E' una questione dibattuta ed irrisolta, anche se ci sono
esempi di investimenti fatti totalmente sull'azionario con
ritorni assolutamente fantastici, ad esempio negli ultimi 10
anni ci sono fondi comuni con ritorni del 10/15% all'anno
annualizzati, molto di più delle obbligazioni e degli
indici, bisogna solo saper scegliere le società di
risparmio gestito vincenti.
La questione è importante perchè smantella due dogmi dei
sostenitori del fai da te: il primo che è meglio la
gestione passiva (etf)che con gli indici in calo sono ancora
più in calo, la seconda che è meglio fare da soli ed in
questo caso il risultato è l'incaglio inevitabile di molte
posizioni dovute a mancanza di stop loss ed a mancanza di
diversificazione, ma tutto questo negli articoli dei
relatori di aduc non si riscontra, convinti come sono, che
tutta l'industria del risparmio gestito è un'associazione a
delinquere.
Saluti.
6 gennaio 2010 21:48 - g7manassi6646
Proprio oggi leggevo quel che scriveva Ugo Bardi nel suo
blog a proprosito delle previsioni economiche per il
2010:
"Quindi, che cosa ci possiamo aspettare per il 2010? Beh,
l'arte della previsione è l'estrapolazione intelligente.
Nessuno può fare previsioni precise, come pretendono di
fare i maghi con gli oroscopi. Le previsioni non possono mai
essere precise e se lo sono, sono sbagliate. Le previsioni
veramente utili sono degli "scenari"; delle interpretazioni
delle tendenze del sistema che possono accadere con buona
probabilità".
Un altro popperiano?
L'argomento non riguarda propriamente le azioni, ma lo
segnalo comunque.
http://ugobardi.blogspot.com/
6 gennaio 2010 21:14 - fabio7867
Secondo me, come dice Cesare Valentini nel suo ultimo libro
(a proposito, grazie mille per la segnalazione) se anche si
volesse accettare come vera la conclusione del Suo
ragionamento, si dovrebbe mettere in grassetto e ribadire
più volte che ciò può valere esclusivamente per un
mercato efficiente come quello americano e non certo per il
nostro pollaio dove controllori e contrallati si confondono
e dove ci sono veri maestri di topologia che riescono ad
adattare le regole al loro volere lasciando loro una
parvenza di imparzialità.