nella sezione Yellow Funds
https://www.chebanca.it/wps/wcm/connect/istituzionale/prodot
ti/risparmio-investimenti/yellow-fund
Le variazioni dei tassi di interesse e dei tassi di cambio
possono far aumentare o diminuire il valore degli
investimenti e chi effettua l’investimento può non
recuperare la somma investita
nella sezione Obbligazioni
https://www.chebanca.it/wps/wcm/connect/istituzionale/prodot
ti/risparmio-investimenti/obbligazioni/obbligazioni-in-corso
/mb_46
Prima dell'adesione, leggi il Prospetto Base approvato da
Consob in data 23 dicembre 2014 e il relativo Supplemento,
nonchè le Condizioni Definitivedisponibili sul sito
www.mediobanca.it e nella Sezione Risparmio e Investimenti
del sito www.chebanca.it
Si invita a prendere visione delle caratteristiche e dei
rischi dell’investimento in obbligazioni.In particolare,
in assenza di apprezzamento degli indici sottostanti,
l'investitore non percepisce la cedola.
14 dicembre 2015 4:51 - W3C_Freedom
non difendo Banca Etruria perchè non sono nemmno loro
correntista, ma credo che leggere la pagina 14 del seguente
documento in lingua italiana, non sia affatto difficile da
capire:
Rischio di credito per i Portatori dei Titoli Esistenti
Il Portatore dei Titoli, ove decida di non aderire
all’Offerta, continuerà ad essere finanziatore
dell’Emittente e si assumerà il
rischio che l’Emittente non sia in grado di adempiere
all’obbligo di pagamento delle cedole maturate e del
rimborso del capitale a scadenza, come meglio descritto
nella sezione “Fattori di Rischio” di cui ai Prospetti
di Base, disponibile sul sito www.bancaetruria.it, sezione
“Investimenti/Obbligazioni”.
Se l'ho trovato io, non vedo come non possano non averlo
trovato gli avvocati che stanno affrontando la causa per
quel tizio che si è suicidato a Civitavecchia.
Leggere dunque qualsiasi foglio, farselo spiegare, leggere
le clausole e farsele spiegare, altrimenti se non avete le
idee chiare è meglio che non accettiate.
A differenza di Banca Etruria, CheBanca mai vi proporrà un
investimento, se non sarete voi ad aver chiesto un
appuntamento con un consulente finanziario che sta a vostra
disposizione anche un'ora per spiegarvi nel minimo dettaglio
come procedere agli investimenti.
nella sezione Investimenti di CheBanca si trovano:
Conto Corrente
https://www.chebanca.it/wps/wcm/connect/istituzionale/prodot
ti/conti/conto-corrente/cn_conto_corrente
Conto Deposito
https://www.chebanca.it/wps/wcm/connect/istituzionale/prodot
ti/risparmio-investimenti/conto-deposito/scopri-il-conto/cn_
conto_deposito_scopri_il_conto
Conto Deposito Business
https://www.chebanca.it/wps/wcm/connect/istituzionale/prodot
ti/risparmio-investimenti/conto-deposito-business/cn_conto_d
eposito_business
Conto Tascabile
https://www.chebanca.it/wps/wcm/connect/istituzionale/prodot
ti/conti/conto-tascabile/cn_conto_tascabile
Conto Yellow
https://www.chebanca.it/wps/wcm/connect/istituzionale/prodot
ti/conti/conto-yellow/cn_conto_yellow
A seguito di quanto ebbi a ipotizzare in mio post delle
10.42 su altro editoriale di Alessandro Pedone e che
riporto:...."" Come si dovrebbe impedire a un prodotto
finanziario, spesso spacciato come "di risparmio", di essere
venduto.
In ultima analisi, i prodotti subordinati, ma anche altre
tipologie non sarebbero stati valutati come altamente
pericolosi al di là della normale precauzione.
L'autorità, a cui fa capo ogni società civile nella sua
ampia gamma di varietà, non avrebbe MAI dovuto permettere
l'introduzione di queste "pozioni" a rischio altissimo,
tutelando in toto tutte le fascie della
popolazione.....""
-.-.-.-
Mi trovo ora a dover riportare anche la dichiarazione di
oggi pomeriggio del Direttore Generale di Banca d'Italia che
in un report televisivo dichiara che:... per legge
dovrebbero essere vietate le emissioni o i collocamenti di
prodotti a rischio come quelli delle subordinate ed altri
aventi finalità simili al fine di tutelare almeno chi non
è in grado di valutare autonomamente e in via pilotata i
rischi enormi a cui va incontro.....
ecco la scoperta dell'acqua calda, a mio avviso.
Sono per questo,soddisfatto e fiducioso che immediatamente
si provveda a ciò anche se non ci dovrebbe essere bisogno
di una nuova legge perchè i reati di truffa, raggiro ecc.
sono già leggi. E che la vigilanza di cui agli organi della
Consob e specifici della Banca d'italia siano, sempre per
legge, più attivi.
12 dicembre 2015 13:55 - savpg8801
L'obbligazione va soddisfatta a prescindere da formulazioni
di comodo.
La tradizionale definizione dell’obligatio in diritto
romano è contenuta nelle Istituzioni di Giustiniano:
“obligatio est iuris vinculum, quo necessitate
adstringimur alicuius solvendae rei secundum nostrae
civitatis iura”. La definizione si rivela quanto mai
importante, in quanto il nostro Codice Civile non dà una
definizione del rapporto obbligatorio, e ci gioviamo ancora
oggi delle parole delle fonti romane. Stando alla
definizione, obligatio est iuris vinculum, l’obbligazione
è vincolo giuridico.
Il Codice Civile menziona tali istituti al 1218 e 2740 . Il
primo stabilisce che il debitore è tenuto ad eseguire
ESATTAMENTE la prestazione dovuta; il secondo precisa che il
soddisfacimento delle pretese del creditore si attua con la
soggezione di tutto il patrimonio dell’obbligato, il quale
risponde con tutti i suoi beni presenti e futuri.
Molte altre interpretazioni mi lasciano perplesso. Capire la
difficoltà di applicare il diritto sull'estero(tipo
Argentina) è normale, ma direttamente nel nostro Paese mi
pare senza dubbio eseguibile.
E' ovvio che se trattasi di "Obbligazioni", a parte tutte le
nominazioni attribuite ad usum, esse vanno rispettate.
Non si capisce, quindi, la disattesa dello stato di diritto.
Stato o non Stato, Europa o meno, Banche o meno, chi si
obbliga deve, non risarcire addirittura in parte magari a
segno di carità con indegno ricorso ad arbitrati o altre
diavolerie e solo per alcuni, ottemperare al proprio
impegno. Punto.
Qualche illuminazione può essere suggerita da:
http://www.bankpedia.org/index.php/it/119-italian/o/23422-ob
bligazione-enciclopedia
11 dicembre 2015 18:01 - flavio8462
Cara aduc , ho letto sul giornale questo articolo riferito
alla CRSM , cosa significa ? non ho capito bene e visto il
periodo......
SAN MINIATO. Nel corso del 2016 la partecipazione della
Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato (Crsm) nella
Spa bancaria scenderà al 50,27%. Non solo: rispettando gli
obblighi assunti con la sottoscrizione del protocollo tra
Associazione Casse di Risparmio e Ministero dell’Economia,
l’ente di Palazzo Grifoni, a partire dal piano
programmatico 2016, ridurrà l’esposizione verso la banca
conferitaria a una percentuale inferiore a un terzo del
totale dell’attivo dello stato patrimoniale della
Fondazione stessa.
È quanto si legge nel documento programmatico previsionale
dell’ente presieduto dal notaio Mario Marinella. Il
documento dedica circa una pagina e mezzo alla gestione del
patrimonio, delineando le scelte future in merito alla
partecipazione azionaria nella banca.
«La Fondazione - si legge - nell’ottica della mitigazione
del rischio, ha attuato, negli anni precedenti, una
progressiva diluizione della quota di partecipazione nella
banca conferitaria, incrementando al contempo il valore
dell’investimento».
Infatti, la Cassa di Risparmio Spa «ha inteso allinearsi
prontamente ai nuovi target prudenziali richesti dalla
normativa Basilea 3, attuando con successo ben due
operazioni di rafforzamento patrimoniale, rispettivamente
nel novembre 2012 e nel settembre 2014, a cui la Fondazione
ha ritenuto di non intervenire in quanto il mancato
esercizio del diritto di opzione ha comunque consentito il
mantenimento di una partecipazione qualificata, nonché un
incremento del valore dell’investimento».
«La strategia condotta negli ultimi tre anni dalla
Fondazione - prosegue il documento programmatico
previsionale dell’ente - ha consentito di mantenere e
accrescere il valore della partecipazione nella banca
conferitaria, agevolandone comunque il percorso di
rafforzamento anche attraverso un incremento del patrimonio
con risorse “esterne”. Con il termine delle operazioni
di aumento di capitale ancora in essere, nell’anno 2016,
la percentuale di interessenza detenuta dalla Fondazione
(sia in via diretta che attraverso Grifoni Crsm Spa)
scenderà al 50,27%. Sarà pertanto necessario che la banca
conferitaria ci assicuri un ritorno dell’investimento che
consenta alla Fondazione di mantenere il livello delle
erogazioni espresso nei documenti di programmazione e che
comunque permetta alla Fondazione di interpretare quel ruolo
di motore della società civile che le compete per legge e
statuto».
«Oltre a ciò - si legge ancora nel documnento - e comunque
in ossequio agli obblighi assunti con la sottoscrizione del
protocollo Acri-Mef, la Fondazione sarà impegnata, a
partire dal presente piano programmatico, a dominuire
l’esposizione verso la banca conferitaria a una
percentuale inferiore a un terzo del totale dell’attivo
dello stato patrimoniale della Fondazione». A tal fine
saranno valutate «le strategie e gli strumenti più
adeguati».
Quanto alla restante parte del patrimonio, la Fondazione
cercherà «soddisfacenti livelli di redditività a bassi
livelli di rischio per assicurare comunque la liquidità
necessaria, di anno in anno, a sostenere
le spese di funzionamento ed erogazione».
«Saranno allo scopo valutate - conclude il capitolo del
documento programmatico dedicato alla gestione del
patrimonio - tutte le tipologie di investimento che, in tale
ottica, risulteranno maggiormente adeguate».