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11 novembre 2015 0:37 - DelmoDan
L'unica cosa che un vero consulente dovrebbe vendere realmente è il suo lavoro, fatto di competenza, serietà ed integrità.
La asimmetria informativa tra clienti e promotori è disarmante, ed unita ad atteggiamenti opportunistici dei primi secondo l'italianissima convinzione di essere sempre piu furbi degli altri alimenta nei secondi tecniche di vendita della peggior specie.
La consulenza a parcella o la indicazione ed attribuzione chiara dei costi potrebbero fare molto per elevare la professionalità di una intera industria e restituirle dignità.
5 novembre 2015 18:17 - merendero
Condivido con Lei molti aspetti delle cose che ha scritto. Purtroppo non tutta la manovalanza finanziaria nello svolgimento del proprio lavoro dedica la giusta attenzione alla pianificazione finanziaria delle esigenze dei clienti. Probabilmente quando crescerà il livello culturale finanziario e si andrà verso la consulenza a parcella si apprezzerà di più la condivisione di un progetto con uno specialista del settore. Alla luce delle mie esperienze sono felice di avere come riferimento un promotore finanziario che offre soluzioni di risparmio gestito piuttosto che un dipendente di banca che piazza fondi collocati a campagna o obbligazioni subordinate.
5 novembre 2015 10:22 - gm da legnano
Grazie per l'onestà e la chiarezza di questa denuncia.
Vorrei rimarcare l'aspetto per me più ripugnante e criminoso del gioco: il rifilare bidonate in successione tradendo la fiducia che hai riposto nel family banker. costui ti tradisce proprio in casa tua dove annulli ogni attenzione perché ti senti in un luogo protetto e allenti la tua attenzione e diffidenza.
Ben cornificato e mazziato senza pietà proprio nel luogo più sacro che ti sei costruito
.
4 novembre 2015 20:59 - savpg8801
La finanza è commercio. Il commercio è obbligo di vendita. La vendita deve avere l'acquirente.
Ogni perito commerciale a dirla alla grossa, ma anche il contadino, l'uomo della strada, il piazzarolo, il bottegaio, sanno queste cose.
Ogni settore ha i propri luoghi formativi.
Quello che dice Pedone è vero (magari per l'amico il consulente allenta la presa) ma, forse, non ha mai visto(data la giovinezza e beato lui) le tecniche degli imbonitori da piazza di qualche decennio fa.
Magari in qualche film.
Le prime cose che si imparano nell'affrontare questi mondi, sono la diffidenza e la "non fiducia"; come il poliziotto inquirente che non crede mai a quanto gli racconta l'inquisito.
Del resto anche ai bambini si insegna di non avere mai fiducia di nessuno, pena eventuale insorgenza di grossi problemi.Pedone coglie nel segno, non perchè certi comportamenti siano cosa nuova, ma perchè i clienti(in questo caso di prodotti finanziari) sono, non necessariamente inesperti, ma impossibilitati a considerare tutto ciò che loro viene proposto e a decidere avendo letto dei criptici prospetti informativi, magari in dieci minuti, non capendoci nulla. E spesso, non ci capiscono neppure gli stessi venditori che(per mie esperienze) sono stati sgamati su punti che avrebbero dovuto conoscere. Ma, sappiamo, nessuno è perfetto.
4 novembre 2015 19:01 - lucillafiaccola1796
Complimenti Alessandro! Molto ben scritto...ed efficacemente esplicativo. Ci hai descritto perfettamente le "Vanne Marchi" ancora in circolazione sotto altre forme. Tu che sei Onesto e capace, potresti fare il Consulente Anti Frode...
Grazie
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