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CLAUSOLE VESSATORIE NEI RAPPORTI BANCARI.
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Comunicato 
30 giugno 1999 0:00
 

L'ADUC, RIVENDICANDO PARITA' NELLA CONTRATTAZIONE TRA BANCHE E UTENTE, SI COSTITUISCE IN GIUDIZIO CONTRO LA BANCA CHE VUOLE IMPORRE LA PROPRIA SEDE GIUDIZIARIA.

Firenze, 30 Giugno 1999. La banca che, con ingiunzione di pagamento, pretende il pagamento da un utente che secondo lei avrebbe firmato una fideussione per un'azienda di cui non e' piu' amministratore da tempo, l'avvio di una causa per l'opposizione del chiamato in causa …. ma le udienze vengono fatte ad Arezzo, dove ha sede legale la Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, e non al tribunale di Pistoia, nella cui provincia, invece, risiede il chiamato in causa.
Una situazione molto diffusa e spesso poco considerata, a cui di sovente l'utente dei servizi della giustizia si sottomette, magari perche' nei vari fogli della banca -come in questo caso- c'e' scritto che il foro competente e' Arezzo
Questa volta, pero', l'utente non ha voluto farsi mettere i piedi sulla testa, ed ha chiesto il nostro intervento. L'Aduc si e' costituita nel giudizio promosso da questo utente davanti al Tribunale di Arezzo, per sostenere le sue ragioni, che' corrispondono ai propri scopi ed interessi di associazione per i diritti dei cittadini, consumatori ed utenti.
L'articolo 2 dello statuto dell'Aduc sottolinea la promozione di un rapporto "socio economico paritario"…"nella protezione del consumatore e dell'utente contro i rischi che possono nuocere agli interessi economici suoi e della societa'".
Un motivo sufficiente perche' -sostiene l'avv.Elisabetta Bavasso, legale dell'Aduc che ha stilato e presentato la costituzione in giudizio dell'associazione- attraverso questo intervento si cerchi di creare una giurisdizione nell'ambito dell'affermazione del principio di legalita' e di parita' nella contrattazione tra istituti di credito e cittadino, con riferimento al delicato settore delle garanzie del credito, ed in particolare delle garanzie personali come la fideiussione, a cui, nella maggiorparte dei casi, e' subordinato lo stesso accesso al credito. Infatti, le conseguenze che ci possono essere sugli interessi economici del consumatore-utente di servizi bancari, hanno riflessi considerevoli sugli interessi economici dell'intera societa'.
Tra l'altro, la Banca ha avviato la vicenda in questi termini, facendosi forza di clausole vessatorie (vietate dalla legge) del suo contratto che, esplicitamente, prevede deroga alla competenza dell'autorita' giudiziaria.
Per queste ragioni, quindi, abbiamo chiesto che il Tribunale di Arezzo dichiari la propria incompetenza territoriale e che il Giudice dichiari nullo e di nessun effetto il decreto
 
 
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