si le banche non sono responsabili patti chiari non toglie
dalla lista un bond se le società di rating non lo
declassa le agenzie di rating sono pagate dalle
corporate per emettere le loro valutazioni consob e abi o
dormono o fanno gli interessi dei potenti banchieri
morale coloro che risparmiano e danno al sistema
liquidità per finanziare compagnie e banche restano
sempre fregati vedi Cirio Parmalat Argentina Giacomelli
Lehman......... i punti verranno riempiti con qualche
altro nome perchè la musica non cambia mai i furbi e i
potenti hanno sempre ragione
9 ottobre 2008 0:00 - paolo minelli
Scusi se ho ben capito sig. Alessandro Pedone: Una
signora anziana cha ha sottoscritto un polizza vita nel qual
caso la index quadrifoglio vita doppia chance, garantita
senza rischio si trova oggi senza un soldo per i suoi ultimi
anni di vita, non le sembra una truffa? le banche che
propongono e non parlo di azioni ma di prodotti di questo
tipo ( e il nome dice tutto "polizza vita")non
dovrebbero tutelare il contraente in casi come questi,
paragonabili a calamità naturali? Lei mi parla di
fiducia verso il sistema bancario italiano, io credo invece
che siamo difronte a una e vera casta di truffatori
legalizzati. in fede. sig. Minelli Paolo
3 ottobre 2008 0:00 - mah
al di là che il titolo fosse nell'elenco "patti
chiari" (aveva un rating elevato, qui bisognerebbe dire
qualcosa sulle agenzie di rating), resta il fatto che un
risparmiatore non può aver messo una parte consistente dei
propri risparmi su un solo titolo, per di più
obbligazionario ed in valuta.
2 ottobre 2008 0:00 - francesco
D'accordo su quanto detto nella prima parte del Vs
comunicato(mi riferisco al comportamento delle varie
associazioni), confuto l'idea pessimistica di un
eventuale risarcimento sui bonds Lehman, a meno che si
voglia ammettere che tutta l'iniziativa Patti chiari sia
stata solo una bufala. Per i risaparmiatori di sicuro no. Ed
allora visto che i titoli Lehman erano nell'elenco sino
al giorno del Chapet 11,qualcosa non ha funzionato e
l'affidamento in quell'operazione denominata
Obbligazione sicure,ha sicuramente provocato un nocumento ai
clienti. La questione non è di poco conto in quanto la
responsabilità del Consorzio Patti Chiari e
conseguentemente delle consorziate (le Banche)non può
essere liquidata semplicemente nell'affermare che i
titoli continuavano ad avere rating elevati, in sostanza
additandone la colpa alle società di rating, in quanto vi
è un ulteriore vincolo perché i bonds debbano permanere
nell'elenco e mi riferisco all'indice di rischio var
ed alla sua valutazione. Ora se noi tutti ricordiamo
per quale ragione il Consorzio Patti Chiari è stato creato
e quanta pubblicità l'ABI e le consorziate banche hanno
fatto per questa iniziativa, ridare fiducia al sistema
bancario dopo i crack societari dei primi anni duemila, e se
è vero che l'elenco ha ragione di esserci perchè il
risparmiatore poco avezzo ai "tranelli" del
mercato finanziario possa con tranquillità scegliere titoli
di quell'elenco confidando in "qualcuno" che
vigila diligentemente e prudentemente perchè quei titoli
abbiano le garanzie prospettate così diffusamente e
continui ad averle durante la sua vita, credo che qualche
speranza in più gli obbligazionisti possano averla. In
sostanza, come si può leggere dal sito
www.pattichiari.it:" Le banche aderenti al Consorzio
PattiChiari allo scopo di garantire un’informativa
trasparente alla propria clientela hanno utilizzato per
misurare il rischio di mercato, ovvero l’oscillazione dei
prezzi sul mercato, la metodologia “value-at-risk”,
metodo tra i più usati a livello mondiale. Ed ancora "
L'Elenco comprende solo i titoli che nel tempo hanno
mostrato oscillazioni di prezzo molto contenute. Il metodo
scelto è il VaR, lo stesso utilizzato dagli operatori
professionali su tutti i mercati. In pratica, sono inclusi
nell'Elenco solo i titoli che presentano il rischio di
una riduzione di valore inferiore all'1% su base
settimanale". Infine (si fa per dire )"La tua
banca ti informa: le banche che aderiscono a questa
iniziativa PattiChiari si impegnano a fornire ai propri
clienti una chiara informativa prima, durante e dopo le
scelte di investimento. Prima, perché gli operatori
spiegano l'iniziativa allo sportello a tutti i clienti;
durante, perché negli ordini di acquisto di titoli
obbligazionari è indicato esplicitamente se il titolo fa
parte dell'Elenco; dopo, perché verrai informato su
eventuali variazioni". E' del tutto evidente
che la comunicazione tempestiva dell'uscita
dall'elenco delle obbligazioni Lehman (entro due giorni)
avvenuta dopo l'avvio del Chapter 11 è solo uno scherzo
penso poco gradito ai clienti, ben altra funzione aveva
"sulla carta" : un'informazione tempestiva ma
funzionale a permettere al risparmiatore di fare le
opportune valutazioni sul suo titolo. Insomma e
concludo, chi ha posto fiducia nell' iniziativa così
diffusamente pubblicizzata denominata PattiChiari, non può
dirsi sicuramente di averne tratto giovamento: al primo vero
test il sistema è fallito miseramente ed un danno vi è
stato per quei rispamiatori che hanno acquistato titoli
Lehman inseriti in quell'elenco: ed allora le strade per
intraprendere una qualche inizativa di ristoro credo ci
possano proprio essere. TRA L'INIZIATIVA PATTI CHIARI E
LA SCELTA DI QUEI TITOLI LEHMAN CI DEVE PUR ESSERE UN PUNTO
DI CONTATTO e se vi è come io credo (tralascio citazioni di
articoli e norme), la continua permanenza dei titoli Lehman,
malgrado l'aumento di rischiosità delle ultime
settimane può essere una strada non molto
"impervia". Infine altro discorso è invece
quello che vede le Banche lungimiranti e risarcire i propri
clienti autonomamente visto che un'ennesima iniezione di
sfiducia è proprio quello che il mercato ed Esse stesse,
primarie attrici, non hanno di certo bisogno, pena: per il
futuo la sottoscrizione solo di titoli di stato e di quelli
a tripla A. Ma si sa come si suol dire le Banche non
sono delle Onlus ma a volte... cordialmente, un
giurista finanziario
1 ottobre 2008 0:00 - mah
Soprattutto non capisco tutti quelli che si sono acquistati
obbligazioni Lehmann ed ora chiedono il risarcimento alla
banca... che ha fatto solo da intermediario su una
transazione avvenuta sul mercato regolamentato. Se ha
fornito l'informazione corretta, è tutto a posto.
E' il cliente che deve capire che un titolo
obbligazionario "corporate" comunque nasconde dei
rischi!!
La realtà è che quando si vince ci si
ritiene dei maghi, e quando si perde si cerca di dare la
colpa a qualcuno.
1 ottobre 2008 0:00 - Belfagor
.......eh eh eh scusate mi scappa da ridere!!! E' pura
POLLITTICCA. ... i rossi con il catastrofismo ci vanno
a nozze, ma questa volte con le cozze! BelFgr