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9 ottobre 2012 14:58 - francescodeleo
Se non ci guadagnano abbastanza non ci guadagnano abbastanza. La questione è quanto vogliono guadagnare. L'attività bancaria è ormai da tempo segnata da comportamenti fraudolenti. Non posso non scrivere di una azienda di medie dimensioni, ma so anche che non è stata l'unica in tutta l'Italia a subire questi comportamenti, che operava nel proprio mercato con soddisfazione (leggi: vendeva con profitto ciò che produceva); per alcuni motivi si rivolse ad una banca per un prestito e di questo il proprietario ne era sicuro fino a quando scoprì che aveva firmato contratti aventi per oggetto derivati; a causa delle perdite su questi derivati - volendo arrivare subito al dunque - ha dovuto cessare la propria attività perchè nel frattempo l'azienda era diventata di proprietà della banca. A questo punto non riesco più a capire la differenza tra l'atività dell'usuraio e quella della banca, ovvero, non volendo generalizzare, di questa banca.
5 ottobre 2012 15:04 - Alessandro Pedone
@savpg8801 del 4 ottobre 2012
La critica, per me è sempre positiva.
Sono stato io il primo a scriverle "Liberissimo di pensare che io faccia del "becero sinistrismo"". Ho semplicemente precisato che alcune cose che lei attribuiva a me non erano da me mai state dette, scritte né pensate.
Per il resto, francamente faccio una certa fatica a leggere i suoi lunghi commenti. Sicuramente è colpa del sottoscritto.
4 ottobre 2012 16:33 - savpg8801
Egr.Sig.Pedone, lungi da me metterla in ridicolo, ad ognuno le proprie opinioni.
Ma quando si presenzia e si espongono teorie(forse anche messe in pratica) in una Pubblica trasmissione, mi scusi, ma ci si devono anche aspettare delle critiche, non solo del plauso facile allorchè, appunto, si sostengono tesi a favore di categorie già di per se incazzate (poi stabilire se a torto o ragione non è dato se non dall'analisi dei tempi che corrono) per il certo o presunto stato di vessati sociali. Certo che prendere le difese di un disoccupato cronico ed andare contro il padrone o lo stato o la società causa di ogni suo problema, si ha terreno facile per eventuali sondaggi e per sicuri apprezzamenti.
Lei e la conduttrice avete provocato risposte del rappresentante ABI, peraltro molto urbane e contenute, con alcuni, di quest'ultimo, significativi esordi e reiterate puntualizzazioni, per esempio sulla calcolata(da parte dei mutuanti) incapacità di alcuni soggetti aspiranti mutuatari di restituire le rate, appunto di non possedere risorse sufficienti ed inadeguate (vuoi dirette, vuoi supportate da forme di garanzie reali o chirografarie, oppure da appoggi assicurativi) al fine di ottemperare alle proprie obbligazioni.
Sarebbe bastato questo per chiudere la partita.
Se poi vengono fuori motivi di altro genere(pur oggidì di moda ed importanti) circa l'uguaglianza sociale dei diritti (molto meno, chissà perchè, dei doveri) tipo che sono giovane, voglio una casa, figli e moglie(anche se ormai di tipo associativo per convenienza o principio), ho diritto ad una vita decente(nel senso lato del lemma) fatta di nessun sacrificio, di piaceri di ogni genere che mi spettano --e perchè dovrei farne a meno -- non sono un eremita o neppure di legno..... allora la cosa passa su di un altro piano.
Per quanto concerne le erogazioni a buoni e cattivi, sembra essere d'accordo cioè di vederci dentro...ma allora è corretto agire come agiscono adesso le banche, cioè prescindendo!. Ma a proposito degli attacchi alle banche che preferiscono (ma perchè preferiscono, quando è il loro mestiere erogare finanziamenti e non per nulla sono "aziende di credito") accumulare denaro(ma se mi dite che sono sempre in stato di carenza di liquidità)? Oppure che le banche perseguono solo il profitto e giocano con il sistema degli interessi (ma con che cosa dovrebbero giocare, a palline?) evocatamente da eliminare o da rivedere, non credo che questi ragionamenti portino a considerazioni di favorevole soluzione, almeno da certi punti di vista.
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Da Pedone: ...scendendo di livello, abbiamo il problema che le banche - da tempo - fanno i loro maggiori profitti non più dal lavoro tradizionale (quello di prestare soldi) bensì dalle commissioni e dalle attività di negoziazione di strumenti finanziari. ...
E' un problema, nevvero? sono in parte d'accordo che sia così. Ma se Lei fosse un imprenditore e non riuscisse a formare il suo bilancio rischiando la perdita, vendendo noccioline, non adotterebbe altre strategie al fine di commerciare anche ceci, pur di stare a galla? Commetterebbe illeciti o reati? Potrebbero impedirglielo i benpensanti che hanno visto nel suo statuto e nelle sue tabelle che deve vendere solo noccioline e mai ceci?
Prendo atto, tuttavia, ma con ragionamento a parte, che le banche hanno spesso adottato tattiche diverse di lucro perchè rispondono ai loro azionisti della realizzazione di corrette e giuste costruzioni di formazione di bilanci, s'intende in utile.
E nulla vieta, restando nelle correttezze di legge e di statuto, che, in impossibilità (quì si farà sicuramente critica) di erogare mutui o altri finanziamenti in carenza di adeguate garanzie (peraltro volute ed imposte da leggi, tecnica e statuti se non dal buon senso) , Queste istituzioni creditizie, che devono operare minuto per minuto sulle loro disponibilità operative giornaliere, non si capisce proprio perchè non debbano investire parte delle loro disponibilità fluttuanti ed infruttuosamente o inoperosamente giacenti, ad investimenti di altro tipo. Cosa che sempre le banche hanno normalmente(salvo alcune) fatto modificando i loro conti titoli di proprietà, nel rispetto delle regole e della normale amministrazione e, come in tutte le cose, salvo scorrettezze.
Riferisce Pedone:...L'attuale sistema bancario genera un finta scarsità di risorse che serve esclusivamente ad arricchire pochi a scapito di altri....
Al solito, di ogni erba un fascio. Come se il mondo non andasse tutto e da sempre ineluttabilmente avanti con questi princìpi!
Se si procedesse alla redistribuzione periodica delle ricchezze, dopo un mese, magari cambiando di nominativo, tanti ricchi ritornerebbero ad esserlo e il resto, stragrande maggioranza, di poveri altrettanto. A parte le furberie, chi mai uguale all'altro, si renderebbe capace di intraprendere avventure d'impresa con i rischi e i problemi che ne derivano? E l'arricchimento è comunque la molla per per intraprendere, molto meno la vocazione al volontariato sociale.
4 ottobre 2012 11:09 - savpg8801
2029 - 2004 = 25 anni.
Chi ha età molto meno fresca di coloro che si accingono a metter su casa, cioè ovviamente giovani, conosce diverse generazioni di comportamenti, di richieste, di pretese, di sempre meno capacità di sacrificio.
Le cose non sono cambiate molto nel divario tra salari di un tempo e quelli di adesso in relazione ai costi della vita e alle capacità di mantenimento, in proporzione. Addirittura in proporzione sono dimezzate molte spese tipo auto, elettronica (certo non mi si venga a dire che vuoi l'ultima versione del tablet), telefonia, ecc. in proporzione alle paghe esaminate tempo per tempo. Se ci si accontentava di un tv adesso ne vogliamo due o tre, se si andava in pizzeria due volte all'anno, adesso è d'obbligo due volte a settimana sennò che vita è????
Giustamente detto sono i costi pubblici, della politica, e di tutto l'indotto che sono lievitati enormemente, sfacciatamente.
Quando quaranta-cinquanta- o anche solo trenta anni fa si faceva un mutuo all'8-10-15% non ci si lamentava poi così tanto come ora che si mandano invettive a banche e stato babbo e mamma perchè non ti "regalano" il mutuetto, che invece, dovresti guadagnartelo a seconda dello stato sociale in cui ti trovi. Ma lo stato sociale assistenziale uguale per tutti (col cavolo mai ci sarà) tipico dei sistemi inventati (Cicero pro domo sua) dai "sinistri", è quanto di peggio possa esserci e le prove sono il fallimento ideologico e pratico di codesti regimi (salvo alcuni disgraziati tipo Corea N.).
Filosofia del " se non possiedo, non spendo" se non me la cavo, tiro la cinghia " se non posso andare in viaggio ai Caraibi, vado in campagna a venti kilometri da casa, magari in bicicletta sono formativi dell'esistenza di ognuno, capacità di sopravvivenza, iniziazione alle intemperie della vita capacità di sacrificio(vero) e rinuncie.
Quanto ai ladri e farabutti evasori e politici corrotti, sia di stato che privati spetta all'Ordine pubblico trovarli e impiccarli.
Cornetto e cappuccino, 3 € ; 1/2 pacchetto sigarette o due caffè, 2 € ; 1 quotidiano, 1 € ;
e solo così, ma chi vuol bene intendere, intenda e cioè che i metodi di risparmio incruenti sono tantissimi..issimi...issimi. E non si muore per questo.
3+2+1 = 6 ; 6 x 365 = 2190€ ; 2190 x 25(anni) = 54.750 € cioè quasi tutti gli interessi del mutuo della casa di giulylella.
Se poi risparmi anche poco su ogni cosa quasi inutile (dico quasi perchè adesso non si fa più esistere la tipologia delle cose superflue-ora sono tutte altamente necessarie) ti ripaghi come minimo, metà del capitale. Ognuno ha l'intelligenza di farsi i conticini da se, solo che lo voglia.
4 ottobre 2012 11:01 - Alessandro Pedone
@savpg8801
Liberissimo, naturalmente, di pensare che io faccia del "becero sinistrismo", un po' meno di fare una caricatura di ciò che ho espresso nel mio articolo ed in trasmissione.
Io non ho mai né scritto, né detto e neppure mai pensato che le banche debbano erogare prestiti a "bravi e belli, cattivi e buoni tutto in modo identico", né tantomeno, ho mai pensato a nazionalizzare tutte le banche.
Ci sono due ordini di problemi.
Il primo, quello più strutturale, è che il sistema monetario basato sul tasso d'interesse e quindi sull'unico scopo di accumulare altro denaro è un sistema non sostenibile.
All'interno di questo sistema, che comunque non può funzionare nel medio-lungo termine, scendendo di livello, abbiamo il problema che le banche - da tempo - fanno i loro maggiori profitti non più dal lavoro tradizionale (quello di prestare soldi) bensì dalle commissioni e dalle attività di negoziazione di strumenti finanziari.
Nel caso di specie, l'attività di erogazione dei mutui ai giovani sarebbero profittevoli per le banche, grazie ai fondi messi a disposizione del pubblico, ma non lo sono a sufficienza per i criteri della maggioranza delle banche.
Questo esempio dei mutui ai giovani è una delle tante evidenze del fatto che il sistema bancario-finanziario ha da tempo abdicato al suo ruolo principale. Non possiamo certo costringere delle banche private ad erogare mutui che non vogliono erogare (io sarei il primo ad essere contrario) ma abbiamo il dovere di prendere atto del fatto che la società ha bisogno di UN ALTRO sistema finanziario.
Progettato in maniera radicalmente diversa. Basato sul concetto che il denaro è un mezzo e non il fine.
Alla società serve un mezzo di scambio efficiente.
L'attuale sistema bancario genera un finta scarsità di risorse che serve esclusivamente ad arricchire pochi a scapito di altri. Questo è il concetto generale.
Lo chiami di sinistra, lo chiami anarchico, lo chiami socialista-radicale, lo battezzi come vuole. Ma questo è.
4 ottobre 2012 9:12 - osvaldo2652
Se si applicassero alle Banche le regole economiche e giuridiche delle imprese non bancarie, ci sono, in Italia, almeno un paio di Istituti bancari che dovrebbero portare i libri in Tribunale. Il " troppo grande per fallire" protegge quindi i vertici delle Banche, in una sorta di immunità personale, come bene ha stigmatizzato un ( trinariciuto?!) Luigi Zingales: http://www.fermareildeclino.it/comment/2088
4 ottobre 2012 3:31 - giulylella
Io credo che il sistema così come è voluto dalla politica ci ha resi schiavi delle banche e delle assicurazioni semplicemente perchè lo stipendio di un operaio di 1200 euro al mese ti costringe anche se devi comprare i libri ai tuoi figli di chiedere prestiti alle banche, ed una volta entrato nel "TUNNEL dei PRESTITI" è difficile uscirne fuori,peggio della droga.
Poi non ne parliamo di mutui!!!io ci sono dentro dal 2004 e se Dio vuole ne uscirò nel2029.
Una casa di 120000euro mi costerà 200000 euro se tutto va bene ad un tasso fisso del 5,5%.
Se l'europa mi prestava i soldi all'1% io avrei speso i sooldi andando ad un ristorante,comprando più cose,invece devo fare economia, e chi ci guadagna? sempre gli stessi.
Visto che questi operano in Italia perchè non cominciare ad abbassare i loro stipendi portandoli ai livelli dei comuni mortali?
Visto che siamo (giustamente) obbligati ad assicurarci sulle auto e sui mutui, perchè non obbligare loro a percepire uno stipendio normale?
Io che non sono comunista imporrei PER TUTTI uno stipendio che non superi IL DOPPIO di quello di un operaio che lavora in catena di montaggio,e con i profitti derivati investirei in Ambiente,Acqua,Turismo,Trasporti,Connettività.
3 ottobre 2012 21:16 - savpg8801
Ripeto di non fare di ogni erba un fascio. Rivedere quella trasmissione evidenzia ancor più di quanto avessi ipotizzato che si tenta di sovvertire l'opinione pubblica con calunnie e chiara disinformazione atta a screditare le banche come se fossero più ladre loro della banda della magliana e che gli affari della mafia siano acqua fresca al confronto.
Mi fa specie, ma lo comprendo visto l'andamento demagogizzante e accusatorio della trasmissione, che il rappresentante dell'A.B.I. si sia trattenuto enormemente nel cercare di spiegare anche con parole semplici, il comportamento delle banche potenziali erogatrici dei mutui o dei finanziamenti in genere a chiunque li richieda e che si sia intelligentemente limitato nella spiegazione di come stanno le cose (ripeto che non si può rispondere in generale quando ogni caso è a se stante) dal momento che aveva dinnanzi dei muri di gomma.
Ma vedo che il castello accusativo che oggi si rileva in ogni trasmissione o altro sistema dell'"informazione" di massa, su ogni cosa e fenomeno che non sia presupposto di ventilati diritti e molto meno di doveri, va per la maggiore.
Le pretese di chi vorrebbe ottenere tutto con questa ormai consolidata smania di ottenimento anche a livelli pressochè gratuiti o super agevolati stanno superando ogni limite.
E non è un caso che tutte queste assurde pretese provengano da gente che non sembra aver la benchè minima conoscenza di come si conduca un'impresa, ma sicuramente è chiaro che si conduce una campagna accusatoria che non è semplice disinformazione, ma molto di più, in quanto più che semplicisticamente ritengono, o vogliono far ritenere, che il guadagno della banca sia la semplice differenza tra ciò che pagano sulla raccolta e quello che guadagnano sull'erogazione del credito, come se la banca non avesse fior di spese di gestione o potesse erogare tutta la raccolta(cioè i soldi dei depositanti) pari pari.
E a chi mi viene a blaterare che le banche (quali e quante?) vengono salvate da aiuti di stato, rispondo con un altrettanto semplice pfui! Una banca ha avuto soldi per la ricapitalizzazione, le altre no. E se così fosse, come per alcune in america, non avremmo avuto i riconoscimenti internazionali del buon comportamento delle banche stesse ma italiane. Volete le banche assistenziali? Statalizziamole tutte e pace; così potrete spillar soldi a profusione come Regioni, provincie, comuni e compagnia bella e dove tutti hanno tutto, basta che siano collusi. Amen.
3 ottobre 2012 18:09 - Cepu
Subito una multona ai ... capibanCa !!
3 ottobre 2012 12:56 - pfui!
@savpg8801
Quando però i governi salvano il culo alle banche col denaro pubblico, quello non è "becero sinistrismo", eh?

I salvataggi sono tutti motivati dal "ruolo sociale" che (INDUBBIAMENTE, dico io) il sistema creditizio svolge. E allora, ratio vorrebbe che anche parte dei profitti bancari venisse socializzata.

Ma a dirlo par d'essere marxisti-leninisti....
3 ottobre 2012 12:42 - savpg8801
Qui si fa del becero sinistrismo.
Stupirsi del come una impresa (non pubblica) fa il suo lavoro a scopo di lucro (ma ovviamente regolato da leggi, prassi, consuetudini, statuti, assemblee societarie, tecniche bancarie, inserimenti sul territorio, difficoltà o meno di finanziarsi, ecc.ecc.ecc.) e definirla "serena arroganza", è come stupirsi delle regole del mercato (così per altro canto "serenamente" accettate ed editorializzate) mercato che definisce fallimentari che"devono" fallire, quelle marginali.
Le strategie bancarie (escludiamo anche qui i malfattori e quelle imprese che hanno rubato, malversato, provocato crisi, ecc. e che vanno processate per alta reità), se non lo si sa, sono imprenditoriali. Troppi saputi parziali vedono solo alcune delle tipologie operative nel lavoro delle banche, facendo sarcasmo e prodigandosi in accuse proditorie di qualsiasi genere, volte a discreditarle e ad accusarle dei guai economici delle nazioni facendone un unico fascio di grassatori e paltonieri.
Forse per la mania di fare statistiche (fuori dei canoni della scienza statistica vera) per demagogizzare fenomeni allo scopo di riportarli a dinamiche terroristiche e rivoltose.
Qualche bravo economista, interrogato, ne capisce finalmente la portata, vedasi il numero dei disoccupati sul quale c'è da scremare, vedasi sulle notizie tendenziose che pongono il dito sulle imprese giovanili che (avuti contributi ed agevolazioni) poco dopo chiudono (ma non ci si interroga su chi le apre, su chi non ha avuto naso sulle scelte, su chi ci ha marciato, su chi si è dimostrato incapace, su chi ha scelto sempre il solito commercio già supersaturo, su chi ha indotto ed invogliato ad aprire per farsi lustro, magari come catene commerciali, ecc.)sostenendo correttamente che non si può dare a tutti, tutto.
E questo vale anche per le banche. Valeva negli anni cinquanta, sessanta, settanta, (ricostruzione e boom economici di dopo guerra) quando un mutuo ipotecario si erogava all'8,50% e, dopo, anche a tassi maggiori sino ad arrivare anche, negli anni '90 a tassi del 20-25%.
Cosa lamentano adesso i mutuatari?
Si lamenterebbero anche del 2%, cosa che in qualche caso è stato pure ottenuto con contributi, agevolazioni, accolli, ecc.
Vogliamo dare al 2% mutui a tutti come in USA?
Vogliamo accusare le banche di non erogare a bravi e belli, cattivi e buoni tutto in modo identico, prescindendo che le banche hanno tutto l'interesse ad erogare; fa parte del loro lavoro, checchè qui si dica!
O dobbiamo farle tutte governative, così si reinstaura il becero sistema assistenziale che tanto piace a molti?
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