Questa crisi finanziaria che ha avuto un impatto mediatico
rilevante sulla massa ha di fatto amplificato le paure e le
angoscie delle persone comuni sul futuro e sulla tenuta dei
conti pubblici, i titoli di stato assieme ai buoni
fruttiferi postali che erano sempre stati un punto di
riferimento per le famiglie ora non lo sono più anche
perchè i titoli di stato hanno delle oscillazioni sul
prezzo simili alle azioni e per gestirli bisogna essere
informati e formati adeguatamente mentre i buoni fruttiferi
ormai non offrono rendimenti apprezzabili.Ogni strumento
finanziario ha il suo mercato. Come per ogni merce scambiata
fisicamente, anche nella finanza ci vuole un mercato per
ogni prodotto, dove domanda ed offerta possano cambiare ad
un prezzo che vada bene per entrambe le controparti.Così,
mentre per le azioni abbiamo il mercato MTA, e per le valute
il mercato Forex (due dei tanti mercati), per le
obbligazioni abbiamo il MOT, mercato telematico delle
obbligazioni e dei titoli di stato. Cos’è il MOT ?Si
tratta del mercato italiano delle obbligazioni, e quindi è
organizzato e gestito da Borsa Italiana.Il MOT è un mercato
in cui si possono scambiare lotti minimi di Titoli di Stato
ed i vari tipi di obbligazioni, domestiche ed estere. In
realtà in Italia c’è un altro mercato delle
obbligazioni, l’MTS, ma questo è riservato a grossi
operatori che comprano all’ingrosso, con lotti minimi di
2,5 milioni di euro.Questi due mercati son diventati sempre
più importanti grazie all’aumento delle emissioni,
soprattutto di obbligazioni governative, ed al crescente
interesse a livello internazionale.Il mercato delle
obbligazioni è tra i più grandi, il doppio se paragonato a
quello azionario.L’obbligazionario è organizzato in due
segmenti, il DomesticMOT e l’EuroMOT. Entrambi hanno le
stesse modalità di negoziazione, e la differenza sta nel
fatto che nel primo segmento vengono trattate obbligazioni e
altri strumenti liquidati in Italia, nel secondo strumenti
liquidati all’estero.Il DomesticMOT è suddiviso in due
categorie di strumenti finanziari con caratteristiche
omogenee:
- Titoli di Stato Nazionali (BOT, BTP, CCT, CTZ)
- Titoli di debito in euro o in una valuta esteraNel
segmento EuroMOT vengono scambiati ABS (Asset-backed
Securities), euro-obbligazioni, titoli di emittenti esteri e
altri titoli di debito. Quindi il grosso degli interessi è
sulle obbligazioni di cui gli stati sono i maggiori
emittenti, le banche si finanziano attraverso i titoli di
stato e sono obbligate a comprarli,le banche non sono solo
banche ma anche investitori istituzionali . Finanziandosi
con questi titoli a loro volta emettono beni e servizi :
Mutui,prestiti,strumenti a risparmio gestito fondi pensione
compresi,ma non solo, attraverso i prodotti a risparmio
gestito (fondi obbligazionari,gestioni patrimoniali per
fondi e fondi pensione) che hanno come sottostante titoli di
stato che sono delle scatole poco limpide inseriscono al
loro interno anche i derivati come più volte spiegato in
questo sito . Quindi i piccoli risparmiatori non comprano
più titoli di stato perchè non sono considerati più
sicuri e vengono orientati dalle banche e adesso anche dalle
poste (come più volte spiegato in questo sito ) verso
stumenti a risparmio gestito che i piccoli risparmiatori
comprano inconsapevolmete.
Banche ed assicurazioni scambiano direttamente titoli di
stato per conto dei risparmiatori nettisti sottoforma di
strumenti a risparmio gestito spalmando il rischio su di
essi. questi investitori istituzionali non solo guadagnano
soldi dalle negoziazioni dirette su questi titoli ma anche
dai strumenti a risparmio gestito che piazzano al parco
buoi (come più volte spiegato in questo sito ) e quando i
mercati invertiranno la rotta le bancche non avranno
problemi ovviamente perchè il rischio è stato spalmato
sulla massa ,le banche continueranno a scambiare questi
titoli e afare soldi sulle spalle della massa !
9 novembre 2015 10:11 - savpg8801
Di chi è l'Italia?.....Oggi il debito pubblico italiano è
quasi totalmente in mano a banche e istituzioni finanziarie
per l’86,34% e solo il 13,66% in mano alle famiglie,
riporta Lucilla.
Lucilla, sarebbe nulla, anzi meglio se questo indice fosse
preso con i giusti ragionamenti.
Può significare che i nostri titoli sono richiesti ed
acquistati dal mondo della finanza, specie speculativa,
perchè il "nostro" Paese ha riacquistato FIDUCIA. I nostri
titoli sono passati di mano dal privato alle istituzioni
finanziarie per molti motivi: tra i quali, in tempo di
crisi, la propensione, specie se guidata da terrorismo da
parte anche di broker, o di consulenti, ecc,, a vendere per
disfarsi di titoli del D.P. perchè giudicati insicuri(ergo
rischio spazzatura, inoltre per realizzare guadagni certi
immediati date le quotazioni ultimamente supervalutate.
Certi consigli sono anche stati scritti in articoli in
queste ed in altre pagine.
Ma il vero rischio, dato lo squilibrio, è che basta un
accenno di sfiducia, un po' di rumori internazionali, ad
innescare di nuovo una enorme corsa alle vendite da parte
dei detentori cosiddetti finanziari di titoli in loro
mani.
Crollo delle quotazioni, spread a livello terrore,
difficoltà, causa se-riducentisi quotazioni, nelle vendite
post primo impatto. Mi spiego meglio: I primi a vendere
contano sull'inesperienza, sulla ventilata bontà e
credibilità dell'affare, sulla decrescenza delle quotazioni
e riescono a piazzare. Non così nelle fasi successive, dove
rientra anche il privato-più lento- che tenterà di vendere
e forse ci riuscirà, ma a prezzi molto più bassi, spesso
in perdita.
Questo è terreno per la speculazione.
Da un lato simo fritti potenzialmente, dall'altro questa
"fiducia" rende il paese più credibile, spread a minimi,
interessi sulle nuove emissioni più bassi.
All'erta.
8 novembre 2015 12:14 - lucillafiaccola1796
ho copiato sav...
ché ogni tanto bisogna rileggersele queste perle di
saggezza... per non dimenticare che
http://dadietroilsipario.blogspot.it/
Questa sarebbe l'applicazione sia della dottrina Wolfowitz
del 1992 (impedire all'Unione europea di diventare un
potenziale concorrente degli Stati Uniti) sia della teoria
di Christina Romer, del 2009 (salvare l'economia USA
attraverso un assorbimento dei capitali europei come alla
fine della crisi del 1929). Thierry Meyssan
Unione Europea voluta dalla Cia. Ecco le prove del
coinvolgimento dei padri fondatori Francesco Amodeo
Di chi è l'Italia?
Oggi il debito pubblico italiano è quasi totalmente in mano
a banche e istituzioni finanziarie per l’86,34% e solo il
13,66% in mano alle famiglie (fonte ADUSBEF
http://www.adusbef.it/download.asp?Id=5066&T=M ) e questo
rende la situazione ancora più difficile e manovrabile
dall’esterno.
Per una comparazione della situazione dobbiamo risalire al
1991 quando le famiglie detenevano il 58,64% e il debito era
detenuto all’estero solo per il 5,99% (nel 2005 la quota
detenuta all’estero era passata al 53,31%).
Estratto da Centro Fondi
Siamo fritti...ma ancora possiamo saltare fuori dalla
padella! Non perdersi in chiacchire...capire e poi agire...
8 novembre 2015 11:34 - savpg8801
Qualcosa gli esperti dovranno pur dire. Ogni popolo antico e
moderno aveva ed ha le proprie"sibille" più o meno condite
da studi o dietrologie trasportate al futuro. Del doman non
c'è certezza, remember?
7 novembre 2015 16:03 - alessio3010
Tutto un articolone per arrivare alla conclusione che: "Non
c’è niente, purtroppo, di “scientifico” in queste
strategie. I mercati finanziari sono fenomeni sociali, non
si tratta di analizzare il moto delle particelle di una
sostanza gassosa e cercare di predire come si disporranno.
Si tratta di fenomeni molto più complessi influenzati da
una serie imprevedibili di variabili."
Scusatemi, ma mi scappa da ridere... anzi, da sganassare!
BUAHAHA!!!
7 novembre 2015 13:00 - federico6198
Carissimo savpg8801, il consulente non ci serve è qua non
costa ed è il migliore d'italia in troppi purtroppo non se
ne sono ancora resi conto . Io personalmente offro il
contributo volontario di euro 30 per il servizio che mi
viene fornito gratuitamenta a casa comodamente dalla mia
postazione leggo la mia rivista di finanza preferita e guai
chi tocca il mio financial planner preferito, che dio lo
benedica e che gli dia la salute per molti e molti anni a
divenire così disse Marco Liera a mercati che fare :
Soprattutto nella finanza è importante la formazione
perché mentre l’informazione finanziaria che ha uno scopo
ben preciso, vuole raccontare tutto quello che è successo
sui mercati , il su e giù il meno uno 2 per cento lo
spread etc….. , ma noi dobbiamo chiederci : ma servono
tutte queste informazioni, questo sovra carico informativo
ai risparmiatori ed anche ai consulenti per migliorare le
decisioni d’investimento ?
Non la mia (Marco Liera) ma la risposta dell’intero mondo
accademico è no !!!! Anzi più aumentiamo le informazioni
più aumentiamo le opzioni, più sono inaccurate e
controproducenti le decisioni degli individui . Allora la
formazione è molto azzeccata come fenomeno ed attività
nella finanza , proprio perché la formazione è :
selezionare le informazioni rilevanti e scartare tutte le
altre che non servono !!!!!!
ed è questo che si fa su questo sito, è chiaro che non
tutti sono in grado di comprendere l'informazione che viene
fornita chi lo è puo considerarsi un privilegiato, e come
scrisse il dott Pedone : Una fetta -molto piccola purtroppo-
di investitori ha capito che le cose sono ben più
complesse. Queste persone, piano piano, potranno fare
scelte finanziarie sempre più oculate. I più, però,
continueranno ad essere raggirati dai venditori della
finanza. Di più di cosi non so cosa dirle ora la saluto e
le auguro una buona serata, io stasera vado al cinema a
vedermi un film cordiali saluti Federico .
7 novembre 2015 10:28 - savpg8801
.....Ultimamente guardando i tg vengono pomposamente fornite
le notizie ed i grafici relativi al calo dello spread btp
bund che hanno un impatto mediatico rilevante sulla massa
che non riesce ad interpretare corettamente i dati che
vengono divulgati e che sono decisamente
fuorvianti(federico6198).....Già...lo si dice da tempo, ma
a chi dirlo? Ai quattro lettori di un forum o agli otto di
un altro? Che strada intraprendere per evitare che si dicano
storpierie da parte dei sistemi d'informazione?
Come fare a dire ai giornalisti che riferiscono dai mercati
che lo stato paga sui decennali(btp) tot, risparmiando sulle
cedole? e che il rendimento (è per esempio dell'1,40%)
quindi se le cose stessero così in cinque anni lo stato
risolverebbe tutti i problemi del D.P. e di bilancio. Mai
dicono che quei tasis o rendimenti si riferiscono solo a
"quelle" partite.
Il popolo degli ascoltatori assume queste informazioni e poi
va dal consulente (a proposito, ammesso di trovare il
consulente"bravo" il chè è quasi impossibile per le masse)
e costui lo informa che il rendimento per l'investitore è
molto diverso, non gli crede. E allora si fa abbindolare da
proposte le più eterogenee, dove, fra orizzonti temporali,
propensioni al rischio, interviste sulle proprie situazioni
finanziarie, pacchetti differenziati di portafoglio, bontà
o meno dei fondamentali, rischi vari "paese" o cambio,
futuribilità di defaults possibili, fiducie varie, voci e
rumori, parole di W.S. o Draghi(al momento), consulenze
bancarie interessate, magari consulenti truffaldini che
scappano con i soldi , eccc.ecc., vi immaginate cosa si fa
frullare nella testa del "povero e confuso investitore"
tentando di spiegargli le regole fondamentali della finanza,
dei master, dei corsi, dei grafici, della sua intelligente
capacità di scelte, e lasciamo perdere......
Ogni professionista o preteso come tale, ha il dovere di
risolvere, più che informare. Le pappardelle informative
tendono sempre a confondere, a far dubitare, e a far
assumere al solo cliente la responsabilità della regola del
"cliente informato, mezzo salvato". E la mia poltroncina è
salva.
Un medico che si protragga(infatti non lo fa nessuno)a
spiegare le malattie, le reazioni cellulari, le
controindicazioni, i pericoli, come si fa a curare, le
scelte ecc. si autoelimina da solo. Quando un paziente va
dal medico vuol guarire, punto e stop. I manuali
informativi, anche se letti, sono solo maggior confusione e
magari terrore.
7 novembre 2015 8:47 - federico6198
Concordo pienamente con questo articolo ed aggiungo che
quando lessi l'articolo del dott Pedone : Il ciclo del
sentiment degli investitori e le valutazioni attuali, ed in
particolare il commento sul Bund tedesco che copio ed
incollo :Tanto per fare solo un esempio lampante di titolo
largamente sopravvalutato prendiamo il BUND tedesco.
Investire in un titolo decennale che rende lo 0,8% è
qualcosa che semplicemente non ha alcun senso. Non aveva
senso neppure farlo quanto il titolo rendeva l'1,2% - ad
esempio – ma chi l'ha fatto allora, oggi può dire di
averci guadagnato. Questo è il meccanismo con il quale si
generano le bolle. La giustificazione di un'operazione viene
dall'esito di una precedente operazione simile e non si
guarda più per niente il senso dell'operazione in sé.
In ogni bolla c'è sempre una “storia” che viene
raccontata, un tema dominante, che fa da sfondo alla follia
che sembra s'impossessi degli operatori finanziari. La
“storia” di questo ciclo finanziario è riassumibile in
questa frase: “tanto le banche centrali non
permetteranno...”.
Se semplicemente confrontiamo le valutazioni attuali di
praticamente tutti i titoli finanziari con le valutazioni
medie storiche ci accorgiamo facilmente che questi prezzi
sono fuori dal mondo.
Il rendimento di equilibrio di lunghissimo termine del BUND
decennale, ad esempio, è intorno al 5%. Oggi siamo, come
detto, allo 0,8%. Se il titolo tornasse a quel rendimento
ciò implicherebbe una perdita del 40%. Certo, oggi
l'inflazione è molto più bassa (e questo incide molto), ma
è evidente che stiamo parlando di una enorme
sopravvalutazione. Ultimamente guardando i tg vengono
pomposamente fornite le notizie ed i grafici relativi al
calo dello spread btp bund che hanno un impatto mediatico
rilevante sulla massa che non riesce ad interpretare
corettamente i dati che vengono divulgati e che sono
decisamente fuorvianti. Questo impatto mediatico quotisiano
condiziona inconsciamente il comportamento dei singoli
individui che non sapendo come funzionano i mercati ed i
singoli strumenti compiono scelte finanziarie non corette.
Da qui l'importanza del consulente indipendente che aiuta il
piccolo investitore ad interpretare corettamente i dati
evitando di fare scelte finanziarie sbagliate e totalmente
irrazionali dettate dal sentiment,grazie .
4 novembre 2015 18:48 - lucillafiaccola1796
i mercati finanziari, ciè la borsa di wall street e di
londra sono dei casinò dove si gioca d'azzardo. Ho detto
tutto.