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10 agosto 2011 8:21 - pfui!
A Lucì, impara a fare le divisioni!
9 agosto 2011 21:34 - Cepu
Uno stralcio dell'analisi di Nicola Antonucci, che conduvodo:

"Possibile scenario-soluzione (sempre schernita dagli “esperti” da quando la presento…): i Paesi gravemente indebitati, anziché autodistruggersi con l’inflazione, concordano una ecumenica e terapeutica “amputazione” dei reciproci debiti per rilanciare l’economia mondiale. Per farlo, occorre preparare i “pazienti” all’operazione: i creditori e i cittadini-risparmiatori di tutto il mondo ora sanno che di “garanzie-garantite” non ce ne sono più – neanche gli Stati Uniti d’America lo sono più, e la prossima volta potrebbero dover (ecco la farsa!) dichiarare default con conseguente catastrofe mondiale… a meno che tutti accettino di rinunciare a, per esempio, un 30% della loro supposta (ma ormai evidentemente fittizia…) ricchezza."
9 agosto 2011 19:13 - lucillafiaccola1796
u-ditooooooo!!!
u-ditooooooo!!!
sergio rizzo [1 dei 2 de "la casta"...la dadamo]al suo 2° giorno conduzione prima pagina rassegna stampa e poi filo diretto ha detto che i 460 miliardi di euro che ni contribuenti italiani siamo estorti a dare alla chiesa gattolica, è una somma irrilevante che non risolverebbe nessun problema... ah ah fatto Conto Serva: 460 mld diviso 60 milioni italiani fa 7,666 milioni a ciascun italiano...li vorreste avere voi 7,6 milioni di eurucci a cranio? rizzo a orte!!!!!!
9 agosto 2011 17:30 - Killer in pensione
Trovo francamente deludente la risposta.

Non mi pare di esagerare se dico che il tema "default" o "paura del default" dovrebbe essere di gran lunga il tema principale di una associazione per consumatori/risparmiatori in questo momento drammatico. O forse il momento non viene ritenuto drammatico? Più cerco d'informarmi (sono un risparmiatore disorientato come, credo, l'autore della lettera) più mi vado convincendo che gli "esperti" (nulla di personale, parlo in generale) non abbiano la più pallida idea di quello che succederebbe in caso di default dell'Italia.

Nel merito della sua risposta. Certo, nemmeno gli immobili si salverebbero. E' però tutto da dimostrare (e lei non l'ha fatto) che comprare un immobile sia un'idea peggiore che portare i soldi in una banca estera in un paese AAA. La banca non dovrebbe essere troppo esposta in titoli di stato dei piigs. E se salta l'Italia cose succede alla Spagna? Francia ? Germania? Euro? L'immobile non è fatto di carta.

Sulla probabilità di default dell'Italia. Alesina e Giavazzi scrivevano il 15/07 scorso(300 lo spread btp-bund) sul CdS (NON COLTIVIAMO TROPPE ILLUSIONI):
***...A questi prezzi, sui mercati si calcola che, in un orizzonte di cinque anni, la probabilità che l' Italia possa restituire solo 50 centesimi per ogni euro avuto in prestito è pari al 20%...***
E immediatamente dopo:
***Un default italiano rimane comunque una possibilità molto remota...***

Il che mi ha lasciato ancora più disorientato e perplesso sugli "esperti". Come quando ho letto la sua risposta.
8 agosto 2011 18:46 - lucillafiaccola1796
fra gli animali il peggiore è l'u-mano fra gli u-mani i peggiori sono stat o talian ?
ai bischeri lardua sentenza!
fano schifo tutti e due!
8 agosto 2011 15:08 - macheneso
Trovo emblematico come si possa credere che in caso di dissesto dell'intero paese le case possano ritenersi al sicuro.

Meno male che c'è Aduc a spiegare che se si crede a questo scenario (anche io per adesso non sono allarmato) non si salva nessuno e che bisogna portare tutto all'estero.
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