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BANCHE ED EURO: COME FARE
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Comunicato 
2 febbraio 1999 0:00
 
SOLDI TRUFFANDO GLI UTENTI.
IL CASO DELLA CASSA DI RISPARMIO DI FIRENZE.

Firenze, 2 febbraio 1999. Si sono gia' levate le voci, anche autorevoli come quella del commissario Mario Monti e della commissaria Emma Bonino, che hanno denunciato le speculazioni delle banche nelle operazioni in Euro. Ma intanto la situazione non si modifica, anzi peggiora, perche', come tutte le norme della Comunita' Europea, quando non vengono applicate sul territorio nazionale, per i singoli speculatori non e' prevista alcuna norma punitiva.
Le aziende di credito del Belpaese Italia, hanno saputo subito distinguersi, in buona compagnia delle loro sorelle oltrefrontiera, che non sono da meno, anzi (una banca francese -ci viene segnalato- per cambiare nella sua valuta nazionale un bonifico in Euri, per le spese di incasso ha trattenuto il 18,5% dell'importo!!!!).
Ma veniamo al caso della Cassa di Risparmio di Firenze, che viene denunciato dal presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito. Da poche settimane abbiamo nei nostri uffici il sistema di home-banking di questo istituto, e funziona in modo decisamente insoddisfacente …. Ma siamo clementi, perche' e' ancora alle prime armi. Facendo un bonifico, ieri sera, non funzionando il sistema, ci siamo andati a leggere meglio le istruzioni, e abbiamo scoperto che il massimo importo giornaliero per un bonifico con quel mezzo e' di Lit.6.000.000 (E. 3.000), mentre il massimo per una singola operazione e' di Lit. 3.000.000 (E. 1.500), e cosi' via, con lo stesso tasso di cambio per tutte le varie operazioni: l'Euro cioe', in "acquisto", viene quotato a Lit.2.000 e non 1.936,27. Scorrendo le istruzioni fino alla voce sui Titoli di Stato, si legge che il massimale per singola sottoscrizione e' "50.000 Euri (pari a circa L.100.000.000)": considerato il valore e il sistema del cambio in "acquisto", e' d'uopo leggere il "circa" come un valore volutamente indefinito, da stabilire al momento della permuta in lire con la logica del cambia-valute: piu' basso, rispetto al valore ufficiale, quando si "vende". Un metodo, quindi, che considera l'Euro alla stregua di qualunque altra valuta non nazionale. Eppure non ci sembrava che fosse cosi'.
I problemi cominciano a venire a galla, nonostante -pur sapendo della loro esistenza- tutti (governi nazionali e autorita' comunitarie) avessero operato per nasconderli: affidare la gestione di una politica monetaria ad un sistema bancario che favorisce l'usura, e senza alcuna gestione politica di equivalente livello e leggi da rispettare sempre di equivalente livello, non puo' che portare ad un mercato dove l'unica offerta' e' truffaldina. Le nostre banche non sono in grado di auto-governarsi producendo un interesse diffuso, hanno perennemente bisogno di uno Stato che le controlli e le indirizzi, perche' sono macchine concepite per fare denaro in un mercato di sudditi, non per dare un servizio a degli utenti (e guadagnare o perdere sulla bonta o meno di questo servizio). E qui lo Stato non c'e', perche' dovrebbe essere europeo. Questi sono pessimi segnali che ci indicano che molto probabilmente si e' cominciata l'integrazione economica europea partendo dal tetto e non dalle fondamenta, e facendo pagare il solito consumatore suddito.
 
 
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