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TFR E FONDI PENSIONE
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Comunicato 
15 novembre 1999 0:00
 


CONTRIBUENTI OBBLIGATI A FINANZIARE LA COSTRUZIONE DI UN MONOPOLIO DEI FONDI PENSIONE?

Firenze, 15 Novembre 1999. Ma a cosa serve trasferire i soldi del Trattamento di fine rapporto (Tfr) ai fondi pensione? Cosa cambia per il contribuente?
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Crediamo che si stia per consumare una grossa operazione finanziaria sulle spalle dei contribuenti, a vantaggio dei nuovi gestori di questi fondi.
Prima di tutto non ci torna il metodo del silenzio/assenso. Quei soldi non sono di qualcun altro che magnanimamente li elargisce, ma sono di chi se li e' guadagnati con il proprio lavoro, e prima di usarli, sarebbe proprio il caso che ci fosse l'assenso, e non il diniego di un'unica possibilita' d'uso. E' la stessa storia delle iscrizioni ai sindacati, la cui quota e' trattenuta automaticamente in busta paga, e che continua ad essere cosi' nonostante gli italiani abbiano bocciato questo meccanismo con un referendum.
Se poi c'e' qualcuno che crede che i fondi pensione possano avere una spinta da questo massiccio acquisto, vuol dire che c'e' la scientifica intenzione di bloccare qualunque sviluppo di questa forma di risparmio e di investimento. Il settore stenta a decollare perche' mortificato dall'altissimo costo della contribuzione obbligatoria, che lascia pochissimi margini finanziari anche al piu ben intenzionato; e farlo decollare con acquisti massicci praticamente obbligatori, significa non affidarli al mercato e farli competere per migliori performance, ma ingabbiarli e guidarli come semplice massa monetaria a disposizione di gestori che li useranno come mortificazione del mercato e crescita del loro potere: il primo passo verso il monopolio per necessita'. Non a caso, crediamo, alcuni sindacati sono i piu' interessati a questa gestione.
Si potrebbe anche dire dalla padella nella brace. Perche' mentre prima i soldi del Tfr erano a disposizione del datore di lavoro, domani lo saranno di chi dovrebbe tutelare il lavoro, ma non sono mai a sua disposizione. Ma chi meglio di se stesso e' in grado di tutelarsi? Magari scegliendo le forme libere di associazione per questa tutela, ma -per l'appunto- scegliendo!
 
 
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