COMMENTI
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8 agosto 2014 10:54 - Cepu
L'unione (europea) fa la forza. E' necessario accellerare l'integrazione e la convivenza con regole comuni e condivise.
4 giugno 2014 12:25 - aramsiv
Se non si taglia drasticamente nel pubblico non ci salveremo, nel mio piccolo comune ad esempio su 4500 abitanti ci sono ben 22 persone da stipendiare, le quali lavorano 36 ore settimanali, poi fanno un sacco di straordinari, non si sa perchè, buoni mensa da 10 €. al giorno e ricchi premi incentivanti (da 4-5-6 mila €. hai poi voglia di bloccare gli stipendi), con 3 responsabili da 15-16 mila €. all'anno oltre lo stipendio, una P.M.I fallirebbe in un mese!!!!!! è qui che bisogna tagliare per non parlare delle forze armate, chi controlla? gli italiani non riusciranno mai a sanare la situazione, verrà sicuramente la Troika come in Portogallo e la Grecia, allora ci saranno veri tagli ai succhiatori e lazzaroni cher non vanno mai in pensione se non a 85-90 anni, per forza non hanno mai lavorato!!! mandioamoli in miniera e vediamo se non fuggono in pensione appena possono (parlo di giudici-generali-magistrati-notai-avvocati- ecc.-ecc.
21 maggio 2014 18:37 - Mobertos
Ragazzi siete caduti proprio nella trappola costruita da questi criminali dell'euro e vi state dividendo su un tema che può essere facilente risolto con una vera informazione...

http://escidalcerchio.altervista.org/ci-pisciano-addosso-ci- dicono-piove-come-leurozona-distrugge-litalia-1a-parte/

io, a parte tutto, mi faccio i migliori auguri che tutti quelli che hanno voluto portare l'Italia a questa situazione siano condannati da tribunali appositamente istituiti... la storia li ha già condannati...

qui non esiste buona fede e l'incompetenza andrà punita comunque, non ci sono scuse...
19 maggio 2014 9:52 - massimo1062
lucki sono d'accordo con lei ,il problema del reperimento di ulteriori risorse si scontra col fatto che gran parte delle stesse se le magneranno a champagne e puttane e non ultimo col fatto che noi cittadini non abbiamo nessun tipo di controllo effettivo sul sistema di spesa pubblica,che ne so magari come in svizzera referendum propositivi.qui siamo in un enorme pollaio e ci vomitano addosso norme su norme che nessuno comprende e di cui nessuno sente il bisogno.altro che democrazia.la democrazia contiene all'interno il seme dell'oligarchia piu' schifosa ed abbietta e da noi questo seme purtroppo non ha solo germogliato ha creato una foresta.non so se esistano soluzioni perché non credo che esistano sistemi migliori della democrazia ,anche se questa e' valida ed ottiene buoni risutati per piccole comunita non certo per enormi aggregati di esseri umani quali l'italia.se in piu' per giunta ci ostiniamo a accollarci per buonismo una fracca di africani poverissimi e contemporaneamente tassiamo i ricchi che non possono far altro che andarsene, be il risultato mi sembra abbastanza scontato e cioe' poverta diffusa dal socialismo fallimentare e distribuzione egualitaria della miseria .
17 maggio 2014 18:55 - lucki
Si anche io sono convinto che non bastano le riforme e lo spending,e che ci vuole una terapia d'urto.
Facile dirlo,temerario farlo perchè pedone non ha spiegato che per i prossimi anni dobbiamo abbattere il rapporto debito/pil entro il 60%,
Occorrerebbero fondi extra bilancio e la germania non sarebbe d'accordo,ed io pure per il fondato timore che se li magnino a champagne e puttane.
17 maggio 2014 11:26 - Joda_mm
@savpg8801 : grazie per il suo punto di vista.
16 maggio 2014 22:04 - savpg8801
Per Mechano che conclude: ...Io comunque da parte mia renderei ufficialmente l'accumulo seriale di denaro una psicopatologia da dover curare.....No! una sentenza così drastica non la farei. In primis distinguerei quali accumuli, come fatti, quali destinazioni e chi li ha fatti oltre alla quantità che, come al solito mettendo delle soglie può privilegiare o uccidere i "border line". Dirò di più e cioè che l'accumulo se non è nel paiuolo murato dentro al muro, è comunque investito, sia in titoli che foraggiano lo Stato o le aziende o altre Istituzioni, oppure in breve o brevissimo termine e se non si capisce bene serve imparare che è utilizzato attraverso gli intermediari che lo usano per prestarlo, reinvestirlo, ecc. . Perciò ricircola.
Quello che dice Mechano è semplicemente l'enunciazione di una condizione di creditorietà un po' come quella di un mutuante che offre danaro al mutuatario sotto compenso di un interesse. Cioè è come dire che "l'accumulante seriale" (anche se mi sfugge il significato di sottofondo) fa impresa prestando denaro e (se tutto va bene=possibilità di rischio d'impresa) ricevendolo indietro con qualche utile (tra l'altro grassamente tassato): Esclusione, quindi, di una sindrome psicotico-patologica.
Ben dice, invece, Joda_mm che si riconduce, per quanto riguarda il semplice risparmiatore, all'obiettivo di serena vecchiaia con sicura possibilità di spendere o di conservare magari donando, da "de cuius" a qualche opera pia, di aiuto a figli e nipoti, di spese per manutenzioni o servizi non più in grado di esercitare da solo ecc.ecc.ecc.
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Circa la ...decrescita felice... slogan già studiato e portato avanti da più parti, ma non condiviso dalle maggioranze per le limitazioni che porrebbe, io sono favorevole(goccia nel mare) ma tutto ciò comporterebbe enormi risorse per istruire la gente a fare a meno di quasi tutto l'attuale conquistato(ancorchè effimero), come si faceva un tempo.
Oggi non è sicuramente più possibile visto l'arrivismo come stile di vita e il consumismo imperante che presuppone la benedetta(dai gabellatori) e maledetta (dai pensatori più parchi) "crescita" forzata.
Joda, con gli esempi citati, ma che potrebbero essere elencati all'infinito, dato il sistema liberal-capitalistico attuale, primariamente fa notare come potrebbero essere poste in rovina quasi tutte le fabbriche di tassazione mancandone i cespiti. Stato in bancarotta o condotto solo da volontari e senza fondi con la gente che si accontenta di poco?
Dovremmo ristudiarci l'economia di altri mondi.
Qualcosa, tuttavia si può fare (anche se io sono dell'idea che non vale il poco meglio di niente, tipo un ponte fatto per il 60% che non serve a nulla) cioè cominciando ad educare a minori pretese per tutti e a minori spese improduttive e non strutturali evitando di porre ridicoli monumenti ad ogni incrocio o fare improbabili giardinetti meta di sporcizia e cartacce. Ma l'arrivismo e la smania di avere tutto e di più sono difficili da domare.
16 maggio 2014 17:46 - Joda_mm
@Mechano and @savpg8801: grazie delle risposte.
Un ragionamento analogo, seppur non rientra nella fattispecie, potrebbe essere fatto per l’evasione fiscale dove comunque fanno “girare del denaro”. Ora lasciando perdere il livore e l’ingiustizia di chi non evade, sarebbe interessante sapere se un cittadino di questi, diventasse imprenditore si comporterebbe con altrettanto etica. Cioè mi sembra un po’ ingenuo ritenere che se uno sceglie di intraprendere un lavoro dipendente allora è onesto (perché non può evadere) e sarebbe altrettanto onesto se intraprendesse una professione dove ha maggiore possibilità di farlo o per complemento sarebbe disonesto se intraprendesse queste ultime professioni. Sul fatto che uno accumula delle ricchezze non posso ritenere che come Paperon de Paperoni accumula denaro nel suo forziere per farci il bagno; il suo patrimonio sarà costituito da immobili che hanno creato ricchezza per chi li hanno costruiti e mantiene e beni per chi vi abita, azioni societarie che è denaro investito in aziende che producono e creano lavoro e ricchezza e PIL e via discorrendo. Sulla velocità con cui circola la moneta, le transazioni con carta di credito o pagamenti on linee (per citarne alcuni) sono certamente capaci di far “girare il denaro” con maggiore efficacia. Sono le spese citate come “mirate” a cui mi riferivo : forse sarebbe più saggio investire in ricerca, costruire ferrovie, attrattive turistiche che non in ponti non finiti o ospedali mai finiti costati mld di euro a vantaggio solo di qualche “affarista intrallazzatore”. Sulla patologia clinica della tendenza all’accumulo forse. Tanti preferiscono dormire sonni tranquilli per risparmiare denaro per imprevisti, per i figli, una vecchiaia serena piuttosto spendere e spandere in modo indisciplinato. Come tutte le cose della vita è una filosofia di vita che per qualcun altro vista come patologia, per altri commentata con : “ha vissuto da povero per morire da ricco”.
Allego un copia & incolla di un simpatico brano di Maurizio Pallante.
“Un vasetto di yogurt prodotto industrialmente e acquistato tramite i circuiti commerciali, per arrivare sulla tavola dei consumatori percorre da 1.200 a 1.500 chilometri, costa 10 euro al litro, ha bisogno di contenitori di plastica e imballaggi di cartone, subisce trattamenti di conservazione che spesso non lasciano sopravvivere i batteri da cui è stato formato.

Lo yogurt autoprodotto facendo fermentare il latte con opportune colonie batteriche non deve essere trasportato, non richiede confezioni e imballaggi, costa il prezzo del latte, non ha conservanti ed è ricchissimo di batteri.

Lo yogurt autoprodotto è pertanto di qualità superiore, costa molto meno, non comporta consumi di fonti fossili e di conseguenza contribuisce a ridurre le emissioni di CO2, non produce rifiuti.

Tuttavia questa scelta, che migliora la qualità della vita di chi la compie e non genera impatti ambientali, comporta un decremento del prodotto interno lordo (Pil): sia perché lo yogurt autoprodotto non passa attraverso la mediazione del denaro, quindi fa diminuire la domanda di merci, sia perché non richiede consumi di carburante, sia perché non fa crescere i costi dello smaltimento dei rifiuti.

Ciò disturba i ministri delle finanze perché riduce il gettito dell'Iva e delle accise sui carburanti; i ministri dell'ambiente perché si riducono gli stanziamenti dei loro bilanci e non possono più sovvenzionare le fonti energetiche alternative nell'ottica dello "sviluppo sostenibile"; i sindaci, i presidenti di regione e provincia perché non possono più distribuire agli elettori i contributi statali per le fonti alternative; le aziende municipalizzate e i consorzi di gestione rifiuti perché diminuiscono gli introiti di discariche e inceneritori; i gestori degli inceneritori collegati a reti di teleriscaldamento perché devono rimpiazzare il combustibile derivante da rifiuti (che ritirano a pagamento) con gasolio (che devono comprare).

Ma non è tutto.

I fermenti lattici nello yogurt fresco autoprodotto arricchiscono la flora batterica intestinale più di quelli acquistati e fanno evacuare meglio. Le persone affette da stitichezza possono iniziare la giornata leggeri come libellule. Pertanto la qualità della loro vita migliora e il loro reddito ne ha un ulteriore beneficio, perché non devono più comprare purganti. Ma ciò comporta una diminuzione della domanda di merci e del Pil.

Anche i purganti prodotti industrialmente e acquistati tramite i circuiti commerciali, per arrivare nelle case dei consumatori percorrono migliaia di km. La diminuzione della loro domanda comporta dunque una diminuzione dei consumi di carburante e un ulteriore decremento del Pil.

Ciò disturba una seconda volta i ministri delle finanze e dell'ambiente, i sindaci, i presidenti di regione e provincia per le ragioni già dette.

Ma non è tutto.

La diminuzione dei rifiuti e della domanda di yogurt e purganti prodotti industrialmente comporta una riduzione della circolazione degli autotreni che li trasportano e, quindi, una maggiore fluidità del traffico stradale e autostradale. Gli altri autoveicoli possono circolare più velocemente e si riducono gli intasamenti. Di conseguenza migliora la qualità della vita. Ma diminuiscono anche i consumi di carburante e si riduce il Pil.

Ciò disturba una terza volta i ministri delle finanze e dell'ambiente, i sindaci, i presidenti di regione e provincia per le ragioni già dette.

Ma non è tutto.

La diminuzione degli autotreni circolanti su strade e autostrade diminuisce statisticamente i rischi d'incidenti. Questo ulteriore miglioramento della qualità della vita indotto dalla sostituzione dello yogurt industriale con yogurt autoprodotto comporta una ulteriore riduzione del Pil, facendo diminuire sia le spese ospedaliere, farmaceutiche e mortuarie, sia le spese per le riparazioni dei veicoli incidentati e gli acquisti di veicoli nuovi in sostituzione di quelli non più riparabili.

Ciò disturba una quarta volta i ministri delle finanze e dell'ambiente, i sindaci, i presidenti di regione e provincia per le ragioni già dette.

Chi avrebbe detto che un semplice yogurt può fare tutto questo? Il "Movimento per la Decrescita Felice" propone allora una visione diversa da quella dello "sviluppo sostenibile" che continua a ritenere positivo il meccanismo della crescita economica come fattore di benessere, limitandosi a proporre di correggerlo con l'introduzione di tecnologie meno inquinanti. Il Movimento per la Decrescita Felice ritiene invece che debba avvenire una riduzione del Pil mediante una riduzione dei consumi, da perseguire sia con l'eliminazione di sprechi, inefficienze e usi impropri, sia con l'eliminazione dei consumi indotti da un'organizzazione economica e produttiva volta alla sostituzione totale dell'autoproduzione di beni con la produzione e la commercializzazione di merci.

Nei paesi lasciati in stato di indigenza, un reale e duraturo miglioramento della qualità della vita non potrà esserci riproducendo semplicemente il modello dei paesi industrializzati, ma solo con una crescita dei consumi che non comporti una progressiva sostituzione dei beni autoprodotti con merci prodotte industrialmente e acquistate. Una più equa redistribuzione delle risorse a livello mondiale non si potrà avere se la crescita del benessere di questi popoli avverrà solo sotto la forma di crescita del Pil, nemmeno se fosse temperata dai correttivi ecologici dello "sviluppo sostenibile". Che del resto è un lusso perseguibile solo da chi ha già avuto più del necessario da uno sviluppo senza aggettivi”.
16 maggio 2014 17:13 - Mechano
@Joda_mm
L'economista Warren Mosler dice che denaro creato e poi sperperato che finisce accumulato ingiustamente, ma fermo in istituti bancari non crea problemi.

Cioè facciamo qualche esempio...
Lo Stato può dotarsi di meccanismi che gli comunichino tutti i conti dormienti e il denaro dei depositi bancari. E provare anche a calcolare i fondi spariti in paradisi fiscali.

Quindi un imprenditore miliardario ma che fa una vita sobria perché molto tirchio e non spende nulla, non crea problemi al sistema.
Perché lo Stato può continuare a stampare/creare il denaro che il miliardario ha tolto dalla circolazione ma tiene inutilizzato. Quel denaro non è perso.
E lo Stato comunque lo compensa con altra creazione di denaro.

Nel momento in cui l'imprenditore si compra un sacco di beni e servizi e mette in circolazione il denaro, lo Stato ha meccanismi per accorgersi che la massa monetaria attiva è in aumento. E con la tassazione la riduce. Cioè tassa per riequilibrare.

Quindi la spesa malsana se sotto controllo, non causa problemi.
Certo è antipatica, è ingiusta. Ma ai fini del funzionamento del sistema monetario è gestibile.

Di sicuro gli investimenti vanno mirati. I principali e più importanti sono istruzione e ricerca scientifica/tecnologica, ammodernamento di infrastrutture.

Io comunque da parte mia renderei ufficialmente l'accumulo seriale di denaro una psicopatologia da dover curare.
16 maggio 2014 16:35 - savpg8801
E' vero... In conclusione : se faccio debiti per acquistare dei beni che aumentano la produttività della nazione è un debito sano, se faccio debiti per alimentare sprechi, tangenti, intrallazzi mafiosi di cui l’Italia è un esempio nel mondo è un debito guasto....
Il debito non è sano o insano semplicemente.
Il debito deve creare tangibilità atte a produrre altre tangibilità che a loro volta non vengano tramutate in fumo. Una impresa che produca gastronomia o servizi o viaggi o visite a fiere o mostre non produce beni durevoli che diano sicurezza di rimborso e sicurezza di gettito oltre a benessere. Una volta passata la moda o i gusti che possono cambiare o le disponibilità reali del consumatore, tutto finisce. L'investimento e la spesa sull'effimero sono negatività.
Un comune, ad esempio, se investe sull'abbellimento o sugli arredi urbani per farsi crescere punti o per attirare turisti, butta via i soldi pubblici, magari derivati da debito.
Molte realtà ragionano in questo modo, anche se la cultura o il divertimento sembra siano producenti, ma per le finanze pubbliche non lo sono neppure alla lunga. E i debiti crescono. Lo stato fa la stessa cosa.
16 maggio 2014 15:48 - Joda_mm
@Mechano : buon giorno,
mai detto che il denaro possa essere stampato all’infinito. Se non ricordo male, molti paesi, hanno tolto la parità aurea per poter stampare più denaro della relativa capacità di conversione in oro. Stampare denaro fino al limite indicato come il valore di tutta la nazione, mi sembra anacronistico; se stampasse denaro anche per i patrimoni personali dei cittadini significherebbe che il patrimonio dei privati verrebbe confuso con le garanzie dello Stato nei confronti di terzi. A questo punto quale sarebbe il problema del debito pubblico italiano se la ricchezza privata degli italiani è abbondantemente superiore a questo ? Qui qualcuno poi potrebbe sostenere, che è proprio grazie alla capacità del privato che il paese ha accumulato tale ricchezza, l’evidenza dei numeri indica infatti che la gestione dello Stato si è dimostrata fallimentare avendo accumulato un debito tale che non ha prodotto altrettanto manifesta ricchezza. Mi spiego : la Germania ha un debito pubblico maggiore di quello italiano, ma per questo ha ricostruito un’intera nazione (la ex DDR) rendendola mediamente dotata di servizi, infrastrutture, ospedali, scuole ottimi che ora stanno producendo e ripagano l’investimento. In Italia, per i soldi spesi, l’elenco dei servizi, infrastrutture ecc… non solo è inferiore, ma intere regioni del SUD non sono neppure commensurabili. Per l’ammontare dei soldi spesi per la ricostruzione in seguito ai vari terremoti (Campania, Erpinia ecc…) i sarebbero costruite case con rubinetti d’oro, invece l’evidenza non è questa.
La ricostruzione economica della Germania attuata da Hitler era basata sulla politica Keynesiana; vennero costruite strade come infrastrutture verso l’Olanda, Danimarca, Francia, Polonia … da noi questa ora non è più possibile in virtù del rapporto di vincolo debito/PIL. Per decenni l’hanno attuata alimentando il debito pubblico, solo che in Germania oltre agli effetti moltiplicativi Keynesiani, hanno realizzato anche delle infrastrutture che erano e sono produttive, da noi solo cattedrali nel deserto che dopo aver esaurito gli effetti moltiplicativi sono per l’appunto totalmente inservibili. In conclusione : se faccio debiti per acquistare dei beni che aumentano la produttività della nazione è un debito sano, se faccio debiti per alimentare sprechi, tangenti, intrallazzi mafiosi di cui l’Italia è un esempio nel mondo è un debito guasto.
16 maggio 2014 13:29 - Mechano
@Joda_mm
Non è vero che il denaro sia stampabile e vada stampato all'infinito.
Le Teorie Monetarie Moderne per esempio, contrariamente a chi le critica, non dicono questa cosa!
C'è un obiettivo che va perseguito nella stampa del denaro, cioè la piena occupazione. Con la piena occupazione tutto il paese è attivo e produce beni e servizi scambiabili con gli altri paesi.
Raggiunta la piena occupazione si smette di stampare denaro, e si fa leva sulla fiscalità e altri sistemi che bilancino i redditi, cioè diano maggiore equità sociale e distribuzione della ricchezza.

Il limite teorico alla stampa di denaro è arrivare al valore di tutta la nazione cioè sommando potenziale produttivo, beni demaniali, riserve in oro e diamanti, aziende, ed altro.

Poi ci sono paesi imperialisti come gli USA che possono dire io stampo all'infinito dollari e tu li devi accettare sennò ti invado e ti bombardo, anzi ora non ti invado, ti bombardo coi droni che è anche più facile e avveniristico.

Se sei un paese industrializzato con gente istruita che sa fare tante cose, hai porti e vie di comunicazione, hai limiti più elevati di creazione di denaro e speranza che questo venga accettato a livello internazionale dagli altri paesi.
L'inflazione ha effetti molto più blandi in questo caso ed anzi spesso è pure utile, cioè svaluti un po' in periodi in cui vuoi favorire le esportazioni.

Un paese africano non può fare lo stesso perché prima deve creare tutte queste cose, ossia una popolazione istruita ed infrastrutture produttive e di comunicazione. E poi potrà sperare di avere credibilità monetaria.

Durante la Germania di Hitler il suo ministro dell'economia Shacht fece stampare un sacco di denaro ma non accadde come in Weimar, come mai?

Perché in Weimar si sperava di ripagare debiti di guerra stampando carta straccia. I creditori prontamente la rivendevano allo scoperto causandone il crollo di valore.

Con Shacht/Hitler la cartastraccia si diede alla gente tedesca, insieme con ideologie balorde di imperialismo. E i tedeschi in cambio di questi "meravigliosi" quanto inutili pezzi di carta iniziarono a costruire strade, armamenti ed un apparato militare fomidabile.

Il denaro è la leva che muove la gente. Capisci?
15 maggio 2014 21:23 - savpg8801
Quando si comincia a teorizzare, fare analisi, confronti, statistiche, addurre rimedi che altri hanno posti in essere favorevolmente e che anche noi in Italia potremmo fare, incolpare l'euro come il virus di tutti i mali, le teorie monetarie le più disparate enunciate dai più grandi oratori, dottori e filosofi.......
Stiamo con i piedi per terra e smettiamola di fare dietrologie o citare esempi remoti e giammai riconducibili al nostro Paese.
Come è nato il debito pubblico, ovvero il credito dei possessori delle quote di esso, poco importa, al momento.
Dieci miliardi in più o in meno non sono il problema.
Quello che preoccupa è l'incognita che il D.P. produce su chi lo possiede ed anche su chi non lo possiede o vorrebbe possederlo.
Perchè?
Cosa rappresenta questa incognita se non che il Debito non venga restituito alla scadenza(alle scadenze) creando la sfiducia nel Paese da parte dei propri cittadini sottoscrittori e da parte di quelli esteri; risultato è che ogni altra attività economica, anche non strettamente legata al debito, si blocca per effetto panico come ben dimostrato negli scorsi anni.
Tutta la propaganda sullo spread (oggi salito di ben quasi 20 punti base-panico + crollo delle borse per effetto panico su divulgazione risultati PIL -ma io credo più in un fatto speculativo "sic et simpliciter") ha dimostrato che, limitatamente alle decine di nuove collocazioni(derivate ovviamente da scadenze equivalenti e da rinnovare) dicevo, la propaganda recitante il grande vantaggio di pagare meno interessi (da molti così creduto erroneamente causa cattiva informazione)ma non per tutto il debito, ha solamente illuso il Popolo.
Quei pochi interessi in meno risparmiati SOLO sulle nuove emissioni evidenziate da spread calante, sono serviti a quasi nulla.
Perchè allora il D.P. aumenta?
Chi spende nello stato centrale e periferico tutti questi miliardi in più che ogni mese vanificano gli sforzi fatti dagli ultimi governi, anche risparmiando?
Anzichè teorizzare facciamo, se c'è qualcuno capace, l'analisi spicciola giorno per giorno di come questo debito aumenti ed elenchiamone le poste.
E non è affatto vero che, come altre realtà evidenziano, il debito pubblico sia una bazzecola su cui non piangere come quando, negli anni '90 si pagavano interessi su cct anche del 16% ed oltre e non è accaduto default. Adesso che un cct paga l'1% come la mettiamo?
15 maggio 2014 20:41 - lucillafiaccola1796
i BOT servono solo a lasciare i Papp Ones
incollati con l'ttack alle poltrone

c'è solo da grillarli
cri cri cri cri

!!!!!!!
15 maggio 2014 17:32 - Mechano
@mariagrazia3828

Dr.ssa Maria Grazia, sulla creazione arbitraria di sterline la smentisce la stessa Banca d'Inghilterra

http://www.pressnewsweb.it/2014/03/la-bank-of-england-ammett e-che-il.html

Sull'indigenza della popolazione, evidentemente c'è una precisa volontà politica nell'abbassare la media di servizi e benessere della popolazione.
Ma è un andazzo generalizzato in Europa che è stato evidenziato da economisti come Alain Parguez e molti altri, che indicano nel desiderio di un Neo-Feudalesimo di tipo mercantile delle famiglie più ricche in Europa che non vedono di buon occhio troppo progresso civile, troppo benessere tra la popolazione, che diviene più istruita, più consapevole, meno controllabile come quando è ammalata e disperata.
(Alain Parguez Prof. Emerito Università Besancon - Francia).
15 maggio 2014 13:05 - Joda_mm
Faccio una riflessione, la quantità di denaro circolante in Italia ai tempi della lira era determinata da quanta valuta in lira veniva stampata. Le lire in circolazione determinavano il prezzo al quale la merce veniva scambiata. Se avessero stampate più lire sarebbe stato “annacquato” il valore della lira e pertanto i prezzi sarebbero saliti: gli effetti sarebbero stati inflazionistici. Nell’euro la quantità di denaro circolante nel paese non è determinata da quanta ne stampa il paese Italia, ma quanta possibilità ha il paese Italia di attrarre gli euro di altri paesi euro; trattandosi di un gioco a somma zero si deve fare in modo che la bilancia dei pagamenti verso l’Europa con valuta euro sia in attivo (sono più quelli che entrano che quelli che escono). Se la banca centrale puntasse a stampare più denaro, chi più chi meno, ciascun paese potrebbe disporre di più denaro e gli effetti inflazionistici renderanno il debito accumulato di “minor valore”. Ma il denaro stampato dovrebbe veramente entrare nel circuito di chi procure ricchezza reale a basso tasso d interesse, e non fatto gestire a banche che, o acquistano titoli di stato che rendono il 4% con denaro che pagano allo 0,20%, oppure “prestano” denaro alle imprese al 7-9% quando lo pagano sempre lo 0,2%.
In Italia, gli effetti della tassazione e dell’aumento di questa su qualsiasi bene tassabile ha effetti devastanti nel medio-lungo periodo, seppur raccoglie risorse nel breve. Non capire che chi può (nel senso di coloro che possono), trasferisce gli euro in paesi che rendono più attraente e meno opprimente l’investimento (per brevità dove la burocrazia è meno assillante, pressione fiscale più favorevole, giustizia più celere e meno incerta ecc…) è sottrarre euro al paese Italia per destinarli altrove.
15 maggio 2014 11:48 - massimo1062
dott.pedone stavolta il suo discorso e' aria fritta ,che significa terapia d'urto non convenzionale ? Il debito non e' un problema se e' di uno stato con sovranita' monetaria ,ma perché si ostina a raccontare il contrario.Oppure se e' di una confederazione di stati che insieme alla cessione della propria sovranita' monetaria ottengono dalla confederazione dei chiari meccanismi di regolazione dei surplus monetari all'interno della confederazione stessa,cosa che l'euro non e'.E lei queste cose le sa benissimo.L'euro non e' rappresentativo di una confederazione di stati cosi come descritta ma e' semplicemente una moneta di un grande mercato dove ogni stato pensa ai propri interessi e per come sono state costruite le regole di regolazione della moneta noi italiani siamo stati molto penalizzati.questi sono fatti e non fuffa .lei per cortesia ci spieghi in modo chiaro che intende per terapia d'urto non convenzionale .grazie.
15 maggio 2014 11:47 - mariagrazia3828
"Danimarca, Svezia, Islanda, Ungheria, Inghilterra, oltre all'euro hanno la propria moneta, non hanno i problemi di macelleria sociale che stanno imponendo a noi!" Cosa glielo fa pensare? Vedo che non legge i giornali esteri. In Gran Bretagna, per esempio, la fame (intesa proprio come malnutrizione) è diventata, negli anni della crisi, un problema di salute pubblica al punto da suscitare l'allarme del British Medical Journal, la più autorevole rivista scientifica del paese (nonchè d'Europa: qui il link all'articolo per chi può accedere http://www.bmj.com/content/347/bmj.f7157) ripresa, naturalmente, da tutta la stampa britannica (qui, per esempio, l'Independent http://www.independent.co.uk/news/uk/politics/food-poverty-i n-uk-has-reached-level-of-public-health-emergency-warn-exper ts-8981051.html "La povertà da fame ha raggiunto livelli di pubblica emergenza in Gran Bretagna, mettono in guardia gli esperti") E si parla di raddoppio dei ricoveri ospedalieri correlati alla malnutrizione di cui in Italia, facendo il medico da oltre trent'anni, ho solo sentito parlare da vecchi colleghi che ricordavano il dopoguerra. Forse è meglio documentarsi un po' di più...
15 maggio 2014 10:12 - neru
"Sia chiaro, il debito pubblico è un problema grande. Non stiamo dicendo (come sostiene qualcuno) che il debito pubblico sia un falso problema e che può crescere all'infinito senza arrecare alcun danno. Stiamo dicendo, invece, che l'ammontare del debito pubblico non è il fatto più rilevante che possa determinare il default o meno di una nazione.
Come dimostra il caso del Giappone, si può avere un debito pubblico anche molto più alto di quello attuale dell'Italia e non avere la benché minima preoccupazione di default."

Caro Pedone, lei prima fa una affermazione in un senso e poi, subito, la smentisce nel senso oposto. Il debito pubblico in un Paese a sovranità monetaria non è un problema se, sopratttutto, la si smettesse di bere la grande menzogna che rappresenti pro-quota il debito dei suoi cittadini e non il loro credito. Ripeto, in uno Stato con sovranità monetaria, nessun debito deve essere restituito dai suoi cittadini. O lei pensa veramente che i cittadini giapponesi, tanto per rimanere al loro esempio, restituiranno la montagna di debito pubblico accumulata? Si, noi della MMT siano tra quelli "come sostiene qualcuno" che pensano che il bebito pubblico sia proprio un falso problema. Sullo stimolo della domanda e contro questa (per noi crininale e voluta) austerity siano d'accordo. Ma senza un ritorno dello Stato sovrano che riprenda a spendere a deficit saremo destinati alla povertà e alla dissoluzione. Tutto il resto è aria fritta.
15 maggio 2014 10:09 - Mechano
Il debito pubblico non costituisce problema quando è titolato in moneta sovrana ed è nelle mani degli abitanti di quello Stato.
Il debito pubblico, se è in moneta sovrana è chiamato erroneamente debito, ed è il denaro che lo Stato crea letteralmente dal nulla ed ascrive a passivo quando emette questa moneta e la utilizza per pagare appalti, stipendi ecc.
Ma quando lo Stato paga queste cose trasferisce quel denaro nelle tasche delle aziende e dei dipendenti pubblici che ha pagato, che quindi si trovano quelle cifre nel loro attivo.
L'economia di tutto il settore non-governativo si muove e prospera proprio grazie a quella moneta.

Il pareggio di bilancio è un'emerita cazzata perché impone allo Stato il rientro di quel denaro, che lo deve necessariamente sottrarre al settore non governativo togliendogli la moneta per gli scambi.

Lo Stato immette €100 nel circuito ma poi deve pareggiare e ti deve togliere quei €100.
Ma che idiozia è questa?

Con l'Euro le cose peggiorano perché l'Euro è una moneta straniera. Lo Stato la deve chiedere in prestito e la deve pure restituire con gli interessi. Ed inoltre deve sottostare alle regole degli enti che gliela forniscono (mercati finanziari ed isituzioni centrali dell'EU).
Lo Stato che non può emettersi la sua moneta viene trasformato in una gallina costretta a chiedere uova in prestito ad un'altra gallina. Un'idiozia!

Danimarca, Svezia, Islanda, Ungheria, Inghilterra, oltre all'euro hanno la propria moneta, non hanno i problemi di macelleria sociale che stanno imponendo a noi!

In questa associazione la ADUC non potete venire ad ingannare la gente con le solite menzogne in campo economico. Ci siamo persone che ci stiamo informando su questi argomenti.

Dato che le istituzioni antitrust non funzionano più in questo paese, non potete venire incompetenti o individui corrotti a venire a castrare anche le uniche istituzioni che ci sono rimaste per difenderci dal mercatismo e dal neoliberismo sfrenato!

Preparatevi da gente non corrotta oppure andatevene via!
15 maggio 2014 8:15 - alessandro6902
Ottimo articolo ma non mi è chiaro in città si articolerebbeuna terapia non convenzionale.
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