Gran parte delle teorie liberiste sono delle frottole
campate in aria, che servono solo a creare delle illusioni:
in particolare la concorrenza e i suoi benefici affetti.
Avete mai visto gli iscritti a Confedilizia fare a gara
nell'offrivi le case piu' belle ai prezzi piu'
bassi? O le compagnie di assicurazione? Potrebbe anche
verificarsi una limitata e apparente concorrenza in alcuni
settori, ma magari con un livello di prezzi e di profitti
decisamente alto. Di conseguenza si potrebbe lasciare al
mercato la determinazione solo dei prezzi di cio' di cui
si puo' fare a meno (gioielli, etc), ma non di beni e
servizi indispensabili (alloggio, vitto, vestiario,
assistenza medica, etc) o che sono resi indispensabili
perche' imposti per legge, come l'assicurazione RCA,
o per venire al nostro argomento, i costi bancari, visto che
dal 1998 assieme alla smaterializzazione dei titoli di Stato
la legge impone che per acquistarli si debba passare per le
banche o le SIM, e si debba avere un deposito titoli, cui le
banche di regola aggiungono l'imposizione di aprire un
conto corrente. Le soluzioni possibili sono due: (1) rendere
il risparmiatore libero di non servirsi (e non pagare)
banche e SIM, acquistando e trattando direttamente con le
filiali della Banca d'Italia (e in generale essere
liberi di non avere e non pagare un c/c) (2) se rimane tale
obbligo (obbligo, non libera scelta) che sia imposto un
prezzo politico veramente minimo (lo stesso ADUC ha fatto
notare come il trasferimento di un deposito titoli costa
alla banca 0,30 euro e viene fatto pagare 100,00 euro per
ogni singolo titolo!). Paolo