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Tango bond: aderire all'offerta e' la strada piu' logica
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Comunicato di Alessandro Pedone
3 maggio 2010 10:39
 
E' stato pubblicato il prospetto informativo relativo all'offerta pubblica di scambio dei bond promosso dalla Repubblica Argentina e relativo ai titoli non scambiati nell'offerta del 2005.
L'offerta è sostanzialmente simile a quella del 2005 e prevede due opzioni: discount e par.
Nel primo caso si ricevono titoli aventi scadenza 2033 con un valore nominale pari al 33,7% del valore di scambio delle obbligazioni esistenti ed un tasso d'interesse del 7,82% (1).
Nel secondo caso si riceveranno titoli per un valore nominali pari al valore di scambio, ma i titoli hanno una scadenza più lunga, 2038, ed un tasso più basso pari al 2,26% fino al 2018, poi 3,38% fino al 2028 e poi il 4,74% fino alla scadenza.
In entrambi i casi vengono riconosciuti una parte di interessi non percepiti: nel caso dell'offerta discount l'ammontare ricevuto è in titoli, nel caso dell'offerta PAR in denaro. Ovviamente gli interessi pagati in denaro, a parità di titoli scambiati, sono inferiori rispetto a quelli pagati in titoli.
Il prospetto informativo completo è reperibile anche sul sito della Consob.
Nel 2005, quando l'Argentina propose la prima offerta pubblica di scambio, noi usammo la metafora del “dilemma del prigioniero” ovvero quella situazione tipica, studiata in economia, nella quale l'esito di una scelta dipende dal comportamento degli altri.
In questo caso, non si può parlare di dilemma del prigioniero. Nel 2005 un fallimento dell'offerta di scambio (improbabile, ma possibile) avrebbe avuto come conseguenza possibile un cambiamento dell'offerta stessa. Oggi questa ipotesi è da escludere e l'unica alternativa sarebbe la strada giudiziaria contro la Repubblica Argentina.
Consigliamo, quindi, chi non ha aderito all'offerta del 2005 di farlo ora.

(1) Precisamente: 7,82% annuo, con decorrenza dal 31 dicembre 2009. Per i periodi fino al 31 dicembre 2013 escluso, la Repubblica Argentina corrispondera' in danaro il 5,45% annuo di interessi, mentre il rimanente 2,37% annuo sarà capitalizzato. A partire dal 31 dicembre 2013, incluso, tutti gli interessi saranno corrisposti in danaro.

 
 
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