COMMENTI
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31 maggio 2016 13:39 - Bend
Sono socio sostenitore di ADUC, ma la proposta per la tutela dell'investitore non mi convince per le seguenti ragioni:
- sono adulto e vaccinato, questo basta per investire qualsiasi somma nell'acquisto di un qualsiasi bene mobile od immobile, possibile che questo non sia suffiente per investire in prodotti finanziari?
- dato che c'é qualcuno che non legge e non si informa, ma si fida di quanto detto dal venditore, tutti dobbiamo essere posti sotto tutela?
- il maggiore problema italiano è che non funziona la giustizia; se vengo turlupinato in un investimento immobiliare (o finanziario) non rivedo più i soldi perché se avrò giustizia sarà ... a babbo morto
- poi c'é lo scaricabarile, il piove-governo-ladro ed il comunque-deve-pagare-lo-stato.
Ciao Ben
25 maggio 2016 15:58 - savpg8801
Si dirà: zitto, tu sei il primo che ha detto cazzate. Se è ormai importantissimo dirle in questa "era" di social parloni, anch'io dirò la mia, come spesso. E se siamo in democrazia, democranonna, democramamma, anch'io posso di diritto dire la mia. Le conquiste si sfruttano(se serve).
Dal contenuto di molti commenti che si leggono sui social forum, qui e altrove, si capisce troppo bene in quali mani e voci è la "democrazia" quella alla quale sono affidate le sorti delle decisioni politiche nazionali, anche estere, a proposito di voti elettorali che dovrebbero rispecchiare giuste decisionalità dopo corrette e giuste riflessioni, nonchè esatte informative. Inoltre basta vedere le facce, le folle festanti o urlanti, i pareri che si raccolgono, l'infinita varietà di astrusità che si odono, per recepire che se la democrazia si basa sulle decisioni del popolo, siamo messi alquanto male.
Qualcuno dirà che è proprio così che s'ha da fare. Miliardi di opinioni, buone o insulse che siano, ma atte a far da substrato manipolativo da parte dei più furbi, sono ormai l'unica maniera di decidere qualcosa, basta decidere, poi si vedrà.
Per capire, si raccomanda di ascoltare qualche talk-show o di leggere qualche social dove tutti sanno tutto e da dove nascono le leggende.
Così sia sino al prossimo sistema.
25 maggio 2016 6:29 - tadiottof
le societa' per azioni hanno bisogno di prestiti dalle banche.
Le banche possono finanziare le industrie perche' raccolgono i soldi dei risparmiatori ma non solo: incassano anche stipendi e pensioni con i loro servizi di "tesoreria" per lo Stato e per le aziende pubbliche e private.
Le societa' per azioni vengono quindi finanziate con i soldi dei dipendenti, che rischiano il loro "capitale", mentre i "padroni del vapore" non rischiano niente, ma si tengono gli utili oppure, se falliscono, non restituiscono i prestiti ricevuti. Hanno fatto tesoro delle critiche al Comunismo.
La proprieta' e' cambiata dopo la crisi del 1929.
Per garantire il risparmio si devono eliminare i profitti con apposite leggi; siamo in democrazia non c'e' bisogno di rivoluzioni.
Ripeto: bastano buone leggi che i partiti dei lavoratori devono far approvare.
Napolitano, per liberarsi di Bersani, gli ha dato un incarico esplorativo per arrivare a Renzi passando da Letta.
24 maggio 2016 19:27 - lucillafiaccola1796
una radio ci informa che quando una banca versa in cattive acque, non restituirà più i risparmi ai correntisti!!!! lla Cipro ed alla Grecia! E' la merdel che ce lo chiede! Aho, questi stanno andando più su del Fornaro. Se tirano troppo la corda, assalteremo i FORNI!!!
24 maggio 2016 19:27 - lucillafiaccola1796
una radio ci informa che quando una banca versa in cattive acque, non restituirà più i risparmi ai correntisti!!!! lla Cipro ed alla Grecia! E' la merdel che ce lo chiede! Aho, questi stanno andando più su del Fornaro. Se tirano troppo la corda, assalteremo i FORNI!!!
20 maggio 2016 14:29 - DanieleA
Anch'io ho apprezzato molto il commento di robertocasiraghi: lucido e ben scritto, largamente condivisibile anche se un po' fosco e leggermente fuori tema, pur nella sua generalità.
19 maggio 2016 19:13 - lucillafiaccola1796
grazie robertocasiraghi. Non so se Tus ia giovane o meno giovane, ma sei all'altezza di savpg8801. E' di Persone chiare ed oneste come Voi che TUTTI possiamo imparare.
Complimenti ed ancora grazie per le informazioni ed anche per il modo di esprimerti in Italiano!
Il Tuo "editoriale" me lo sono copiato ed incollato nel Quaderno delle Scienze che ho "ideato" per mia cultura.
19 maggio 2016 17:46 - robertocasiraghi
Bisogna tenere presente il contesto, dopo si capisce che non è il caso di nutrire pie illusioni. Non solo l'Italia non esiste più come nazione sovrana ma neppure le altre ex-gloriose nazioni europee. L'Unione Europea oggi è l'unico sovrano esistente e tutte le leggi dei paesi europei non fanno altro che recepire, ossia obbedire, alle regole e direttive emanate da Bruxelles.
Ora il guaio è che il nostro attuale sovrano (la UE) prende gli ordini direttamente da un altro sovrano che si chiama Stati Uniti. E che questo sovrano, che ha messo le mani sull'Europa dopo la seconda guerra mondiale, ha impostato la colonizzazione del nostro continente in modo nettamente neoliberista dichiarando guerra allo Stato, il che significa guerra alle pensioni di stato, all'educazione di stato, alla sanità di stato, all'acqua di stato e a tutto quello che è attualmente appannaggio dello stato. Tutto si sta privatizzando ad una velocità stratosferica e noi che eravamo convinti di vivere in un contesto molto più umano e civile di quello americano stiamo subendo uno shock pari a quello di quando nella nostra penisola arrivarono i longobardi, i goti e via discorrendo.
La differenza è però che i longobardi e i goti non arrivano dal di fuori, come un tempo, ma sono già bene installati nel nostro paese e, in particolare, direttamente ai vertici. Tutti i leader politici d'Europa, nessuno escluso, sono stati coltivati nelle serre dei think tank americani, delle para-massonerie, delle associazioni in cui si divulga il verbo neoliberista e, pertanto, non sono altro che dei soldatini fedeli dell'esercito di sua maestà neoliberismo. Basta leggere le biografie su Wikipedia dei vari leader politici europei (e non solo europei) per vedere come ad un certo punto del loro percorso c'è l'incontro fatale con l'America. O, nel caso del nostro paese, basta dare un'occhiata al sito di Aspen Italia dove si vedrà un bel campionario di politici italiani fedeli al verbo neoliberista, pur con vari travestimenti partitici (del resto ci si sarà pure accorti che la sinistra è il vero motore della trasformazione in senso neoliberista nel nostro paese!).
Attenzione però che il neoliberismo non è antistatalista nel senso di puntare ad eliminare lo stato, tutt'altro. Lo tiene in vita per poterlo mungere. Mungendo lo stato (ed esistono mille modi palesi e nascosti di farlo) il neoliberismo munge i cittadini. Lo stato del futuro non sarà null'altro che un concentratore di imposte e un erogatore di multe e sanzioni anziché essere un erogatore di servizi ai cittadini. I soldi ricavati da queste imposte e queste sanzioni verranno infatti trasferiti ad aziende quasi tutte estere che erogano servizi per lo più inutili o ipercostosi ma che le leggi europee hanno reso, guarda caso, obbligatori. Anche tutto il caos legislativo a cui assistiamo da anni ha una funzione importante: creare volutamente l'incertezza del diritto a tutti i livelli, incertezza che poi serve a generare introiti per lo stato tramite multe e sanzioni sempre più pesanti e sproporzionate che solo i cittadini abbienti avranno la possibilità di contestare (già succede con le cartelle pazze).
Il discorso sarebbe ancora lungo ma mi fermo qui augurando a tutti noi molta buona fortuna.
19 maggio 2016 10:33 - neru
Caro Pedone, condivido pienamente la tua visione. C'è solo un però. L'ultimo diktat della Commissione Europea, in cambio di qualche insignificante concessione di maggiore spesa, è di procedere celermente con le privatizzazioni. Sic!Come se non ne avessimo già fatte già abbastanza in danno dei consumatori rimasti cornuti e mazziati. Di questo passo presto privatizzeranno anche l'acqua, stanne certo.
Ora, considerato che oltre a non avere più una nostra moneta prendiamo quotidianamente ordini da zelanti fantocci in rappresentanza di poteri finanziari criminali,lo Stato Italiano, inteso come organizzazione sovrana di un popolo, di fatto non esiste più.
Pertanto, in un tale scenario scordiamocelo che ciò che tu giustamente proponi abbia una, seppur minima, possibilità di successo.
19 maggio 2016 10:24 - DanieleA
Seconda riflessione. Lei dice “La mia esperienza professionale di oltre 15 anni a contatto con gli investitori individuali, mi dice che le esigenze per le quali si investono dei soldi, alla fine, si possono ridurre ad una casistica piuttosto ristretta che si conta sulle dita di una mano, al massimo due” e che “Per ciascun obiettivo d'investimento l'autorità di vigilanza deve identificare uno strumento standard adeguato all'obiettivo dichiarato dall'investitore”.
Allora la sfido a fare, una volta tanto, qualcosa di concretamente utile per “Investire Informati”: un articoletto in cui elenca queste 5-max-10 esigenze-tipo e una tabellina in cui, per ognuna di esse, indica un bello “strumento standard”. Finalmente avremo delle informazioni utili su questo sito (magari da aggiornare di tanto in tanto), invece che solo degli articoli sui principi & problemi generali dell'economia che ormai da tempo lo popolano. Per inciso, questa degenerazione di "Investire Informati" è il motivo per cui da quest'anno ho smesso di supportare Aduc.
19 maggio 2016 10:18 - DanieleA
Caro dr. Pedone, il suo editoriale mi stimola due riflessioni, abbastanza diverse da meritare due commenti separati.
La prima: quello che dice potrà anche avere un senso, ma è estremamente “bureaucracy-oriented”. Personalmente trovo schizofrenico il fatto che una associazione come Aduc, che fa della libertà e del liberismo la sua bandiera, proponga qui di mettere regole, fare esami, rilasciare patentini di “investitore esperto”. Con tutto l'ambaradan di rendite di posizione che ne conseguono: chi farà i corsi per rilasciare il patentino, chi sarà titolato a tenere gli esami...
Una cosa già vista nel settore automobilistico: non solo e non tanto per la patente di guida, ma anche e soprattutto per la revisione periodica delle vetture, coi meccanici che ci guadagnano facendo lavoretti spesso inutili e i centri revisione che si prendono la loro parte.
Se i soldi sono miei, ma sarò libero di investirli come meglio mi pare, anche se sono un somaro finanziario? Perché mi deve essere concesso di dissiparli a Saint Vincent o a Campione d'Italia e non su Forex.it? Beninteso, dopo non posso accampare diritti, purché il venditore non mi abbia palesemente imbrogliato. Visto che nessuno pare leggere i prospetti informativi, facciamo come le compagnie telefoniche: registriamo la voce dell'“investitore” che pronuncia chiaramente un testo in cui afferma di essere a conoscenza del fatto che con quel prodotto ci sono buone probabilità di perdere tutti i propri soldi e che nel caso non rivendicherà alcunché.
19 maggio 2016 9:22 - sandro minacciolo
ineccepibile. Quando chiedo un prestito, sono costretto a fornire garenzie, fideiussioni e questo deve essere valido peer tuti, compreso lo stato. Tutto il resto chiacchiere. Io ti presto soldi, tu mo garantisci. Chiaro e ovvio. lo stato mi garantirà con ipoteca su qualche suo bene, una banca in qualche altro modo
18 maggio 2016 22:24 - savpg8801
Regole, carta, consensi, informazioni, classificazioni, obiettivi, ...cioè sempre di più il CAOS.
Si vuole inquadrare tutto, porre dei paletti, dopo la virgola c'è rischio, prima della virgola tutto bene.
Ma basta con queste pianificazioni.
Il risparmiatore deve essere tutelato a prescindere da tutte le elucubrazioni derivate dall'inventiva.
Il danaro, sia poco che molto, è del suo proprietario.
Costui lo presta a una Istituzione finanziaria che lo usa o per finanziarsi o per riprestarlo e tutto deve finire là.
Ogni obbligazione deve essere onorata.
L'obbligato deve porre in atto, vuoi autonomamente, vuoi per legge, presìdi (riserve, accantonamenti, garanzie, capitali, assicurazioni, ecc.) atti a far fronte alle proprie obbligazioni, ai propri debiti in maniera contrattuale.
L'obbligazionista, cioè il creditore, deve essere sicuro della restituzione del proprio capitale corredato dalla giusta e pattuita remunerazione.
Per obbligazionista intendo tutti coloro che hanno consegnato denaro, pecunia a chicchessia, sotoo qualsiasi forma legale; è obbligato l'Istituto bancario che accende un deposito, è obbligato un Istituto bancario che emette obbligazioni. Non è obbligato l'Istituto bancario che ha emesso delle azioni sul mercato e non è obbligazionista il soggetto che le acquista.
Tutti questi marchingegni pattuiti da autorità e associazioni non hanno ragione di essere. La cosa è e deve essere semplicemente tutelata dall'onore, dall'etica, dalle convenzioni e, se non basta, dalle leggi. Date indietro i soldi inequivocabilmente a tutti i loro proprietari.
Ma signore autorità, signori sindacati, signore associazioni e signori speculatori...mettetevi bene in capoccia che ogni deroga da quanto ho espresso, è fantasia creativa di illogicità. Fino ad arrivare al reato, alla truffa, al furto, all'appropriazione indebita. Cioè al crimine.
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