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ABI e nuovo presidente. Parole al vento che lasciano allibiti....
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Comunicato di Vincenzo Donvito
31 gennaio 2013 14:00
 
 Si e' insediato oggi il nuovo presidente dell'Associazione Bancaria Italiana (ABI), Antonio Patuelli. Nel farlo ha pronunciato un discorso che ci lascia allibiti, non tanto per il suo incipit che sembra che lui sia fino ad oggi vissuto in un altro Paese e in altro Mondo:
 "Crediamo e operiamo per banche assolutamente indipendenti, distanti e distinte dalla politica e da ogni rischio di interferenze e di interessi in conflitto. Crediamo e operiamo per 'banche senza aggettivi', come insegna Luigi Einaudi, tutte in concorrenza fra loro. Crediamo e operiamo per la sana e prudente gestione bancaria, la piu' complessa fra le imprese, con rigore e precisione delle scienze fisiche e matematiche".
… ma per l'assenza di interessamento e iniziative che tendano a mandare a casa i vari personaggi che, con metodi che rasentano ladrocinii e truffe, alimentano e gestiscono la maggior parte degli istituti di credito.
Comprendiamo che Patuelli va a dirigere una corporazione e quindi e' interessato alla salvezza e affermazione dei propri affiliati, a spese di chiunque (come fatti regressi e attuali ci indicano), ma ci saremmo aspettati, visto l'impeccabile trascorso politico liberale del personaggio, una maggiore presa d'atto della realta'.
Ci siamo illusi? Diamo tempo al tempo, e facciamo che quest'ultimo sia giudice.
Ma se l'incipit e' quello odierno, considerato quello che sta esplodendo in questi giorni in ambito Monte dei Paschi di Siena, considerato il passato di processi ancora in corso (Parmalat: Morgan Stanley e Citibank in particolare), e considerato che comunque in Italia le banche non falliscono mai anche in presenza dei piu' efferati ammanchi e crimini, ci saremmo aspettati qualcosa di piu'.

 
 
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