La scadenza a meno di quattro anni non è particolarmente a
rischio-tassi, quindi poco importa da quel punto di
vista.
La cosa serve appunto per capire che con strumenti non
quotati non si è mai tranquilli, nemmeno se si parla di
obbligazioni di banche e nemmeno di una banca piccola.
5 novembre 2014 6:54 - gianfranco7781
Ho seguito il consiglio, solo una obbligazione da 30.000€
non riesco a vendere da 3 mesi è della mia stessa banca
che è l'emittente (credem) e scade nel 2018. Questo
impedimento per me è stata una sorpresa, mi servirà da
lezione nel futuro.
19 luglio 2014 16:32 - savpg8801
Il rapporto rischio-rendimento è un'equazione tecnica che,
per chi se ne intende ??, spesso va fuori dai binari perchè
arriva a conclusioni determinate da sequenze e da grafici
statistici e modelli matematici. La scienza finanziaria non
è realmente una scienza per il motivo che non può
esplicarsi sperimentalmente per determinarne un sicuro
risultato da codificarsi come "sicuro e
certo".Interpolazioni ed extrapolazioni, pur complicate da
innumerevoli inserimenti di possibilità ipotetiche
inventate da vari studiosi, non rendono sentenziabile
nessuna ipotesi; un po' come le previsioni del tempo che
possono andare bene per uno o due giorni e quando
riassumiamo tendenze realmente sicure e dimostrabili.
Ancora più risate si fanno quando si paragonano periodi
passati e si fanno modelli per il futuro. La storia a grandi
linee può anche ripetersi, ma nei dettagli è sempre
diversa.
--Uno posta:...se tutto va bene intaschi interessi piccoli
....
Cosa significa la sentenza di interessi piccoli?
In questi tempi di interessi bassi per chi compra " a d e s
s o" un fisso al 2% per 10 anni di nuova emissione fa presto
a fare i conti.
La proposta, a mio avviso da riformulare, si baserebbe
invece su detenzioni di lunghissima duration con tassi non
proprio infimi.
Il dubbio avviene quando si deve decidere, eventualmente, se
scappare o mantenere.
Ho un BTP 1/8/2034 5% che ora quota circa 120;
Devo decidere se vendere o tenere (sempre decisioni sul
proprio portafoglio personale e non valide per tutti);
Ipotesi che lo abbia acquistato in tempi in cui l'Italia
stava per essere considerata "spazzatura", poniamo a 80
quattro anni fa;
ora faccio il punto; in quattro anni ho goduto interessi al
5% lordi, quindi 20 punti%. vendo e ricavo 120(lordi per
via del c.g.) ;totale 20(in c/to capitale), 20(in c/to
interessi intascati),20 in c/to capitale dal corso). Quindi
60. Meglio l'uovo oggi sicuro, o la gallina domani
insicura?
- Altra ipotesi: mantengo e mi affido al futuro prendendo
decisioni incerte, ma che non possono prescindere da un
prossimo fallimento dell'Italia, al chè, se tutti
vendessero, domani l'Italia sarebbe già fallita.
Ho davanti un futuro di cedole certe, ma inflattibili ;
ancora 20 anni al 5% sono 100%(più che raddoppio
addirittura del capitale, considerando anche il montante da
reinvestimento) più il 20% da conto capitale sino alla pari
del rimborso), più 20% in c/to interessi intascati sino ad
ora). TOTALE, compreso tutto 140 in più.
Ma...ma...come saremo messi tra 20 anni?
Se oggi ho 40 anni, la decisione è senz'altro diversa da
quella di uno che ne ha ora 70!
In definitiva, alcuni paletti appena messi non significano,
forse, nulla rispetto alle illuminate argomentazioni ma
limitate nelle valutazioni, di sell...sell... sell.........
19 luglio 2014 14:33 - macheneso
Lo posto anche qui.
Per chi è del settore, mette davvero tristezza verificare
ancora una volta che non si riesce ad afferrare il senso del
rapporto rischio-rendimento. L'articolo di Pedone si
riferisce a ciò.
La cosa vuol dire che, comprando o mantenendo obbligazioni a
tasso fisso e durata lunga, se tutto va bene intaschi
interessi piccoli mentre se le cose si mettono male ti
prendi una batosta enorme.
Quindi guadagni poco a fronte del rischio di perdere molto.
Tutto qui, eppure in moltissimi non riescono ad afferrare il
senso.
19 luglio 2014 13:43 - federico6198
Allora : da quello che ho capito banche ed assicurazioni
stanno rifilando ai clienti fondi obbligazionari con titoli
di stato comprati a basso costo che oggi realizzano
plusvalenze stellari,spalmando il rischio sui clienti e
rendendo liquide le assicurazioni e le banche
stesse,spalmando tutto il rischio sui clienti quindi quando
il mercato obbligazionario cambia rotta chi ci rimette è il
cliente come sempre, e le banche essendo liquide continuano
a fare soldi
leggete quà :
http://www.aduc.it/articolo/trappola+dei+fondi+obbligazionar
i_21302.php
17 luglio 2014 13:24 - savpg8801
Giusto silvano...che dice..
...però mi sono sempre chiesto: e poi che ci faccio con i
soldi ricavati ?...
Intanto vendere e comprare sconta una salata commisione
bancaria sia in vendita che in acquisto che può andare
anche allo.080% e più e dipende dai contratti di conto. Ed
è per questo che gli operatori più convincono a operare e
più l'Istituzione ci guadagna. Più altre spese, più il
capital gain in vendita con utile.
Poi giusta osservazione...che ci faccio? Compro altri titoli
sempre per aspettare le cedole (come farei prima.. e
allora?) ma a tassi sicuramente quasi nulli.
Infatti i raffronti si fanno con prodotti simili e non con
altre invenzioni, magari su Paesi emergenti o altre
avventure.
Pertanto, vendere "sic et simpliciter"al fine di gustare
l'effimero guadagno che, ripeto, ti darebbe un altrettanto
effimera gioia di aver fatto un grosso affare, toglie molto
dalla fiducia di considerare positivamente questo tipo di
operazioni che andrebbero viste e consigliate sotto ottica
più generale e sociale.
16 luglio 2014 10:06 - silvano3204
Ho pensato tante volte che forse era il caso di vendere, ed
ho ricevuto consigli in tal senso anche da una banca, però
mi sono sempre chiesto: e poi che ci faccio con i soldi
ricavati ?
16 luglio 2014 8:51 - paola7728
Buongiorno dott. Pedone
La ringrazio innanzitutto per l'ottimo lavoro che è stato
negli anni utilissimo per tanti risparmiatori non esperti.Ha
risposto in termini molto chiari ad una domanda che mi stavo
ponendo: ma non è il caso di vendere?
Ho costruito negli anni un portafoglio composto per una
parte consistente di btpi a scadenze diverse che staccano
cedola a settembre.
Aspettare fino ad allora può essere troppo tardi vero?
15 luglio 2014 14:32 - oren
Caro dott. Pedone, il suo consiglio di vendere le
obbligazioni in euro vale anche per le obbligazioni a tasso
variabile (indicizzate all'euribor)?
14 luglio 2014 17:17 - Alessandro Pedone
@ giovanni7248
No, i BPF hanno un prezzo di rimborso prefissato, non
soffrono del problema delle obbligazioni il cui prezzo
oscilla in funzione dei tassi di mercato.
13 luglio 2014 15:31 - giovanni7248
Buon giorno. Temo la domanda sia impropria ma, nel dubbio
chiedo ugualmente: il consiglio di vendere vale anche per
Buoni Postali Fruttiferi ( I.I) , nella fattispecie serie
J28?
Grazie.
11 luglio 2014 12:19 - federico6198
Ho deciso di seguire il consiglio del dott Pedone e tirare i
remi in barca btp 2037 comprato a 82,137 venduto a 104,34
più 4 anni di cedole,btp 2034 comprato a 89 e venduto a 117
più 3 anni di cedole e,visto che negli ultimi cinque anni
non ho sbagliato un colpo non sarà mica merito mio ?
d'altronde io faccio l'operaio e non il consulente !
Per quanto riguarda l'affermazione del dott Pedone : "Si
può vivere benissimo anche senza capire nulla di finanza."
Ho deciso di lasciare stare per il periodo luglio
agosto,vivrò senza aduc e la finanza mi godrà le ferie e
tornerò a settembere, ringraziando di cuore il dott. Pedone
.
Grazie ancora Federico
11 luglio 2014 3:09 - graziella8282
Vendere i BTB a lunga scadenza con un tasso del 4-5% per
comprare cosa? Gli stessi BTP ad un prezzo di molto sopra
la pari o dei titoli di stato ad un tasso minimo dell'1-2%?
Sono d'accordo nel vendere quei BTP a media scadenza ma non
quelli che scadono fra 20 anni. Per 20 anni percepisco una
cedola del 4%. Vale la pena venderli?
11 luglio 2014 0:41 - donpedro
Per commentare proficuamente questo post consiglio a tutti
di rileggere uno degli articoli più importanti sui principi
"base" degli investimenti finanziari che il dottor Pedone ha
pubblicato sul sito
http://investire.aduc.it/articolo/consigli+vendite_4687.php<
br />
Proprio come insegnato nell'articolo citato, il dottor
Pedone oggi non fa altro che ribadire i principi base degli
investimenti finanziari che non possono non essere seguiti
dagli investitori inesperti (e, aggiungo io, anche dagli
"esperti" ammesso che esistano ...).
Mi spiego meglio ... dati i prezzi raggiunti dalle
obbligazioni in Euro e dati i rendimenti a 5, 7 e 10 anni
ormai da "prefisso telefonico" (0,000...% ;-)), qualunque
sia il prezzo di carico delle obbligazioni detenute in
portafoglio e qualunque sia il proprio "progetto
d'investimento", è difficile dire che quegli obiettivi
d'investimento oggi non siano stati raggiunti.
E quando un obiettivo è stato raggiunto l'unica cosa da
fare è vendere ....
Qualcuno adesso dirà: " ma se mantengo i titoli in
portafoglio raggiungerò lo stesso i miei obiettivi
portandoli a scadenza".
E qui interviene il dottor Pedone che molto semplicemente
replica dicendo: "non ha alcun senso aspettare mesi / anni
per raggiungere i propri obiettivi che oggi sono già stati
raggiunti" :-) .
P.s. Dottor Pedone, anche se so che l'obiettivo di
investire.aduc non è quello di dare "consigli
d'investimento", la ringrazio per tutti gli articoli che ha
pubblicato negli anni, articoli che non possono non essere
d'aiuto a chiunque li legga.
Leggendola ... io spero tanto di aver imparato a ragionare
come lei.
Ancora grazie.
Pietro
10 luglio 2014 20:49 - savpg8801
Non sono certo, colephelps, che il babbo sia da definire
almeno in campo finanziario, "da fallimento". Almeno diciamo
che in parte può fisiologicamente aver fallito, ma
scommetto che in altra ci avrà azzeccato.
Io ci sono abbastanza dentro per ragioni di pregressa
professione e con i tanti anni che mi ritrovo sulla groppa
e, discutendo con tanti ex colleghi e conoscenti in attiva
occupazione nel ramo, mi sono convinto e accertato che le
strategie studiate a tavolino spesso non ci pigliano. Non ci
azzeccano perchè? Dipende dai punti di vista di ciascuno e
dalle vicende sociali. La verità non sta neppure nel mezzo.
In questo comparto che ha radicazioni ovunque nella vita
economica globale, certi arrampicatori hanno la meglio. Un
po' come chi inventa l'oggettino che riesce a sfondare per
moda indotta o reale, ma funziona, almeno per un po'.
Guardate tanta pubblicità anche sul web di chi ti induce a
investire e a guadagnare pazzescamente ogni giorno. Si
dirà...ma sono solo imbonitori. No perchè alcuni ci
prendono prima o poi, come quello che diceva:domani piove e
ogni giorno uguale...prima o poi sarebbe piovuto e allora?
vedete che ci ho preso?, ma vediamoli alla resa finale
dei conti. Allora costoro sono ammirati.
Ogni titolo (o sua specie e, per favore, non fossilizziamoci
su una o l'altra categoria tipo btp, variabile, cct, a
brevissimo, a lunghissimo, azionarioi, bond, fondi, ecc.) ha
una sua storia ormai nota. C'è chi da un fisso sempre, chi
lo da per un periodo, c'è lo step-up, altri con
ammortamento, altri con apparenza appetibile ma dopo un
certo tempo legati a euribor, inflazione, spread, previsioni
di fallimento, altri legati ai calzini di tuo nonno, ecc.
Altri sbagli per loro formazione professionale(?) li fanno i
nostri consiglieri finanziari: ti dicono...guarda che ora
c'è un prezzo alto quindi vendi, lucra e reinvesti (magari
con 20-30 mila euro cosa vuoi reinvestire per lucrare?) Se
hai un milione di € allora ne riparliamo, ma un btp
normale che ha duration al 2019 e prende il 4.50% e lo vendi
a 112-113(attenzione anche al c.g. ! se non hai minus da
vantare e alle commissioni bancarie !) e in dipendenza dalla
quotazione del TUO acquisto a suo tempo, mettiamo a 100%,
porterai a casa 12-13 punti%, ma tralascierai (siamo nel
'14) di prendere per 4-5 anni ancora un 18-20% in cedole.
Un 12% su 30000€ sono poco più di 3120€ e che si crede
di reinvestire con 3100€(meno il c.g.)? Quando si porta a
casa una cedola del 4.50% comunque circa 1200€ annui,
meglio conservare che vendere.
Meglio un uovo oggi o una gallina domani? Chi lo sa? Allora
i santoni del vendere e domani del comprare sono proprio dei
maghi perchè ipotizzano una futura crisi peggiore di questa
e allora...goditi il 12 ora perchè forse non prenderai il
20 fra qualche anno e ti ciuleranno anche il
capitale...ha...l'Argentina per es. che, tra l'altro è di
nuovo nei guai.
No caro amico colephelps, apri bene gli occhi a seguire
pedissequamente delle generiche indicazioni e valuta
attentamente caso per caso.
10 luglio 2014 19:58 - colephelps
@savpg
dipende, o vale quel discorso così articolato, oppure
semplicemente si sta applicando il principio, sciocco ma
funzionante, di comprare basso e vendere alto.
10 luglio 2014 19:55 - colephelps
L'autore dell'articolo è riuscito laddove mio padre,
autodidatta di finanza e sperimentatore estremo con
risultati discreti, ha fallito.
Anche lui a tentare di convincermi a vendere i BTP con
cedole vertiginose acquistati allora, perché "è meglio
incassare adesso e tutti assieme i migliaia di euro che
hanno maturato, comprando eventualmente qualcos'altro,
piuttosto che lasciare tutto lì ed aspettare le cedole
annuali".
La cosa non bastò, siccome le cedole erano tali che anche
vendendo e reinvestendo altrove, non mi sentivo sicuro di
trovare un altro strumento che mi desse rendimenti "certi"
pari almeno alla differenza tra il rendimento a scadenza e
la plusvalenza da vendita immediata.
Pedone affronta la questione diversamente: dice che anche se
a prima vista la situazione è allettante, è invece
semplicemente "troppo bella per essere vera", e quindi "chi
troppo vuole nulla stringe".
Mi ha convinto, il principio tiene, e quindi domani una
discreta quantità di obbligazioni torneranno sul mercato,
anche se in contemporanea inizierà l'attesa.
10 luglio 2014 18:29 - savpg8801
Gli operatori finanziari ragionano tutti con l'egoismo del
momento, e provocano le "ola". Indurre i risparmiatori a
vendere ed acquistare, a fare il giochino giornaliero del
trading solo con la mira del guadagno immediato, della
capacità furbesca di convincere che solo in certo modo si
fanno affari e che le previsioni siccome nessuno le può
fare esattamente, si fanno con le estrapolazioni e con tutti
i mezzi statistico-matematici con infiniti grafici
(sostituiscono la sfera di cristallo). Si evocano scenari da
grande depressione, da calcoli orientali, da tattiche
americo-finanziarie, da grane argentine, da esasperazioni
teutoniche, da sparizioni monetarie, da misure stupide da
banche centrali, da tobin o stupid tax.
Ecco che su queste "capacità" si formano le trionfalità
degli strateghi. Ora tutti vendono, ora tutti acquistano,
ora qualcuno ci guadagna e altri ci perdono. Scenari futuri
che risultano ai più incontrollabili, ovviamente. Orizzonti
che poi si vedrà.....
Oggi gli energetici, domani i bancari, poi tocca agli
assicurativi, insomma la smania la fa da padrona e tutti
seguono le ondate borsistiche orso-toro, provocate dalle
voci.... E con queste libertà si rovinano i mercati e i
risparmiatori. Questi comportamenti rendono gli investimenti
insicuri e i differenziali fluttuano. Soffrono quando le
borse sono contrastate(parole stupide quelle di borsa) e
trionfano quando qualche gruppo mette nel sacco un
guadagnino a scapito di altri.
Tutto ovviamente, per i broker o gli operatori finanziari
per lucrare commissioni e quantità di operazioni tali da
rispettare i budget personali o aziendali.
In questa grande "scienza" adattabile a piacere, ognuno dice
(bello in un forum tipo DI'LA TUA) la sua, meglio...la
propria.
Tutto questo si chiama speculazione.
10 luglio 2014 18:17 - Killer in pensione
@ A.Pedone
Non ho obiezioni. Per quello che vale le mie obbligazioni in
euro le avevo già vendute.
Osservavo solamente che mi sembra più semplice per un
risparmiatore normale,attento ma che non è un esperto come
lei, cercare di costruirsi un portafoglio che regga (per
quanto possibile) ai diversi scenari piuttosto che
prefigurarsi uno scenario e costruirsi il portafoglio in
base a quello.
10 luglio 2014 16:09 - Alessandro Pedone
@Armando1919
Penso di aver un po' risposto al suo quesito rispondendo
agli altri.
Per me la pianificazione finanziaria è sacra, è la prima
cosa dalla quale partire.
Penso però che esistano fasi assolutamente eccezionali dei
mercati. Quella che abbiamo vissuto nel 2011/12 era una di
queste. Quella che stiamo vivendo adesso è l'oscillazione
dello stesso pendolo dalla parte opposta e si è generata,
quindi, un'altra situazione eccezionale. Si può anche non
cogliere questa occasione e farsi sfumare, quindi, le
plusvalenze realizzate. Non si muore.
Ma uno può tranquillamente continuare a realizzare il suo
progetto di lungo termine adeguando tatticamente il suo
portafoglio alla situazione eccezionale del mercato e
pensare così di mettere al sicuro le forti plusvalenze che
sono frutto di tale eccezionalità. Con queste plusvalenze
può continuare a generare "flussi" qualora il progetto lo
richieda per diversi anni (mediamente 5). Se, entro questi
anni, i prezzi torneranno ragionevoli, come si pensa, questa
operazione avrà creato delle plusvalenze extra rispetto al
progetto di lungo termine perché si potranno riacquistare i
titoli ai prezzi più bassi. Questo è il cuore del
discorso. Se un investitore dice: io sono contento col
progetto iniziale e non voglio fare nulla, benissimo. E' una
scelta. Basta esserne consapevoli.
Il pensiero che ho cercato di esprimere è che così come
nel 2011 i prezzi incorporavano uno scenario di mercato a
mio avviso del tutto irragionevole, altamente improbabile,
così oggi i prezzi incorporano uno scenario ugualmente
irragionevole, altamente improbabile. All'epoca, a
prescindere dal proprio progetto d'investimento, i BTP erano
grandi occasioni d'acquisto. Oggi, a prescindere dal proprio
progetto d'investimento, a mio modesto avviso, i BTP sono
un'opportunità di profitto. Tutto qui.
10 luglio 2014 15:38 - Alessandro Pedone
@Killer in pensione
Un qualche scenario base bisogna pur sempre averlo in
qualche modo. Se prendiamo in considerazione TUTTI gli
scenario possibili praticamente siamo bloccati.
E' perché non pensare allo scenario di una terza guerra
mondiale? Perché non pensare alla dissoluzione dell'Euro?
Perché non pensare alle catastrofi? Ecc.
Ci sarebbero mille cose di bassissima probabilità da tenere
in considerazione. Nel 2011 lo scenario di default
dell'Italia appariva possibile ancor più di quanto oggi
appaia possibile lo scenario Giapponese. Bisogna però
provare a ragionare un po' sulle cose. E' veramente
realistico avere questi tassi per oltre 5 anni? (è questo
più o meno il punto di convenienza).
Poi, come ho detto a "federico6198", uno può anche
disinteressarsi della finanza. Si tiene le sue cedole che
oggi sembrano allettanti e fra qualche anno lo sembreranno
molto meno e festa finita. Ma se uno pensa di occuparsi un
po' del suo portafoglio, quando ci sono situazione estreme,
veramente estreme, non sto parlando delle normali
oscillazioni del mercato, a mio modesto avviso sarebbe bene
che se occupasse perché può realizzare grandi plusvalenze
(come successe nel 2011/12) oppure preservarle (come vi è
l'occasione in questo periodo). Ne riparleremo fra qualche
anno.
10 luglio 2014 15:31 - Alessandro Pedone
@federico6198
Che posso dirle? Se per lei "è complicato", non lo faccia.
Francamente io non avevo nessun interesse a scrivere nel
2011/2012 che i BTP erano ottime occasioni di acquisto e non
ho alcun interesse oggi a suggerire di venderli. Chi ha
seguito il consiglio allora, adesso, ha enormi plusvalenze,
chi lo vuole seguire adesso, le può mettere al riparo. Se
lei è di un'altra opinione, è del tutto legittimo.
Avendo scritto io l'articolo che lei cita, mi "arrogo il
diritto" di una così detta "interpretazione autentica". :-)
Quando scrissi quell'articolo parlavo di "molti anni
avvenire" nel caso in cui i mercati fossero stati normali.
Oggi non è così. Oggi i prezzi di queste obbligazioni sono
semplicemente folli. La cosa più logica, a meno che non si
pensi allo scenario Giapponese, anche per chi ha un progetto
di lungo termine, è prendere questi benefici, rinunciare
per un po' di anni alle belle cedole (ma con le plusvalenza
realizzare le "cedole" ci si costruiscono da soli), ed
aspettare che i prezzi tornino normali per poter poi
riacquistare a prezzi più bassi.
Lei ha un BTP 2037 sul quale sta facendo circa il 25% di
plusvalenza. Una parte MOLTO consistente di questa ENORME
plusvalenza (per un obbligazionario) sicuramente svanirà
nei prossimi anni (sempre a meno che non si creda allo
scenario giapponese) ma lei si vuole tenere stretto il
titolo perché ha una cedola del 4% che adesso giudica "una
buona cedola", ma fra qualche anno giudicherà una normale
cedola.
Se lei vende oggi il titolo, con le plusvalenze realizzate,
si può fare una "cedola" uguale a quella attuale per
diversi anni avvenire (più di 5). Se entro quest'arco di
tempo i prezzi torneranno normali potrà ricomprare a prezzi
più bassi.
Però, se tutto questo non lo capisce può tenersi la sua
"bella" cedola fino al 2037 e dimenticarsi della finanza. Si
può vivere benissimo anche senza capire nulla di finanza.
10 luglio 2014 10:37 - federico6198
Dott Pedone : Vendere per mè che ho fatto una
pianificazione su questo titolo è molto complicato,non mi
permetto di commentare il suo consiglio sicuramente lei ha
una visione ed una capacità di valutazione superiore alla
mia che faccio l'operaio,se in questi ultimi anni sono
riuscito notevolemente a migliorare la mia consapevolezza
sul risparmio e gli investimenti lo devo sicuramente ad ADUC
investire informati di cui sono socio sostenitore,e di chi
come lei eticamente fornisce un grande aiuto,ma se mi
permette vorrei citare un editoriale dal titolo :BTP:
suonata la campanella dell'ultimo giro di pista? Pubblicato
il 10 dicembre 2012, dove affermava : Gli investitori che
non avessero ancora BTP in portafoglio avranno quest'ultima
finestra di opportunità per comprare BTP ed assicurarsi
così rendimenti buoni per molti anni avvenire.
Per chi voleese rileggersi l'articolo allego link :
http://investire.aduc.it/articolo/btp+suonata+campanella+del
l+ultimo+giro+pista_20919.php
La ringrazio cordiali saluti Federico.
10 luglio 2014 10:05 - armando1919
Se riesco a trovare il tempo ci farò un articoletto per
spiegare perché la cedola che per lei è così allettante
in realtà non lo sia affatto.
SI!!! ;-)) mi sarebbe utile!
Anche perche' io compro uno strumento finanziario in una
certa data allo scopo di soddisfare un progetto di lungo
periodo, avendo analizzato la mia situazione in ogni
aspetto(economico, psicologico e familiare). Se oggi le
condizioni di mercato sono cambiate in modo così drastico,
ma l'obbiettivo del progetto no, tu proponi sempre di
vendere? Anche ai "cassettisti" che sono certi di portare
l'investimento a scadenza? Grazie Armando da Imperia
10 luglio 2014 9:49 - Killer in pensione
Concordo.
Una sola cosa.
***...Il fatto che sia semplicemente insensato detenere
obbligazioni a lungo termine (a meno che non si creda nello
scenario “giapponese” per l'area Euro) diventa un
elemento del tutto secondario...***
Come fa un normale risparmiatore, magari più informato e
attento della media, a credere in qualche tipo di scenario e
ad investire in base a quello che lui crede probabile
avverrà nei prossimi 5/10/15 anni? Non mi pare saggio. Uno
avrà le sue opinioni ma da qui ad investire in base a
queste ce ne corre...
10 luglio 2014 5:43 - Alessandro Pedone
@federico6198
I "BTP che ha lei" sono uguali a BTP che hanno tutti. A
quanto li ha presi, a che prezzo e la cedola che hanno sono
tutti dati insignificanti al fine di valutarne il valore (o
meglio NON valore). Lei fa il tipico errore di valutare
l'investimento in base ad un punto di ancoraggio.
Se riesco a trovare il tempo ci farò un articoletto per
spiegare perché la cedola che per lei è così allettante
in realtà non lo sia affatto.
9 luglio 2014 18:40 - savpg8801
Un milione di "analisti", unmilionecentomila ipotesi.
Il passato non si ripete, almeno in gran parte; le teorie
sono basate su conti matematici a troppe incognite; le paure
e le incognite condizionano i troppo liberi mercati; la
scienza decisionale di chi programma di vendere o comprare
è pura invenzione opportunistica minuto per minuto facendo
astruse analisi di fenomeni incontrollati e
incontrollabili.
L'unica vera "scienza" in un mondo liberista è la
SPECULAZIONE.
Ieri tutti vendevano bancario (andati tutti in panico per
voci) oggi tutti comprano bancario. Domani puntualmente
accadrà qualche altro fenomeno reale o inventato, qualche
vocina o rumore magari creato a bella posta, per far vendere
o comprare e lì, come dicono i mass-media maniacalmente,
"ha fatto il giro del mondo" e così la farfalla che batte
le ali sulla sponda del Mekong, crea un vortice che dopo
pochi secondi la spazza via giungendo dall'altra parte del
Pianeta.
L'nvestitore comune sarà pure allocco, ma spesso anche chi
lo consiglia non ne è da meno.
9 luglio 2014 17:40 - federico6198
Capisco ma i btp che ho io e mi riferisco al 37 tasso fisso
stacca buone cedole comprato a 82,oggi realizza anche una
buona plusvalenza ma cosa compro dopo ?
9 luglio 2014 17:17 - Alessandro Pedone
@federico6198
Posto che poi ogni scelta va valutata caso per caso, mi
sembra che l'articolo sia molto chiaro. Più che titolare,
"Una sola parola: vendere"! non saprei cos'altro aggiungere.
9 luglio 2014 17:13 - Alessandro Pedone
@alemor
E' proprio per quello che lei scrive che siamo in questa
situazione di bolla sull'obbligazionario. Ma non è
obbligatorio investire. Non ce l'ha ordinato il dottore.
Come ho appena scritto ad un mio amico su Facebook che
commentava l'articolo e mi chiedeva "dove investire":
"I rendimenti si costruiscono in tre fasi: 1) Quando si
compra bene 2) Quando si vende bene (spesso conseguenza
della prima, non sempre) e 3) quando si ATTENDE di poter
attivare la fase 1.
In questo momento (salvo piccole cose che si possono fare
per una piccola parte del patrimonio, non per la sostanza,
NON C'E' NIENTE che valga la pena di comprare. Ma questo, un
promotore finanziario o un funzionario di banca non può
dirtelo, perché un cliente liquido ha due GRANDISSIMI
difetti per lui 1) non rende niente e 2) (ancora peggio) è
pronto per scappare dal primo bischero che passa e gli
promette mari e monti."
Se la situazione è questa, cioè se non c'è nessuna posto
dove vale la pena di investire, la soluzione è solo
ASPETTARE. Ma molto investitori sono avidi e voglio
rendimento a tutti i costi. I rischi, dopo molto tempo che
le cose vanno bene, non si percepiscono più con la stessa
intensità di una volta (si ricorda il 2011?). Ed allora si
compra qualsiasi cosa, anche le obbligazioni in valuta
estera perché hanno una cedola attaccata, non capendo che
quella cedola è nulla rispetto al rischio che si sta
comprando.