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14 marzo 2012 16:51 - JOKER
http://rapportoaureo.wordpress.com/2012/03/13/euro-arriva-la -conferma-dellue-ci-hanno-sempre-truffato/

Euro, arriva la conferma dell’UE: ci hanno sempre truffato

13 martedì mar 2012

di Francesco Filini

Finalmente arriva la risposta all’interrogazione presentata dall’Europarlamentare Marco Scurria sulla natura giuridica dell’€uro, e finalmente arriva la conferma: ci stanno truffando. Ci hanno sempre truffati. Ma andiamo per ordine.

Marco Scurria aveva chiesto chiarimenti sulla risposta data dalla commissione europea alla prima interrogazione sulla proprietà giuridica dell’euro presentata dall’On. Mario Borghezio, nella quale si affermava che nella fase dell’emissione le banconote appartengono all’Eurosistema, mentre nella fase della circolazione appartengono al titolare del conto sulle quali vengono addebitate. Attenzione perchè le parole negli atti ufficiali e nel linguaggio tecno-eurocratico vanno soppesate per bene. Quindi il commissario Olli Rehn rispondeva a Borghezio che la proprietà delle banconote cartacee (dove troviamo ben impressa in ogni lingua dell’Unione la sigla della Banca Centrale Europea) è dell’EUROSISTEMA. Ma cos’è quest’Eurosistema?
“L’Eurosistema è composto dalla BCE e dalle BCN dei paesi che hanno introdotto la moneta unica. L’Eurosistema e il SEBC coesisteranno fintanto che vi saranno Stati membri dell’UE non appartenenti all’area dell’euro.” Questa è la definizione che si legge sul sito ufficiale della BCE. Quindi le Banche centrali nazionali stampano le banconote e si appropriano del loro valore nominale (ad Es. se stampare un biglietto da 100 ha un costo fisico per chi lo conia di 0,20 centesimi – valore intrinseco – le BCN si appropriano anche del valore riportato sul biglietto stampato). E l’On Scurria chiedeva quali fossero le basi giuridiche su cui poggiava l’affermazione del Commissario Olli Rehn:

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-000302/2012
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Marco Scurria (PPE)

Oggetto: Natura giuridica della proprietà dell’euro

In risposta ad un’interrogazione scritta sul medesimo tema presentata dall’on. Borghezio fornita il 16 giugno 2011, la Commissione informa il collega che “al momento dell’emissione, le banconote in euro appartengono all’Eurosistema e che, una volta emesse, sia le banconote che le monete in euro appartengono al titolare del conto su cui sono addebitate in conseguenza”.
Può la Commissione chiarire quale sia la base giuridica su cui si basa questa affermazione?

Nei tempi stabiliti dal Parlamento Europeo arriva la risposta:

IT
E-000302/2012
Risposta di Olli Rehn
a nome della Commissione
(12.3.2012)

"L’articolo 128 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea costituisce la base giuridica per la disciplina dell’emissione di banconote e monete in euro da parte dell’Eurosistema (costituito dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali). La proprietà delle banconote e delle monete in euro dopo l’emissione da parte dell’Eurosistema è disciplinata dalla legislazione nazionale vigente al momento del trasferimento delle banconote e monete al nuovo proprietario, ossia al momento dell’addebito del conto corrente bancario o dello scambio delle banconote o monete."

Olli Rehn non fa altro che ribadire che dopo l’emissione, ossia dopo la creazione fisica delle banconote o più verosimilmente dell’apparizione in video delle cifre sui terminali dell’Eurosistema (totalmente a costo zero, se si esclude l’energia elettrica che mantiene accesi i computers…) la proprietà dei valori nominali appartiene al nuovo proprietario, ovvero a chi ha accettato l’addebito, a chi ha accettato di indebitarsi. Non solo. Olli Rehn, per giustificare l’affermazione secondo la quale rispondeva a Borghezio che l’Euro appartiene nella fase dell’emissione all’Eurosistema, cita l’articolo 128 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, dove nel comma 1 si legge:

La Banca centrale europea ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote in euro all’interno dell’Unione. La Banca centrale europea e le banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nell’Unione.

E’ chiarissimo. Non c’è scritto da nessuna parte che la proprietà giuridica dell’euro emesso appartiene alla BCE o alle BCN. C’è soltanto scritto che la BCE può autorizzare l’emissione di euro a se stessa e alle BCN, dovendo controllare l’inflazione nella zona euro, così come stabilito dal Trattato di Maastricht. Ribadisce che solo l’Eurosistema può stampare le banconote o creare elettronicamente i valori nominali. Ma nessun riferimento giuridico, nessun trattato, nessuna legge, nessuna deliberazione, niente di niente ci dice che l’Eurosistema ha la facoltà di addebitare la moneta. E’ evidente che si appropria di questo grande ed esclusivo privilegio.
Ciò che diceva il prof. Giacinto Auriti trova finalmente conferma in un atto ufficiale della Commissione Europea: le Banche Centrali si appropriano del valore della moneta perchè emettono solo addebitando, prestando, e il prestare è una qualità esclusiva del proprietario. Auriti chiamava questo meccanismo la truffa del signoraggio, parola sulla quale oggi si fa volutamente grande confusione, essendo per la massa direttamente associabile alla farfallina di Sara Tommasi e a qualche improbabile personaggio del mondo della politica che fa avanspettacolo che le si accompagna.

Non a caso l’indomito professore dell’Università di Teramo aveva denunciato la Banca d’Italia (organismo privato in mano per il 94% a banche commerciali e fondazioni bancarie) per truffa, associazione a delinquere, usura, falso in bilancio e istigazione al suicidio (grave piaga dei tempi nostri). Infatti la moneta, essendo il mezzo di scambio con il quale i cittadini riescono ad interagire tra loro dando vita al mercato, ovvero riuscendo a scambiarsi reciprocamente beni e servizi prodotti grazie al loro lavoro, deve appartenere esclusivamente a chi lavora, ovvero al popolo. Chi si appropria indebitamente del valore della moneta non fa altro che sfruttare il lavoro del popolo, lucrare sulle fatiche e sulla produzione altrui chiedendo che gli vengano pagati gli interessi sul prestito erogato. Questa è la gigantesca distorsione del nostro tempo, questa è la Grande Usura. E sotto il giogo di questa malefica piaga, sono finiti tutti i popoli d’europa che oggi pagano sulla propria pelle una crisi sistemica e indotta, figlia di un paradigma che dal 1694 (anno di costituzione della prima Banca Centrale, la Bank of England) si è imposto sulla vita dell’uomo.

Il meccanismo dell’indebitamento degli Stati da parte di organismi privati quali sono le Banche Centrali Nazionali è presente quasi ovunque. La Federal Reserve conia negli USA il dollaro, la Bank of England conia nel Regno Unito la Sterlina, la BCE conia l’Euro. Ma per quanto ci riguarda, esiste un’abissale differenza, che rende il sistema ancora più perverso: gli Stati dell’Unione non possono ricevere il credito direttamente dalla BCE (cosa che invece accade in modo diretto e subordinato negli altri paesi, ed Es. negli USA dove il Congresso ordina di stampare e la FED esegue) ma devono finanziarsi sul mercato, la parolina magica con cui ci prendono per i fondelli. In poche parole funziona così: la BCE crea denaro a suo piacimento, lo da in prestito alle banche commerciali (Draghi ha recentemente creato circa 1000 miliardi di euro prestandoli all’1%) e queste possono decidere se acquistare o meno i cosiddetti BOND, i titoli del debito (con tassi che vanno dal 5 al 7%). Non è possibile, quindi, per i paesi della UE attuare una propria politica monetaria, pur volendo accettare il meccanismo dell’indebitamento pubblico.

Tutto è nelle mani della Grande Usura. I signori della Goldman Sachs, banca d’affari targata USA, siedono vertici delle grandi istituzioni bancarie, Mario Draghi ne è l’emblema. Ora hanno deciso di gestire direttamente anche le Istituzioni politiche, Mario Monti e Papademos sono i primi alfieri al servizio della Goldman.
La politica è messa sempre più all’angolo, ostaggio del sistema finanziario che controlla partiti, sindacati e mondo dell’informazione.

L’unica soluzione che abbiamo è quella di informare il più possibile. Questi meccanismi perversi devono essere conosciuti da tutti, nonostante il boicottaggio del sistema dell’informazione del regime usurocratico. Lo sforzo deve essere titanico, la volontà e la determinazione non devono piegarsi di fronte a niente.

A tutti noi un in bocca al lupo.
5 marzo 2012 19:42 - JOKER
Per Pedone e Harlock (che non interverranno sicuramente a replicare)

ANCHE ANTONIO DI PIETRO E' DIVENTA SIGNORAGGISTA E COMPLOTTISTA?

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ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12113
Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 479 del 30/05/2011

Firmatari

Primo firmatario: DI PIETRO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 27/05/2011

Destinatari

Ministero destinatario:

MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE

Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 27/05/2011

Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12113
presentata da
ANTONIO DI PIETRO
lunedì 30 maggio 2011, seduta n.479

DI PIETRO. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

l'emissione della moneta è obbligatoriamente collegata alla generazione del signoraggio che è rappresentato dal guadagno e dal potere in mano al soggetto predisposto alla creazione della moneta. Il signoraggio, dunque, è l'insieme dei redditi derivanti dall'emissione di moneta. Il premio Nobel Paul R. Krugman, nel testo di economia internazionale scritto con Maurice Obstfeld, lo definisce come il flusso di "risorse reali che un governo guadagna quando stampa moneta che spende in beni e servizi";

storicamente, il signoraggio era il termine col quale si indicava il compenso richiesto dagli antichi sovrani per garantire, attraverso la propria effigie impressa sulla moneta, la purezza e il peso dell'oro e dell'argento;

oggi, invece, alcuni studiosi di economia imputano al moderno signoraggio una dimensione che va ben al di là di una semplice tassa, in quanto il reddito monetario di una banca di emissione è dato solo apparentemente dalla differenza tra la somma degli interessi percepiti sulla cartamoneta emessa e prestata allo Stato e alle banche minori e il costo infinitesimale di carta, inchiostro e stampa sostenuto per produrre denaro. Apparentemente, in quanto, de facto, il signoraggio moderno è eclissato nella contabilità dall'azione di dubbia legittimità della banca emittente che pone al passivo il valore nominale della banconota. In buona sostanza, la banca dichiara di sostenere per la produzione della carta moneta un costo pari al suo valore facciale (euro 100 per una banconota del taglio di 100 euro);

le Banche centrali sono le istituzioni che raccolgono sia la ricchezza, sia il profitto da signoraggio che dovrebbero essere trasferiti, una volta coperti i costi di coniatura, alla collettività rappresentata nello Stato;

tale signoraggio è il cosiddetto signoraggio primario poiché deriva dall'abilità che possiede la Banca centrale di emettere moneta stampandola e immettendola nel mercato. Si tratta del signoraggio che sta a monte di tutto il sistema monetario, poiché si colloca nel momento di emissione della moneta;

questo processo non è però l'unico che permette l'aumento della massa monetaria in circolazione nel circuito economico. Esiste, infatti, un secondo meccanismo attraverso il quale cresce la base monetaria in circolazione, il cosiddetto signoraggio secondario o credit creation;

il signoraggio secondario è il guadagno che le banche commerciali ricavano dal loro potere di aumentare l'offerta di moneta estendendo i loro prestiti sui quali ricevono interessi e, negli ultimi decenni, con l'introduzione di nuovi strumenti finanziari quali, ad esempio, i derivati;

con riferimento al sistema monetario attuale, da anni si discute sia in ambito accademico sia in ambito sociale sulle incongruenze relative alla proprietà del valore della moneta al momento della sua emissione: un valore che, in buona sostanza, non verrebbe riconosciuto in capo al suo creatore, ovvero la collettività, il popolo, ma che piuttosto le verrebbe sottratto;

principio fermo di ogni democrazia è che la "sovranità" appartiene al popolo e la nostra Carta costituzionale sancisce chiaramente questo principio all'articolo 1;

ne consegue che derivazione diretta di tale sovranità è anche la sovranità monetaria, che determina il potere di chi detiene il controllo della moneta e del credito;

essendo il popolo a produrre, consumare e lavorare, la moneta, sin dal momento in cui viene emessa da una qualsiasi Banca centrale dovrebbe, in linea di principio, come affermato da molti studiosi, diventare proprietà di tutti i cittadini che costituiscono lo Stato, il quale però non detiene il potere di emettere moneta;

la distorsione alla base della sovranità monetaria è stata oggetto di uno studio da parte del procuratore generale della Repubblica Bruno Tarquini che sul punto ha scritto il libro La banca, la moneta e l'usura, edizione Controcorrente, Napoli, 2001. Secondo il procuratore generale Bruno Tarquini, lo Stato avrebbe avuto i mezzi tecnici per esercitare in concreto il potere di emettere moneta e per riappropriarsi di quella sovranità monetaria che avrebbe permesso di svolgere una politica socio-economica non limitata da influenze esterne, ma soprattutto liberandosi di ogni indebitamento;

anche il professor Giacinto Auriti, docente fondatore della facoltà di giurisprudenza di Teramo, ha compiuto numerosi studi sulla sovranità monetaria e sul fenomeno del signoraggio;

in particolare, il professor Giacinto Auriti ha sostenuto che l'emissione di moneta senza riserve e titoli di Stato a garanzia per la realizzazione di opere pubbliche non creerebbe inflazione in quanto corrisposto da un eguale aumento della ricchezza reale, e che le Banche centrali ricaverebbero profitti indebiti dal signoraggio sulla cartamoneta, dando origine in tal modo al debito pubblico;

altra denuncia compiuta dal professor Giacinto Auriti è quella relativa alla totale assenza al livello giuridico di una norma che stabilisca in maniera univoca di chi sia la proprietà dell'euro all'atto della sua emissione. Per tali ragioni, ad avviso del professor Auriti, risulterebbe impossibile individuare chi sia creditore e chi debitore nella fase della circolazione della moneta e i popoli europei non sapranno mai se siano "creditori" (in quanto proprietari) o "debitori" (in quanto non proprietari) per un valore pari a tutto l'euro che viene messo in circolazione -:

se alla luce di quanto descritto in premessa il Governo non intenda intervenire, anche nelle competenti sedi europee, per verificare la compatibilità delle teorie elaborate dal procuratore generale della Repubblica Bruno Tarquini e dal professor Giacinto Auriti con i Trattati dell'Unione europea e il principio costituzionale della sovranità monetaria, anche al fine chiarire di chi sia la proprietà dell'euro al momento della sua emissione, quale sia la natura giuridica della moneta emessa dalle banche commerciali e, infine, quale sia la reale efficacia degli strumenti di controllo a disposizione della Banca centrale sulla massa monetaria messa in circolazione dalle banche commerciali.
(4-12113)
27 febbraio 2012 11:20 - patrizia52
Noi siamo andati oltre, non si tratta di scambi merce merce o merce moneta, ma moneta moneta, meglio scommesse sul denaro per far confluire denaro in tasche prestabilite.
Questo sono gli odierni "investimenti".
TUTTO compresa la borsa e i mercati e´pilotato.
La finanza e´in linea di principio una truffa perche´e´il lavoro che da´valore al denaro e non il denaro per se.
Carta non puo´produrre carta.
Il mantenere artificialmente gli interessi ad un tasso vicino allo zero non fa altro che arricchire chi specula sul denaro, prendendolo a prestito a tassi infimi e imprestandolo a tassi maggiorati.
Per uscire dalla crisi bisogna smantellare il sistema finanziario attuale.
Nazionalizzare le banche e che ogni stato stampi carta moneta.
21 febbraio 2012 21:17 - JOKER
@ Pedone e Harlock

Toh...altri complottisti e signoraggisti...

Pure interpellano il senato con le loro complotterie...'sti complottisti scansafatiche allucinati...

http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml. Asp?idAtto=25947&stile=6&highLight=1

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Atto Senato

Interpellanza 2-00229 presentata da ELIO LANNUTTI

mercoledì 9 giugno 2010, seduta n.393

LANNUTTI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'economia e delle finanze - Premesso che:

nel 2005, anche grazie alla preziosa e corposa consulenza tecnica, soprattutto del professor Giacinto Auriti, una sentenza del giudice di Pace di Lecce condannò la Banca d'Italia per "esproprio illecito" di moneta ed illegittimo signoraggio monetario;

secondo il magistrato che accolse la richiesta di un cittadino pugliese membro dell'Associazione difesa degli utenti dei servizi bancari e finanziari (Adusbef) difeso dall'avvocato Antonio Tanza, vice-presidente nazionale Adusbef, la Banca centrale europea (BCE) e la sua "articolazione" italiana, ovvero la Banca d'Italia, si erano appropriate illegalmente della moneta italiana con l'emissione dell'euro, e che quindi, non esisteva il debito pubblico, trattandosi invece di credito pubblico e la massa monetaria messa in circolazione nell'ambito dei Paesi aderenti al sistema dell'euro apparterrebbe alla collettività dei cittadini con la conseguenza che ciascuno potrebbe rivendicare il reddito, pro quota, derivante dalla stampa e dalla circolazione di questa massa monetaria, oggi invece percepito dalla Banca centrale europea e poi ridistribuito tra le diverse Banche centrali nazionali;

sulla base degli approfondimenti eseguiti, a quanto risulta all'interpellante, il giudice di pace dottor Cosimo Rochira affermò che la proprietà della moneta, la politica monetaria e i suoi proventi siano di competenza esclusiva dello Stato e per riflesso della collettività nazionale. Conseguentemente, per il periodo preso in esame 1996/2003, la sottrazione del reddito di signoraggio in danno della collettività (quota attribuita a soggetti privati dalla Banca d'Italia) può determinarsi, alla luce dei criteri precedentemente esposti e dei prospetti analitici di calcolo sopra riportati, in complessivi euro 5.023.632.491, corrispondente a un danno medio rilevato per cittadino residente alla data del 31 dicembre 2003 di 87 euro;

l'ex Governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio evitò in extremis il pignoramento della propria scrivania il 20 dicembre 2005, qualche giorno prima di dimettersi travolto dagli scandali che riguardassero anche l'ex patron della Banca Popolare di Lodi, Giampiero Fiorani, e la contiguità con gli scalatori di Banca Antonveneta, più noto al pubblico come "I Furbetti del quartierino";

come richiamato da un dispaccio dell'Ansa del 19 dicembre 2005 la Banca d'Italia «"ha evitato in extremis, il pignoramento della scrivania del Governatore della Banca d'Italia Fazio, che doveva essere eseguito domattina alle ore 10,00 da un ufficiale giudiziario, per effetto della sentenza emessa dal Giudice di Pace di Lecce il 15 settembre 2005, che aveva condannato Via Nazionale, diramazione della Bce, a rimborsare un socio Adusbef, per l'illecito diritto di signoraggio, quantificato da una perizia tecnica in 5 miliardi di euro, ossia 87 euro per ogni cittadino italiano residente". Lo rende noto l'Adusbef, precisando che Palazzo Koch "ha infatti inviato un vaglia cambiario 276,68 euro (87 euro più le spese), corrispondente all' importo precettato, a favore di Giovanni De Gaetanis, il socio Adusbef che assistito dall'avvocato Antonio Tanza aveva proposto e vinto il ricorso pilota davanti al Tribunale di Lecce, che aveva dichiarato, seppur in prima istanza, nullo un diritto feudale di signoraggio (come la carica del Governatore) quantificato in 5 miliardi di euro". La sentenza del tribunale di Lecce è "il primo colpo giudiziario in assoluto al diritto di signoraggio. Il signoraggio è un antico istituto derivante dal sovrano che, battendo moneta, ne garantiva il valore nel tempo ed in cambio di quella specifica garanzia feudale (come la carica a vita del Governatore della Banca d'Italia), tratteneva una parte di quell'oro. Oggi - aggiunge l'Adusbef - che neppure le riserve auree garantiscono più la moneta, al punto che è sparita la scritta pagabili al portatore, è rimasto quel diritto feudale di signoraggio i cui proventi vengono incamerati dalla Banca d'Italia, che non appartiene più allo Stato ma a banche private ed altri soggetti che incassano parte di tale introiti". "I cittadini quindi hanno continuato a pagare quella che è diventata una sorta di tassa agli istituti di credito, in violazione dello stesso statuto della Banca d'Italia che all'articolo 3, comma 3, parla chiaro: la banca appartiene allo Stato. Quindi, è stata la conclusione del giudice, la sottrazione del reddito da signoraggio in danno alla collettività è di 87 per singolo cittadino residente alla data del 31 dicembre 2003, per un controvalore di 5.023.632.491 euro, che deve essere restituito"»;

ma una sentenza della Cassazione a Sezioni Unite, pubblicata il 24 luglio 2007, pur non entrando nel merito del signoraggio, accolse il ricorso della Banca d'Italia, poiché non compete ai giudici sindacare il modo in cui gli Stati svolgono le funzioni di politica monetaria, di adesione ai trattati internazionali e di partecipazione agli organismi sovranazionali. Contro la sentenza del giudice di pace la Banca d'Italia aveva infatti presentato ricorso per Cassazione chiedendone l'annullamento oltre che la condanna al risarcimento danni per "lite temeraria" per il cittadino pugliese;

le Sezioni Unite civili della Suprema Corte, cassando punto per punto le motivazioni del giudice di pace, hanno accolto il ricorso di via Nazionale sottolineando, tra l'altro, che accettare un simile pronunciamento, comunque, metterebbe in discussione le scelte con cui lo Stato, attraverso i suoi competenti organi istituzionali, ha configurato la propria politica monetaria, in coerenza con la decisione di aderire ad un sistema elaborato in ambito europeo e di fare parte delle istituzioni create all'interno di detto sistema;

nella sentenza n. 16751 depositata il 24 luglio 2007, i giudici di Piazza Cavour sanciscono quindi che tra le funzioni che rientrano nelle prerogative della sovranità degli Stati (come le politiche monetarie, nel caso specifico), non può interferire alcuna giurisdizione, sia civile che penale, tanto meno amministrativa o dei giudici onorari. L'autore della citazione in giudizio per la Banca d'Italia è stato quindi condannato al pagamento di circa 1.500 euro per le spese processuali. La Suprema Corte non ha accolto la richiesta di risarcimento danni per "lite temeraria", constatando la buona fede del cittadino pugliese;

prima del 1° gennaio 2002, anno nel quale anche nel nostro Paese è entrato in circolazione l'euro a seguito della sottoscrizione del trattato di Maastricht, l'Italia ha volontariamente devoluto la prerogativa sovrana del conio della moneta alla Banca centrale europea adottando l'euro come valuta avente corso legale nel Paese, due erano i modi più frequenti per approvvigionarsi della nuova moneta necessaria al finanziamento del sistema economico: l'acquisizione di titoli del debito pubblico effettuata mediante operazioni di mercato aperto, con le quali veniva fornita nuova moneta al Ministero del tesoro. Sino al 1981, per proteggersi dai casi nei quali la domanda di titoli del debito pubblico era inferiore all'offerta, per la Banca d'Italia vigeva l'obbligo di acquisto dei titoli non collocati sul mercato. In pratica la Banca d'Italia non poteva rifiutare il finanziamento del fabbisogno pubblico, anche a costo di creare base monetaria in eccesso. Dal 1981, con il cosiddetto "divorzio" fra la Banca d'Italia e il Ministero del tesoro, inauguratasi con l'asta dei BoT del luglio 1981, iniziava un nuovo regime di politica monetaria, che esimeva la Banca d'Italia dal garantire in asta il collocamento integrale dei titoli offerti dal Governo, liberandola dal precedente obbligo, anche se la prassi fu di fatto mantenuta sino all'adozione della moneta unica;

il secondo sistema di monetizzazione del debito, in caso di disavanzo pubblico, era quello di chiedere alla Banca centrale di emettere moneta e versarla sul conto che il centro di spesa del Governo, gestito dal Ministro del tesoro, aveva aperto presso la Banca d'Italia;

dall'abuso di questa pratica, negli anni '70 e '80, l'economia nazionale ebbe gravi danni a causa del susseguirsi di tassi di inflazione sempre più elevati, come ugualmente accadde per i tassi di interesse, causando un abnorme e inarrestabile aumento del debito pubblico, che ha raggiunto la soglia di 1.800 miliardi di euro, pari a 30.000 euro di gravame sulle spalle di ognuno dei 60 milioni di residenti;

negli anni successivi, venne mostrata maggiore attenzione alla quantità di moneta emessa ricercando, per le nuove emissioni, una corrispondenza tra la quantità di moneta immessa nel sistema e la ricchezza reale prodotta dal Paese giungendo, nel 1993, alla chiusura del Conto di tesoreria;

tale chiusura fu stabilita con la legge 26 novembre 1993, n. 483, la cui applicazione portò all'azzeramento del conto di tesoreria e, conseguentemente, del debito contratto dal Ministero del tesoro verso la Banca d'Italia;

nei giorni scorsi, a causa della crisi greca e della speculazione sull'euro da parte della grande finanza internazionale e delle grandi banche di affari, l'Unione europea ha deliberato aiuti per 750 miliardi di euro e la BCE, contravvenendo ai Trattati che impongono una netta separazione tra politica monetaria e Governi, ha deciso di acquistare titoli pubblici degli Stati aderenti in difficoltà, senza peraltro rendere trasparenti tali iniziative ai mercati ed ai cittadini, sia in termini di masse monetarie impegnate che di titoli pubblici acquistati in quali Stati;

considerato che:

nonostante la crisi sia stata generata dai banchieri e dalle principali banche di affari, che hanno speculato con i CDS (Credit Default Swap) e derivati OTC (Over The Counter) negoziati al di fuori dei mercati regolamentati per un controvalore di 600.000 miliardi di dollari,12 volte più del PIL (prodotto interno lordo) che ammonta a 50.000 miliardi di dollari, attentando alla sovranità degli Stati con la complicità delle agenzie di rating e delle compiacenti banche centrali, anche l'Europa con la ingente massa monetaria ben superiore ai 750 miliardi di euro, fornisce liquidità a buon mercato (i tassi di riferimento BCE sono fissati all'1 per cento) per speculare contro l'euro ed indebolire le economie reali degli Stati sovrani;

Goldman Sachs, la banca di cui il Governatore Draghi era vice-presidente per l'Europa, ai tempi in cui venivano falsificati i conti della Grecia, assieme ad altre banche di affari, è stata accusata dalla Procura di Pescara di una gigantesca frode fiscale ai danni dello Stato italiano con il meccanismo dei dividend washing (lavaggio dei dividendi);

altre banche di affari, come UBS, Deutsche Bank Depfa e JP Morgan, sono state rinviate a giudizio dal pubblico ministero di Milano Alfredo Robledo per truffa ai danni del Comune di Milano per aver collocato strumenti derivati rischiosi, che ammontano a ben 35,5 miliardi di euro complessivi, come emerso nel corso dell'indagine conoscitiva sull'utilizzo degli strumenti di finanza derivata nelle pubbliche amministrazioni svolta dalla 6a Commissione permanente (Finanze e tesoro) del Senato;

il 19 maggio 2010, a margine del processo che si sta celebrando a Milano sui derivati, a quanto risulta all'interpellante, il pubblico ministero Robledo ha affermato che l'Italia non è la Grecia ma ha una particolarità, è l'unico Paese europeo con contratti derivati in capo a comuni, province e regioni che prima o poi scoppieranno e nessuno è in grado di dire che cosa succederà. La politica dovrebbe intervenire, con la possibilità di rinegoziare i contratti, ma a livello di Stati. Tali affermazioni sarebbero state rese in una pausa dell'udienza del processo in cui 4 banche, Ubs, Deutsche, Depfa e Jp Morgan rispondo di truffa aggravata per 100 milioni di euro ai danni del Comune di Milano insieme ad altri 13 imputati come persone fisiche. Spiega Robledo: "Io pongo il problema indipendentemente da quello che sarà l'esito di questo processo";

sul sito del Ministero dell'economia e delle finanze, Dipartimento del tesoro, direzione II, a firma della dottoressa Maria Cannata, dirigente generale, è pubblicato l'elenco degli degli Specialisti in titoli di Stato. Si può leggere in una nota datata 8 febbraio 2010 che, a decorrere dall'8 febbraio 2010, a seguito del cambio di denominazione sociale richiesto da una delle controparti, ai sensi dell'art. 3, comma 3, del regolamento di cui al decreto del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica 13 maggio 1999, n. 219, l'elenco degli specialisti in titoli di Stato è composto, in ordine alfabetico, dai seguenti operatori: Banca IMI SpA; Barclays Bank PLC; BNP Paribas; Citigroup Global Markets Ltd; Commerzbank A.G; Crédit Agricole Corp. Inv. Bank; Credit Suisse Securities (Europe) Ltd; Deutsche Bank A.G; Goldman Sachs Int. Bank; HSBC France; INGBankN.V; JP Morgan Securities Ltd; Merrill Lynch Int; Monte dei Paschi di Siena Capital Services Banca per le Imprese SpA; Morgan Stanley & Co. Int. PLC; Nomura Int. PLC; Royal Bank of Scotland PLC; Société Générale Inv. Banking UBS Ltd; UniCredit Bank A.G;

si chiede di sapere:

se alla chiusura del conto di Tesoreria, il Ministero dell'economia e delle finanze abbia corrisposto a suo tempo denaro (o altre utilità) alla Banca d'Italia in cambio della chiusura del medesimo conto e, in particolare, se la contropartita fosse rappresentata da titoli del debito pubblico;

se il debito derivato da una procedura che non ha comportato alcun costo per la Banca d'Italia, eccetto i minimi costi di produzione della cartamoneta, ossia il reddito da signoraggio sia da considerare un debito senza alcun fondamento economico e giuridico e, quindi, non possa formalmente considerarsi tale;

poiché ci troviamo di fronte ad un attivo di patrimonio, che si è formato come diretta conseguenza di una devoluzione della sovranità monetaria ad organo diverso dallo Stato, a cui questo dovrebbe appartenere di diritto, ed essendo innanzi ad un attivo formatosi con uno scambio che appare vantaggioso per la sola Banca d'Italia, con sicuro danno dei cittadini i quali, oltre ad avere subito un danno a causa dell'innalzamento dei prezzi generato dall'inflazione causata dalla stampa di una ingente ed eccessiva quantità di moneta al fine di coprire il disavanzo pubblico, hanno visto trasformare il valore di questa moneta ceduta al Tesoro, da positivo in negativo, cioè in debito pubblico che dovrà essere coperto con tassazione presente e futura, nei loro confronti, se il Ministro in indirizzo ritenga giuridicamente possibile attivarsi con iniziative di competenza per richiedere ed ottenere l'annullamento unilaterale di tale debito;

se il Governo non debba chiarire, anche in sede internazionale, la genesi del signoraggio che arricchisce gli oligarchi ed i banchieri centrali impoverendo i cittadini;

se alla luce della crisi generata dai banchieri e dalle banche di affari, che hanno speculato sulla sovranità monetaria appioppando derivati a piene mani ad enti locali per un valore di 35,5 miliardi di euro arrivando a frodare il fisco italiano con il cosiddetto lavaggio dei dividendi, il Ministro in indirizzo non debba valutare l'opportunità di espungere dall'Albo di riferimento degli specialisti in titoli di Stato le banche coinvolte;

se alla luce delle "malefatte" bancarie, ad avviso dell'interpellante, spesso avvenute in Italia con il concorso diretto del controllore, ossia di quella Banca d'Italia le cui quote azionarie sono riferibili alle stesse banche vigilate in un rapporto singolare che mina l'autorevolezza delle istituzioni, il Governo non avverta l'obbligo di promuovere l'introduzione, nella manovra finanziaria in esame in Parlamento, di una tassa sulle banche, per risarcire anche in via indiretta utenti, consumatori, enti locali, piccole e medie imprese e clienti costretti a subire costi dei servizi bancari più onerosi al mondo, dalla speculazione finanziaria che ha arricchito i banchieri ed impoverito le famiglie.

(2-00229)
8 febbraio 2012 11:06 - JOKER
INCREDIBILE!!!

I Giudici USA HANNO MESSO SOTTO INCHIESTA PER COSPIRAZIONE INTERNAZIONALE e sottrazione di Fondi per un TRILIONE di Dollari costoro :
tutti i Politici Italiani, Berlusca e la Corte dei Conti ed anche la Guardia di Finanza.

http://www.scribd.com/doc/73793248/11-Civ-8500-Keenan-Compla int

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Eccola qui la radice dei problemi economici e finanziari...

Denunciamoli tutti anche qui in Italia!!!
19 gennaio 2012 18:00 - savpg8801
A proposito di crimini...presunti?
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ha...ha...ha....finalmente ......
Le ipotesi di reato sono market abuse, la manipolazione del mercato finanziario, l'aggiotaggio, divulgazione di notizie false o non completamente vere che turbano il mercato azionario.
............
Ecco i complotti...molto più semplici di quanto i ricamatori delle teorie economiche potessero ipotizzare con miglior figura.
Ecco l'enigmatico che lo diceva da tempo, molto tempo fa.
Quando incolpavo la speculazione ed anche le agenzie di rating di dissesti e tracolli causate da questi, non sono stato ascoltato.
C'è anche molto altro, s'intende.....
Ma finalmente i nodi saltano fuori. Quando un'azienda, uno Stato, un'Istituzione di punto in bianco è in stato fallimentare, quando un mese prima era buona..... oppure un comparto azionario oggi vola (come dicono stupidamente i brokers), domani crolla , dopodomani vola di nuovo alle stelle.
Ma sotto c'è la SPECULAZIONE a cui nessuno faceva caso fino a poco tempo fa. ...Leggi di mercato, dicevano i sapienti.

Standard & Poor’s: empechement!

la notizia potete leggerla nel link sottostante:


ovviamente ®©®©®©
http://it.finance.yahoo.com/notizie/standard-poor-s-empechem ent-160000737.html
®©®©®©

In tutta Europa con le politiche skifose che si fanno e a livello pure italiano, non se ne parlava......nessuno sapeva.....tiravano fuori le grandi teorie monetarie, di economia politica, di complotti contro l'ex Premier incapace....
Vedremo cosa verrà fuori sperando che i poteri forti non blocchino tutto. Ma la strada è aperta!
13 gennaio 2012 23:31 - JOKER
Ma come...!?! Non erano i "complottisti" a divulgare queste "tesi farlocche"???

http://www.runabianca.it/news.asp?ID=20&TAG=multinazionali,% 20controllo%20globale&page=

Ricercatori mettono in luce il controllo mondiale delle aziende


La rete di controllo delle società multinazionali influenza la concorrenza del mercato oltre alla stabilità finanziaria a livello globale. Ricercatori in Svizzera hanno studiato l'architettura della rete internazionale di proprietà e l'ammontare del controllo detenuto da ciascuna azienda mondiale. I risultati, pubblicati sulla rivista PLoS ONE, mostrano che le aziende multinazionali fanno parte di un enorme struttura "a cravatta" e che una grande parte del controllo è mantenuta da un piccolo ma solido "nucleo" di istituzioni finanziarie. I ricercatori chiamano questo nucleo una "superentità" economica. Lo studio è stato in parte finanziato dal progetto FOC-II ("Forecasting financial crises") che ha ricevuto quasi 1,9 milioni di euro nell'ambito del tema "Tecnologie dell'informazione e della comunicazione" (TIC) del Settimo programma quadro (7° PQ).

Sebbene molte persone credano da tempo che una manciata di società domina l'economia globale, nessuno studio è stato in grado di confermare o confutare questa teoria. Raccogliere le informazioni quantitative non è un compito facile, le aziende potrebbero infatti controllare altre aziende direttamente o indirettamente.
Per trovare la struttura di controllo e le sue implicazioni, in particolare come influenzano l'economia globale, i ricercatori della Cattedra di progettazione di sistemi dell'Istituto federale svizzero di tecnologia a Zurigo (ETH Zurich) hanno identificato un piccolo gruppo di aziende che hanno un potere sproporzionato sull'economia mondiale. Il team ha ottenuto questo risultato studiando la relazione tra 43.000 compagnie multinazionali.

"Partiamo da una lista di 43.060 società transnazionali identificate sulla base della definizione dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), presa da un campione di circa 30 milioni di enti economici contenuti nel database Orbis 2007", scrivono gli autori. "Effettuiamo poi una ricerca ricorsiva che identifica, per la prima volta a quanto ci risulta, la rete di tutti i percorsi di proprietà che partono da e arrivano a società transnazionali. La rete che ne risulta comprende 600.508 nodi e 1,1 milioni di legami di proprietà."
Nello studio, i ricercatori hanno scoperto un nucleo di 1.318 società con proprietà concatenate. Ognuna delle 1.318 società aveva collegamenti con almeno 2 società o più. In media, ogni società era legata a 20 altre.

Il team sottolinea che sebbene il nucleo rappresenti il 20% dei ricavi di esercizio del mondo, le 1.318 sembrano possedere, attraverso le loro partecipazioni, la maggior parte delle grandi aziende di capitalizzazione e manifatturiere del mondo. Queste ultime sono da molti considerate la "vera economia" e rappresentano un altro 60% dei redditi mondiali. Hanno anche scoperto che appena 147 società controllano il 40% della ricchezza della rete, quello che molte persone conoscono come l'"1%".

"Questa eccezionale scoperta solleva almeno due interrogativi che sono fondamentali per capire il funzionamento dell'economia globale," scrivono gli autori dello studio. "Prima di tutto, quali sono le implicazioni per la stabilità finanziaria mondiale? Si sa che le istituzioni finanziarie costituiscono contratti finanziari, come strumenti derivati di prestito o credito, con diverse altre istituzioni. Questo permette loro di diversificare il rischio, ma, allo stesso tempo, li espone al contagio. Sfortunatamente, le informazioni su questi contratti spesso non sono divulgate per motivi strategici. In vari paesi però l'esistenza di tali legami finanziari è collegata all'esistenza di relazioni di proprietà. Così, nell'ipotesi che la struttura della rete di proprietà sia una buona rappresentazione di quella della rete finanziaria, questo implica che la rete finanziaria globale è anch'essa molto intricata."
I ricercatori dicono che la loro metodologia si può usare per identificare nodi significativi in qualsiasi rete reale nella quale una quantità scalare, come le risorse, scorre lungo legami diretti e ponderati.
9 gennaio 2012 17:44 - JOKER
Toh, un po' di contraddizioni della Banca d'Italia riportate dal prof. Giacinto Auriti...

http://www.youtube.com/watch?v=AaBbj_JWNK0&feature=share
1 gennaio 2012 11:50 - JOKER
Ecco qui alcuni "partecipanti" di Bankitalia come limpidamente retrocedono i profitti del signoraggio allo stato italiano...

Ringrazio Pedone per questo magnifico articolo...e pure il Capitano per i suoi azzeccatissimi contributi qui postati :-D

http://www.youtube.com/watch?v=jkUxp_rvJB4&feature=related
1 gennaio 2012 10:27 - JOKER
Qualcuno, un po' distratto, scrisse:

"La Banca d'Italia è un ente di diritto pubblico e non una SpA..."

Infatti...proprio così... :-D

la Banca d'Italia è denominata come: "Istituto di diritto pubblico", ormai sappiamo che questa VOCE di fatto, corrisponde alla forma ma NON alla sostanza, in quanto l' 85% dei "partecipanti" (azionisti) sono le banche commerciali private. Allora ci si domanda: perché se la BdI si definisce (a parole ma non nei fatti) Istituto di diritto pubblico, l' Art. 45 del suo statuto recita:

"I soggetti di cui agli articoli 42 e 44 sono obbligati al piu' rigoroso segreto per tutto cio' che riguarda la Banca ed i suoi rapporti con i terzi."
http://www.bancaditalia.it/bancaditalia/funzgov/gov/statuto

Essendo pubblica noi cittadini non dovremmo avere il diritto di SAPERE cio' che riguarda la Banca ed i suoi rapporti con i terzi?

Della serie: i negazionisti stanno rimediando figure di legno una dietro l'altra...

Per fortuna che invece i "famigerati" complottisti di questo portale, si celano dietro all'anonimato di un nickname, a differenza di alcuni negazionisti che da anni scrivono qui mettendoci la faccia e la reputazione ed identificandosi perfettamente con nome e cognome... :-D

Buon anno a tutti i Complottisti-Signoraggisti che stanno ormai diventando numerosissimi.

I siti di contro-informazione si moltiplicano a dismisura, i video e le informazioni in rete pure.

Per questo manipolo di delinquenti sta per giungere l'ora della disfatta!!!
31 dicembre 2011 13:58 - JOKER
Un bel regalo di capodanno per Pedone ed il Capitano!!!

http://civiltascomparse.wordpress.com/2011/12/26/e-confermat o-la-causa-legale-da-trilioni-di-dollari-che-potrebbe-porre- fine-alla-tirannia-finanziaria/
31 dicembre 2011 13:45 - JOKER
Chavez aumenta del 30% lo stipendio dei lavoratori dopo aver nazionalizzato le banche!!!

Poi, come al solito, appaiono i negazionisti a dare del "complottista" a chi fa presente l'anomalia del signoraggio bancario.

Fortunatamente i così detti complottisti, o meglio dire i consapevoli, sono aumentati a dismisura ed i negazionisti, quei pochi rimasti ed al soldo dei loro perfidi padroni, non sanno più come controbattere...ed in modo altezzoso che denota la clamorosa sconfitta poiché sono stati finalmente smascherati, passano viscidamente la mano...

http://www.informarexresistere.fr/2011/12/26/chavez-aumenta- del-30-lo-stipendio-dei-lavoratori-dopo-aver-nazionalizzato- le-banche/#axzz1huL2h9uB
27 dicembre 2011 21:34 - savpg8801
http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=20111 2272014242664&chkAgenzie=TMFI&titolo=Parlamento%20unito%20co ntro%20l'Eba

Ne parlavo 8 giorni fa.
23 dicembre 2011 19:04 - JOKER
Capitano, ma quanta voglia hai di interloquire con me?

Per replicarti, se per te una persona credibile che fa un esposto alla procura della replublica è uno di quei tanti parassiti che ne trae beneficio da questo genere di vigliaccheria, stai pur certo che ciò non accadrà mai.

Tu invece chi sei per criticare qualcuno che ha avuto il coraggio (e pure i mezzi) per fare quello che sta facendo? Facile criticare gratuitamente una persona nota nascondendosi dietro un nickname...ed il bello è che la tua critica è velata e subdola, nel senso che non sai neppure che critica avanzargli...allora sparli...

Mi dispiace constatare che i tuoi interventi fanno proprio pena; ma chi ti ha messo qui per fare 'ste figure?

Ed il bello è che l'autore di questo articolo, in un primo momento negava "il palese gioco di squadra"...ma io lo sapevo già che il tempo è galantuomo...

Poi, sempre per darmi continuamente ragione, tuo malgrado, citi Marra come fonte attendibile delle discussioni qui, solo perché ho postato un esposto che ha recentemente fatto; da qui si evince ancor di più che non sai (sapete) fare altro che attacarvi ad ogni particolate per tentare (ma senza riuscirvi) di stravolgere il senso dei contributi altrui.

Gli unici soggetti che non desiderano che si parli di Signoraggio Bancario e che fan di tutto affinché non venga rivelata (o troppo diffusa) la truffa che contiene, sono solo coloro che lo pongono in essere...ed i loro stupidi lacchè...

Tanti saluti, caro lacchè!
23 dicembre 2011 15:00 - captainharlock
ah beh, se la fonte attendibile delle discussioni fatte fino ad oggi è l’Avv. Alfonso Luigi Marra io posso solo chiedere scusa e cospargermi il capo di cenere…

[per chi non lo sapesse Marra è quello delle conferenze stampa con intellettuali del calibro di Scilipoti e Sara Tommasi, oltre che degli spot con Ruby Rubacuori e Lele Mora]
23 dicembre 2011 6:06 - hyacinth
per precisare che la presunta leggenda sull'uso di conti nascosti da parte dei banchieri ( che non riguarda certo l'arricchirsi, l'ultimo dei loro problemi) giunge da deposizioni ufficiali:

(da http://studimonetari.org/articoli/falsoinbilancio.html - interessanti ambedue le audizioni ,di cui riporto l'ultima di Pierre Francotte)


Assemblea Nazionale (Francia), undicesima legislatura, Documento n. 2311

Missione d'informazione comune sugli ostacoli al controllo ed alla repressione della delinquenza finanziaria ed al riciclaggio dei capitali in Europa

Presidente: Vincent PEILLON

Relatore: Arnaud MONTEBOURG

Audizione di Pierre FRANCOTTE, Direttore generale di Euroclear Bank (estratto del verbale della seduta del 24 aprile 2001)

(....)

Pierre FRANCOTTE: (...) Nel gruppo Euroclear - Parigi e Bruxelles - trasferiamo valori attivi per 82.000 miliardi di euro all'anno. Presso Clearstream, si tratta di circa 30.000 euro all'anno, ossia relativamente meno. Due centrali di compensazione, in Inghilterra ed in Svizzera, si sono consociate in un accordo che rappresenta 63mila miliardi di euro. Un certo numero di altre istituzioni rappresentano cifre dello stesso ordine di grandezza. E' importante sottolineare che queste cifre impallidiscono di fronte ai trasferimenti quotidiani sul mercato Forex, per esempio, che è dieci volte più imponente. Si tratta più o meno dello stesso ordine di grandezza, ma un po' inferiore, forse del 20%, rispetto ai movimenti su TARGET che è il sistema di connessione tra le banche centrali europee che permette i movimenti di pagamento puro, senza contropartita in titoli, tra le banche centrali, sia a livello nazionale che transfrontaliero.

(...)

Che cosa è accaduto presso Euroclear? Poco a poco il principio di una lista di conti pubblicati si è sviluppato poiché i nostri clienti trovavano utile che le loro controparti abituali potessero rapidamente controllare o identificare, in un libro aggiornato regolarmente, i conti verso i quali essi potevano effettuare dei trasferimenti. Si tratta di una agevolazione operativa che si è realizzata con la pubblicazione di questa lista. In seguito, sono apparsi dei conti non pubblicati su richiesta scritta dei clienti. Senza tale richiesta, la regola prevede solo dei conti pubblicati. Abbiamo interrogato un certo numero di clienti e sono emerse due motivazioni principali. La prima, riguarda un certo numero d'istituzioni che amano conservare una confidenzialità sul fatto che esse intervengono, in particolare le banche centrali. Occorre sapere che Euroclear è probabilmente la centrale di compensazione privilegiata dalle banche centrali. Più di trenta banche centrali mondiali ci utilizzano per le loro attività, principalmente per l'investimento del loro portafoglio di riserve. Piuttosto che conservarle nella cassaforte, esse lo investono normalmente in titoli di stato di altri paesi. Ma è necessario che esse si rivolgano ad un intermediario e, spesso, si rivolgono a noi. Come regola generale, le banche centrali sono molto preoccupate di non dire presso chi lavorano poiché subirebbero una pressione politica per aprire dei conti presso tutti quanti. Io non posso affermare che tutte le banche centrali sarebbero a loro agio all'idea di aprire dei conti in tutte le società di compensazione esistenti. La seconda ragione attiene al fatto che le banche centrali utilizzano spesso questi conti per realizzare delle operazioni relative alla loro politica monetaria. Esse possono allora adottare delle precauzioni per evitare che le loro controparti possano capire la loro posizione di banche centrali in termine di banche di riserva per sostenere la moneta locale o, al contrario, acquistare delle riserve per il caso inverso. Esse si preoccupano di evitare che chicchessia, sapendo che si tratta di banche centrali, possa tentare di fare delle analisi potendo osservare le tendenze su varie settimane o vari mesi. Le banche centrali e anche un certo numero di altre istituzioni molto attive nel trading - alcune banche d'investimento molto guardinghe sulle loro tendenze in materia - preferiscono certamente evitare che le loro controparti possano indovinare quello che esse fanno.

(....)

Il Presidente: Quanti conti avete, pubblicati e non?

Pierre FRANCOTTE: Abbiamo in tutto 1.864 clienti ed un totale di 6.880 conti di cui 4.376 sono non pubblicati, ossia i due terzi, e 2.504 sono pubblicati.

Il Presidente: Questo vuol dire che tutti i conti non pubblicati sono legati ad un conto pubblicato e che si tratta di sottoconti?

Pierre FRANCOTTE: Abbiamo circa 140 conti per dei clienti che non hanno nessun conto pubblicato. In gran parte si tratta di banche centrali. E' perché queste preferiscono che non si sappia assolutamente che esse utilizzano quei conti.

Il Presidente: Ci sono dunque dei conti che non appaiono da nessuna parte. Sarebbero quei 140 conti che, secondo voi, appartengono alle banche centrali.

Pierre FRANCOTTE: E' così! Non ci sono solo delle banche centrali, ma si tratta soprattutto di banche centrali, come anche di altri clienti che non vogliono risultare come utilizzatori del sistema Euroclear. Questo significa che generalmente la controparte non li vedrà nella sua lista. Ma questo non vuol dire che essi siano segreti per altre necessità.

(...)

Il Relatore: Avete parlato di una reazione delle vostre autorità di controllo in Belgio. Avete conoscenza di reazioni simili da parte dell'autorità di controllo lussemburghese verso Clearstream?

Pierre FRANCOTTE: Non conosco se non quello che ho letto sui giornali e quindi non ho informazioni supplementari. Ho letto che il Ministro delle Finanze e la Banca Centrale del Lussemburgo avevano organizzato una riunione ad altissimo livello, nei giorni seguenti. C'era la notizia che la Banca Centrale del Lussemburgo vi avrebbe dato seguito. Non ne so niente di più. (...)
22 dicembre 2011 20:50 - JOKER
Posto copia-incollando questo contributo; qualcuno dalle parole ha scelto di passare ai fatti.

Vedremo se ci saranno controdenunce per denuncia mendace...

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PROCURA DELLA REPUBBLICA DI ROMA

ESPOSTO NEI CONFRONTI DI MARIO MONTI E ALTRI MEMBRI DEL CIRCOLO BILDERBERG.

Io, Alfonso Luigi Marra, espongo quanto segue in relazione all'appartenenza del sig. Mario Monti, nato il 19.12.43, e dei vari altri personaggi di seguito indicati, al circolo Bilderberg, chiedendo l'apertura di un'indagine circa la liceità dell'operato loro e del Bilderberg stesso.

FATTI

Anziché arroccarsi, com'è tradizione dei dittatori sconfitti infine dal peso dei troppi crimini, nei loro nidi di serpenti velenosi e attendere la soccombenza con le armi in pugno, gli accattoni del Bilderberg, coerentemente alla pochezza di cui hanno pervaso le culture del mondo, hanno reagito all'essere stati ormai smascherati in milioni di pagine internet 'autopubblicandosi' nel 2009 in un 'forum' così trasparente da illustrare ogni cosa, eccetto i crimini.

Cose, tra cui i membri, i luoghi e i tempi delle riunioni (ora 'conferenze'), noti però da anni non perché esplicitati, ma perché accanitamente svelati dai 'segugi' dell'anti-complottismo internazionale, quali il benemerito Daniel Estulin.

Un tal 'buonismo' da rendere indubbio che la prossima 'conferenza' spalancherà le porte al mondo e sarà ispirata ai più puri ideali del bene, del bello, del giusto e dell'utile.

Tanto più che nulla vieta a questi ora smascherati nemici dell'umanità di continuare altrove i complotti con i quali, dal 1954, rendono amare le nostre sorti.

Una 'segretezza' durata oltre 50 anni perché frutto di amplissime collusioni istituzionali, mediatiche, politiche, giudiziarie, e di ogni altro genere.

Tant'è che innumerevoli fonti descrivono il Bilderberg addirittura come nato da occulti aneliti mondialisti di ambienti deviati della NATO in criminale associazione segreta con i massimi poteri bancari.

Vaste cosche sempre più oggetto dell'attenzione mediatica, ma che insistono a nicchiare perché tremano all'idea del momento, imminente, in cui dovranno confrontarsi con la collettività.

Un però inutile espediente, quello di tentare di salvarsi autopubblicandosi, perché i crimini sono nelle parole stesse di cui all'invero singolare 'forum'.
Da un lato recita infatti l'art. 1 della legge Anselmi (legge n. 17, del 25.2.82):
«Si considerano associazioni segrete, come tali vietate dall'art. 18 della Costituzione, quelle che, anche all'interno di associazioni palesi, occultando la loro esistenza ovvero tenendo segrete congiuntamente finalità e attività sociali ovvero rendendo sconosciuti, in tutto od in parte ed anche reciprocamente, i soci, svolgono attività diretta ad interferire sull'esercizio delle funzioni di organi costituzionali, di amministrazioni pubbliche anche ad ordinamento autonomo, di enti pubblici anche economici, nonché di servizi pubblici essenziali di interesse nazionale»,
e, dall'altro, sulla home del 'forum' Bilderberg - tragicomicamente - si legge:
«.. In breve, il Bilderberg è un piccolo, flessibile, informale e non registrato forum in cui possono essere espressi differenti punti di vista e può essere intensificata la reciproca comprensione. La sola attività del Bilderberg è la sua annuale Conferenza. In questi incontri non vengono raccolti voti e non vengono emesse statuizioni comportamentali. Dal 1954 si sono tenute 59 conferenze. Per ogni incontro i nomi dei partecipanti come dall'agenda sono resi pubblici e sono rinvenibili sulla stampa».
Parole che di per se stesse implicano la natura illecita del Bilderberg perché - giuridicamente parlando - la composizione dei contesti di personaggi che alle 'conferenze' si mescolano senza documentazione configura di per sé l'associazione segreta di cui alla legge Anselmi.

La configura perché si tratta - proprio come vietato - di una mescolanza di uomini pubblici non liberi di partecipare a incontri non privati non protocollari, non documentati, segretati, con i titolari delle massime concentrazioni mondiali di interessi privati.

Una surreale, incredibile, illecita mescolanza di Capi di Stato, Re, Regine, Ministri, Presidenti di Parlamenti (tipo Barroso), Commissari Europei, chiusi in segreti ambiti con banchieri come David Rockefeller, o altri ai massimi livelli della BCE, della FED o della BdI, con i vertici delle massime multinazionali, con giornalisti delle principali testate, e insomma con gli uomini chiave di tutto quanto accade nel mondo.

Uomini che, proprio come Monti dopo la 'conferenza' di St. Moritz del 9/12 giugno 2011, sol che sortano dalle ovattate alcove dei segreti rituali inseminatorii della pregnazione bilderberghina, vengono rapiti da aliti messianici e traslati fino agli Olimpo di ogni forma di potere, come Clinton, Obama (rappresentanti del cui governo partecipano alle 'conferenze'), Trichet, Ignazio Visco, Romano Prodi, Tony Blair, Mario Draghi, Franco Barnabé, Giulio Tremonti, Marco Tronchetti Provera, Tommaso Padoa Schioppa, Alessandro Profumo, Emma Bonino, Gianni Riotta, Ben Bernanke, Corrado Passera, Walter Veltroni, Sergio Romano, Carlo Rossella, Claudio Martelli e molti altri.

Politici, Re, Regine, Principi, quali Sofia di Grecia, Bernardo d'Olanda, Beatrice d'Olanda, Carlo d'Inghilterra, Juan Carlos di Spagna, grottescamente mescolati in un comune delirio di onnipotenza con squali dell'industria, del commercio e della finanza mondiale, quali Edmond de Rotschild, o i nostrani Giovanni Agnelli, Umberto Agnelli, John Elkan, con rappresentanti della Coca Cola, di IBM, Sony, British Petroleum, Shell, Exxon, Pan Am, Mobil, Texas Instruments, ENI, Toyota, Mitsubishi, Philips, Dunlop, HP.

Una singolare, illecita confraternita di soggetti che - dimentichi delle lezioni della storia, pur densa di rovesciamenti di poteri 'intramontabili' fino all'attimo prima di essere travolti - si è ritenuta sopra le leggi, stante l'essere così tanti, potenti, legati da regimi di relazioni di anno in anno sempre più consolidatesi nei 'salotti buoni' del mondo e in ogni altra sede e occasione che le circostanze richiedessero.

Uomini che devono tra l'altro essere considerati gli artefici del crimine dei crimini: il signoraggio primario e secondario.

Uomini i cui «punti di vista» - quelli di cui le 59 conferenze che si sono succedute hanno «intensificato la reciproca comprensione» - configurano in realtà le politiche mondiali di questi 59 anni, le scelte atomiche energetiche e militari con le quali ci hanno rovinato, le guerre da far scoppiare o quelle da sedare, i governi da promuovere o quelli da abbattere, le economie da schiacciare o quelle da alimentare, i dittatori da uccidere o quelli da sostenere, le etnie, le nazioni, i popoli, da sterminare o da vessare economicamente o quelli da privilegiare, l'inquinamento da consentire e quello da graduare, e tutto quant'altro ha reso drammatico il nostro quotidiano.

O no amici magistrati? O ancora si può insistere nel fingere di non capire e nello stare al gioco in cambio dei benefici dello status quo e non solo? Perché se da un lato sussiste una vastissima collusione culturale, dall'altro c'è anche moltissima corruzione materiale anche in ambito giudiziario, e molti giudici appartengono loro stessi alle organizzazioni segrete.

Comportamenti, quelli del Bilderberg, dei suoi membri e di quelli che li sostengono, che configurano la ovvia, sfrontata violazione, a tacer d'altro, degli articoli del codice penale: -n. 241 (Attentato contro l'integrità, l'indipendenza o l'unità dello Stato); -n. 283 (Attentato contro la Costituzione dello Stato); -n. 648 bis (Riciclaggio); -n. 501 (Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio); -n. 501 bis (Manovre speculative su merci); -n. 416 (Associazione per delinquere).

Me ne farete pentire? Aggredirete i miei figli? I miei nipoti? I miei cari? Mi delegittimerete con gli attacchi giudiziari e le calunnie? Mi colpirete economicamente? Fiscalmente?

È già successo, per anni, a partire dal 1985, con la legittimazione del rapimento dei miei figli ad opera dell'Australia con il concorso dell'Italia, e poi, contro di me, dal 1994, per un decennio, con gli attacchi giudiziari che vi ho ad uno ad uno ricacciati in gola uscendone indenne. Sicché ricominciate pure: sappiamo già tutto! E sapete qual è la nostra concorde decisione? Riduceteci pure sul lastrico, arrestateci, chiudeteci nelle carceri più buie, uccideteci: noi continueremo a gridarvi in faccia fino all'ultimo alito di vita la nostra condanna invitando la collettività mondiale a far sì che, siccome i vostri crimini sono di rilevanza planetaria, non vi sia tra breve angolo dove possiate sfuggire al dissenso sociale che qui ed ora chiedo alla società di esprimere - a prescindere dalle sanzioni di cui al diritto penale, che attengono alla magistratura - con la vostra immediata restituzione alla condizione di cittadini privati per impedire la prosecuzione dell'immane danno che arrecate.

Chiedo per tali motivi voglia la Procura della Repubblica di Roma avviare una vasta attività info-investigativa tesa a verificare la conformità o non conformità alle leggi dell'operato del circolo Bilderberg e dei suoi membri sia in relazione a quanto accaduto da ultimo che negli anni scorsi nelle 'conferenze', e sia in relazione all'ovvio prosieguo ad opera di ciascuno nel corso dell'anno e nei vari 'teatri', con particolare riferimento alla liceità del comportamento di Mario Monti quale membro del Bilderberg, nonché dell'eventuale attinenza delle ragioni di coloro che hanno sostenuto la sua nomina alla Presidenza del Consiglio, o comunque della sua nomina, alla sua appartenenza al Bilderberg e/o ad altre organizzazioni segrete o in conflitto con gli interessi pubblici.

Chiedo in particolare la verifica del se esistono i collegamenti denunciati da alcuni politici tra la partecipazione di Monti alla 'conferenza' Bilderberg di St. Moritz del giugno 2011 e la sua nomina alla Presidenza del Consiglio.

Segnalo all'informazione, ai partiti, ai sindacati, alle categorie, alla società tutta, la necessità di vigilare affinché la questione non sia risolta con facili archiviazioni, perché è in re ipsa - per il non avere aperto da sé questa indagine - che la magistratura non è neutrale verso il Bilderberg.
Premesso che si ritiene la competenza della Procura di Roma, chiedo espressamente di essere informato in caso di richiesta di archiviazione ex art. 408 cpp.

Avv. Alfonso Luigi Marra
21 dicembre 2011 22:51 - JOKER
Capitano, per fortuna che quello odierno delle 10:43 era il tuo ultimo commento in assoluto...si è visto...
21 dicembre 2011 15:58 - Alessandro_Pedone
Chiedo gentilmente a tutti di mantenere la discussione su toni civili ed educati senza inutili offese personali.
21 dicembre 2011 13:36 - captainharlock
joker, a te si adatta benissimo la massima di Oscar Wilde. "a volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio"
21 dicembre 2011 11:20 - JOKER
Il fatto che Pedone abbia risposto non significa che abbia dimostrato qualcosa; per rispondere in modo compiuto avrebbe dovuto prendere in considerazione le circostanze che ho illustrato in modo semplice e lineare...e rispondere in modo altrettanto lineare. NON lo ha fatto = NON ha risposto!

Bene, quindi ritieni che le interrogazioni/risposte della Camera siano inattendibili?
Confermi implicitamente che i bilanci delle BC sono fuorvianti?

Per uno che collabora nel settore dell'off-shore come me, quello che riporto non sono paranoie...sono una costante...

Il fatto è, visto il tuo precedente esordio con me, che "qualcuno" ha interesse affinché di determinate cose non se ne parli...e se lo si fa, giù coi discrediti...

Della serie: o mi porti le prove documentali o altrimenti stai muto perché sei uno stupido complottista paranoico; se le prove documentali fossero così facili da ottenere non si spiegherebbe il motivo per il quale studi fiduciari svizzeri, panamensi ed inglesi ci navigano alla grande con l'off-shore.

http://www.paradisifiscali.org/

Ah, ma forse questo spazio deve essere utilizzato anche per screditare i corsi di Alfio Bardolla ed accreditare gli inutili investimenti in generale, che fanno perdere sempre più soldi alla maggior parte delle persone e fanno arricchire le banche.

Caspita, ma ci voleva così tanto a dirlo?

Toh, ti posto un altro link interessante:

http://www.youtube.com/watch?v=i-WosfxZEd8

Chissà le banche come li guadagnano tutti quei soldi da imboscare.
21 dicembre 2011 10:43 - captainharlock
joker, mio ultimo commento in assoluto.

1) se leggi la mia risposta di ieri si riferiva alla questione Ufficio Cambi-LTCM: non mi sono immischiato nelle tue farneticazioni riguardo signoraggio, banche centrali, etc, ... perchè Alessandro Pedone aveva già risposto
2) tu dici che con la scusa delle perdite la Banca d'Italia ha nascosto soldi chissà dove: hai le prove di questo? senno' si chiama paranoia
3) cosa sono questi "bilanci anomali"? di chi? cosa c'è di anomalo?
4) se c'è uno che svia, non risponde, posta link come se fossero la verità assoluta, allude e non allude ma alla fine non porta niente di concreto, quello sei tu.

Ti ripeto, fai e pensa quello che preferisci: non è certo un problema mio
21 dicembre 2011 9:25 - JOKER
Buongiorno Capitano,

...E che fai? Ti attacchi ad un errore di battitura? Prima però lo avevo scritto correttamente, quindi?

Classico atteggiamento da negazionista a tutti i costi...quello di contestare ad oltranza, di spostare i ragionamenti di quel poco che basta ma...DI NON RISPONDERE A DOMANDE POSTE IN MODO SEMPLICE E LOGICO.

Dove sarebbero le prove che mi avete riportato che le tesi sul Signoraggio Primario NON esiste?

Vabbè che la Camera c'ha messo 8 anni a definire l'interrogazione a riguardo e che ho linkato, ma qui mi pare che si faccia di tutto per non arrivare al dunque e sviare, screditare ect.

Strano poi che definite "teorie" quanto si evince chiaramente dai bilanci anomali (che non è il punto di forza del Dr. Pedone) e che non trova soddisfacente spiegazione a giustificazione; hai presente il lenzuolo più piccolo del materasso? ecco, quello...

Quindi, solito atteggiamento, negare, negare, negare; screditare, screditare, screditare.

Sta di fatto, però che se allora fossero diffamazioni, calunnie, offese verso i responsabili di queste "ipotesi" io non ho ancora saputo di prese di posizione a livello giudiziario; chissà perché...

Ed il bello è che questo articolo che ha toccato il tema lo ha scritto proprio il Dr. Pedone; magari si aspettava che intervenivi solo tu per dargli ragione...
21 dicembre 2011 8:50 - captainharlock
Caro Joker, concordo in pieno con Alessandro Pedone: è inutile risponderti tanto non solo non vuoi fare una vera discussione, ma sopratutto continui ad avere la presunzione di avere sempre e soltanto ragione tu nonostante ti sia state portate numerose prove (prove, non supposizioni) che le tue tesi sono errate.

Adesso ti nascondi dietro a questa affermazione: "Da ciò si può anche ipotizzare che eventuali perdite dichiarate, magari con quella scusa sono state imboscate altrove..." pur di non ammettere che non sai come sono andate le cose e nemmeno cosa sia un hedge fund (con la H), chi li regoli, come, etc.

Rimani pure con le tue teorie complottistiche (a Roma direbbero che a te Fox Mulder te fa na' pippa!) se sei contento così
20 dicembre 2011 22:14 - JOKER
Poiché vedo che in questo spazio va di moda modificare di quel pochissimo che basta le frasi altrui per cambiarne un poco il senso...poi i ragionamenti vengono lievemente fatti spostare con risposte allestite ad hoc, ed ecco che magicamente i post assumono significati differenti.

Io a questo punto mi sono concentrato nel chiedere spiegazione a qualcuno che ritengo competente, circa 2 semplici circostanza, che nella logica risultano incoerenti tra loro; tali circostanze sono state oggetto di interrogazioni e risposte confermate anche su un Atto della Camera...ed in tutta risposta, qui, mi sono sentito rispondere in modo maldestro...ma una semplice risposta non mi è pervenuta.

Non ritengo quindi di nessuna utilità replicare più di tanto alla spiegazione di Captain Harlock, che indica in modo fuorviante (o forse distrattamente?) una mia posizione iniziale, mentre quanto ho scritto nel post 19 dicembre ore 16:37 voleva semplicemente far notare che un organismo di diritto pubblico non avrebbe avuto motivo di giocare d'azzardo in un Edge Fund off-shore 100 MLN di US$ di riserve valutarie. Tra l'altro mi risulta che tali strumenti di investimento ad alto rischio, sono (o meglio erano) privi di quella regolamentazione che permette di verificarne la trasparenza...
Da ciò si può anche ipotizzare che eventuali perdite dichiarate, magari con quella scusa sono state imboscate altrove...
Non esistono richieste di assistenza internazionali in quelle giurisdizioni che permettono di fare luce sulla realtà.

Cominciamo a verificare il problema del Signoraggio Primario e le anomalie di bilancio delle BC seguendo un paio di semplici concetti logici ed approfondendoli come meritano...poi semmai si parla di tutto il resto...ma mi sembra che qualcuno diserterà l'invito.
20 dicembre 2011 20:55 - savpg8801
Torniamo ai veri problemi finanziari.

Prima di tutto, e l'ho detto ancora, generalizzare è sciocco.
Comunque, se vogliamo proprio dire he le banche sono tutte uguali, le banche in tempi di crisi non danno soldi a cani e porci a profusione. Le banche amministrano soldi altrui, non danno soldi propri, cioè il loro patrimonio (se cosi si potesse darebbero via cento mutui e morta li).
Perciò se prestano soldi della raccolta (della gente) devono amministrarli al meglio e non imbarcarsi in operazioni fallimentari per sostenere degli insolventi ed alimentare le sofferenze. Se si sposta il minimo equilibrio, anche la banca rischia la, appunto, bancarotta.
E' inutile che alcuni diano contro solo ai papponi bancari oltre che ai politici.
Infatti la voce del popolaccio (e mi ci metto anch'io) è sempre disinformata e demagogicamente ostruzionista e dissacratoria, quasi per natura. Dare contro senza sapere un bel nisba di niente, lo dimostra.
Ciò non toglie che nella massa, qualche marcio esista. E si sa bene. Ma estendere a tutti la sentenza è pura imbecillità e chi lo fa lo dimostra.
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Allora, le banche, se sono a corto di liquidità (per esempio meno apporto di denaro fresco, meno detenzioni su depositi e conti correnti, meno autofinanziamenti attraverso prestiti obbligazionari residenti), non hanno sufficienti fondi da erogare nei prestiti in equilibrio con i dettami statutari. Tutto lì. La gente che compra titoli, o fondi, o polizze assicurative o pct, non dà soldi alla banca, tanto per essere chiari, ma agli emittenti dei titoli che a loro volta li hanno emessi per motivazioni di azienda. La banca intasca solo le commissioni di c/v.

Pertanto, l'Istituzione bancaria chiede allora soldi all'istituto di emissione, cioè si fa prestare soldi, da riprestare alla gente, alle imprese, (ovviamente anche questi soldi non sono suoi, perciò va ancora una volta, a riprestare con cautela.
Ma la gente vorrebbe soldi sempre, subito, senza garanzie, pochissimi interessi, e senza capacità effettiva di rimborso. E sono quelli che, poi, denigrano le banche.

Da adesso, la BCE con Draghi hanno ritenuto opportuno dare olio a questo ingranaggio, inoculando prestiti di liquidità supplementare per alcuni anni e fuori dalle regole fin qui adottate con prestiti a brevissimo, a basso interesse, per cui dette banche potranno disporre di fondi maggiori per due fondamentali ragioni, oltre ad altre:
Erogare più finanziamenti per alimentare i settori di sviluppo, inducendo fiducia e tornare ad acquistare titoli degli stati sovrani(di cui molte si erano liberate-a parte anche altri- per timori, sfiducia,obblighi di contabilizzazione al valore di compenso(di mercato) ai fini del bilancio ingenerando, così, spirali perverse atte a portare i bilanci stessi persino al rischio di negatività(perdita))
Questa ultima operazione dovrebbe anche, se effettuata massicciamente, lanciare un segnale alla speculazione( fonte prima di tutte le crisi) che provolgerebbe(inevitabile quando dietro ci sono organizzazioni criminali in colletti bianchi) al bello il tempo degli acquisti anche da parte del popolo di retail oltre che degli istituzionali riportando le quotazioni alla normalità, con infinite implicazioni positive e finalmente non sentire più sentenziare il lemma anglofilo "spread".

Guerra quindi su due fronti: lotta alla speculazione con profuse iniezioni di liquidità e lotta alle agenzie di rating che, oltre alle ventilate ipotesi di richiamo all'ordine, se la stanno dando proprio sui piedi, la zappa, con questi continui allarmismi del Pastorello e il lupo.
20 dicembre 2011 19:33 - captainharlock
non per difendere Alessandro Pedone, che ci riesce benissimo da solo date le sue competenze, ma è proprio vero che Joker si sta arrampicando sugli specchi insaponati e non ne vuole sapere di dire “scusate mi sono sbagliato”.

Rispondo solamente al primo punto visto che Joker continua a cambiare le carte in tavola ed a rigirare i discorsi per farli tornare come vuole lui. La sua affermazione originaria era che la Banca d’Italia avrebbe fatto dei misteriosi trasferimenti alle Isole Cayman su conti segreti dei suoi dirigenti: questo, e Alessandro Pedone glielo ha detto in ogni modo possibile, è falso a meno che lei non dimostri con prove il contrario.

Quello che successe negli anni 1990 è che l’Ufficio Cambi della Banca d’Italia investì parte delle proprie riserve (anzichè in obbligazioni e titoli simili come faceva di solito) nell’hedge fund Long-Term Capital Management (LTCM): investimento che si rivelò poi molto sbagliato, al quale la banca fu spinta anche da consulenti certo non disinteressati. Quindi investimento molto stupido sulla cui opportunità si potrebbe discutere per secoli, ma assolutamente lecito, legittimo e non illegale.

Il fatto che sia stato fatto alle Isole Cayman (ma poteva anche essere l’isola di Jersey) non cambia la sostanza e non ha nulla di misterioso: tutti gli hedge fund off-shore (e in particolare quelli americani) sono domiciliati da qualche parte nei Caraibi per ragioni di tassazione, ma anche e sopratutto perché altrimenti non potrebbero essere venduti ad investitori non-US come l’Ufficio Cambi. Non è molto diverso dal fatto che le SICAV europee sono domiciliare in Lussemburgo…

Quindi, se lei vuole sottolineare l’incapacità dei gestori di Banca d’Italia va bene, ma a meno che non abbia prove concrete che non siano il blah blah blah di Internet, dovrebbe smettere di dire che la Banca d’Italia nascondeva i soldi in paradisi fiscali per proprio tornaconto (tutti questi investimenti non erano noti alla collettività ma erano dichiarati e conosciuti da molti anche al di fuori dell’istituto)
20 dicembre 2011 17:57 - JOKER
@ Dr. Pedone

Rimango basito dal contenuto del suo ultimo post, veramente...

Lei in data 13 dicembre ore 10:30 mi scrisse di utilizzare una argomentazione logica e/o documentale a dimostrazione di quanto vado riportando/sostenendo.

Io, nel finale del mio post 19 dicembre ore 16:37 ho esposto dei semplici concetti logici, prendendo spunto dai concetti di allestimento dei bilanci delle BC e del Tesoro...
Ho pure fatto riferimento al discorso dei trasferimenti di BI verso le Isole Cayman...

E lei, da persona competente che fa? Usa discredito nei miei confronti allestendo una risposta in cui sostanzialmente nega e contesta sterilmente il tutto, riconducendo i contenuti che le posto a “fesserie dei complottisti”, mischiando questioni economiche con presunti alieni...?

Io le ho semplicemente richiesto di darmi una sua spiegazione su determinati passaggi che non fanno chiudere il cerchio in modo logico.

Intanto un post così mal scritto (come contenuto) da una persona competente come lei che però mi cade nell'altro thread su: utili = incassi – si commenta da solo...

Ma avendomi concesso il diritto di replica, ne approfitto per utilizzare una logica semplice che a lei pare mancare.

Comincio dunque...

Evito di mettere troppa carne al fuoco, perché sennò mi va in crisi...

1) Su Il Sole 24 Ore dell’ 8-10-98, circa la Banca d'Italia ed i trasferimenti “discutibili”...
"E' assurdo utilizzare riserve nazionali per investire su un fondo come Ltcm, che era chiaramente speculativo", dichiara Edward Thorp, "padre" degli Hedge Fund americani.

L'archivio online delle notizie del Sole 24 Ore torna indietro fino al 2007; lei ritiene falsa la notizia solo perché a distanza di circa 15 anni non si trova più documentata su internet? Una notizia come quella? Di che si occupava lei 15 anni fa? Pensi invece che un mio recentissimo ed innocente post sparisce accidentalmente nel suo portale dopo un giorno e non lo si ritrova più...

2) I semplici passaggi che le ho citato (signoraggio primario – reddito per differenza costi/valore nominale per emissione moneta – che lei nega con veemenza) sono confermati ANCHE da un'interrogazione e da una riposta recente (anno 2010) riportata su un Atto della Camera:

http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml. Asp?idAtto=3346&stile=6&highLight=1

In tale interrogazione e relativa risposta si evince che il Signoraggio Primario ESISTE e che lei, forse distrattamente, non ha assimilato la notizia...magari era troppo intento a cercare gli extra-terrestri di David Ike...

Infine, se ad esempio (e ribadisco a titolo di esempio) lei si ritrovasse offeso, calunniato, diffamato da qualcuno perfettamente identificabile, che farebbe? Molto probabilmente adirebbe le vie legali per farsi lautamente risarcire e, nel caso la diffamazione fosse avvenuta a mezzo internet, facendo pure oscurare i relativi siti se l'azione lesiva persiste. Dico bene?
Ora, sui siti dei cosiddetti “complottisti-signoraggisti” o addirittura sui video youtube, sui social network e quant'altro, persone reali, identificabili e riconoscibili, descrivono gli artefici del Signoraggio come:
organizzazioni criminali, associazioni a delinquere, truffatori, schiavisti, e chi più ne ha più ne metta...

Mi provi allora a spiegare come mai, Bankitalia, che si è prodigata in modo compiaciuto di riportare la sentenza della cassazione favorevole (qualcuno dei capi della commissione è poi finito in galera per reati finanziari) avverso quella del GdP di Lecce, NON ha mai preso posizione contro le affermazioni pesantissime che le sono diluviate sopra la testa...! Mai una denuncia per calunnia, diffamazione, offesa...! Mai un sito ufficialmente oscurato per tali motivi...!
Forse ha saggiamente pensato che è meglio non tendere alla controparte il capo del gomitolo?

Ovviamente, dall'ultimo suo post, io mi aspetto pure che lei non replicherà più...e questo non farà di certo brillare la sua reputazione su questo spazio virtuale a cui tanto dimostra di tenere, poiché si identifica con nome e cognome ed è pure responsabile del sito.
Se preferisce scrivere comunicati che non devono essere commentati dagli utenti (se non da qualcuno che, forse, fa finta di confutarla per farla invece “brillare” con determinate contro- risposte, o da quell'altro captain harlock...), tanto valeva inibire tale possibilità a monte, anziché risultare poi scontrosetto e negazionista a tutti i costi nei successivi confronti su temi che dimostra di mal gradire...ma che ha introdotto proprio lei.

Veda un po'...
20 dicembre 2011 10:23 - Alessandro_Pedone
@Joker
Francamente le sue “risposte” mi fanno cadere le braccia e mi fanno capire che è proprio inutile interloquire con lei. Semplicemente una colossale perdita di tempo.
1) E' evidente ormai che a lei mancano le cognizioni di base di economia
2) E' evidente che attinge a fondi del tutto inattendibili
3) E' evidente che non ha nessuna intenzione di mettere in dubbio le idee che si è formato attraverso queste fonti, ma vuole solo diffonderle “contro il sistema” che invece vuole (secondo lei) oscurarle.
Da queste premesse, può nascere solo una incredibile perdita di tempo.
I fatti, invece, sono che:
La Banca d'Italia è un ente di diritto pubblico e non una SPA a fini di lucro come ha scritto
La BCE non “decide quanto ci occorre”, nessuno “scarica questa decisione di spesa alle BC”. Le Banche Centrali si occupano di politica monetaria. Il punto è che cosa esattamente sia la politica monetaria le sfugge completamente e quindi fa un sacco di confusione. Ciò che è più grave è che lei pensa di averla compresa leggendo la disinformazione che fanno la maggioranza dei siti sul Signoraggio e pensa che chiunque si oppone a queste tesi sia da “combattere” e che lo faccia o per malafede o per ignoranza. Non le sfiora neppure l'idea che ha semplicemente letto delle cose sbagliate.
Sulla questione dei conti della Banca d'Italia alle isole Cayman non ho mai, dico MAI, trovato una fonte seria ed affidabile che riporti la notizia per quanto abbia cercato molto a lungo. Non avevo dubbi che prima o poi sarebbe saltata fuori questa cosa nei sui discorsi. Ho sempre e solo letto questa storia assurda sui siti e libri che parlano di signoraggio riportando varie frottole e quindi l'attendibilità di questa cosa per me è pari a zero. Ritengo che sia una delle tante bufale che girano su internet (come la macchina ad aria, la famosa “Eolo” che sarebbe stata bloccata dai poteri forti del petrolio ed altre scemenze buone per i gonzi). Cambierò opinione quando leggerò una fonte affidabile. Per fonte affidabile intendo almeno un articolo di un giornale serio che abbia, al tempo, analizzato la notizia. Lei ha citato il Financial Times senza nessuna specifica (citi la fonte specifica: autore, articolo, giorno di pubblicazione). Da quello che so, la questione nasce da una tesi di laurea a dir poco ridicola di un certo Della Luna dalla quale poi è nato un libro (che ho letto sbellicandomi dalle risate!) che è stato citato centinaia di volte. La tesi di Della Luna non l'ho trovata su Internet, ho letto solo dei passaggi scritti con un italiano imbarazzante e con tesi del tutto strampalate. Ho trovato una tesi sul signoraggio, sempre molto citata e che riporta ovviamente la storia delle isole Cayman (sempre dalla stessa fonte) si può leggere qui: http://www.signoraggio.com/pdf/tesi_tamburro.pdf. L'attendibilità di una tesi del genere si può desumere dal fatto che fra le fonti viene citato David Icke, un autore di libri complottisti esilaranti che propongono tesi del tutto sconclusionate come quella secondo la quale la strage delle torri gemelle sarebbe stata orchestrata dagli extraterresti che controlla la nostra razza umana a nostra insaputa. Gli autori dal quale questa bufala nasce sono in politica con proposte come “Bankitalia del popolo”...
Il signoraggio non consiste, come si legge in molti siti, nella differenza fra costo di produzione della moneta e suo valore. Questa è semplicemente una stupidaggine. La moneta non è una merce che la BCE vende. Il signoraggio invece è il reddito monetario che deriva dal potere di emissione della moneta, cioè il tasso d'interesse che la BCE richiede e che viene poi redistribuito alle banche centrali nazionali. Da questo errore di fondo, nascono tutte le sue perplessità relative ai bilanci delle banche centrali.
Detto tutto questo, considero questo post la mia ultima risposta ai suoi post sul tema. Se vuole replicare, ovviamente, liberissimo di farlo, ma io non le risponderò più sul tema.
Mi ha dimostrato ormai molte volte (qui e non solo qui, anche commentando altri articoli che ho pubblicato) che lei non è interessato a confrontarsi, ma vuole solo diffondere quelle che crede essere delle verità che secondo lei vengono tenute nascoste per motivi oscuri.
Ho buttato via già troppo tempo. Se si volesse affrontare il tema del Signoraggio in modo serio, si potrebbe fare, ma bisognerebbe essere in due e per ora non lo siamo.
19 dicembre 2011 18:23 - JOKER
Completo meglio la mia risposta precedente.

Magari, in periodo di recessione come questo, il poter scaricare questa decisione di spesa alle BC, ovvero entità sovranazionali che decidono quel che vogliono sulle politiche monetarie, eviterebbe imbarazzo ai nostri discutibili governanti.
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