Le tabelle che seguono riportano i nuovi tassi che verranno
applicati a partire dal 5 aprile 2013:
TASSO (lordo) 30 gg 60 gg 90 gg 180 gg 270 gg 365 gg 540
gg 730gg
rendimax anticipato
FIRST 2,85% 2,95% 3,05% 3,15% 3,25% 3,65% 3,75% 3,85%
Rispondo a rag.prc Kontrobanke - ringraziando per la sua
replica alle mie considerazioni. Ribadisco le mie
perplessità dicendo che, a questo punto, è più che lecito
'sospettare' che anche le nostre banche di deposito possano
ricorrere ad investimenti nei cosiddetti paradisi fiscali
(che chiamerei altresì paradisi bancari) dove cioè vengono
remunerati i depositi a tassi talmente 'elevati' rispetto al
normale standard europeo da far pensare che, per l'appunto,
le italiche banche di deposito lucrano sulla differenza di
remunerazione. Infatti raccogliere denaro al 3% medio e
depositarlo anche solo al tasso medio del 4,50%-5% fa
guadagnare una montagna di soldi su periodi medio lunghi.
C'è poi da considerare l'impiego di denaro depositato in
operazioni finanziarie che ricorrono ai derivati.
Sono quindi dell'idea che le maggiori banche italiane di
deposito si pronuncino per dare qualche garanzia sul fatto
che il denaro raccolto in Italia non viene depositato in
paesi come Cipro o la Slovenia (leggere il 24 ore di
oggi....). Seppur vero che i depositi sono garantiti fino a
100.000 € credo che in caso di default anche questa sorta
di non possa preservare i clienti da una perdita pressochè
sicura. Provate a immaginare cosa succederebbe se qualcosa
di simile accadesse: l'attuale fondo di garanzia non
potrebbe infatti assicurare il rimborso di 100,000 € a
tuttu i depositanti indistintamente. Senza contare che chi
ha depositi superiori alla suddetta cifra perderebbe
praticamente tutto ! Necessaria quindi un'assicurazione
delle banche proprio per evitare che, anche per una
questione psicologica, la clientela cominci a ritirare i
denari depositati. Per metterli letteralmente soto al
materasso.
20 marzo 2013 12:53 - Rag.PRC KontroBanke
@ Antonio8283 CONDIVIDO IN PIENO LA TUA LUCIDA ANALISI. COME
BEN SAPPIAMO, LE BANKE IN GENERALE, MENTONO SAPENDO DI
MENTIRE. NESSUNA AUTORITA' PREPOSTA AL CONTROLLO DELLA
CORRETTEZZA DI GESTIONE E DELLA VERIDICITA' DEI BILANCI
DELLE STESSE, NON FORNISCE ANALISI ESAUSTIVE E RASSICURANTI.
L'IPOTESI CHE INVESTANO LE MASSE DI DENARO DEI CONTI
DEPOSITO, IN PARADISI FISCALI COME LO ERA CIPRO, MI SEMBRA
MOLTO PROBABILE. D'ALTRONDE TUTTE LE BANKE CHE CONOSCO,
HANNO UNA SEDE IN LUSSEMBURGO, NOTO E CANAGLIESCO PARADISO
FISCALE, ALLO SCOPO DI EVADERE IL FISCO, ACCUMULARE DENARI
SPORCHI O IN NERO, EFFETTUANDO TRANSAZIONI ESTERO SU ESTERO.
FINCHE' AVREMO COME PRESIDENTE DELL'ABI (VERA ASSOCIAZIONE
DEDITA ALLO STROZZINAGGIO) L'INQUISITO EX PRESIDENTE
MUSSARI, COLPEVOLE, SECONDO ME, DI ISTIGAZIONE AL SUICIDIO
DI DAVID ROSSI, ANDRA' DI MALE IN PEGGIO. PRENDIAMO
L'ESEMPIO DELLE ELEZIONI DEI PRESIDENTI DEL PARLAMENTO PAOLO
GRASSO E LAURA BOLDRINI, GENTE ONESTA E CREDIBILE. Per
quanto riguarda i depositi del MPS, i cui tassi sono rimasti
invariati, è logico: ma chi si fida più di questa banka
che + ladra non si può!
20 marzo 2013 10:36 - antonio8283
Più che il ridimensionamento dei tassi di remunerazione,
quello che preoccupa, al di là delle rispettabili analisi
fatte da vari esperti (che ci dicono che quanto accaduto a
Cirpo potrebbe accadere anche in Italia), nonché delle
considerazioni che le accompagnano è il fatto che, nel
concreto, bisogna domandarsi: ma le banche di deposito,
soprattutto quelle che pagano interessi mediamente superiori
ai titoli di stato con scadenze medio-lunghe, dove vanno a
investire il denaro dei depositanti? Non è che li portano a
Cipro o in qualche altro paese simile? infatti se Cipro paga
mediamente il 5% sui depositi, allora una banca di deposito
italiana - che remunera mediamente al 3-3,5% per periodi
6-9-12 mesi - li investe a Cipro. Quindi c'è da ritenere
che a prescindere dalla remota possibilità che venga deciso
un prelievo forzoso dalle autorità italiane, quello che
dovrebbe preoccupare è proprio il fatto che l'investimento
delle banche di deposito italiane avvenga -o possa avvenire-
in quei cosiddetti paradisi fiscali. Perché se le banche
di questi paesi non possono poi restituire i depositi
ricevuti (e Cipro proprio non è in condizioni di farlo), a
loro volta le banche italiane di deposito non potranno
restituire i depositi ai loro depositanti.