se hanno dato mutui per appartamenti di valore iniziale Lit
75.000.000 vecchio prezzo di "mercato" tradotto in +- €
470.000,00, si ritrovano invenduti tutti questi
appartamenti, che nessuno ormai ha i soldi per comprare;
sempre gli immobili hanno. Certo se li hanno dati agli
"amici boschivi" sapendo che non li avrebbero ovviamente
restituiti...è altra cosa. Certo ormai, col casino che
hanno scatenato, chi se le compra le loro obbligazioni di
'acca?
stanno architettando ubi banca 2007 che si compra mps 1472
corredata di banca etruria!!!!!! Ma che vor di? Qui mi sa
che gli impiegati bancari corrono il rischio di fare da
capro espiatorio da parte dei "truffati" o "prossimi
truffati" e dai "pladroni"...
29 gennaio 2016 9:30 - savpg8801
Non serve criticare e cercare di trovare soluzioni tampone a
queste decisioni di arginare il malfatto.
Necessita, invece, prevenire anzichè
curare(inutilmente).
Innanzitutto, sapendo che il cittadino comune, il
risparmiatore, che erroneamente viene chiamato
investitore,non conosce il funzionamento complesso delle
banche, non ne conosce e tantomeno può analizzarne i
bilanci(spesso anche i più esperti analisti non ci riescono
bene) è fondamentale che organismi pubblici e super-partes
lo facciano per loro e in maniera continuativa ne divulghino
i risultati.
Nulla vale andare in banca e visionarsi un bilancio,
dell'anno prima e fare raffronti con altri precedenti o con
quelli di altri istituti.
Prima di tutto uno su centomila potrebbe fare ciò e con
scarsi risultati. Secondo, ricavarne la linea guida di come
suggerisce l'articolo e cioè..." Un avviso ai risparmiatori
e' indispensabile: attenzione alle obbligazioni emesse da
banche in difficolta'.".....
è pura utopia giornalistica.
Come pretendere di cavarsi di dosso il problema alimentare,
magari di frodi, infezioni, contraffazioni, ecc. invitando a
leggersi le "famose etichette"!
La risoluzione delle problematiche con l'introduzione delle
"bad bank" è infatti, un
maldestro ed ingenuo tentativo di tacitare l'opinione
pubblica riguardo alla fiducia sulle banche.
Che non sempre hanno torti, ma spesso sono state costrette a
concedere prestiti più del dovuto, per necessità di
mercato e di rifacimento di una facciata compromessa dalle
dicerie che "le banche non concedono prestiti", allentando
le redini nei confronti di clienti e garanti.
La banca ha necessità primaria e statutaria di prestare i
soldi e, se le viene impedita per il consequenziale che i
clienti non restituiscono, o i loro garanti, chiude
bottega.
Quindi operare su questo e non puntare solo sul
rappezzamento del pregresso che sarà di difficile
attuazione e di ulteriori guai data la complessità e la
farraginosità dell'enunciato.