Che il governo precedente andasse cambiato è di solare
evidenza. I mercati vendevano in continuazione con
metodo.
Ora i mercati sono guardinghi: Lo spread continua a rendere
ben vantaggioso il titolo di stato italiano, a spese del
tesoro pubblico ovviamente, e c'è attesa.
22 novembre 2011 8:13 - Killer in pensione
Che il governo precedente andasse cambiato è di solare
evidenza. Tutto da vedere è quello che farà questo
governo.
21 novembre 2011 18:01 - Fulvio
"Una delle premesse per uscire da questa crisi finanziaria
è il cambiamento di questo Governo"
Alla luce di quanto possiamo tutti vedere l'autore di questa
previsione non ritiene opportuno rivedere la sua previsione
,magari ammettendo che qualche pregiudizio personale gli ha
fatto velo?
21 novembre 2011 7:46 - EMPIRE52
Governo tecnico? Non ci vogliono i professori ed i banchieri
... per bastonare famiglie e lavoratori gia indebitati fino
al collo ... si parla nuovamente di IVA e di ICI ... non
sono poche lire ma centinaia e centinaia di euro a
famiglia.Tagliamo prima i vitalizi, dimezziamo i 1000
parlamentari inutili, aboliamo provincie ed enti inutili,
vendiamo tutto ciò che si puo vendere, privatizziamo il
carrozzone della RAI (a cosa serve? solo pubblicità e
trasmissioni sciocche al servizio delle correnti
politiche).Si interviene nuovamente sulle pensioni con il
risultato che chi è prossimo al pensionamento (passando
anche "gli anziani"al contributivo)si vedrà dimezzato il
suo assegno ...I tecnici applicano le regole senza chiedersi
se poi le famiglie sono in grado di andare avanti ... A
quanto pare sono tutti daccordo ... tanto i politici non
pagano nulla ...
17 novembre 2011 19:29 - francescodeleo
Io penso che è difficile a dirsi che un governo tecnico è
la soluzione definitiva. Del resto, anche loro sono persone
con la carne e con le ossa. E poi, io non so quanto di umano
possa avere un tecnico, non si governa un paese con
(un'altra) riga e (un altro) compasso, lo sappiamo già.
Comunque, per il momento aspetto le misure concrete.
Per quanto riguarda i paesi indebitati, sono anni che si
sapeva che la situazione italiana era pessima e ciò che è
successo lo trovo... naturale. Abbiamo perso tre anni, tre
anni in cui loro hanno fatto finta di nulla nella speranza
che la crisi finisse portando via con sè tutti i problemi.
Ma così non è stato.
16 novembre 2011 20:07 - savpg8801
Ecco lo choc.
--
Chi diceva che questo governo è il fallimento della
politica? Anche questo s'è detto e mill'altro.
Che ci faranno adesso per l'Italia e la nostra economia i
mille e passa sugli scranni? e i milioni di loro adepti
prendisoldi e inutili parloni sempre in lotta fra loro?
Tutti a casa!
Il nuovo governo potrebbe essere la salvezza per sempre. Un
Capo dello Stato + un governo tecnico e BASTA. La politica
si dimostra un problema e non una risorsa.
Quanti soldi risparmieremmo!
e da dopodomani vedremo.
Intanto:
Domani a Piazza Affari: è lotta tra ribassisti e
rialzisti... che vi dicevo- speculatio maria.. è
scoppiata la rivolta.
e
mercoledì, 16 novembre 2011 - 19:32
(AGI) Berlino - Il debito pubblico tedesco e' a livelli
cosi' elevati da essere preoccupanti. Lo ha sottolineato il
presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, in
un'intervista con il quotidiano General-Anzeiger. "Considero
il livello del debito tedesco una fonte di preoccupazione -
ha dichiarato Juncker - La Germania ha debiti piu' elevati
della Spagna, il fatto e' che in Germania nessuno se ne
vuole accorgere" . Assisteremo alla caduta delle
Aquile?
Ci vuol poco a rivoltare le frittate: Bund tedeschi in
differenziale(amato spread adesso basta) katastrofen con i
più sicuri btp Italiani.....
Come la mettiamo adesso, grandi filosofi della moneta e
delle ragioni sempre contrarie e dell'Italia solo
stronzamente politica con lo spread della
konzernfaustkrukken?
Stampa, print, fotocopie, emuli di Gutenberg ....arbeiten!!!
16 novembre 2011 11:59 - francescodeleo
@savgp8801
Appunto, una questione è se gli italiani sono altruisti
abbastanza, se sono in grado di reggere "domani" il calo dei
rendimenti. E' molto facile fare acquisti "oggi", quando
nessun altro ti può dare di più.
Per quanto riguarda le "organizzazioni che sfruttano la
debolezza coglionare del sistema "mercati"" sono d'accordo
con te, del rersto ho scritto qualcosa di simile in qualche
intervento più giù. Il mercato finanziario non è il
mercato rionale dove acquistiamo frutta e verdura e dove il
meccanismo di formazione dei prezzi è trasparente ed
elementare, ma un mercato che adotta sistemi e mezzi che non
hanno come scopo ultimo o soltanto come scopo ultimo la
comprevendita di titoli: la pura speculazione o le scalate
societarie sono degli esempi. Io ripeto che occorre una
diversa disciplina degli stessi e veti maggiori. Non
possiamo più credere che tutti possono creare ricchezza dal
nulla, non esiste una cosa del genere. Come anche non posso
tollerare giochini di tutti i tipi.
16 novembre 2011 10:28 - savpg8801
Allora, facciamo una precisazione, francescodeleo,
Il messaggio è il classico sasso nello stagno:
Da più parti vengono lanciati questi segnali: da Banche
(Intesa, ecc.), da Industriali, da ordini professionali, da
comitati di privati e da privati stessi, da categorie che
hanno capito finalmente che il mercato (quello che ora è
considerato l'unico mezzo a disposizione per stabilire ogni
economico-politica in ogni settore) è in un momento di
massima euforia speculativa. Quando si riesce a far soldi
sulle spalle di altri, non ci si tira indietro se si
possiedono le armi per farlo.
Il mercato funziona così: domanda ed offerta; punto.
Le vendite con scarsa controparte di acquisto fanno
matematicamente abbassare le quotazioni.
Gli acquisti con scarsa controparte di vendite fanno
aumentare le quotazioni.
Le vendite sono innescate, in regime normale, da fisiologici
movimenti del sano mercato, ma in regime di panico di
default o di perdita consistente, da insane corse a disfarsi
dei titoli.
La speculazione innesca questo panico e agisce di
conseguenza.
Acquista poi a prezzi stracciati per rivendere subito dopo,
anche guadagnandoci poco, ma molte volte, e fa grossi
interessi coi grandi numeri.
Questo fenomeno è osservabile dagli andamenti a "sega"
discendente degli indici (salvo i grossi problemi tipo,
adesso, finmeccanica)
Allora che fare per frenare questa corsa?
Acquistare capillarmente, massicciamente e a lungo tempo i
titoli, ma da parte di molti e in tali misure da poter
contrastare la speculazione e con costanza.
Tutto questo, a prescindere dai buoni affari, dagli
interessi maggiori di appetitosi lucri personali.
L'acquisto come chiami "indoor" dopo questo clima di
fiducia, verrà anche spostato "outdoor" e la speculazione
dirigerà le sue mire altrove( purtroppo)
L'Europa e il mondo devono, però, adottare meccanismi per
individuare e colpire capillarmente queste organizzazioni
che sfruttano la debolezza coglionare del sistema "mercati"
-far terra bruciata.
16 novembre 2011 0:24 - francescodeleo
@savgp8801
Io non capisco una cosa sulla questione dell'acquisto
"indoor" del debito. Precisamente, non capisco perchè per
l'italia sarebbe meglio che i cittadini comprassero i titoli
nostrani. Per il momento l'unica cosa che mi viene in mente
è che noi privati manteniamo, di norma, i titoli in nostro
possesso fino a scadenza. Comperare i titoli adesso, oggi,
sarebbe vantaggioso dal punto di vista del rendimento, ma se
oggi acquistassimo tutti i titoli, tra qualche anno la
situazione relativa ai rendimenti potrebbe cambiare, ovvero
i rendimenti - senza forse - saranno più bassi. Quindi, per
me, la questione non è tanto acquistiamoli noi i nostri
titoli oggi, ma acquistiamoli noi i nostri titoli oggi e
domani. In questo modo eviteremo anche che i titoli
acquistati da terze parti vengano utilizzati per scopi non
prorpio ortodossi, sempre se della loro "liberazione" sia lo
scopo dell'aver messo in circolazione tale voce/desiderio.
16 novembre 2011 0:09 - francescodeleo
@Cepu
Certo, non solo lui, ma tutti sono a servizio di "tu sai
chi". Chi a mezzo, chi a pieno, chi a tutto servizio...
16 novembre 2011 0:07 - francescodeleo
@ennio4531
E' solo per effetto della legge elettorale, ovvero delle
schedine elettorali. Ed è come dici tu, chi vince ha il
posto in prima fila assicurato.
15 novembre 2011 21:45 - savpg8801
http://www.ognipromessaedebito.com/
15 novembre 2011 19:16 - ennio4531
@francescodeleo
Quando scrivi :
'Noi non eleggiamo un governo, noi eleggiamo dei
parlamentari...',
mi chiedo allora sulla scheda elettorale che cosa ci stiano
a fare i capolista delle coalizioni ?
Forse, chi vince acquisisce il diritto di andare per primo a
prendere il tè dal capo dello stato ?
15 novembre 2011 17:59 - Cepu
Bravo francescodeleo, è così. Il nanetto si vuole
vendicare, e ora gioca a nascondino tramite alfano,
punzecchiando, facendo dei distinguo sull'appoggio, ponendo
delle condizioni, disturbando, giocando col fuoco.
CHissà, magari mira a nuove elezioni ma senza farsi
cogliere come quello che ha lanciato il sasso. Chissà,
magari vuol farsi eleggere pure lui senatore a vita.
D'altra parte è ricchissimo e non vuole andare in galera.
Allora, muoia sansone con tutti i filistei.
I mercati l'hanno capito quasi subito, e la graticola non si
spegne. Anzi ....
15 novembre 2011 15:45 - francescodeleo
Sono d'accordissimo col dott. pedone. Noi non eleggiamo un
governo, noi eleggiamo dei parlamentari. Il capo dello stato
ha sempre avuto il compito facilitato nello scegliere il
capo del governo, specialmente in questi ultimi anni dove
con il pseudo-gioco delle coalizioni sii è sempre saputo il
giorno dopo il nome della coalizione di maggioranza e quindi
del capo del governo. Che la democrazia non è sospesa, anzi
la sospende chi ritiene che la cosa non sia regolare, lo si
denota dalle consulatzioni che il capo dello stato ha tenuto
domenica allo scopo di sapere se può esistere una
maggioranza in parlamento a favore del nuovo capo del
governo. E' la Costituzione che lo dice.
Io personalmente avrei voluto nuove lezioni in venti giorni,
ma purtoppo la cosa non è fattibile (volendo...). Spero
soltanto che monti (che non avrà l'impronta divina come un
ministro suo predecessore - 3monti, ma a me ne basta uno e
buono) sia più sensato e che sia soprattutto libero. Che
sia un tecnico non vuol dire molto. In questi giorni ho
sentito da più parti, in anteprima, il programma del suo
probabile governo. Anzi, nelle parole di alfano di oggi ho
colto un segnale di non completo appoggio a monti ma
limitato alle richieste fatte, a suo dire, dall'europa al
governo precedente. La storia non è definitivanete conclusa
del tutto.
15 novembre 2011 15:04 - Killer in pensione
@ Fulvio
Mi sembrava chiaro. In ogni caso:
Chi non vuole il governo Monti tra i parlamentari non ha che
da votare contro. Molto semplice. Provino un po'...
Va bene così?
E adesso pro o contro. Basta fiabe.
15 novembre 2011 14:24 - Fulvio
Nessun italiano può votare a favore o contro Mario Monti.
E' senatore a vita!
A mio avviso sarebbe utile informarsi prima di scrivere.
15 novembre 2011 13:38 - Cepu
Aggiungo, alla sintesi di Killerinpensione, che un
parlamentare in questo momento deve pensare solo alla
costituzione: art.67
« Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed
esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato »
Questo articolo della Costituzione italiana fu scritto e
concepito per garantire la libertà più assoluta ai membri
del Parlamento italiano eletti alle camere dei deputati e
dei senatori. In altre parole per garantire la democrazia i
costituenti ritennero opportuno che ogni singolo
parlamentare non fosse vincolato da alcun mandato né verso
il partito cui apparteneva, quando si era candidato, né
verso gli elettori che, votandolo, gli permisero di essere
eletto ad una delle camere.
I deputati, dunque, esercitano la rappresentanza della
Nazione e non dei cittadini, ed ancor meno dei partiti,
delle alleanze, dei movimenti o qualsiasi altra forma
d’associazione organizzata con il fine di ottenere voti
per essere eletto e nominato membro del Parlamento
italiano.
Per rifarmi all'esempio di Pedone, quando un soldato difende
la patria, non può pensare che sta difendendo anche la
famiglia del suo vicino di casa antipaticissimo. Deve fare
il suo meglio a ogni costo.
15 novembre 2011 12:57 - Killer in pensione
@ Alessandro Pedone
Trovo il suo ultimo intervento molto più chiaro. Diciamo
che leggendo il suo articolo iniziale uno andrebbe a
comprare un bot senza troppi pensieri. Se,tornato a casa,
leggesse il suo ultimo intervento, i pensieri gli
verrebbero. E anche tanti.
@ ennio4531
Chi non vuole Monti tra i parlamentari non ha che da votare
contro. Molto semplice. Provino un po'...
15 novembre 2011 12:50 - Alessandro_Pedone
@ennio4531
Comprendo perfettamente l'obiezione sulla "democrazia".
Anch'io, come molti italiani, preferisco di grand lunga un
sistema che elegga un governo e poi lo sostituisca con una
nuova elezione.
Non ritengo affatto che il voto sia un tributo da pagare
alla democrazia, ma che il governo sia una cosa seria.
Non condivido affatto, però, l'estremizzazione che leggo
sui giornali vicini all'ex-maggioranza (e che mi sembrano
riecheggiare nel suo commento) in base alla quale poiché
adesso si fa un nuovo governo che non è espressione della
vecchia maggioranza (come non lo era più da tempo!) allora
avremmo creato una "sospensione della democrazia".
Non scherziamo.
Se vogliamo parlare seriamente, in Italia la democrazia è
"sospesa" perché esiste un regime partitocratico che
purtroppo domina da decine e decine d'anni. Questo regime è
sempre più tale fino a produrre una legge elettorale che
definire "porcata" è un eufemismo.
Formalmente - sempre all'interno di questo regime, che tutto
è fuorché democratico - viviamo ancora in una Repubblica
Parlamentare ed i governi si fanno e sfanno quando non c'è
più la maggioranza parlamentare.
Venuta meno la maggioranza parlamentare anch'io preferirei -
in condizioni di normalità - andare al voto. Ma non farlo
non significa certo "sospendere la democrazia". Si tratta di
una questione di opportunità che viene valutata dal
Presidente della Repubblica (che ha questo potere a termini
di costituzione) in base alle condizioni del paese.
In questo momento l'urgenza è senza alcun dubbio quella di
affrontare la crisi finanziaria.
Solo chi non ha ben capito che la casa sta bruciando può
filosofeggiare sull'andare al voto in questo momento.
Primum vivere deinde philosophari.
Il capo dello stato l'ha detto chiaramente con il suo
richiamo ai titoli in scadenza.
Con i tassi di mercato attuali, le elezioni in questo
momento ci costerebbero non milioni di euro, ma decine di
miliardi in termini di maggiori interessi sul debito da
pagare per i titoli emessi in campagna elettorale ed
immediatamente dopo.
Mi sembra evidente che molti non hanno ancora capito che non
siamo più sull'orlo del baratro, siamo DENTRO al baratro e
dobbiamo uscirne! Ma forse fino a quando non ci saranno
licenziamenti in massa e taglia draconiano la gente
continuerà a non capirlo.
Io non so più come dirlo.
Non siamo in una situazione normale, stiamo vivendo un
pericolo economico/finanziario simile a quello che
provocherebbe una guerra. L'interesse nazionale è quello di
tutelare l'economia nazionale che sta rischiando un
gravissimo pericolo. Abbiamo la possibilità di evitare
l'aggravarsi dei danni ed uscirne, ma possiamo farlo solo
con la coesione nazionale. E' tanto difficile da capire?
Forse è difficile da credere.
Cosa faremmo se fossimo invasi da una nazione? Ci metteremmo
a chiedere le elezioni anticipate?
Lo vogliamo capire che stiamo vivendo un pericolo simile?
15 novembre 2011 11:31 - ennio4531
Scrive Pedone:
' La caduta di Berlusconi è stato il primo passo
imprescindibile. Adesso la parola passa a Monti, la persona
giusta, che deve però avere il sostegno convinto della
grande maggioranza del parlamento.'
Ricordo che nella I Repubblica il voto era una autentica
cambiale in bianco: in sostanza si diceva al politico ...
pensaci tu !
Con Monti al governo, per quanto attiene la compressione
della sovranità popolare, le cose sono peggiorate in
quanto Monti non è stato eletto da nessuno.
Capisco che Pedone faccia parte di quel gruppo di pensiero
che ritiene il voto un tributo doveroso da pagarsi alla
democrazia, ma quando si tratta di governare, che è una
cosa seria, allora occorre chiamare qualcuno del ...
sinedrio e cui gli eletti devono adeguarsi.
Mi immagino le battute quando Monti chiederà la riduzione
del costo della politica, lui che entrandoci come senatore a
vita lo ha già, comunque vada, ....incrementato !
Ah... dimenticavo: Pedone, oltre a Monti, non mi sembra
proporre null'altro. Anche lui penderà, come suo discepolo,
dalle labbra di cosa dirà il... Vate qualunque cosa dica o
faccia ?
15 novembre 2011 9:39 - Alessandro_Pedone
@killer in pensione
La questione non è il livello di tasso d'interesse
(in)sostenibile. La questione è PER QUANTO tempo il tasso
d'interesse è richiesto all'Italia. Le "fonti autorevoli"
che parlano del 7% sono tutt'altro che autorevoli. Sono
analisti finanziari che traggono questa conclusione dal
fatto che sia Grecia, sia Portogallo, sia Irlanda hanno
chiesto l'aiuto del fondo salvastati proprio nei pressi del
7% di tassi d'interesse. Questa è un'analisi a dire poco
superficiale. Poi, in finanza, come nel calcio, si può dire
tutto ed il contrario di tutto perché poi come vanno
realmente i mercati non è possibile dirlo. Si può pensare
la cosa sbagliata ed avere ragione e viceversa. Se i mercati
si convincessero che il 7% è il livello soglia, superato
quel livello si arriverebbe in pochissime sedute al 10/15%.
La questione, quindi, è PER QUANTO TEMPO lo spread resterà
al 5% o superiore.
Già il 5% di spread è una follia ed è assolutamente
indispensabile che venga ridotto SIGNIFICATIVAMENTE a breve,
cioè entro settimane. Se passano quattro, cinque mesi a
questo livello, l'impoverimento dell'Italia diventerebbe
ancora più drammatico di quello che già sta avvenendo in
questi giorni. Ciò significherebbe che lo spread
aumenterebbe ancora, accorciando ancora i tempi di una
eventuale insolvenza.
Ciò che deve essere chiaro è che non esiste un giorno nel
quale diventeremo insolventi.
Si tratta di un processo. E' un processo che E' IN CORSO
GiA' ADESSO e che abbiamo la possibilità di invertire a
patto che i politici facciano il loro corso.
La caduta di Berlusconi è stato il primo passo
imprescindibile. Adesso la parola passa a Monti, la persona
giusta, che deve però avere il sostegno convinto della
grande maggioranza del parlamento.
Fatto questo, l'Europa deve fare la sua parte, ed in
particolare la Germania consentendo che l'euro, come tutte
le monete importanti del mondo, abbia finalmente il suo
"prestatore di ultima istanza".
14 novembre 2011 16:01 - francescodeleo
Io ritengo che è sempre possibile sapere chi e perchè
qualcuno fà qualcosa nel mercato finanziario, come anche
ritengo necessaria una dura regolamentazione dello stesso.
Ed è per questo motivo che non mi trovo d'accordo con il
titolo di questo articolo: chi ha deciso che è o sarà
necessario uno chock finanziario? Per quanto riguarda il
risultato attuale ottenuto, ovvero le dimissioni, mi va
bene, non tanto per gli altri effetti, ma se qualcuno mi
avesse detto il due novembre se sarei stato d'accordo con
queste manovre finanziarie, subdole, per fare cadere il
governo avrei risposto di no. Come ho già scritto, non so
chi sono costoro, il potere che hanno, perchè lo hanno
fatto... insomma io almeno non so nulla. E mi dovrei fidare
sulla parola? Non ci penso nemmeno. Io mi auguro che tutto
il sistema finanziario venga riportato quanto prima nei
ranghi, perchè se è vero che i politici con il loro potere
vengono eletti con regolare votazione (il che non significa
che se ne deve fare un abuso), è anche vero che non posso
ammettere l'esistenza di un potere occulto, tipo P2, P3, o
clan di vario tipo, ecc.
14 novembre 2011 14:47 - savpg8801
Siamo, comunque, consigliati tutti da ben poca fantasia
utilizzando il solo metro del "mercato" e non siamo capaci
di porre altri paramentri per decidere.
Le agenzie di rating sono una rovina.
Le continue maniacali valutazioni sui cambi monetari
enfatizzate dagli operatori economici e finanziari sono
borderline circa l'aggiotaggio e lo stalking finanziario.
Avete mai notato le ondate a guisa di lemming e di pifferaio
magico? Quando uno grida al fuoco(anche se non c'è) tutti
corrono e tutti nella stessa direzione creando più
catastrofi del fuoco stesso.
Le altalene dell'oro e di altri metalli preziosi rasentano
la paranoia popolare circa le induzioni a comprare o vendere
e, purtroppo, ne determinano oscillazioni continue da
panico.
Le continue chiacchiere e dichiarazioni di politici italiani
ed europei, di anlisti economici della peggior razza
disfattista capaci solo di ripetere quel che sentono in giro
e di farne conclusioni di parte, di operatori "chiamiamoli
finanziari capaci" senza scrupoli, di compagnie di fondi o
di assicurazioni o di istituti finanziari che fanno profitti
sull'indurre la gente a disfarsi prima e poi a comprare
titoli molto volatili e posti sull'occhio del ciclone,
arrecano danni indescrivibili.
E la colpa totale, che pur in parte talvolta ha, viene data
via via a chi ci dirige e governa, ma attenzione, anche quì
con alternanza, alla faccia di quel direttore di giornale
che ammise di non averci preso nel tentativo di scoop circa
la ripresa dei mercati, che invece crollarono; sarà per
un'altra volta, e i giornali vanno in edicola.
Questa, egregi signori che ponete in campo ogni volar di
foglia allo scopo di attribuire sempre colpe a questo o a
quel partito, fazione, governo, chiacchiera,
bunga-bunga-bund, affari loschi di parlamentari, mogli di
imprenditori chiacchierate, pil e debito escrementi,
produzione e vendite allo sbando, consumi in declino,
povertà di un terzo della popolazione, disoccupazione(anche
di sedicenni che studiano, tanto per far massa) mai vista al
mondo, evasione mai sanata e da dieci bilanci dello stato,
appalti pilotati, scuola allo sbando, gente che piglia
troppo e gente che va in pensione dopo 5 anni, catastrofe di
invalidi falsi, beneficienze di stato, ladri e furti e
incapacità nella sanità, consulenze milionarie anche
inutili, organi d'informazione che mettono caos nella mente
della gente, spese per militari all'estero, spese per pagare
le corvette a Gheddafi(pace all'anima sua) sperando adesso
di riprendercele, ludibrio da parte di tutti gli stati nei
nostri confronti, anche se davanti ci fanno buon viso,
....uffa tutto si tira fuori per far crescere il famigerato
spread... ma ho finito la pazienza.
Continuiamo pure ad attaccarci al centimetro dei mercati
spacciandolo per chilometro. In fondo siamo un'economia
liberista e nessuno ce la tocca, fino a quando non
utilizzeremo, che so'....la conta dei cappellini di Sua
Maestà.
14 novembre 2011 13:29 - Cepu
Sono d'accordo. I mercati sono estremamente reattivi ad
assediare e spolpare le debolezze. Infatti questo governo
particolarmente imbelle e dedito ai propri interessi locali
si è messo nel mirino.
Un'azione rapida potrebbe essere risolvere il contenzioso
fiscale italo-svizzero, incancrenito dal ministro
dell'economia dimissionario.
Miliardi di euro che attendono di essere rimpatriati, con
azione ben visibile da parte della comunità finanziaria
internazionale, che genererebbe nuovo rispetto e gran
fiducia.
14 novembre 2011 12:47 - savpg8801
Ok Cepu, così molto semplicemente vorrei fosse solo
questione di tempo, ma i miei pensieri sono altri.
In campo internazionale ci si muove da parte dei poteri
occulti per rovinare l'euro, eccetto la Russia che decise
anni fa e si sperava altri la seguissero nella corsa alla
sostituzione del dollaro con l'euro, e in questa lotta
immane tipica degli animali che lottano per il territorio e
il dominio del branco, uno soccomberà.
Intanto quello che dicevo alle 10 sta avverandosi ora alle
13. Siamo in un bel rosso e questa fiducia che c'è stata
per dieci minuti, sembra scemare.
Più che fisiologiche prese di beneficio, appaiono come
espressioni di sfiducia.
Il mercato vende.
14 novembre 2011 11:47 - Killer in pensione
@ Alessandro_Pedone
Concordo su Napolitano e anche sul fatto che la caduta del
governo Berlusconi sia una benedizione.
La sua affermazione sul punto del non ritorno è ovviamente
legittima. Quando lei scrive "Queste sono sciocchezze buone
per un programma televisivo" dovrebbe però prudentemente
tener presente che ci sono innumerevoli fonti di diverso
tipo che sostengono il contrario(poco imnporta se si tratti
del 7% o dell'8%). Da quello che lei scrive se ne deduce che
uno dovrebbe fare scorpacciata di bot standosene bello
tranquillo.A mio avviso avrebbe dovuto fornire una cifra
dicendo, per esempio, con il 7% non si rischia l'insolvenza
ma se si dovesse arrivare al (scelga lei)...
14 novembre 2011 11:44 - Cepu
savpg, non tema. La fiducia ora lentamente torna, come
rispuntano le antenne della chiocciola dopo il tocco.
Si è chiusa con successo l'asta dei Btp a cinque anni. Il
Tesoro ha collocato tutti i 3 miliardi di titoli al
rendimento del 6,29%.
La richiesta è stata pari a 1,46 volte i titoli offerti. La
settimana scorsa i rendimenti per i Btp a cinque anni hanno
toccato il picco massimo del 7,50%. Fra settembre e metà
ottobre viaggiavano in area 5,00%-5,50%.
14 novembre 2011 11:07 - savpg8801
Non crediamo di farla franca con tutte queste elucubrazioni
politiche.
Questo maniacale termometrino fasullo dello "spread" potrà
salire ancora.
La speculazione in atto non cederà tanto il campo.
La golosità di guadagno, operando nella finanza, è grande.
Le strategie di trading affinano sempre le tecniche. Tutti
gli operatori finalizzano il loro operato al guadagno e
popongono continuamente motivazioni "logiche" ai fenomeni
economici, per questo scopo.
Non illudiamoci, la speculazione avrà ancora un potere
decisionale ed operativo.
A cosa serviranno, da oggi, le decisioni di gran parte degli
industriali e di altri coraggiosi cittadini di acquistare
BTP ed altro debito pubblico?
Io lo sostengo da tempo. La fuocata risalente di due-tre
giorni fa, circa le quotazioni, sembrava aprire la strada,
dopo lo sperato(ovviamente sappiamo da quali illuminati)
addio (ma non troppo) di Berlusconi, a un'esplosione di
acquisti. Che si tradurranno, poi, in immancabili prese di
beneficio. Tutto normale.
Vedremo all'insediamento del nuovo Governo.
Intanto siamo, a metà mattina, appena a timidissimi rialzi.
Vedremo chi avrà ragione di tutti i nostri bravi
commenti, certo, qualcuno dopo tante asserzioni, ci
prenderà. L'importante sarebbe però che l'Italia
finalmente si togliesse da sotto attacco.
14 novembre 2011 10:49 - savpg8801
Come ragionava bene mio nonno Adolf Sgabanaccia che sempre
diceva: poche parole e molti fatti.
In parte l'ho seguito ma evidentemente, senza troppo
successo.
Non mi riesce, caro ennio, ad essere un decisionista, spero
non solo apparente da scritti a commento , operativo come
te e, forse, facente parte di una task force dalle grandi
risorse.
o di doti, almeno qui, sconosciute.
Se possiedi, [come dimostri criticando(ma guarda un po') la
mancanza di capacità altrui di inventare soluzioni e di
metterle in pratica], qualità di pensiero risolutivo dei
problemi economico-politici, devi farti avanti, se non l'hai
già fatto.
Siccome sembri sostenere che non bisogna solo sparlottare e
criticare, ma fare proposte programmatiche concrete, io
aggiungo che queste proposte vanno poi realizzate (o è
meglio che lo facciano altri?) e non solo inventacchiate.
Vedi, come tanti altri parloni, io mi accorgo di avere una
gomma e un'auto su di un piede e non riesco a dire altro che
...ahiiiii. Senza un carro attrezzi, brutta fine.
Se hai delle buone ricette, svelacele e organizza comitati
decisionali e affidati ai mass-media.
Spero che, per il bene dell'Italia (e dell'Europa) ,
sentiremo presto parlare di te.
Ciao, e che la forza sia con te.