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Buoni Fruttiferi Postali Post Decreto 1986
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Lettera 
6 novembre 2012 0:00
 
Salve, innanzitutto grazie per la celere risposta che avete avuto cura di inoltrarmi...
Spero possiate risalire alla mia richiesta del 30 ottobre perchè vorrei chiarire meglio uno dei 3 punti illustrati, ovvero il secondo: dispongo di BFP (sottoscritti POST D.M. 1986) di "vecchio stampo", ma con SOVRAPPOSTA timbratura che ne modifica il saggio d'interesse fino al 20° anno; col termine vecchio stampo mi riferisco al fatto che il buono era uno dei tantissimi appartenenti alla serie Q, prestampato dall'istituto poligrafico dello Stato, con tanto di tabella a tergo e una dicitura in fondo alla stessa che regolava egli interessi dal 21esimo al 30esimo anno, corrisposti bimestralmente! Come da disposizioni del Decreto è stato apposto un timbro sul fronte che ha modificato la serie in P/Q e uno sul retro, apposto sulla tabella col fine di sovrascriverne i tassi di rendimento.... In base a quanto enunciato dalla cassazione (13979/2007) all'atto della negoziazione del titolo e sua successiva sottoscrizione il contraente non è tenuto a conoscere le disposizioni di eventuali decreti sottoscritti in precedenza e che il contratto viene negoziato sulla base di quanto stipulato da entrambe le parti all'atto della stipula!
Per questo motivo l'ignaro contraente in questa occasione particolare si ritrova un buono che è regolato per i primi 20 anni dalla timbratura e per i restanti 10? bhè da quanto enunciato del buono, facendo dunque riferimento a quelle due righe a fondo tabella... Le modifiche nn apportate all'ultima decade è da considerarsi come un errore da parte dell'amministrazione! la prova di quanto sostengo è data anche dal fatto che nei NUOVI buoni della serie Q, ovvero quelli ristampati, non vi è più traccia della tabella e la parte rimasta vuoto viene "riempita" dal famoso timbro con i nuovi tassi, ma guarda caso viene modificata anche la dicitura regola i tassi dal 21esimo al 30esimo anno uniformandoli a quanto contenuto nel DM! la mie tesi viene dunque avallata, ovvero la mancata rettifica dei rendimenti che regolano l'ultima decade nelle vecchie stampe dei buoni doveva essere corretta ma così non è stato quindi il contratto deve essere risolto seguendo quanto riportato a tergo dei vecchi buoni a danno delle Poste! secondo me ci sarebbero i presupposti per avviare una class action a favore di migliaia di risparmiatori! ADUC potrebbe essere l'associazione a tutela di queste persone....
Probabilmente bisogna prima aspettare che i buoni vengano riscattati, ma se qualcuno lo ha già fatto (a me ancora mancano 5 anni) si potrebbe avviare la causa per poi, se positiva, spianare la strada ai risparmiatori che verranno.
Francesco, da Saline Joniche (RC)

Risposta:
Continuiamo a non nutrire certezze sull'esito favorevole di un eventuale ricorso perché la sentenza di Cassazione regola un caso non perfettamente analogo. Inoltre, un timbro è stato apposto. Ancora, come detto nella risposta precedente, i dieci anni che seguivano la scadenza del titolo e che precedono la prescrizione erano anni "particolari", dove ad esempio gli interessi venivano disciplinati in maniera uguale.
Non vogliamo dire che si parta sconfitti in partenza, ed anzi i presupposti per un ricorso pare proprio ci siano, ma nemmeno siamo certi dell'esito positivo.
Una class action non sarebbe comunque possibile, dato che i fatti sono anteriori al 16 agosto 2009, quindi ogni beneficiario dovrebbe agire per conto proprio.
Di sicuro sono avvenuti riscatti di buoni in questi anni, ma evidentemente nessuno ha rilevato la questione. Non ci risultano, infatti, reclami o ricorsi sul tema.
 
 
 
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