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Sono un fortunato investitore investito dalla Cirio
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Lettera 
28 novembre 2002 0:00
 
Sono uno dei tanti "fortunati" investitori, anzi investiti dalla CIRIO (rullo compressore guidato da un certo faccendiere chiamato Cragnotti).
Ho malamente investito, tramite il mio consulente finanziario, 15000 euro in obbligazioni lux (4%) nella speranza e con l'intenzione di eseguire un operazione tranquilla.
L'investimento mi era stato proposto come affidabile, tenuto conto del nome e del giudizio affidatole dal mercato.
Solo ora apprendo dai giornali che il giudizio se lo era dato lo stesso sig. Cragnotti.
Come si fa a pensare che noi piccoli risparmiatori si debba per forza sempre essere alla ricerca di guadagni spregiudicati?
Vi sembra che un titolo che offre il 4% di rendimento sia da considerarsi ad alto rischio?
Chi mi consiglio' allora mi mise in guardia da rendimenti piu' elevati (vi sono obbligazioni che "promettono" il 7%); che pensare allora di quegli strumenti (vedi ortaggi arancione o banche legate a noti esponenti politici italiani) che promettono il 4, 5% di interesse!
Che posso fare per rientrare in possesso dei miei quattrini o per limitare i danni al minimo?
Consapevole del fatto che non vi siano ricette magiche Vi ringrazio comunque per l'attenzione.
Rimango in attesa di una Vostra cortese comunicazione e porgo cordiali saluti.
Chiediamoci chi e' un pover'uomo!
Giancarlo


Risposta:
purtroppo, in questo momento non c'e' molto che possa fare se non tenersi informato sull'evoluzione della vicenda e verificare bene che non ci siano altre forme di rischio eccessive negli altri investimenti che ha fatto.
Il paragone che fa con i conti correnti on-line e' forviante, si tratta di cose molto diverse che non bisogna mettere in relazione, ne' confondere. I conti correnti delle banche (anche quelle on-line) devono rispettare tutta una serie di garanzie a tutela del pubblico risparmio. Le aziende che emettono obbligazioni no.
Ci spiace molto di non poterle fornire delle informazioni piu' piacevoli e soprattutto utili, ma la situazione e' quella che e'.
 
 
 
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