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Conto deposito e fondi flessibili
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Lettera 
18 settembre 2016 0:00
 
Con questi chiari di luna la maggior parte delle persone non abbia la benchè minima idea di come e dove investire i propri risparmi.
Il mercato azionario continua ad essere troppo rischioso in rapporto ai guadagni, il mercato obbligazionario si trova da parecchio tempo in una bolla pronta ad esplodere, il mercato dei bot è praticamente sottozero, non rimane perciò dunque, per coloro almeno che vogliono stare tranquilli, che il mercato dei conti di deposito ed è a questo che la sottoscritta si rivolge da diversi anni, con qualche piccola eccezione.
La piccola eccezione è invece investita in fondi, perlopiù di tipo azionario o flessibile, del gruppo Azimut che si qualifica come indipendente.
Il promotore che mi segue sostiene che nemmeno i conti di deposito sono più sicuri dopo il Bail in, in quanto in caso di dissesto della banca quest’ultima potrebbe benissimo intaccare sia i conti di deposito che il conto corrente del cliente, per il semplice motivo che la banca diviene proprietaria del denaro che il cliente deposita presso la stessa (a sostegno di ciò mi si cita l’art. 1834 del c.c.).
Per quanto concerne invece il Fondo interbancario di garanzia mi è stato detto che si tratta di una “chimera” visto e considerato che il fondo è pressochè vuoto e non basterebbe a salvare nemmeno una delle tre banche recentemente “fallite”.
Che cosa ne pensate?

Risposta:
Il promotore afferma il vero riguardo il Fondo Interbancario ed anche l'articolo 1834 del Codice Civile, ma poi dichiara il falso sulla normativa bail-in la quale provede che sono fatti salvi i depositi fino a centomila euro per ciascun depositante.
Il punto è sempre lo stesso: il promotore deve vendere ciò che gli dicono e che gli conviene vendere, a costo di dichiarare il falso per mettere sotto cattiva luce le alternative.
I fondi "flessibili" non sono una novità, sono stati collocati già a metà degli anni '90 dello scorso secolo ed anche a metà del decennio passato. Stendiamo un velo pietoso su come è andata a finire in ambo i casi. E' un modo per spingere la sempre-verde favola del mitologico "gestore che di volta in volta sa quando vendere e quando comprare, e cosa vendere e cosa comprare". Esistono al mondo gestori bravi ed anche bravissimi, solo che hanno quasi sempre qualcosa di meglio da fare rispetto all'occuparsi dei clienti delle banche italiane.
Attenzione al fatto, e qui veniamo all'aspetto fondamentale, che i fondi flessibili presentano anche un certo grado di rischio, variabile a seconda della tipologia. Non sono quindi da confrontare coi conti di deposito ed altre forme tranquille di impiego. Verissimo che al momento la sicurezza rende zero o poco più, ma questi sono i tassi di mercato e se si cerca un rendimento maggiore bisogna per forza iniziare a correre dei rischi.
 
 
 
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