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9 novembre 2015 15:33 - federico6198
Questa crisi finanziaria che ha avuto un impatto mediatico rilevante sulla massa ha di fatto amplificato le paure e le angoscie delle persone comuni sul futuro e sulla tenuta dei conti pubblici, i titoli di stato assieme ai buoni fruttiferi postali che erano sempre stati un punto di riferimento per le famiglie ora non lo sono più anche perchè i titoli di stato hanno delle oscillazioni sul prezzo simili alle azioni e per gestirli bisogna essere informati e formati adeguatamente mentre i buoni fruttiferi ormai non offrono rendimenti apprezzabili.Ogni strumento finanziario ha il suo mercato. Come per ogni merce scambiata fisicamente, anche nella finanza ci vuole un mercato per ogni prodotto, dove domanda ed offerta possano cambiare ad un prezzo che vada bene per entrambe le controparti.Così, mentre per le azioni abbiamo il mercato MTA, e per le valute il mercato Forex (due dei tanti mercati), per le obbligazioni abbiamo il MOT, mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di stato. Cos’è il MOT ?Si tratta del mercato italiano delle obbligazioni, e quindi è organizzato e gestito da Borsa Italiana.Il MOT è un mercato in cui si possono scambiare lotti minimi di Titoli di Stato ed i vari tipi di obbligazioni, domestiche ed estere. In realtà in Italia c’è un altro mercato delle obbligazioni, l’MTS, ma questo è riservato a grossi operatori che comprano all’ingrosso, con lotti minimi di 2,5 milioni di euro.Questi due mercati son diventati sempre più importanti grazie all’aumento delle emissioni, soprattutto di obbligazioni governative, ed al crescente interesse a livello internazionale.Il mercato delle obbligazioni è tra i più grandi, il doppio se paragonato a quello azionario.L’obbligazionario è organizzato in due segmenti, il DomesticMOT e l’EuroMOT. Entrambi hanno le stesse modalità di negoziazione, e la differenza sta nel fatto che nel primo segmento vengono trattate obbligazioni e altri strumenti liquidati in Italia, nel secondo strumenti liquidati all’estero.Il DomesticMOT è suddiviso in due categorie di strumenti finanziari con caratteristiche omogenee:
- Titoli di Stato Nazionali (BOT, BTP, CCT, CTZ)
- Titoli di debito in euro o in una valuta esteraNel segmento EuroMOT vengono scambiati ABS (Asset-backed Securities), euro-obbligazioni, titoli di emittenti esteri e altri titoli di debito. Quindi il grosso degli interessi è sulle obbligazioni di cui gli stati sono i maggiori emittenti, le banche si finanziano attraverso i titoli di stato e sono obbligate a comprarli,le banche non sono solo banche ma anche investitori istituzionali . Finanziandosi con questi titoli a loro volta emettono beni e servizi : Mutui,prestiti,strumenti a risparmio gestito fondi pensione compresi,ma non solo, attraverso i prodotti a risparmio gestito (fondi obbligazionari,gestioni patrimoniali per fondi e fondi pensione) che hanno come sottostante titoli di stato che sono delle scatole poco limpide inseriscono al loro interno anche i derivati come più volte spiegato in questo sito . Quindi i piccoli risparmiatori non comprano più titoli di stato perchè non sono considerati più sicuri e vengono orientati dalle banche e adesso anche dalle poste (come più volte spiegato in questo sito ) verso stumenti a risparmio gestito che i piccoli risparmiatori comprano inconsapevolmete.
Banche ed assicurazioni scambiano direttamente titoli di stato per conto dei risparmiatori nettisti sottoforma di strumenti a risparmio gestito spalmando il rischio su di essi. questi investitori istituzionali non solo guadagnano soldi dalle negoziazioni dirette su questi titoli ma anche dai strumenti a risparmio gestito che piazzano al parco buoi (come più volte spiegato in questo sito ) e quando i mercati invertiranno la rotta le bancche non avranno problemi ovviamente perchè il rischio è stato spalmato sulla massa ,le banche continueranno a scambiare questi titoli e afare soldi sulle spalle della massa !
9 novembre 2015 10:11 - savpg8801
Di chi è l'Italia?.....Oggi il debito pubblico italiano è quasi totalmente in mano a banche e istituzioni finanziarie per l’86,34% e solo il 13,66% in mano alle famiglie, riporta Lucilla.
Lucilla, sarebbe nulla, anzi meglio se questo indice fosse preso con i giusti ragionamenti.
Può significare che i nostri titoli sono richiesti ed acquistati dal mondo della finanza, specie speculativa, perchè il "nostro" Paese ha riacquistato FIDUCIA. I nostri titoli sono passati di mano dal privato alle istituzioni finanziarie per molti motivi: tra i quali, in tempo di crisi, la propensione, specie se guidata da terrorismo da parte anche di broker, o di consulenti, ecc,, a vendere per disfarsi di titoli del D.P. perchè giudicati insicuri(ergo rischio spazzatura, inoltre per realizzare guadagni certi immediati date le quotazioni ultimamente supervalutate. Certi consigli sono anche stati scritti in articoli in queste ed in altre pagine.
Ma il vero rischio, dato lo squilibrio, è che basta un accenno di sfiducia, un po' di rumori internazionali, ad innescare di nuovo una enorme corsa alle vendite da parte dei detentori cosiddetti finanziari di titoli in loro mani.
Crollo delle quotazioni, spread a livello terrore, difficoltà, causa se-riducentisi quotazioni, nelle vendite post primo impatto. Mi spiego meglio: I primi a vendere contano sull'inesperienza, sulla ventilata bontà e credibilità dell'affare, sulla decrescenza delle quotazioni e riescono a piazzare. Non così nelle fasi successive, dove rientra anche il privato-più lento- che tenterà di vendere e forse ci riuscirà, ma a prezzi molto più bassi, spesso in perdita.
Questo è terreno per la speculazione.
Da un lato simo fritti potenzialmente, dall'altro questa "fiducia" rende il paese più credibile, spread a minimi, interessi sulle nuove emissioni più bassi.
All'erta.
8 novembre 2015 12:14 - lucillafiaccola1796
ho copiato sav...
ché ogni tanto bisogna rileggersele queste perle di saggezza... per non dimenticare che

http://dadietroilsipario.blogspot.it/
Questa sarebbe l'applicazione sia della dottrina Wolfowitz del 1992 (impedire all'Unione europea di diventare un potenziale concorrente degli Stati Uniti) sia della teoria di Christina Romer, del 2009 (salvare l'economia USA attraverso un assorbimento dei capitali europei come alla fine della crisi del 1929). Thierry Meyssan

Unione Europea voluta dalla Cia. Ecco le prove del coinvolgimento dei padri fondatori Francesco Amodeo
Di chi è l'Italia?
Oggi il debito pubblico italiano è quasi totalmente in mano a banche e istituzioni finanziarie per l’86,34% e solo il 13,66% in mano alle famiglie (fonte ADUSBEF http://www.adusbef.it/download.asp?Id=5066&T=M ) e questo rende la situazione ancora più difficile e manovrabile dall’esterno.
Per una comparazione della situazione dobbiamo risalire al 1991 quando le famiglie detenevano il 58,64% e il debito era detenuto all’estero solo per il 5,99% (nel 2005 la quota detenuta all’estero era passata al 53,31%).
Estratto da Centro Fondi
Siamo fritti...ma ancora possiamo saltare fuori dalla padella! Non perdersi in chiacchire...capire e poi agire...
8 novembre 2015 11:34 - savpg8801
Qualcosa gli esperti dovranno pur dire. Ogni popolo antico e moderno aveva ed ha le proprie"sibille" più o meno condite da studi o dietrologie trasportate al futuro. Del doman non c'è certezza, remember?
7 novembre 2015 16:03 - alessio3010
Tutto un articolone per arrivare alla conclusione che: "Non c’è niente, purtroppo, di “scientifico” in queste strategie. I mercati finanziari sono fenomeni sociali, non si tratta di analizzare il moto delle particelle di una sostanza gassosa e cercare di predire come si disporranno. Si tratta di fenomeni molto più complessi influenzati da una serie imprevedibili di variabili."
Scusatemi, ma mi scappa da ridere... anzi, da sganassare! BUAHAHA!!!
7 novembre 2015 13:00 - federico6198
Carissimo savpg8801, il consulente non ci serve è qua non costa ed è il migliore d'italia in troppi purtroppo non se ne sono ancora resi conto . Io personalmente offro il contributo volontario di euro 30 per il servizio che mi viene fornito gratuitamenta a casa comodamente dalla mia postazione leggo la mia rivista di finanza preferita e guai chi tocca il mio financial planner preferito, che dio lo benedica e che gli dia la salute per molti e molti anni a divenire così disse Marco Liera a mercati che fare :
Soprattutto nella finanza è importante la formazione perché mentre l’informazione finanziaria che ha uno scopo ben preciso, vuole raccontare tutto quello che è successo sui mercati , il su e giù il meno uno 2 per cento lo spread etc….. , ma noi dobbiamo chiederci : ma servono tutte queste informazioni, questo sovra carico informativo ai risparmiatori ed anche ai consulenti per migliorare le decisioni d’investimento ?
Non la mia (Marco Liera) ma la risposta dell’intero mondo accademico è no !!!! Anzi più aumentiamo le informazioni più aumentiamo le opzioni, più sono inaccurate e controproducenti le decisioni degli individui . Allora la formazione è molto azzeccata come fenomeno ed attività nella finanza , proprio perché la formazione è : selezionare le informazioni rilevanti e scartare tutte le altre che non servono !!!!!!
ed è questo che si fa su questo sito, è chiaro che non tutti sono in grado di comprendere l'informazione che viene fornita chi lo è puo considerarsi un privilegiato, e come scrisse il dott Pedone : Una fetta -molto piccola purtroppo- di investitori ha capito che le cose sono ben più complesse. Queste persone, piano piano, potranno fare
scelte finanziarie sempre più oculate. I più, però, continueranno ad essere raggirati dai venditori della finanza. Di più di cosi non so cosa dirle ora la saluto e le auguro una buona serata, io stasera vado al cinema a vedermi un film cordiali saluti Federico .
7 novembre 2015 10:28 - savpg8801
.....Ultimamente guardando i tg vengono pomposamente fornite le notizie ed i grafici relativi al calo dello spread btp bund che hanno un impatto mediatico rilevante sulla massa che non riesce ad interpretare corettamente i dati che vengono divulgati e che sono decisamente fuorvianti(federico6198).....Già...lo si dice da tempo, ma a chi dirlo? Ai quattro lettori di un forum o agli otto di un altro? Che strada intraprendere per evitare che si dicano storpierie da parte dei sistemi d'informazione?
Come fare a dire ai giornalisti che riferiscono dai mercati che lo stato paga sui decennali(btp) tot, risparmiando sulle cedole? e che il rendimento (è per esempio dell'1,40%) quindi se le cose stessero così in cinque anni lo stato risolverebbe tutti i problemi del D.P. e di bilancio. Mai dicono che quei tasis o rendimenti si riferiscono solo a "quelle" partite.
Il popolo degli ascoltatori assume queste informazioni e poi va dal consulente (a proposito, ammesso di trovare il consulente"bravo" il chè è quasi impossibile per le masse) e costui lo informa che il rendimento per l'investitore è molto diverso, non gli crede. E allora si fa abbindolare da proposte le più eterogenee, dove, fra orizzonti temporali, propensioni al rischio, interviste sulle proprie situazioni finanziarie, pacchetti differenziati di portafoglio, bontà o meno dei fondamentali, rischi vari "paese" o cambio, futuribilità di defaults possibili, fiducie varie, voci e rumori, parole di W.S. o Draghi(al momento), consulenze bancarie interessate, magari consulenti truffaldini che scappano con i soldi , eccc.ecc., vi immaginate cosa si fa frullare nella testa del "povero e confuso investitore" tentando di spiegargli le regole fondamentali della finanza, dei master, dei corsi, dei grafici, della sua intelligente capacità di scelte, e lasciamo perdere......
Ogni professionista o preteso come tale, ha il dovere di risolvere, più che informare. Le pappardelle informative tendono sempre a confondere, a far dubitare, e a far assumere al solo cliente la responsabilità della regola del "cliente informato, mezzo salvato". E la mia poltroncina è salva.
Un medico che si protragga(infatti non lo fa nessuno)a spiegare le malattie, le reazioni cellulari, le controindicazioni, i pericoli, come si fa a curare, le scelte ecc. si autoelimina da solo. Quando un paziente va dal medico vuol guarire, punto e stop. I manuali informativi, anche se letti, sono solo maggior confusione e magari terrore.
7 novembre 2015 8:47 - federico6198
Concordo pienamente con questo articolo ed aggiungo che quando lessi l'articolo del dott Pedone : Il ciclo del sentiment degli investitori e le valutazioni attuali, ed in particolare il commento sul Bund tedesco che copio ed incollo :Tanto per fare solo un esempio lampante di titolo largamente sopravvalutato prendiamo il BUND tedesco. Investire in un titolo decennale che rende lo 0,8% è qualcosa che semplicemente non ha alcun senso. Non aveva senso neppure farlo quanto il titolo rendeva l'1,2% - ad esempio – ma chi l'ha fatto allora, oggi può dire di averci guadagnato. Questo è il meccanismo con il quale si generano le bolle. La giustificazione di un'operazione viene dall'esito di una precedente operazione simile e non si guarda più per niente il senso dell'operazione in sé.
In ogni bolla c'è sempre una “storia” che viene raccontata, un tema dominante, che fa da sfondo alla follia che sembra s'impossessi degli operatori finanziari. La “storia” di questo ciclo finanziario è riassumibile in questa frase: “tanto le banche centrali non permetteranno...”.
Se semplicemente confrontiamo le valutazioni attuali di praticamente tutti i titoli finanziari con le valutazioni medie storiche ci accorgiamo facilmente che questi prezzi sono fuori dal mondo.
Il rendimento di equilibrio di lunghissimo termine del BUND decennale, ad esempio, è intorno al 5%. Oggi siamo, come detto, allo 0,8%. Se il titolo tornasse a quel rendimento ciò implicherebbe una perdita del 40%. Certo, oggi l'inflazione è molto più bassa (e questo incide molto), ma è evidente che stiamo parlando di una enorme sopravvalutazione. Ultimamente guardando i tg vengono pomposamente fornite le notizie ed i grafici relativi al calo dello spread btp bund che hanno un impatto mediatico rilevante sulla massa che non riesce ad interpretare corettamente i dati che vengono divulgati e che sono decisamente fuorvianti. Questo impatto mediatico quotisiano condiziona inconsciamente il comportamento dei singoli individui che non sapendo come funzionano i mercati ed i singoli strumenti compiono scelte finanziarie non corette. Da qui l'importanza del consulente indipendente che aiuta il piccolo investitore ad interpretare corettamente i dati evitando di fare scelte finanziarie sbagliate e totalmente irrazionali dettate dal sentiment,grazie .
4 novembre 2015 18:48 - lucillafiaccola1796
i mercati finanziari, ciè la borsa di wall street e di londra sono dei casinò dove si gioca d'azzardo. Ho detto tutto.
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