Uno stralcio dell'analisi di Nicola Antonucci, che
conduvodo:
"Possibile scenario-soluzione (sempre schernita dagli
“esperti” da quando la presento…): i Paesi gravemente
indebitati, anziché autodistruggersi con l’inflazione,
concordano una ecumenica e terapeutica “amputazione” dei
reciproci debiti per rilanciare l’economia mondiale. Per
farlo, occorre preparare i “pazienti” all’operazione:
i creditori e i cittadini-risparmiatori di tutto il mondo
ora sanno che di “garanzie-garantite” non ce ne sono
più – neanche gli Stati Uniti d’America lo sono più, e
la prossima volta potrebbero dover (ecco la farsa!)
dichiarare default con conseguente catastrofe mondiale… a
meno che tutti accettino di rinunciare a, per esempio, un
30% della loro supposta (ma ormai evidentemente fittizia…)
ricchezza."
9 agosto 2011 19:13 - lucillafiaccola1796
u-ditooooooo!!!
u-ditooooooo!!!
sergio rizzo [1 dei 2 de "la casta"...la dadamo]al suo 2°
giorno conduzione prima pagina rassegna stampa e poi filo
diretto ha detto che i 460 miliardi di euro che ni
contribuenti italiani siamo estorti a dare alla chiesa
gattolica, è una somma irrilevante che non risolverebbe
nessun problema... ah ah fatto Conto Serva: 460 mld diviso
60 milioni italiani fa 7,666 milioni a ciascun italiano...li
vorreste avere voi 7,6 milioni di eurucci a cranio? rizzo a
orte!!!!!!
9 agosto 2011 17:30 - Killer in pensione
Trovo francamente deludente la risposta.
Non mi pare di esagerare se dico che il tema "default" o
"paura del default" dovrebbe essere di gran lunga il tema
principale di una associazione per consumatori/risparmiatori
in questo momento drammatico. O forse il momento non viene
ritenuto drammatico? Più cerco d'informarmi (sono un
risparmiatore disorientato come, credo, l'autore della
lettera) più mi vado convincendo che gli "esperti" (nulla
di personale, parlo in generale) non abbiano la più pallida
idea di quello che succederebbe in caso di default
dell'Italia.
Nel merito della sua risposta. Certo, nemmeno gli immobili
si salverebbero. E' però tutto da dimostrare (e lei non
l'ha fatto) che comprare un immobile sia un'idea peggiore
che portare i soldi in una banca estera in un paese AAA. La
banca non dovrebbe essere troppo esposta in titoli di stato
dei piigs. E se salta l'Italia cose succede alla Spagna?
Francia ? Germania? Euro? L'immobile non è fatto di
carta.
Sulla probabilità di default dell'Italia. Alesina e
Giavazzi scrivevano il 15/07 scorso(300 lo spread btp-bund)
sul CdS (NON COLTIVIAMO TROPPE ILLUSIONI):
***...A questi prezzi, sui mercati si calcola che, in un
orizzonte di cinque anni, la probabilità che l' Italia
possa restituire solo 50 centesimi per ogni euro avuto in
prestito è pari al 20%...***
E immediatamente dopo:
***Un default italiano rimane comunque una possibilità
molto remota...***
Il che mi ha lasciato ancora più disorientato e perplesso
sugli "esperti". Come quando ho letto la sua risposta.
8 agosto 2011 18:46 - lucillafiaccola1796
fra gli animali il peggiore è l'u-mano fra gli u-mani i
peggiori sono stat o talian ?
ai bischeri lardua sentenza!
fano schifo tutti e due!
8 agosto 2011 15:08 - macheneso
Trovo emblematico come si possa credere che in caso di
dissesto dell'intero paese le case possano ritenersi al
sicuro.
Meno male che c'è Aduc a spiegare che se si crede a questo
scenario (anche io per adesso non sono allarmato) non si
salva nessuno e che bisogna portare tutto all'estero.