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Spese recupero crediti: numeri al lotto ed usurai
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Lettera 
20 gennaio 2017 0:00
 
Lo scorso anno ho stipulato un finanziamento AGOS di 2500 euro per acquistare una stufa. Ho sempre pagato regolarmente ad eccezione delle ultime 3 rate, a causa di problemi tecnici con il mio conto bancario.
In queste occasioni ho pagato sempre dopo alcune settimane, in seguito ad accordi presi in telefonate (già molto pressanti) di AGOS. In un caso ho dovuto posticipare il pagamento perché in seguito ad accordo di pagamento tramite bonifico, si mettevano di punto in bianco a chiedere il pagamento unicamente tramite vaglia postale, minacciando di farmi perdere i soldi se avessi già fatto il bonifico come da loro richiesto precedentemente ("eh ma era un altro ufficio, non ci parliamo, ora deve fare così).
Per farla breve, ho pagato le ultime due rate in una soluzione unica, tramite bonifico bancario, correttamente accettato. Ora però AGOS mi chiede 151 euro per "spese di recupero crediti". A differenza di altri finanziamenti/rateizzazioni io non ho mai ricevuto lettere da società di recupero crediti, ne mai la pratica è passata a tale step, sempre solo telefonate da agosto direttamente.
Ora continuò a ricevere almeno 3 telefonate al giorno, anche sul numero di casa o di mia moglie, e sms minatori come "COME DA ACCORDI (mai presi) deve fare un vaglia di xxx" oppure "ULTIMO AVVISO, PAGHI 151 EURO O SI PASSA ALLE AZIONI LEGALI". Ho chiesto ripetutamente, anche via pec e raccomandata, di avere una richiesta scritta e un dettaglio di cosa siano tali "costi di recupero crediti" ma non ho mai ricevuto tali informazioni, solo telefonate frustanti in cui dicono che la pratica è stata chiusa ma bisogna assolutamente pagare questi 151 euro, e dove gli operatori dicono di non sapere nulla delle mie richieste pregresse perché "prese in carico da altro ufficio".
Un operatore che purtroppo ha dovuto ascoltare tutte le mie proteste per i messaggi sms minatori e le continue telefonate (anche alle 7 di mattine e alle 10 di sera) mi ha detto letteralmente che "io personalmente non la chiamerò più, ma lo faranno sicuramente i miei colleghi, dare quelle informazioni non è nella nostra procedura, stia tranquillo che per queste cifre non si procede mai legalmente, come sa meglio di me, e tutto cadrà nel dimenticatoio"! E la conversazione era registrata! Ma da allora continuano a minacciare azioni legali e a scrivere "come da accordi presi" senza aver mai preso accordi con me e su tutti i cellulari/telefoni di casa.
C'è un modo per avere informazioni su queste fantomatiche "spese di recupero crediti" se di fatto la pratica non è mai passata alla riscossione degli stessi (avendo solo qualche settimana o nell'ultimo caso un mese di ritardo)?
Domenico, da Sequals (PN)

Risposta:
Le "spese recupero crediti" delle banche e peggio ancora delle finanziarie sono dei numeri al lotto scritti per accalappiare quanto più danaro possibile dai malcapitati. Non è un caso che i Collegi dell'Abf impongano la restituzione della parte (la gran parte, se non tutta) che eccede il tasso massimo di usura.
Lasci cadere la cosa, se poi dovessero farsi vivi con una raccomandata o altro torni a scriverci per l'assistenza opportuna.
 
 
 
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