Gli interessi calcolati sui conti correnti con e sul saldo
numeri a credito(del correntista) sono interessi passivi per
la banca perchè li paga e questo di solito già annualmente
giusti elementi di tecnica bancaria; eccezion fatta per le
banche che hanno promosso contratti a liquidazione
semestrale o trimestrale(atto di propaganda già in atto da
qualche tempo, ma talmente poco efficaci che ognuno può
rendersene conto. Poniamo il caso di un c/c tasso 1%
liquidazione trimestrale; in tre mesi va su 1/4; il
trim.successivo un altro 1/4 su quel precedente 1/4 - con
tassi al 10% si sentirebbe il sapore di qualcosa, ma con
tassi a zero....).
Peraltro da qualche tempo i tassi sono inesistenti, o quasi
se non passivi(ma se continua così lo saranno per tutti.).
Quindi la polemica e la nuova norma ragionano sull'aria
cotta. Cioè cambia nulla o quasi. Anzi, per il
correntista(in qualche caso risparmiatore che appoggia senza
senso i risparmi su di un c/c) attivo la norma è
peggiorativa per il fatto che i frazionamenti di anno più
vantaggiosi perchè formanti(in questo caso) capitale, si
dovranno rapportare come minimo all'anno; cioè perderanno
la caratteristica di "montante", ancorchè di portata
ridicola.
Invece gli interessi passivi(per il correntista debitore) ma
attivi per la banca, non andavano a formare capitale(inteso
come tale da parte del correntista e inteso come attivo
deposito) come si dice nell'articolo ma debito in quanto
aggiunti, appunto, al debito preesistente. Non va chiamato
capitale, quindi, ma debito. Ammenochè non si sia formata
una inversione nel frattempo, ovvero si sia formato un
capitale e questi interessi passivi servano solo a
decurtarlo.
La formula di calcolare interessi su debito formato da altri
interessi passivi c'è sempre stata ed è stata sempre
osteggiata dai clienti e dalle associazioni e recepita dalla
giurisprudenza. Più che altro il max scoperto e altre
componenti di chiusura che andavano a formare i bilanci
periodici delle banche. E non so se giusto o errato e da
quale principio (forse differenziale fra int.pass. e attivi
applicati secondo periodi temporali diversi) questa
denominazione di anatocismo sia stata attivata. Ma tant'è
che ora dovrebbe sparire di fatto. Sempre che la
periodazione minima di un anno non abbia v ariazioni(magari
per periodi oltre l'anno) e non le dovrebbe avere perchè i
bilanci finali si chiudono annualmente sia per le imprese
bancarie che per quelle dei clienti.
Resta dubbio il fatto che la banca dovrà iscrivere a
bilancio di competenza gli introiti derivanti da questi
interessi attivi in quanto maturatisi, appunto, nell'anno di
riferimento, ma non li potrà(dicesi) incassare che dopo due
mesi,cioè illiquidi per la banca e materialmente a respiro
per il cliente(almeno temporaneamente ma con vantaggio
relativo) e si dovranno creare poste di ratei o risconti a
bilancio da ripianarsi a raccordo poco dopo. Insomma tanto
rumore per poco.
E a proposito di interessi sugli interessi, se non sarà
più trimestrale, sarà comunque annuale perchè l'addebito
degli oneri ci sarà comunque e vedremo se saranno
riadeguati per il "maltolto". Se si chiama anatocismo quello
frazionario, vedrete che inventeranno anche quello annuale
in quanto un debitore costantemente a debito pagherà ancora
gli interessi sugli interessi col vantaggio, però, di
periodo annuale.