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12 dicembre 2011 16:59 - francescodeleo
@JOKER
Da noi sembra che funzioni tutto al contrario, più fai danni e più vieni premiato. Anzi, a volte è l'unico requisito per fare carriera (avrei molti nomi da fare, ma non posso, spero che mi capirete...).
11 dicembre 2011 23:02 - JOKER
Nel forum Dì La Tua, si usa spesso copia-incollare notizie, se pertinenti all'oggetto del thread o dei commenti postati.

Mi permetto questo:

http://www.wakeupnews.eu/islanda-in-galera-i-banchieri-della -crisi/


In galera i banchieri: così l’Islanda esce dalla crisi


Roma – L’ultima notizia che arriva dalla fredda Islanda riguarda i banchieri che nel 2008 hanno contribuito a far precipitare la situazione finanziaria del Paese: nove alti funzionari di banca ritenuti responsabili del crack di tre anni fa sono finiti dietro le sbarre.

Come se non bastasse, dopo i lavori della Commissione istituita nel 2010 proprio per indagare al riguardo, il procuratore speciale Olafur Thor Hauksson ha ordinato una serie di perquisizioni presso le maggiori istituzioni bancarie islandesi, tra cui la Banca centrale, la Mp Bank e la Almc Bank, controlli che lasciano presagire una nuova serie di arresti nelle alte sfere della finanza.

Cosa significa questo? Che contrariamente a quanto avviene nel resto del mondo – un esempio per tutti sono gli Stati Uniti dove Goldman Sachs continua indisturbata a fare il bello e il cattivo tempo influenzando i mercati finanziari di tutto il mondo – in Islanda non si sono limitati ad attribuire colpe e responsabilità, ma hanno scelto di far pagare la crisi a chi l’ha provocata, senza far gravare i costi sulle spalle dei cittadini.

I risultati della silenziosa rivoluzione in Islanda sono tangibili: il popolo, attraverso un referendum, ha vietato allo Stato di farsi carico dei debiti contratti dalle banche a causa dei banchieri speculatori, definendo il debito detestabile – cioè un debito contratto dallo Stato che non porta al popolo nessun vantaggio, ma solo penalità – e quindi non esigibile.

Assorbiti dalla riscrittura della Costituzione con un metodo orizzontale e partecipativo, gli islandesi hanno indirettamente deciso di liberarsi dall’ingerenza del Fondo monetario internazionale: dopo la sesta revisione dell’economia islandese il Fondo ha deciso di cessare qualsiasi tipo di intervento – dal più invasivo al più blando – nel Paese.

Gli islandesi sono tutt’altro che disperati dopo la decisione del Fondo: il capo del Governo Johanna Sigurðardóttir, il ministro delle Finanze Steingrimur J. Sigfusson e il ministro dell’Economia e del Commercio Arni Pall Arnason hanno parlato di una nuova stabilità economica e monetaria che l’Islanda riuscirà a ristabilire in breve tempo.

Nessun flusso di aiuti dal Fondo monetario internazionale o dalla Banca centrale europea – il primo, oltretutto, tentò di accollare ai cittadini non solo il debito contratto dalle banche, ma anche un tasso di interesse del 5,5%, 3 mila e cinquecento milioni di euro da ripagare in quindici anni – l’Islanda ha eliminato il problema alla radice, liberandosi dalla politica economica monetarista tipica dell’Occidente e rifiutando di pagare per le colpe degli altri.

Perché allora nessuno parla della rivoluzione islandese? Per un motivo molto semplice, la democrazia diretta e quella che potremo definite “autodeterminazione finanziaria” islandese mettono in crisi un sistema che governa e regola tutto il mondo, quello delle grandi banche.

Passata dalla privatizzazione – nel 2003 tutti gli istituti bancari del Paese erano privati, con il conseguente enorme flusso di capitali stranieri – alla nazionalizzazione e poi alla bancarotta, da un governo monetarista a uno democratico e finanziariamente “autarchico”, l’Islanda ha trovato la strada per uscire dalla crisi.

Mentre gli islandesi aspettano che la nuova Costituzione passi al vaglio del Parlamento e ristabiliscono la propria situazione finanziaria senza intaccare i propri risparmi, il resto del mondo aspetta immobile che cali la scure delle grandi banche, incapace di reagire.

Forse, dicono alcuni, in Islanda ci sono riusciti a causa dell’esiguo numero di abitanti. Forse, rispondono altri, in Islanda ci sono riusciti perché ci hanno provato.
10 dicembre 2011 19:53 - francescodeleo
Per non parlare poi dell'idea ignobile di emettere eurobond. Eurobond al posto dei bond nazionali? Teoricamente sarebbe una buona idea anche per l'italia, fino a quando gli speculatori non riusciranno a prendere di mira pure questi. Eurobond oltre ai bond nazionali? Chi accetterà una proposta del genere sarà soltanto una testa di cazzo.
10 dicembre 2011 19:48 - francescodeleo
Certo che ritenere cha la bce o chiunque altro possa in ultima istanza intervenire per salvare tutti noi non mi fà stare molto tranquillo, potrebbe nel frattempo non essere rimasto nulla dell'europa e dell'italia. Non so cosa è meglio per la generalità della popolazione, subire il processo inflazionistico che teoricamente l'immissione di liquidità potrebbe provocare o subire la vessazione continua di nuove tasse e di nuovi tagli. Io non saprei scegliere di che morte morire. Da quel che vedo sarebbe meglio il processo inflazionistico perchè colpirebbe tutti mentre, almeno con riferimento all'italia, le misure restrittive colpiscono solo la parte meno fortunata della popolazione.
I capi dei vari governi si sono riuniti e sembra che cantino tutti lo stesso ritornello dal titolo: la politica fiscale per uscire dalla crisi. Secondo me o non sanno cosa fare o non vogliona affrontare il problema nella loro interezza perchè significherebbe colpire - e non vedo altra soluzione - soprattutto chi possiede di più. E' risaputo che il potere va pari pari con la richhezza e chi è ricco ha tutti gli strumenti per modificare l'opinione non soltanto pubblica ma anche dei politici. Chi è ricco è anche sordo ai vari problemi, forse non tutti ma molti sì. Mi ricordo di un personaggio disney, paperon de' paperoni, che amava solo fare incetta di monete d'oro per il gusto di possederle. Mi ricordo della confindustria che fino a pochi giorni fa era disposta anche ad accettare una patrimoniale mentre ora non si ricorda nemmeno di averlo mai detto. Mi ricordo del monti che non fà accordi con la svizzera sui nomi degli italiani che portano i loro soldi lì. Ho la mente piena di ricordi... e si sa che la storia spesso si ripete.
7 dicembre 2011 20:13 - gcarbotti
Praticamente io non posso parlare in questo blog senza rincorrere in qualche offesa a qualcuno che amministra la cosa pubblica.
Posso dire però che sono indignato al massimo :se siamo finiti tra i peggiori paesi del mando ,pur essendo uno dei migliori paesi ,dove fin dal impero romano eravamo un paese invidiato da tutti.
I più grandi uomini di cultura di scienza sono venuti a studiare in italia ,fin dal medioevo .
Se siamo a questo punto è dovuto ai nostri rappresentanti politici i quali ha fornita una certa classe di amministratori pubblici che hanno pensato solo a sfruttare lo stato muggendola come una vacca .Dovete sapere (ve lo può confermare qualunque allevatore )che nel tempo le mucche da latte diminuscono la produzione se non avviene una nuova grvidanza e se non muore con il parto dopo la gravidanza riparte con la produzione al massimo. Se il popolo non si sveglia faremo una
fine peggiore .
Questi del nuovo governo ,saranno figli di banchieri ,saranno figli della bocconi ma mi ispirano fiducia ,sembrano persone fatte da se .
gcarbotti
4 dicembre 2011 0:22 - efraim
@Alessandro Pedone,
purtroppo è sparito l'articolo di Rampini, mi pare, dove avevo letto la notizia, comunque Bloomberg ho letto recentemente che la FED avrebbe addirittura speso 7700 miliardi per salvare le banche, fonte i giornalisti di bloomberg (ritrovo qualcosa su siti come questo http://www.cadoinpiedi.it/2011/11/30/e_se_invece_delle_banch e_salvassimo_la_gente_-_video.html o questo http://www.valori.it/finanza/prestiti-segreti-fed-banche-han no-guadagnato-13-miliardi-4477.html ma avevo letto la notizia su fonti più ufficiali, da dove è sparito). Vero o falso che sia, anche stando ai QE ufficiali, se dici che non è opinione comune e condivisa che fossero (siano) dovuti alla crisi finanziaria, ne prendo atto, anche se non capisco quali altre ragioni possano avere e sarei curioso di conoscere voci discordanti, perché tutte quelle che ho letto lo dicono (leggerò solo fonti ideologizzate, probabilmente). Comunque, che i derivati e porcate del genere siano fuori dagli occhi e solo per questo non crolli il sistema ne sono più che convinto (e già che un'immagine vale mille parole, mettiamola così: http://xkcd.com/980/ ) ma per come la vedo, quando dei megalomani paranoidi vanno a imbottire di soldi del monopoli l'economia reale è ovvio che si generino problemini del genere. Detto questo, riformulo il mio timore così: se diventa facile prestar dollari, non c'è il rischio che l'economia venga inondata da controvalore senza valore?
2 dicembre 2011 20:30 - kozzu
scusate, ma voglio guardare alla cosa da un'altra prospettiva: sicuramente queste discussioni ci aiutano a capire meglio quel che sta sucedendo, ma dal mio punto di vista ci stiamo allontanando da ciò che (per me) è fondamentale: o sono i governi a decidere del nostro futuro, dettando regole severe e precise alla finanza in generale, altrimenti saranno le banche a dettare le regole a tutti noi. L'impressione che ho è che le banche lo stiano gia facendo. E poi se sono state loro la causa della crisi vi sembra normale che si affidi a loro la risoluzione del problema?
Qui ci vogliono spolpare totalmente, rendendoci sempre più ricattabili in modo da renderci completamente passivi rispetto alle scelte effettuate dall'alto. io ho paura...
2 dicembre 2011 15:02 - Alessandro_Pedone
@efraim
L'immensa liquidità immessa nel sistema bancari USA non è servita DIRETTAMENTE a coprire gli enormi buchi. Dici che su questo concordano tutti, ma non mi risulta.
Il problema è che le banche l'hanno in larga parte non utilizzata ed in parte utilizzata per continuare a fare utili con i mercati finanziari e non prestandoli.
Il problema delle banche USA è stato in larga parte messo sotto il tappeto grazie alle nuove regole sui bilanci che adesso sono completamente illeggibili.
I titoli di stato devono essere messi a bilancio al mark-to-maket, ma la regola no vale per le "porcate" (scusa il termine) dei derivati.
Al momento, negli USA, la liquidità non ha prodotto molta inflazione perché il denaro non circola molto.
Al momento, fra l'altro, in USA, diversamente dall'Europa, le grandi corporate hanno molta liquidità che scelgono di non investire.
E' quel processo che in economia si descrive con la metafora del cavallo. Tu puoi mettere tutta l'acqua che vuoi davanti al cavallo, ma se questo non ha sete, non beve.
Lo stesso può accadere in Europa.
C'è poi da dire un'altra cosa. Queste immissioni di liquidità sono reversibili. Non è certo facile ed il processo rischia di sfuggire di mano, ma al momento il rischio di inflazione è decisamente inferiore al rischio di recessione.
Spero di averti risposto.
1 dicembre 2011 19:40 - lucillafiaccola1796
@ I terroristi hanno requisito i con tanti?
@ Congeliamo i nostri ris-parmi in conto
corrente ed u-$i-Amo esclusivamente il
Baratto. Scacco Jok-Her!
@ Le chiacchiere stanno a zero zero. Se volete
far saltare l’€ DEVE saltare anche
l’anglo$a$$one $-£. Col Baratto… lo
Siiiiiii!!! Può!!!!
1 dicembre 2011 18:22 - efraim
Sì, non direttamente, s'intende. Ma queste misure, per quel poco che ne ho capito, dovrebbero facilitare il prestito di dollari. Negli USA ci sono state enormi creazioni di valuta che, a rigore, avrebbe dovuto creare enorme inflazione non fosse che, almeno su questo concordano tutti, ciò non è avvenuto perché questa enorme massa valutaria è rimasta nelle pance delle banche che hanno così coperto gli enormi buchi. Ora, se questa massa esce - e in vista di un QE3 da tutti quelli che leggo previsto in primavera, ora mi pare plausbilmente in modo più ingente di quanto finora preventivato - non è possibile che si generi quell'inflazione da questo lato dell'Atlantico, con creditori dall'altro? Certo, i dollari sono già stati emessi, mentre la BCE dovrebbe creare ex novo, ma questa misura mi lascia davvero perplesso; non ci capisco molto, anzi, ma non ne capisco le logiche e mi sembra fra le opzioni la più pericolosa per dare liquidità all'asfissiata economia, sistema bancario in primis, europea. Non è una domanda trabocchetto, è che davvero non capisco.
1 dicembre 2011 17:48 - Alessandro_Pedone
@efraim
Che significa "uscita dal sistema bancario dell'ingentissimo quantitave easing"? Te lo chiedo perché non ho capito bene la domanda.
Volevi sapere se secondo noi questa operazione della BCE rischia di creare inflazione?
1 dicembre 2011 13:59 - efraim
Posso fare una domanda apparentemente non correlata, senza pretesa di una risposta certa ma con la richiesta di un parere?
La recentissima agevolazione a prestare dollari non può facilitare l'uscita dal sistema bancario dell'ingentissimo quantitative easing di dollari recentemente avvenuto e tuttora programmato con le conseguenti logiche e per molti versi temute conseguenze di una spirale inflazionistica?
Che conseguenze può avere su debiti, la recessione, la BCE, la gravità per pensionati e mercato interno delle misure in corso d'approvazione etc?
1 dicembre 2011 11:00 - Cepu
L'europa UNITA dà fastidio, sia agli orientali che agli occidentali. Siamo sotto attacco per farci saltare. Divide et impera !

La reazione può essere solo una: unirsi, anche a costo di perdere pezzi di sovranità nazionale che sappiamo benissimo essere usati malamente, in modo INEFFICIENTE per essere delicati come dice domenico.

Ha ragione Draghi. I trattati possono cambiare, e anche in fretta. I nemici dell'europa UNITA devono rientrare nelle tane.
1 dicembre 2011 0:58 - Domenico Murrone
la penso come alessandro, e rifletto su tre cose. In Italia abbiamo un governo che almeno mi darà la possibilità di contestarlo con argomenti. Dal mio punto di vista, prima si fanno reali riforme meglio è. La prima mossa è modificare l'articolo 1 della costituzione sostanziale: l'Italia è una Repubblica fondata sulla BALLA, sostituendo a BALLA, trasparenza e diritto. Col precedente governo non riuscivo neppure ad indignarmi: tutto era una barzelletta globale.
La caratura Merkel-Sarkozy e' bassa. La prima haa evitato il salvataggio della grecia oltre un anno fa, perche' aveva le elezioni in una regione tedesca (elezioni, che se non ricordo male, comunque perse). Sul secondo basti dire che se berlusca è un uomo di plastica, sarkozy è di 'plastique'.
ultimi punti, da dietrologo.
dopo la botta del 2008, i prospettavano una regolamentazione piu' stringente sui derivati dei derivati dei derivati.
poi le agenzie di rating che prima avallavano bilanci fatti di 'schedine del totocalcio' (i derivati non sono che scommesse, no!) delle banche, hanno cominciato a fare le pulci agli stati, che nel frattempo si erano indebitati. così oggi di riportare i derivati alla sua funzione sana, non se ne parla piu'. il debito pubblico sembra essere il solo problema.
ultime cose. a me i mercati che si impennano quando lo stato investe fondi pubblici, mi convince poco.
l'italia se passerà la nottata e si decide ad essere uno stato serio, ha molte piu' possibilità di crescita di paesi come la germania, dove i tasso di efficienza è gia' alto. noi, inefficienti, abbiamo molto da recuperare.
30 novembre 2011 18:20 - francescomangascia
Cepu, lei sui politici ha ragione, ma sulla so
vranità nazionale attenzione, perchè in Europa, ci sono nazioni che non hanno aderito all'euro, e pertanto cedere ai burocrati di Bruxelles,
,tra cui ci sono pure i non aderenti all'euro, , ogni decisione economicanazionale, sarebbe come mettere un agnellino in unatana di lupi.
30 novembre 2011 13:53 - Cepu
"Si ha l'impressione che i politici non abbiano la più pallida idea di come affrontare questa crisi."

Eh no. Sanno benissimo che è necessario cedere sovranità e controllo nazionale a favore del parlamento e del governo comunitario, e non lo vogliono fare. I politici non vogliono smettere di fare i padroni assoluti in casa propria, sottomettersi a regole comunitarie, per giuste o sbagliate che siano.

Insomma, non vogliono più l'europa unita ma non possono più uscirne.
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