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29 ottobre 2008 0:00 - andrea
si le banche non sono responsabili patti chiari non toglie dalla lista un bond se le società di rating non lo declassa
le agenzie di rating sono pagate dalle corporate per emettere le loro valutazioni consob e abi o dormono
o fanno gli interessi dei potenti banchieri morale coloro
che risparmiano e danno al sistema liquidità per finanziare
compagnie e banche restano sempre fregati vedi
Cirio Parmalat Argentina Giacomelli Lehman.........
i punti verranno riempiti con qualche altro nome perchè
la musica non cambia mai i furbi e i potenti hanno sempre ragione


9 ottobre 2008 0:00 - paolo minelli
Scusi se ho ben capito sig. Alessandro Pedone:
Una signora anziana cha ha sottoscritto un polizza vita nel qual caso la index quadrifoglio vita doppia chance, garantita senza rischio si trova oggi senza un soldo per i suoi ultimi anni di vita, non le sembra una truffa? le banche che propongono e non parlo di azioni ma di prodotti di questo tipo ( e il nome dice tutto "polizza vita")non dovrebbero tutelare il contraente in casi come questi, paragonabili a calamità naturali?
Lei mi parla di fiducia verso il sistema bancario italiano, io credo invece che siamo difronte a una e vera casta di truffatori legalizzati.
in fede.
sig. Minelli Paolo
3 ottobre 2008 0:00 - mah
al di là che il titolo fosse nell'elenco "patti chiari" (aveva un rating elevato, qui bisognerebbe dire qualcosa sulle agenzie di rating), resta il fatto che un risparmiatore non può aver messo una parte consistente dei propri risparmi su un solo titolo, per di più obbligazionario ed in valuta.
2 ottobre 2008 0:00 - francesco
D'accordo su quanto detto nella prima parte del Vs comunicato(mi riferisco al comportamento delle varie associazioni), confuto l'idea pessimistica di un eventuale risarcimento sui bonds Lehman, a meno che si voglia ammettere che tutta l'iniziativa Patti chiari sia stata solo una bufala. Per i risaparmiatori di sicuro no. Ed allora visto che i titoli Lehman erano nell'elenco sino al giorno del Chapet 11,qualcosa non ha funzionato e l'affidamento in quell'operazione denominata Obbligazione sicure,ha sicuramente provocato un nocumento ai clienti.
La questione non è di poco conto in quanto la responsabilità del Consorzio Patti Chiari e conseguentemente delle consorziate (le Banche)non può essere liquidata semplicemente nell'affermare che i titoli continuavano ad avere rating elevati, in sostanza additandone la colpa alle società di rating, in quanto vi è un ulteriore vincolo perché i bonds debbano permanere nell'elenco e mi riferisco all'indice di rischio var ed alla sua valutazione.
Ora se noi tutti ricordiamo per quale ragione il Consorzio Patti Chiari è stato creato e quanta pubblicità l'ABI e le consorziate banche hanno fatto per questa iniziativa, ridare fiducia al sistema bancario dopo i crack societari dei primi anni duemila, e se è vero che l'elenco ha ragione di esserci perchè il risparmiatore poco avezzo ai "tranelli" del mercato finanziario possa con tranquillità scegliere titoli di quell'elenco confidando in "qualcuno" che vigila diligentemente e prudentemente perchè quei titoli abbiano le garanzie prospettate così diffusamente e continui ad averle durante la sua vita, credo che qualche speranza in più gli obbligazionisti possano averla.
In sostanza, come si può leggere dal sito www.pattichiari.it:" Le banche aderenti al Consorzio PattiChiari allo scopo di garantire un’informativa trasparente alla propria clientela hanno utilizzato per misurare il rischio di mercato, ovvero l’oscillazione dei prezzi sul mercato, la metodologia “value-at-risk”, metodo tra i più usati a livello mondiale. Ed ancora " L'Elenco comprende solo i titoli che nel tempo hanno mostrato oscillazioni di prezzo molto contenute. Il metodo scelto è il VaR, lo stesso utilizzato dagli operatori professionali su tutti i mercati. In pratica, sono inclusi nell'Elenco solo i titoli che presentano il rischio di una riduzione di valore inferiore all'1% su base settimanale". Infine (si fa per dire )"La tua banca ti informa: le banche che aderiscono a questa iniziativa PattiChiari si impegnano a fornire ai propri clienti una chiara informativa prima, durante e dopo le scelte di investimento.
Prima, perché gli operatori spiegano l'iniziativa allo sportello a tutti i clienti; durante, perché negli ordini di acquisto di titoli obbligazionari è indicato esplicitamente se il titolo fa parte dell'Elenco; dopo, perché verrai informato su eventuali variazioni".
E' del tutto evidente che la comunicazione tempestiva dell'uscita dall'elenco delle obbligazioni Lehman (entro due giorni) avvenuta dopo l'avvio del Chapter 11 è solo uno scherzo penso poco gradito ai clienti, ben altra funzione aveva "sulla carta" : un'informazione tempestiva ma funzionale a permettere al risparmiatore di fare le opportune valutazioni sul suo titolo.
Insomma e concludo, chi ha posto fiducia nell' iniziativa così diffusamente pubblicizzata denominata PattiChiari, non può dirsi sicuramente di averne tratto giovamento: al primo vero test il sistema è fallito miseramente ed un danno vi è stato per quei rispamiatori che hanno acquistato titoli Lehman inseriti in quell'elenco: ed allora le strade per intraprendere una qualche inizativa di ristoro credo ci possano proprio essere. TRA L'INIZIATIVA PATTI CHIARI E LA SCELTA DI QUEI TITOLI LEHMAN CI DEVE PUR ESSERE UN PUNTO DI CONTATTO e se vi è come io credo (tralascio citazioni di articoli e norme), la continua permanenza dei titoli Lehman, malgrado l'aumento di rischiosità delle ultime settimane può essere una strada non molto "impervia".
Infine altro discorso è invece quello che vede le Banche lungimiranti e risarcire i propri clienti autonomamente visto che un'ennesima iniezione di sfiducia è proprio quello che il mercato ed Esse stesse, primarie attrici, non hanno di certo bisogno, pena: per il futuo la sottoscrizione solo di titoli di stato e di quelli a tripla A.
Ma si sa come si suol dire le Banche non sono delle Onlus ma a volte...
cordialmente, un giurista finanziario
1 ottobre 2008 0:00 - mah
Soprattutto non capisco tutti quelli che si sono acquistati obbligazioni Lehmann ed ora chiedono il risarcimento alla banca... che ha fatto solo da intermediario su una transazione avvenuta sul mercato regolamentato.
Se ha fornito l'informazione corretta, è tutto a posto.
E' il cliente che deve capire che un titolo obbligazionario "corporate" comunque nasconde dei rischi!!

La realtà è che quando si vince ci si ritiene dei maghi, e quando si perde si cerca di dare la colpa a qualcuno.
1 ottobre 2008 0:00 - Belfagor
.......eh eh eh scusate mi scappa da ridere!!! E' pura POLLITTICCA.
... i rossi con il catastrofismo ci vanno a nozze, ma questa volte con le cozze!
BelFgr
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