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TASSI BANCARI ALL'INSU: GRAZIE EUROPA
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Comunicato 
9 novembre 1999 0:00
 


MA SIAMO PROPRIO SICURI CHE A GOVERNARCI DEVE ESSERE L'EUROPA DEI BANCHIERI? SE QUESTE SONO LE PREMESSE SUI RISPARMIATORI ……

Firenze, 9 Novembre 1999. Dopo l'aumento del tasso di interesse operato dalla Banca Centrale Europea, la corsa al rialzo dei tassi attivi non si e' fatta attendere: lo 0,5% in piu' sta diventando la costante d'aumento di prestiti e mutui bancari, mentre gli interessi sui depositi in conto corrente rimangono inchiodati ai soliti livelli.
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
L'avere una banca europea centralizzata non ci sembra una grande innovazione e un gran guadagno per i risparmiatori. I meccanismi che hanno mosso le sue scelte sono i soliti a cui assistiamo da anni: ad un'inflazione da eccesso di liquidita' si risponde con il rialzo dei tassi, tanto il guadagno e' garantito perche' i rispamiatori -grazie ad un mercato dove il cartello e' la regola non scritta del gioco- hanno poche scelte e poi, di fronte a cotanta autorita' europea, quale banca osera' non raccogliere la ghiotta occasione ed adeguarsi? Giustificazioni per i risparmiatori? Sempre piu' lontane, potenti, e con meccanismi che vengono invocati solo con i nomi di chi li ha applicati, e mai entrando nel merito e accennandoli … forse perche' neanche le banche li conoscono, o fanno finta di non conoscerli.
E' spontanea la domanda: ma siamo proprio sicuri che a governarci deve essere l'Europa dei banchieri? Siamo sicuri che devono proprio essere i banchieri a fare l'economia e la politica? Non doveva essere la finanza al servizio dei Governi e dei risparmiatori, e non viceversa? Ci sembra che stia accadendo questo quando, a fronte di un'economia che stenta a decollare per colpa dei condizionamenti monopolistici, l'unica risposta -condizionante tutti- viene affidata ai gestori del denaro.
Ad un aumento dei prezzi, ci saremmo aspettati un rilancio dell'attivita' economica ed un'apertura alle richieste di qualita' e contenimento dei prezzi dei servizi fatte da utenti e consumatori. Ma cosi' non e' stato, anzi doppia fregatura: all'aumento dei tassi attivi ha corrisposto anche un aumento dei prezzi in generale. Il Governo ha fatto la finta con il minore guadagno sull'accisa della benzina, la miseria di aumenti sulle pensioni sociali e gli altrettanto miserabili e finti sconti fiscali, ben sapendo di aver trasferito la raccolta a molti enti locali e all'aumento della tassazione indiretta legata all'aumento dei prezzi.
 
 
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