Un exchanger (cambia valute) come era MtGox e tanti altri
esistenti, non sono la valuta "bitcoin" ma solamente un
servizio di scambio e custodia. L'errore è quello di
credere che tutti i servizi di custodia siano affidabili. Di
affidabile c'è solo il paper wallet come
www.bitkoin2014.com perchè la custodia è (paradossalmente)
fisica, cioè bitcoin digitali restano concatenati nella
chiave (QR-CODE) stampato appunto su carta.
13 marzo 2014 10:11 - federico3781
In termini molto semplicistici, il bitcoin è un nuovo tipo
di moneta elettronica (al momento senza valore legale, ma
sempre più adottata per acquisti online, e-commerce, ma
anche da esercizi commerciali "reali"), che non viene emessa
da un'autorità centrale come BCE, FED, ecc., ma tramite
calcoli piuttosto complessi effettuati da migliaia di
computer collegati in rete, con un meccanismo peer-to-peer
(lo so che i puristi storcerebbero il naso per una
descrizione così approssimativa, ma non mi sembra la sede
per addentrarsi nei tecnicismi).
MtGox era un exchange, ovvero una piattaforma dedicata alla
compravendita di bitcoin. In pratica l'utente poteva
depositare bitcoin per rivenderli e prelevare il ricavato in
Euro e/o acquistare bitcoin pagando in Euro (piuttosto che
Dollari o altre valute fiat).
Di siti del genere ne esistono a decine, ma MtGox era tra i
più noti in quanto storicamente il primo ad aprire nel
2010, e per lungo tempo ha dominato il mercato con una fetta
che fino a un anno fa era dell'80% circa. Chi aveva fondi
depositati lì non li aveva quindi affidati proprio
all'ultimo arrivato.
La chiusura di MtGox rappresenta perciò qualcosa di
clamoroso, che nel settore è paragonabile al fallimento di
una banca del calibro di Lehman Brothers.
13 marzo 2014 9:38 - danielecr
bitcoin è stato concepito per rendere l'identità del
portafoglio distinta da l'identità del possessore. Ergo:
chi ha il portafoglio, ha i soldi.
Un bitcoin esiste solo se definito all'interno del
portafoglio, e all'interno di tutti i portafogli che
certificano le transazioni che ha subito quella moneta.
Ogni portafoglio sa esattamente a quale portafoglio
appartiene un determinato bitcoin.
Rubare un portafoglio è rubare tutte le sue copie, o
renderle non valevoli certificando trasferimenti verso altri
portafogli.
A questo punto se il tipo della lettera ha depositato dei
soldi presso una azienda che dovrebbe rispondere per cosa ha
fatto con quei soldi, e il fatto che li abbia investiti in
bitcoin facendosi fregare il portafoglio, o in merluzzi del
baltico andando incontro alla deflazione, non dovrebbe
cambiare nulla.
Mentre invece se ha depositato (trasferito? affidato?) il
proprio portafoglio di bitcoin ad altri ... più che brutale
io diventerei scurile, comunque per definizione questa si
chiama cessione, e non documentabile perché non ne ha una
copia, non è concepibile assolutamente fare un tale tipo di
accordo, sulla base di cosa? Se avete un contratto fate
valere questo contratto, ma avreste fatto diventare uno
strumento anonimo riconoscibile. Non è previsto dalla
piattaforma, come potreste?
13 marzo 2014 6:05 - Icio
Ma sapete almeno di cosa parla e cos'è un bitcoin?
O fate solo parte di quelle persone che parlano perchè
hanno la lingua in bocca,sapienti e nolenti?
1 marzo 2014 20:45 - genna63
Più che la brutalità si nota la superficialità di un
commento inutile e inopportuno come quello
28 febbraio 2014 21:41 - massimo3656
Scusate la brutalità ma mi viene spontaneo dire che la
madre degli allocchi è sempre incinta.