Che ancora una volta e così sempre sia la speculazione a
dettare legge sui mercati in capitalismo libero è anche da
accettare per forza di cose.
Ma che tutto sia determinato dai comportamenti di paura o di
euforia, ancorchè super pilotati, dei cosiddetti
investitori (non certo retail, o popolo comune)
internazionali, ma anche nazionali, al fine di operare sul
parametro "fiducia" per determinare attacchi finanziari,
politici, produttivi, economici, ecc., questo è da
rivedere in campo mondiale.
Il termometro spread che sia stato assunto con calcoli
aritmetici basati sulle compravendite o altro di peggio,
questo non va bene.
I fondamentali non possono essere modificati minuto per
minuto da indici creati da organismi speculativi di ogni
genere.
Necessita fondarsi su nuove regole.
Quando una azienda è in difficoltà la si punisce
ulteriormente anche se non ha colpa o potrebbe agevolmente
rialzarsi senza danni. Un esempio Autostrade col ponte di
Genova. I mercati la vogliono ulteriormente rovinare,
rovinandoi anche gli stessi azionisti. E così è anche per
gli Stati.