COMMENTI
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10 aprile 2015 12:30 - Roberto Cappiello
Qui trova tutte le composizioni delle principali gestioni separate di Banca Generali: http://www.bgvita.it/quotazioni/rendiconti.html
26 marzo 2015 16:29 - Nutless
@Roberto Cappiello
Ho apprezzato l'articolo le argomentazioni addotte.
Riguardo alle polizze vita a Gestione separata: della Ri.Alto della Genertel life, ho letto la Scheda sintetica, la Nota informativa e le Condizioni contrattuali dello strumento consigliato, da cui si evince che nel portafoglio della gestione separata il limite degli investimenti azionari e immobiliari possono raggiungere rispettivamente il 35% e 40%; oltre al 10% in altri diversi strumenti (derivati, per esempio).
E' possibile conoscere l'attuale composizione effettiva del portafoglio per valutare l'incidenza della parte diversa dall'obbligazionario?
11 marzo 2015 22:59 - DanieleA
Ringrazio il sig. Cappiello per la risposta e spero che abbia voglia di scorrere anche questa mia replica.
Sul decalogo: è vero quello che dice, però l’invito a ricorrere ad un consulente si trova appunto al decimo ed ultimo posto. Un sito che si chiama “Investire Informati” e che poi desse come primo suggerimento quello di affidarsi ad un pianificatore sarebbe alquanto paradossale o sbaglio?
Sui conti deposito: non sono del tutto d’accordo. Ha visto il rapporto pubblicato sull’inserto Plus24 del Sole-24ore di sabato 28 febbraio?
Sulle polizze assicurative agganciate alle gestioni separate: ecco un argomento su cui leggerò molto volentieri quello che scriverete, soprattutto considerando che Aduc-Investire Informati è sempre stata mooolto negativa su questi strumenti. Però mi dovrà spiegare bene una cosa: come può una compagnia assicurativa remunerarmi al - diciamo - 3% i soldi che le dò *oggi* se non riesce ad impiegare questi soldi con un rendimento almeno appena maggiore (e rischio confrontabile)? Non importa se detiene investimenti obbligazionari a lunga scadenza che le fruttano cedole al 5%, che senso avrebbe dividere con me questo rendimento se dai miei soldi, quelli che le dò *oggi*, non ottiene un rendimento almeno equivalente (e a rischio confrontabile ovviamente)? Ogni altra soluzione, a mio avviso, può funzionare sul transitorio ma non reggere alla distanza. E allora? Le compagnie assicurative fanno beneficenza? Non credo proprio e vorrei sinceramente capire. Grazie ancora.
11 marzo 2015 20:51 - federico6198
Concordo pienamente quanto scritto dal signor Cappiello,solo frequentando costantemente questo sito leggendo gli articoli e mettendo in pratica la filosofia d'investimento che viene consigliata,si può raggiungere quella sicurezza e consapevolezza che può portare il piccolo risparmiatore ad una sana gestione dei propri risparmi e a controllare le proprie emozioni.paure ed euforie proprio in questi momenti dove la fase dei mercati è particolarmente delicata . Probabilmente come detto più volte in questo sito non tutti riescono a percepire il messaggio che viene dato e, come scrisse in un articlo del 5 novembre 2008 : Risparmio gestito e investimenti finanziari: un problema etico e culturale .
11 marzo 2015 14:23 - franco6741
Cari/e amiche
l'autore dell'articolo cerca solo di mettere in guardia dall'ingordigia di rendimento, che a volte i risparmiatori hanno, e sottolineo che le opinioni espresse nell'articolo denotano grande onestà intellettuale, quello che deve guidare un risparmiatore o piccolo investitore, non necessariamente le due cose devono essere divise,deve essere la consapevolezza dei propri limiti di conoscenza della finanza e delle sue leggi, scritte o meno, non acquistare mai un prodotto finanziario che non si è capito, riflettere prima di investire, a basso rischio corrisponde in genere basso interesse, bisognerebbe accontentarsi un po', capire che cosa si vuole dai propri investimenti,forse di questi tempi sono parole fuori moda, buon proseguimento a tutti/e coloro che leggeranno questi commenti.
11 marzo 2015 12:07 - Roberto Cappiello
Gentile Daniele, mi dispiace per lei se ci vede solo uno spot a favore dei Pianificatori Finanziari Indipendenti, non era questo l'intento bensì quello di invitare caldamente a cambiare approccio mentale agli investimenti. Sono gli stessi concetti già espressi a suo tempo (2003) nel nostro decalogo dell'investitore che può trovare qui: http://investire.aduc.it/articolo/decalogo+investitore+finan ziario+esperto_5632.php
e dove fra l'altro può vedere anche che al punto 10 c'è il consiglio, per chi non si sente in grado di fare da solo, di rivolgersi ad un professionista che opera in assenza di conflitto di interessi. Ripetiamo spesso questi concetti perché nel lavoro di tutti i giorni ci rendiamo conto di quanto sia difficile per il risparmiatore evitare queste vere e proprie trappole mentali. E' evidente che chi ha già metabolizzato queste nozioni e si sente assolutamete in grado, in piena autonomia, di gestire i propri risparmi, non prenderà nemmeno in considerazione l'ultima parte dell'articolo. Saprà invece, senz'altro fare tesoro di tutti i conteuti presenti su questo sito che sono più che sufficienti a consentire, in piena autonomia, una corretta allocazione dei propri risparmi. Per il resto questo è un sito in continua evoluzione e con la repentina discesa dei tassi ora non ha alcun senso andare a classificare i conti di deposito. Certamete ci sono altre possibili soluzioni come le gestioni separate di tipo assicurativo di cui parlerò nel prossimo articolo.
11 marzo 2015 10:09 - savpg8801
Sono in gran parte d'accordo sul commento di chi ha postato in precedenza circa la critica su quanto certi articoli sulla finanza in generale ed, in particolare maniera, sulle dimostrazioni di "capacità" analitiche in materie ormai talmente aleatorie che sembrano rifarsi a studi di decine e decine di anni fa allorchè i mercati erano veramente "mercati" e rispecchiavano le reali fondamentalità di ciò che stava dietro ai prodotti finanziari, in realtà pochissimi.
Considerato che attualmente il mondo finanziario è, a livello di trading o di semplice cassettismo, più che un gioco, ogni sapiente analista in retrospettiva è sempre bravo. Ma quello che interessa all'investitore non è la retrologia, ma il futuro. Nessuno possiede capacità divinatorie per immaginarne realisticamente anche un ignoto prossimo, figuriamoci cercare di prevedere gli andamenti a maggior gittata sulla base di quelli passati facendo delle estrapolazioni improbabili.
Consiglio, quindi, l'astenersi a dare istruzioni o semplici pareri dimostrivi(si fa per dire) di proprie complicate nozioni finanziarie che possono fuorviare chiunque.
Ribadisco che il mondo finanziario odierno è un caos che nulla ha più di scientifico, bensì di pura speculazione.
Se qualcuno vuol dimostrare le proprie capacità analitiche, attribuisca, appunto, le proprie osservazioni al mondo della tecnica speculativa.
11 marzo 2015 9:21 - DanieleA
A me questo articolo sembra soprattutto uno spot pubblicitario a favore dei Pianificatori Finanziari Indipendenti, categoria cui anche l'autore appartiene, con evidente conflitto di interesse.
Colgo l'occasione per evidenziare una spiacevole deriva di Investire Informati (la cui missione era quelle di informare i lettori in modo che potessero arrangiarsi il più possibile da soli, o no?): vengono pubblicati sempre meno articoli di stampo informativo-pratico e sempre più articoli di finanza generale, belli se vogliamo ma operativamente poco utili; oppure articoli come questo, che lasciano francamente perplessi.
Sparite le recensioni delle proposte e delle opportunità di investimento, sparita la rubrica sui bond reali, sparita l'analisi periodica dei conti deposito. Salvo cambiamenti di rotta, penso che questo sarà l'ultimo anno che ho contribuito all'associazione.
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