COMMENTI
  (Da 1 a 27 di 27)  
20 novembre 2012 11:26 - topilicchio
Non si può far valere, nei confronti delle banche, il fatto che non abbiano tutelato gli interessi dei propri clienti?
In pratica hanno votato a favore della ristrutturazione danneggiando che deteneva questi titoli presso di loro.
21 luglio 2012 15:57 - simenon
Egregio Sig. Pedone,
dopo il vostro suggerimento di non fare causa alla Grecia, sconsigliando di aderire ad azioni legali che sono comunque partite (mi auguro almeno non prima di aver letto le strategie e le iniziative che sarebbero state adottate) che ci dice ora riguardo all'aumento di capitale Unipol?
Sarei molto curioso di conoscere il suo parere.
Grazie
21 aprile 2012 11:56 - carmelagiaquinto
Alla luce della recente sentenza della Corte di Cassazione sui bond argentini,che ha sentenziato che vanno rimborsati i risparmiatori che hanno investito in bond argentini quando già l'economia del Paese sudamericano era precipitata, mi sembra che la stessa cosa sia successa per quelli greci ed in questo caso di Bond a rischio, la banca è responsabile se non sono stati rispettati i doveri di informazione ai clienti; cosa che non è avvenuta. Rifacendosi alla sentenza della Corte di cassazione n. 6142 della Terza sezione civile, non è possibile farsi risarcire dalle nostre banche?
17 aprile 2012 22:07 - starl122
Io credo che anche lo Stato italiano abbia la sua responsabilità. Ha avvallato, insieme agl'altri Paesi europei, un piano di rientro dal debito della Grecia che è assolutamente illegale. Oltre al fatto che ogni italiano paga più di 1.000 € questo prestito. Lo Stato si dovrebbe comportare a tutela del cittadino italiano come se questo fosse all'estero, aiutandolo in caso di necessità tramite i suoi/nostri organi di rappresentanza. La Grecia non ha voluto vendere nessuno dei suoi beni, nè darli in garanzia ai suoi creditori. E' un'ignominia.Potrei aggiungere moltissimo al riguardo. Scrivetemi. Io propongo di fare una grande petizioni al Governo italiano.
17 aprile 2012 22:06 - starl122
Io credo che anche lo Stato italiano abbia la sua responsabilità. Ha avvallato, insieme agl'altri Paesi europei, un piano di rientro dal debito della Grecia che è assolutamente illegale. Oltre al fatto che ogni italiano paga più di 1.000 € questo prestito. Lo Stato si dovrebbe comportare a tutela del cittadino italiano come se questo fosse all'estero, aiutandolo in caso di necessità tramite i suoi/nostri organi di rappresentanza. La Grecia non ha voluto vendere nessuno dei suoi beni, nè darli in garanzia ai suoi creditori. E' un'ignominia.Potrei aggiungere moltissimo al riguardo. Scrivetemi. Io propongo di fare una grande petizioni al Governo italiano.
17 aprile 2012 22:05 - starl122
Io credo che anche lo Stato italiano abbia la sua responsabilità. Ha avvallato, insieme agl'altri Paesi europei, un piano di rientro dal debito della Grecia che è assolutamente illegale. Oltre al fatto che ogni italiano paga più di 1.000 € questo prestito. Lo Stato si dovrebbe comportare a tutela del cittadino italiano come se questo fosse all'estero, aiutandolo in caso di necessità tramite i suoi/nostri organi di rappresentanza. La Grecia non ha voluto vendere nessuno dei suoi beni, nè darli in garanzia ai suoi creditori. E' un'ignominia.Potrei aggiungere moltissimo al riguardo. Scrivetemi. Io propongo di fare una grande petizioni al Governo italiano.
17 aprile 2012 22:05 - starl122
Io credo che anche lo Stato italiano abbia la sua responsabilità. Ha avvallato, insieme agl'altri Paesi europei, un piano di rientro dal debito della Grecia che è assolutamente illegale. Oltre al fatto che ogni italiano paga più di 1.000 € questo prestito. Lo Stato si dovrebbe comportare a tutela del cittadino italiano come se questo fosse all'estero, aiutandolo in caso di necessità tramite i suoi/nostri organi di rappresentanza. La Grecia non ha voluto vendere nessuno dei suoi beni, nè darli in garanzia ai suoi creditori. E' un'ignominia.Potrei aggiungere moltissimo al riguardo. Scrivetemi. Io propongo di fare una grande petizioni al Governo italiano.
16 aprile 2012 9:20 - alberto7822
Purtroppo ritengo che Pedone sia nel giusto.
Tralasciamo la porcheria che e' stata fatta
che maschera un default come un salvataggio creando un pericoloso precedente.
Fare causa a organi internazionali non ha senso
il debitore al quale fare causa e' la grecia ma
non ha soldi e la vittoria anche ci fosse sarebbe
di Pirro, anzi peggio perche' ci sono le spese legali.
L' unica causa che e' possibile intentare e' con l' intermediario finanziario che le ha vendeute
se ha commesso un errore, es. periodo pre- default,importo non appropriato per % portafoglio,profilo di rischio, eta' dell' investitore.
Cose da valutare caso per caso e comunque le banche dopo argentina & co sono diventate piu' guardinghe e i casi che presentano le caratteristiche per risarcimenti saranno molto pochi.
L' unica causa che mi sentirei di valutare e'
quella di un avvocato che per farsi pubblicita'
intenta la causa A SUE SPESE e che ricevera' parcella in % sulla vittoria come accade in USA.
Ma gli avvocati italici sono molto ma molto piu' .... "in gamba".
Sia che si perda sia che si vinca la parcella la
vogliono comunque.
Ognuno faccia le proprie considerazioni.
Il mio intervento e' solo un invito a riflettere perche' ognuno valuti la situazione senza false illusioni.
14 aprile 2012 18:21 - simenon
Infatti c'è poco da commentare quando gli argomenti mancano.
In ogni caso resta la vergogna di tutti coloro che non hanno avuto il coraggio di denuciare questa truffa che,prima ancora, è un sopruso nei confronti dei diritti dei piccoli risparmiatori.
Vedete un po' voi se vi ritrovate fra questi (non fra i piccoli risparmiatori ma fra quelli che non hanno denuciato).
Comunque, prima di sconsigliare qualunque iniziativa legale sulla base di un commento che vi è arrivato, vi pregherei di informarvi sui contenuti e sulle istanze che si intende adottare.
Per fortuna c'è ancora qualcuno che, nonostante il muro omertoso di silenzio che si è creato, ha il coraggio di ribellarsi e denunciare.
Buona fortuna per le vostre future iniziative
28 marzo 2012 14:52 - Alessandro Pedone
@filiberto6007
Evidentemente lei non ha idea su quello che sta scrivendo.
Prima di sparare giudizi, forse è meglio informarsi un po'.
Il consiglio di non rispondere allo swap era ex-ante la migliore opzione possibile ed ex-post si è rivelata del tutto equivalente alle altre senza nessuna penalizzazione rispetto alle altre opzioni.
Quindi, prima di parlare di "nascondere la mano" o "pace e bene a chi vi ha dato credito" provi ad informarsi un po'.
28 marzo 2012 11:01 - filiberto6007
Ad ognimodo quando avevate urlato "http://avvertenze.aduc.it/comunicato/riforma+mercato+lavoro +diritti+costi_20056.php
01-03-2012 13:08 Ristrutturazione debito greco. Piccoli risparmiatori: non rispondete all'offerta"
Cosa stavate pensando?? Adesso mi pare che state nascondendo le mani!!
Pace e bene a chi vi ha dato crdito.
28 marzo 2012 8:42 - Cepu
Esaminando i commenti, esamina la malcelata aspettativa che "qualcun altro" intervenga a risarcire i danni. Condivido l'impostazione di Pedone: le iniziative andranno a beneficio delle parcelle dei consulenti legali.

D'altra parte, quei titoli rendevano ottimamente, come più recentemente quelli italiani ... il motivo c'è.
27 marzo 2012 15:50 - Alessandro Pedone
@simenon
mi sembra che ci sia poco da rispondere. Abbiamo semplicemente idee diverse e ciò è perfettamente legittimo. Ben vengano, comunque, - lo ripeto - tutte le iniziative dei risparmiatori che cercano di organizzarsi per difendere quelli che ritengono essere loro diritti.
A questo riguardo le segnalo che il link che ha indicato
http://risparmiatorigreci.blogspot.com
non funziona. Se lo desidera, riposti pure il link corretto

@Lucagi
Forse non mi sono spiegato sufficientemente bene. Il problema non è sapere se è stato tutto giuridicamente fatto bene o meno. Lei mi solleva il problema del "privilegio" della BCE ed altri entri sovranazionali. Anche su questo punto, in linea di principio, possiamo concordare.
Quando io parlavo di "Argomentazioni giuridiche da portare" non mi riferivo all'indicare quali principi sarebbero stati violati dallo swap della Grecia, ma alla concreta fattibilità processuale e le speranze di recupero. Questa è sempre stata la nostra obiezione ad un'iniziativa giudiziale contro la Grecia.
Intendevo dire: ragioniamo sul piano concreto, dal punto di vista di un avvocate: quante speranze ci sono, concretamente, di ottenere qualcosa alla fine di tutto?
Lei ha sintetizzato molto bene quando ha scritto :
"So benissimo che il furto è già stato protratto e che il ladro dispone di immunità diplomatica. E che la mia ingiustizia subita giuridicamente vale pochissimo".
Il problema non è solo di "immunità diplomatica" (per così dire), ma anche di concrete possibilità di recupero. La Grecia NON HA I SOLDI. Non è da escludere che in un futuro, anche le controparti istituzionali dovranno accettare perdite sui loro titoli. Se anche si riuscisse a dimostrare in qualche tribunale che lo swap ha violato qualche principio giuridico, quali sarebbero le conseguenze pratiche? Far dichiarare il default alla Grecia formalmente? Ma in sostanza la Grecia ha già fatto default. I CDS sono scattati. Cosa cambia se c'è un default formalmente dichiarato?
Nell'improbabile caso di bocciatura giuridica dello swap, ciò che con maggiori probabilità si otterrebbe sarebbe un PEGGIORAMENTO delle condizioni di tutti gli obbligazionisti perché la Grecia, a quel punto potrebbe semplicemente non pagare né i vecchi titoli né - tanto meno - i nuovi.
In estrema sintesi quindi, i problemi sono due: è dura avere ragione sul piano formale (per i problemi che lei ha sintetizzato con la felice espressione di "immunità diplomatica") ma è durissima, pressoché impossibile, avere il ristoro del danno subito per la semplice ragione che I SOLDI NON CI SONO.
27 marzo 2012 13:24 - simenon
In ogni caso, per coloro che ancora credono nel "diritto romano" e che i soprusi possono essere denunciati anche se chi li fa si chiama BCE o UE, segnalo la prossima costituzione di un Comitato Risparmiatori Grecia e il seguente indirizzo http://risparmiatorigreci.blogspot.com
27 marzo 2012 13:09 - Lucagi
@Pedone
La ringrazio della risposta. Nello specifico ero interessato alle argomentazioni giuridiche relative al "privilegio" ricevuto non solo dalla BCE, ma in particolari da istituzioni non monetarie quali la BEI e le banche nazionali euro che detenevano lo stesso identico titolo di credito che ora viene a loro regolarmente onorato (la Grecia ha rimborsato nei giorni scorsi alla pari oltre 4 MLD di titoli greci che erano originariamente identici ai nostri, e così farà per il futuro). Lo stesso fondo sovrano norvegese che deteneva titoli Greci(la Norvegia non fa parte dell'EU) ha obiettato a riguardo. Probabilmente troveranno un accordo OTC per compensare anche loro...
Personalmente non sto certamente cercando rassicurazioni su ipotetiche soluzioni taumaturgiche o invenzioni che possano darmi illusioni. So benissimo che il furto è già stato già protratto e che il ladro dispone di immunità diplomatica. E che la mia ingiustizia subita giuridicamente vale pochissimo.
Ma siccome lei esplicitamente chiedeva "Avete argomentazioni giuridiche da portare? Benissimo, valutiamole pubblicamente con il supporto di professionisti competenti". Ebbene, lo scambio privilegiato di cui sopra non mi sembra una legge dello stato estero, la stessa Banca d'Italia ha partecipato, e ripetere che le probabilità di recuperare qualcosa siano prossime allo zero, sebbene altamente plausibile, non è una valutazione specifica. Mi interesserebbe, sempre se le va, una opinione nel merito che prescindesse dal dal fatto che poi abbia ragione "per esperienza" (come con l'Argentina) e lo avrà sulla conclusione della questione (come temo anche io con la Grecia).
27 marzo 2012 12:28 - simenon
Dimenticavo una cosa; è stata fatta un'interpellanza in Parlamento sottoscritta da 30 parlamentari PD e PDL, con capofila Boccia e Corsaro, in cui tra le altre cose chiedono se il Governo prevede la costituzione di un fondo per compensare le perdite subite dagli investitori italiani in TdS greci. Forse che loro non sono italiani?
27 marzo 2012 12:25 - simenon
Credo che stia facendo un po' di confusione, mettendo insieme la Grecia, con Cirio, Parmalat e Argentina. Tanto per cominicare, la Grecia non ha dichiarato default, la Grecia è un membro dell'Eurozona a cui anche lo Stato Italiano ha contribuito nel recente salvataggio e i titoli di cui stiamo parlando sono titoli sovrani che alla fine sono stati trattati peggio di subordinati. Credo che questo possa essere un pericoloso precedente che possa essere applicato anche ad altri Paesi dell'Eurona, i cosiddetti PIIGS, fra cui c'è anche l'Italia; a quel punto mi piacerebbe sapere cosa ne penseremo noi italiani quando ci vedremo tagliare i nostri titoli nel nome del contenimento del rapporto debito/PIL. A quel punto penserete di fare qualcosa? Senza voler offerndere nessuno, ma mi sembra che siate poco informati su ciò che è accaduto e sulle dinamiche utilizzate periolosamente replicabili quando qualcuno (leggi Germania) lo chiederà.
27 marzo 2012 11:45 - Alessandro Pedone
@Lucagi
Come ho già risposto ormai molte altre volte, rispondo anche a lei con quello che ho già scritto nell'articolo:
"E' chiaro che dal punto di vista sostanziale i piccoli risparmiatori coinvolti hanno tutte le ragioni di questo mondo, ma è altrettanto evidente che avere ragione non è condizione sufficiente per vincere un'azione legale e – soprattutto – ottenere il risarcimento del danno subito. Nel caso specifico, dal punto di vista formale, è molto difficile contestare l'applicazione di una legge di uno stato estero. In passato, ci sono stati svariati casi di leggi che hanno modificato gli accordi presi da uno stato retroattivamente e non si è mai riusciti ad ottenere alcunché per vie legali."
Io non dico che non sia stata fatta un'ingiustizia. Io dico che, in base a quello che ci dicono gli esperti che abbiamo consultato (e - con un pochino di presunzione - anche in base alla mia esperienza di una decina di anni di professione a tutela dei risparmiatori) ritengo che le probabilità di recuperare il danno subito da questa ingiustizia siano prossime allo zero. E' un problema di norme e di procedure, non di avere ragione sostanzialmente o no.

@ficodindia
Non ho assolutamente niente in contrario con chi la pensa diversamente da come la pensiamo noi. Lei continua a portare argomentazioni relativa alla "ingiustizia" subita, che nessuno mette in dubbio. Io continua a ribattere sulla fattività pratica-giuridica di una difesa. Solo il tempo ci dirà chi aveva ragione. Fra qualche anno, io sarò ancora qui e, in questo caso, spero che non mi capiti come mi è capitato sovente, ovvero di avere ragione dopo anni ed anni. Preferisco, di gran lunga, in questo caso, avere torto.
Ho visto che ha postato un link. Nei commenti, le parole troppo lunghe vengono spezzate. Quindi nel link del forum di Investire Oggi va tolto lo spazio fra la "a" e la "r" di "riparmiatori".
Posto qui sotto lo stesso indirizzo ma con un link ridotto attraverso il servizio URLIN:
http://urlin.it/2bd92

@simenon
Il governo italiano che risarcisca i piccoli investitori in obbligazioni della Grecia? E quelli delle Cirio? E quelli delle Parmalat? E quelli dell'Argentina? E quelli...
Penso proprio che sia una cosa improponibile anche per gli importi in gioco. Si parla di circa 1 miliardo di euro di obbligazioni ai piccoli risparmiatori italiani. Con circa 700 milioni di euro, francamente, lo stato avrebbe molte altre cose più utili alla società a cui pensare. Ma sopratutto, cosa ne penserebbero tutti gli altri italiani che non hanno obbligazioni della Grecia?
26 marzo 2012 20:09 - simenon
Egregio Sig. Pedone,
non voglio entrare nella vostra decisione di non considerare fattibile una azione legale da definire in modo preciso (qualcuno in Italia e in Europa, per fortuna, la pensa diversamente da voi visti gli orrori giuridici a cui abbiamo assistito, come ad esempio l'introduzione retroattiva di CAC in contratti che non le prevedevano o il trattamento preferenziali di alcuni creditori rispetto ad altri) ma vi chiedo almeno di valutare la possibilità di farvi portavoce verso il Governo italiano (che tra le altre cose era seduto intorno al tavolo in cui sono stati decisi questi soprusi nei confronti dei picccoli risparmoatori)al fine di considerare una forma di compensazione.
Se valutate positivamente questa iniziativa, potrete trovare alleati il Gruppo Risparmiatori Grecia, presente su Facebook, Twitter e con un proprio blog.
Grazie
26 marzo 2012 19:21 - ficodindia
Non credo non vi siano gli estremi giuridici per impugnare lo swap a cui sono obbligati anche i piccoli risparmiatori. Innanzi tutto l'occordo è il frutto di trattative tra il governo greco le banche e altre istituzioni finanziarie a cui i rappresentanti dei picccoli risparmiatori non hanno partecipato. Infatti lo swap, congegnato per i grandi investitori, implica per un piccolo risparmiatore la frantumazione del capitale per cui la perdita effettiva risulta ben superiore al 75%. E' assurdo che vengano assegnati 20 bond da 157,5 € l'una, valore attuale di mercato 39,36 €, con scadenza annuale dal 2023 al 2042 a chi avesse avuto 10000 € di vecchi bond. Considerando le commissioni bancarie per la vendita ti tali mini bond il capitale praticamente viene azzerato. Ossia oltre a al danno un'inutile beffa.
Inoltre le banche e le istituzioni anche italiane, non considerando i prestitti a tasso agevolati dalla BCE, godono della possibilità di portare in detrazione sul reddito imponibile la perdita su bond greci posseduti, cosa di cui un piccolo risparmiatore, soprattutto cassettista, non può godere. Insomma c'è ne abbastanza per contravvenire al principio di uguaglianza sostanziale, previsto tra l'altro anche dalla nostra costituzione.
Per chi volesse informarsi sulle iniziative per la difesa dei piccoli risparmiatori danneggiati dalla ristrutturazione del debito greco si segnalano i seguenti link:
http://www.investireoggi.it/forum/comitato-costituendo-rispa rmiatori-grecia-uniamoci-vt69977-64.html
http://risparmiatorigrecia.blogspot.it/
26 marzo 2012 17:43 - Lucagi
Gentile sig. Pedone, siccome chiede "argomentazioni giuridiche" vorrei sottoporre alla vostra valutazione quanto segue. Innanzi tutto i risparmiatori erano detentori di un contratto che è stato stravolto da CAC retroattive (il titolo non prevedeva originariamente le CAC). Ma in particolare il debitore (Grecia) paga altri creditori per intero e altri li forza a predite dell’80%. E' avvenuto ed avviene attualmente quello che in altri ambiti costituirebbe una sostanziale bancarotta preferenziale, ma in una situazione nella quale la Grecia non ha dichiarato “moratoria del debito”, come fece l’Argentina.
Va ricordato infatti che la BCE deteneva gli stessi identici ISIN (obbligazioni) dei risparmiatori, ma la BCE ha scambiato i propri titoli poco prima del default con altri titoli, identici ma con diverso ISIN, e non soggetti ad haircut. Con l’aggravante che tale privilegio è stato concordato anche alla altre banche centrali nazionali e alla BEI, che non detenevano, come la BCE, i titoli per supposti motivi di stabilizzazione monetaria. Al risparmiatore “retail” non è stata data la stessa possibilità di partecipare a quello swap, e nemmeno vengono concesse tutte le agevolazioni, regali e “promesse” concesse alle banche (ricapitalizzazione, finanziamenti al 1% presso la BCE stessa ecc).
In attesa di gentile riscontro, la saluto cordialmente.
16 marzo 2012 17:53 - matteo.lombardo
"E' più difficile smontare le false illusioni che assecondarle, ma io nostro scopo è fare gli interessi di chi si rivolge a noi, e talvolta significa anche aprirgli gli occhi... e magari prendersi qualche accusa ingiusta."

Vero, ed è anche più facile dare sempre la colpa ad altri (Grecia, BCE, Consob, Borsa Italiana, propria banca, promotori, amici e colleghi) che ammettere di aver fatto uno sbaglio.
16 marzo 2012 16:45 - Alessandro Pedone
@ficodindia
Io non sono un legale anche se da oltre 10 anni frequento i tribunali e gli avvocati come consulente tecnico in cause contro le banche. Prima di prendere una posizione, su questa vicenda della Grecia, abbiamo consultato diversi legali che collaborano con l'Aduc.
Un'azione legale come quella che prospetta lei (cioè basata sulla presunta violazione del "principio di uguaglianza sostanziale") ha meno di zero probabilità di successo. Qual è il nesso GIURIDICO tra l'iniziativa presa dalla BCE e quella presa dalla Grecia? I fatti storici ed i fatti processuali sono due cose DIVERSE.

@JJJJ e Dauno
Cosa rispondere? Non potete prendere in considerazione invece l'ipotesi, come ho scritto, che abbiamo analizzato la questione e che non pensiamo ci siano margini per fare un'azione legale efficace? Avete argomentazioni giuridiche da portare? Benissimo, valutiamole pubblicamente con il supporto di professionisti competenti (come quelli che abbiamo consultato e che collaborano con l'Aduc) e se ci sono margini per fare azioni legali realmente efficaci saremo ben felici di mettere a disposizione l'associazione per riunire il maggior numero di risparmiatori. Si fa presto a scrivere "Ci sono svariate ragioni che possono motivare l'intentare l'azioni legali"... quali sarebbero queste "svariate ragioni"? "Avere ragione" in senso comune (cioè aver subito un'ingiustizia) non è una condizione sufficiente per fare un'azione legale.
Anche ammesso che si riesca a vincere la causa, da qui a vedersi pagare il dovuto il passo è lunghissimo. Non si può andare in Grecia a pignorare il Partenone, così come non si è potuto far nulla contro l'Argentina.

@giampaolo7131
L'informativa sulla legislazione dei titoli è stata data secondo le norme vigenti. Alcune obbligazioni argentine erano quotate sul MOT così come due sole obbligazioni greche erano quotate sul MOT. L'esempio dell'Argentina dovrebbe far capire a molti che la strada dell'azione legale contro uno stato sovrano è una strada sostanzialmente senza speranza per un piccolo risparmiatore. Sono passati 10 anni dal default dell'Argentina e ci sono state negli Stati Uniti diverse sentenze a favore dei risparmiatori e nessuno di questi ha visto un dollaro.

In conclusione sono oltre 10 anni che mi occupo di tutela dei risparmiatori e fra 10 anni sarò molto probabilmente ancora qui. Il tempo e galantuomo e vedremo in futuro quale successo avranno avuto eventuali azioni legali contro la Grecia. Noi non venderemo mai illusioni a risparmiatori che sono già stati traditi, sarebbe come tradirli due volte. E' più difficile smontare le false illusioni che assecondarle, ma io nostro scopo è fare gli interessi di chi si rivolge a noi, e talvolta significa anche aprirgli gli occhi... e magari prendersi qualche accusa ingiusta.
16 marzo 2012 14:09 - giampaolo7131
Secondo me sono corresponsabili anche Consob e Borsa Italiana S.p.A. (Borsa di Milano) che hanno autorizzato la vendita dei titoli greci sul mercato italiano senza avvertire adeguatamente i rispèarmiatori privati che essi non sono soggetti alla legge italiana. Io infatti li ho acquistati sulla Borsa di Milano, MOT, non certo ad Atene od in altre borse, e non capisco perchè non si possa applicare, per i consumatori, la legge del luogo di acquisto, come qualsiasi obbligazione. In Italia almeno abbiamo ottenuto, con il TU legge bancaria, che se una banca vuole modificare le condizioni praticate ad un cliente, egli, se non d'accordo, ha la facoltà di recedere dal rapporto, che fino al recesso sarà regolato dalle vecchie condizioni. Non capisco perchè lo Stato greco, se decide di piazzare i suoi titoli sul mercato italiano, non debba essere soggetto per i titoli quotati ed acquistati in Italia alla legge italiana, con buona pace della Cass. S.U. del 2005 sui bonds argentini: mi sembra che le leggi siano cambiate ed addirittura, mi pare, quelli non fossero nemmeno quotati sul MOT
15 marzo 2012 13:02 - Dauno
Non mi intendo di legge, ma il silenzio è complicità. Primo: alzare la voce per boicottare la Grecia (e anche i greci). Secondo: raccogliere in massa le nostre schede elettorali e rispedirle a Napolitano perché lo Stato non ha tutelato i suoi concittadini. Scendere in piazza per chiedere l'uscita immediata dell'Italia dall'euro. Abbiamo buttato fuori i tedeschi nel '45 e non accettiamo che tornino in gonnella. A parte le mie (sacrosante e logiche) esternazioni, vi do un paio di indirizzi: http://www.investireoggi.it/forum/gruppo-risparmiatori-greci a-uniamoci-vt69977.
http://risparmiatorigrecia.blogspot.com/
14 marzo 2012 19:44 - JJJJ
Ci sono svariate ragioni che possono motivare l' intentare azioni legali per lo swap obbligatorio greco, ma mi pare che l' aduc come tutti i media voglia assolutamente tenere bassa l' attenzione su questa ingiusta rapina perchè tutti potrebbero pensare giusto smettere di acquistare titoli di stato ( compresi quelli italiani ) sapendo di correre questi rischi
14 marzo 2012 17:58 - ficodindia
Certo, ma l'azione legale non dovrebbe avere come oggetto la contestazione della Cac, bensì il diverso trattamento che il retail ha subito in considerazione del recupero fiscale e dei prestiti a tassi irrisori che le banche hanno ricevuto dalla BCE proprio per recuperare le perdite. Ciò non credo sia giuridicamente irrilevante in quanto contraddice il principo di uguaglianza sostanziale.
  COMMENTI
  (Da 1 a 27 di 27)