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6 novembre 2009 12:36 - debora5901
Penso che in nessun corso di altissima finanza riescono ad insegnarti la cosa più importante che un risparmiatore deve sapere e mettere in pratica e che Alessandro Pedrone ha benissimo evidenziato in poche righe del suo articolo:
E' fondamentale che la strategia sia coerente, ovvero che le motivazioni di fondo per le quali si sceglie di acquistare uno strumento finanziario siano coerenti con le motivazioni per le quali si sceglie di mantenere o vendere.
In altre parole: perchè vuoi risparmiare? per quale progetto tuo futuro o attuale risparmi? che risultato ti aspetti?
Fatte queste semplici ma indispensabile domande diventa quasi estremamente facile trovare la soluzione. L'importante è mantenersi abbastanza lontani da titoli o strumenti strutturati ed individuare scelte semplici ma soprattutto chiare e trasparenti nei costi, durata, rischio, rendimento.
Mi occupo di finanza indipendente e credo nel rispetto dei risparmiatori, mi sono sempre battuta per farlo e continuerò a farlo.
Trovate solo chi sa darvi suggerimenti veri così come fa la nostra cara Aduc. Se volete visitate il sito www.temperaconsulenza.it
27 ottobre 2009 11:25 - salvatore7024
Sono uno psicologo non esperto in finanza, ma che se n'è occupato come piccolo risparmiatore ed anche da un punto di vista professionale.

Per questo, ho pubblicato su internet delle osservazioni sulla predisposizione dei risparmiatori non esperti ad andare incontro a perdite finanziarie.

Chi vuole leggerle può visitare il sito www.cammaratasalvatore.it e cliccare a destra su Finanza e Psicologia.

Mi farebbe piacereavere uno scambio di idee con altri interessati all'argomento.

Salvatore Cammarta
26 ottobre 2009 19:22 - lucillafiaccola1796
franco6741:
Sarebbe possibile o ci metterebbero tanti tanti bastoni fra le ruote se noi utenti ammiratori sostenitori di Aduc "fondassimo" una "fondazione bancaria" in cui solo noi siamo i soci o fondamentali che dir si voglia?
D'Alema, Fini ed altri hanno tutti una fondazione [coi soldi nostri] facciamocela anche noi a mo' di NOSTRO SALVADENARO... magari sotto forma edile di una bella "Rosea Maialona" !!!
26 ottobre 2009 13:31 - franco6741
Si, ragazzi, ma apriamo gli occhi: la finanza è complessa, ma penso che tutti noi non siamo proprio degli sprovveduti: già l'associazione (ADUC) svolge una opera importantissima, di formazione ed informazione, io fino a due anni addietro non sapevo la differenza tra azioni ed obbligazioni, oggi mi "difendo" abbastanza bene, il fatto è che bisogna studiare la materia con amore e passione, come bisogna vivere con amore e passione, due parole decisamente fuori moda, comunque, forza a tutti!!!
Ce la faremo!
24 ottobre 2009 17:16 - lucillafiaccola1796
Anche le Banche, in capo a tutte la Banca d'Itlia sono dei privati....di onestà e trasparenza! Una volta lo Stato... doveva mantenere una parvenza di "faccia". Oramai anche lo Stato si considera un privato, così pure i governi... Però in cambio di niente spellano i contribuenti e premiano gli evasori! Ed allora fra privati... finca il più avveduto... I risparmi o si tengono sotto il materasso... ah ah ah o si "pappano" noi prima che ce li pappino gli altri, o si tengono in banca usandola come cassaforte.... tanto non ti danno niente sul c/c... però occhio ragazzi, ogni conto corrente non deve superare l'importo di 103.000 e rotti Euro, altrimenti se le privatebanche zompano, magari fraudolentemente... sono tremonti amari!!!!
23 ottobre 2009 18:56 - claudia1932
Sono pienamente d'accordo....ma mi chiedo in che modo si possa diventare esperti in materia di investimenti per non essere costretti a chiedere consigli in Banca.
Oltre ai corsi di Alfio Bardolla (per carità)
o il "Risparmio Tradito" di Beppe Scenza(che già mi ha aperto un pò gli occhi) dove si possono fare dei corsi mirati?
Grazie
22 ottobre 2009 10:39 - pietro5865
Secondo me il problema di fondo non è dei venditori, ma dello Stato, che in modo del tutto cosciente permette alle istituzioni bancarie/finanziarie private di vendere prodotti non solo inefficienti e in totale conflitto di interesse, ma che permettono di "scaricare" altri prodotti finanziari invendibili sul mercato (ad es. i titoli che vengono venduti ai fondi e le polizze assicurative legate a fondi).
Uno dei grandi "permessi" attuati dallo Stato verso questi prodotti è stato effettuato tramite gli uffici postali. Il cittadino italiano di una certa età che si è sempre fidato di prodotti postali/statali (utilizzando libretti e BPF) con una preparazione scolastica equivalente alla 5 elementare e che si è sempre trovato bene con tali prodotti (come dimostra la storia), negli ultimi anni ha comprato prodotti emessi da banche private e collocate tramite gli sportelli postali. L'errore di fondo è che si è convinti di aver 'prestato' dei soldi allo stato e non a un privato.
In conclusione, è dovere dello Stato proteggere il risparmio del cittadino (a volte ottenuto da una vita di privazioni) e non permettere raggiri facilmente evitabili. Quindi il conflitto di interesse principale è quello statale che va risolto per prima !
21 ottobre 2009 19:15 - savpg8801
Verissimo. Il risparmio gestito, in primis i fondi, non è mai stato l'oro che si è cercato di far guadagnare al risparmiatore, anzi il contrario.
Non perchè gravato da commissioni in entrata, o in uscita, o altre penalità diaboliche. Ma perchè esiste una responsabilità duplice. La fiducia nella bontà dei gestori (mal riposta) e quella riposta nell'esperto venditore di prodotti finanziari, altrettanto manipolata da imput superiori o effettiva incapacità non solo di prevedere il futuro, ma anche di conteggiare il presente.
Lo scrivente ci ha sempre rimesso, pur non essendo l'ultimissimo degli sprovveduti.
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