@ carmelagiaquinto
Premesso che i commenti non solo il luogo adatto per postare
domande (esiste uno spazio apposito sul sito:
http://investire.aduc.it/info/consulenza.php )
rispondo in breve.
Non ho dubbi che ci saranno associazioni di consumatori che
proporranno class action.
Ho invece fortissimi dubbi sulle basi giuridiche della
motivazione della mancata comunicazione che cambiamento di
rating.
Certamente noi non promuoveremo mai una class action su
quelle basi.
28 febbraio 2012 21:48 - carmelagiaquinto
In caso di haicut che coinvolga i retail, si potrebbe fare
una class action risarcitoria contro le banche, come la mia,
che non hanno fatto pervenire ai propri clienti alcuna
documentazione sul cambiamento di rating che le obbligazioni
elleniche hanno subito nel corso di questi mesi?
28 febbraio 2012 15:55 - Alessandro_Pedone
@matteo.lombardo
Grazie della precisazione. Nello stesso link riportato
nella risposta si legge - giustamente - che lo scambio
sarebbe con titoli greci per il 31,5% e dell'EFSF per il 15%
più i titoli PIL.
E' stato un errore di fretta. Dovrebbe non accadere, ma
purtroppo talvolta capita di fare refusi.
Ho provveduto a modificare il testo sopra in modo che chi
legge successivamente non legga l'informazione errata.
Grazie ancora.
28 febbraio 2012 8:54 - matteo.lombardo
piccola correzione: i titoli zero-coupon EFSF a 24 mesi sono
per il 15% del valore nominale ed i nuovi titoli greci a 30
anni (con ammortamento) per il 31,5%. A seconda del tasso di
sconto utilizzato il valore del pacchetto può essere tra 25
e 30, quindi i prezzi di mercato dei titoli esistenti si
sono orientati su questi valori.
Un'altra considerazione che vale anche per altre lettere:
non è obbligatorio aderire allo scambio, si può fare il
cosiddetto "hold-out" ed aspettare di essere rimborsati a
100 (come alcuni fecero con i bond argentini). Le autorità
greche ed europee hanno però previsto un livello di
accettazione del 95% (sicuramente dopo discussioni con i
maggiori creditori): se questa soglia non fosse raggiunta
l'offerta di scambio potrebbe essere ritirata e le
conseguenze di ciò non prevedibili ma sicuramente peggiori
di quelle proposte.
È il classico dilemma del prigioniero: ogni investitore ha
l'incentivo a non aderire allo scambio (se non accetto e gli
altri si, vengo ripagato alla pari), ma poiché tutti fanno
questo ragionamento il rischio è di far fallire l'offerta
(e quindi tutti saranno in una situazione peggiore).