe respinto se mai presentasse una idea del genere
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