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TASSI DEI MUTUI
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Comunicato 
25 gennaio 2000 0:00
 


LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE SE LI ABBASSANO MENTRE RIMANGONO ALTI PER I RISPARMIATORI: E' UNA NUOVA CORPORAZIONE?

Firenze, 25 gennaio 2000. La Conferenza Stato-Regioni ha approvato, lo scorso 20 gennaio, un regolamento che prevede la rinegoziazione dei vecchi mutui agevolati con tassi superiori al 20%, portandoli ai livelli attuali (media del 5,34%), e con effetto retroattivo anche per la rata semestrale precedente.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
E' incredibile, ma prendiamo atto che e' la solita realta'. Nell'ampio club di coloro che godono di privilegi, possiamo ora ascrivere anche le pubbliche amministrazioni che, in accordo armonico con lo Stato, hanno deciso di prendersi cio' che e' diventato -e continua ad essere- l'incubo di qualunque risparmiatore medio che abbia avuto l'ardire di contrarre un mutuo prima dell'approvazione dell'attuale legge sull'usura (1996).
Non ci dispiace che le amministrazioni risparmieranno diverse centinaia di milioni -in fondo, sono soldi anche nostri- ma ci dispiace che ad un problema generalizzato, l'unica risposta e' quella corporativa, di ognuno che tira la sua carretta, senza un minimo impegno perche' il godimento delle nuove condizioni divenga un fatto generalizzato: l'uguaglianza di fronte alla legge -e al diritto- continua ad essere un grande argomento di campagne elettorali, ma assente dalla pratica quotidiana.
Oggi il singolo risparmiatore e' totalmente vessato dalle condizioni contrattuali che ha scelto prima della legge sull'usura. L'unica possibilita' che ha e' di pagare forti penali per l'estinzione anticipata del mutuo, e contrarne uno nuovo, e nella maggiorparte dei casi queste penalita' annullano completamente le nuove condizioni di mercato di cui usufruirebbe, per cui ci rinuncia e continua a pagare tassi d'interesse oltre il livello usuraio.
Quello che e' successo con la decisione della Conferenza Stato-Regioni e' grave, perche' mette in luce lo spirito e la pratica corporativa dell'azione di queste amministrazioni, allontanandole dai suoi amministrati e rendendole invise agli stessi.
Per quale motivo queste amministrazioni non hanno posto il problema generalizzato, ma si sono limitate al loro orticello, facendo uso del loro potere di contrattazione non a vantaggio della collettivita' ma del loro specifico interesse? Ci sembra che queste siano dimostrazioni di cosa si intende per federalismo: dateci il potere, lo useremo per autoalimentarci e usare noi i soldi per fare del bene agli amministrati, ma non metteremo questi ultimi in condizioni di scegliere come usare i loro soldi: lo Stato ha cosi' trasferito il suo paternalismo da chioccia alle amministrazioni.
Abbiamo girato questa nota al ministero del Tesoro.
 
 
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