chiedo scusa del ritardo ma vedo solo adesso un messaggio di
Federico6198 del 19 settembre:una precisazione alla quale
tengo molto, NON sono dottore...non è un vanto ma in un
settore così delicato come quello del risparmio è meglio
non millantare...grazie di avermi dato l'opportunità di
chiarirlo
22 settembre 2016 17:19 - savpg8801
Concordo con Francesco.Comunque i certificati, i vincolati
ecc, si fanno ancora, ma senza nessuna convenienza. La
pietra tombale finale, dopo gli azzeramenti dei tassi per i
depositanti la provvista e quindi non invogliati a mettere a
rischio senza alcun compenso i propri risparmi, è stata il
bail-in.
Se prima si voleva assumere qualche rischio, ma anche avere
la possibilità di guadagnare era il possesso di
azioni(azioni non solo di banche, ma di qualsiasi azienda)
che, da sempre, identificandosi il possessore quale
proprietario, era logico che si assumesse i rischi e i
benefici di qualsiasi titolare di brand. Metto i miei soldi
in una impresa e poi vediamo, se bene o male condotta ma da
me proprietario decisionale, come va a finire.
Adesso che c'è una scaletta di valori per l'eventuale
aggressione, e viste le vicende ultime di azzeramento dei
capitali investiti, nessuno con la testa a posto comprerà
più azioni o titoli subordinati, ma anche quelli "senior" e
via così a scalare. Le banche, per formare capitale,
dovranno agire su altri fronti: chiusura di filiali,
licenziamenti, vendita di proprietà, cessione di
sofferenze, ecc.ecc.
Durissimo colpo per le banche che, se prima erano finanziate
da capitali in conflitto di interesse e raccolta, ora sono
costrette a servirsi di prestiti della BCE o di altre
fonti.
Non che manchi, quindi, la liquidità; ma adesso manca la
possibilità e la convenienza di dare prestiti
(assolutamente la prima attività vitale di ogni azienda di
CREDITO) semplicemente perchè sono venute a mancare le
possibilità del rientro per agevolazioni, buonismi di
spostamento per il rimborso delle rate per cui l'operazione
deve restare senza azione legale, mancanza di pene, ecc.
E mettendo non nelle massime elevate posizioni ma verosimile
anche il tuo: " Anzi, puoi farlo agli amici che non
pagheranno, tanto se non copri la perdita con gli introiti
delle vendite, poi attivi la richiesta di sostegno e ricevi
aiuti da governino e EU." e io ripeto: nessuno ti fa nulla.
Più comodo di così!
Per concludere, eliminazione delle politiche dei tassi bassi
o inesistenti il cui gap se fosse più sostanzioso sarebbe
la spinta economica migliore senza badare alla famigerata
"crescita" insulsamente portata in causa come il peggiore
dei mali, e l'auspicato ritorno alle vecchie pratiche
bancarie di ogni genere ovviamente super controllate.
E si ritornerebbe, con regole ben ridefinite, a quella
cosidetta sana "inflazione" che in periodi di buona economia
piace ai governi ma, fisiologicamente, meno ai cittadini e
ai sindacati per via del ritardo di adeguamento.
Altro guaio è la perversa e incontrollata speculazione
finanziaria che arricchisce pochissimi e rovina tutto il
resto.
22 settembre 2016 16:03 - francesco3470
Credo che il problema, ormai generalizzato, risieda nel
venir meno dell'attività creditizia. Una volta c'erano le
banche e trovavi sempre qualcuno pronto ad ascoltarti ed a
consigliarti sull'operazione più adatta e conveniente alle
tue esigenze. Se avevi bisogno di restare "liquido" c'erano
il conto corrente o il libretto di deposito a risparmio. Se
volevi un interesse più altino e potevi vincolare il denaro
per oltre i dodici mesi, c'erano i buoni fruttiferi ed i
certificati di deposito a tasso prefissato e fisso. La banca
poi aveva le "cartelle" che venivano emesse per finanziare i
mutui fondiari e le obbligazioni che venivano emesse per
finanziare industrie, miniere, costruzione di navi etc.. ed
i tassi erano interessanti e i rimborsi spesso graduali. Se
volevi un interesse ancora più alto, c'erano i titoli di
stato: BOT a breve (tre,sei e dodici mesi),Btp e cct a 3-20
anni. Anche questi a tasso prefissato. Se volevi giocare in
borsa, erano gli addetti al "borsino" che ti seguivano. Oggi
le banche non offrono più interessi su conti correnti e
depositi a risparmio e non hanno più buoni fruttiferi e
certificati di deposito, né cartelle e obbligazioni, salvo
quelle subordinate che servono a finanziare la banca stessa.
I titoli di Stato sono a tassi vicini allo 0 e, comunque,
indicizzati. Nei borsini ci trovi molta finanza innovativa,
cioè strumenti ad alto rischio che non ti garantiscono in
nulla, ma per i quali paghi fior di commissione sia al
momento dell'acquisto che dopo per la "custodia ed
amministrazione" del titolo, anche se questo è diventato
carta straccia. La scoperta della finanza che è diventata
merce da collocare sul mercato, al pari delle patate è
stata la fortuna per i proprietari ed i dirigenti delle
banche. Vendono senza alcuna responsabilità le patate e si
incassano le commissioni. Non hanno bisogno di filiali ed
uffici con personale qualificato perché alla vendita ci
puoi mettere un semplice commesso e non deve più fare
credito con il rischio che il debitore non ti paghi. Anzi,
puoi farlo agli amici che non pagheranno, tanto se non copri
la perdita con gli introiti delle vendite, poi attivi la
richiesta di sostegno e ricevi aiuti da governino e EU.
19 settembre 2016 21:10 - federico6198
Concordo pienamente dott : Canella il fatto e che le persone
non vogliono dedicare tempo ai loro risparmi e le banche
sanno come raggirare i clienti.
15 settembre 2016 18:31 - lucillafiaccola1796
ieri sera ho digitato "BlackRock"...quella che si comprerà
il MPS e non solo a € ZERO per azione, e il mio Kaspersky
"save money" s'è messo subito in mezzo, spaventatissmo, non
sapendo che io non ho conti on line, né CC carte credito oh
guarda stessa sigla di carabinieri...né bancoCaz!
15 settembre 2016 10:18 - savpg8801
Riporto un post che ho scritto in altro articolo quasi
parallelo che richiama la Consob circa l'ignoranza del
risparmiatore-investitore.
E mi sento di affermare che questa fattispecie, che si
vorrebbe ad ogni costo impanare per farla diventare
costoletta, di quasi delinquenziale
risparmiatore-investitore, oltre ad essere ignorante è
anche volutamente semplice. In poche parole desidera
affidare, con un minimo orgoglio personale, i propri soldi
perchè siano retribuiti al meglio, a qualche ufficialità e
di cui debbono fidarsi, possibilmente e per non dover
iscrivere "sofferenze" al proprio bilancio.
"Il parallelo:
Con OK o senza OK sulla Consob che sembra aver redatto un
"bugiardino" tecnico da corso universitario, ....che
fare?
Appena apri il web ci sono migliaia di consigli al
proposito. Se siamo tutti(o quasi perchè esistono anche i
bravi dottori; che poi siano o meno bravi a pigliarci nelle
diagnosi....beehhhh..) ignoranti in materia finanziaria c'è
chi sopperisce a questa ignoranza.
Dicevo...apri il web e ti piomba il sito dell'uovo
filosofale.
Uno dei tanti. Semplice, chiaro, accattivante almeno per i
patiti dei consigli da rete o da social network.
Titolo:
Come guadagnare 287 Euro in soli 16 minuti ?
Dimostrazione live...
http://strategie-opzioni-binarie.trade/
Allora, seguire le quasi rampogne delle autorità o quelle
dei senza sospetto consulenti, o degli infidi bancari per
forza pilotati?
Oppure le ricette della varietà di proposte web?
Secondo me si crea enorme e maggiore confusione nell'animo
semplice del risparmiatore divenuto o aspirante investitore,
con tutte queste regole, spiegazioni, pianificazioni, opere
misericordiose nell'insegnamento di cosa sia un briciolo di
finanza fatta con "criterio".
La carne al fuoco, specie se troppa, fa scappare il
vegetariano.
14 settembre 2016 19:48 - lucillafiaccola1796
http://www.libreidee.org
“Der Spiegel”: «Un pugno di società finanziarie domina
il trading di valute, risorse naturali, prodotti a
interesse. Migliaiaia di investitori comprano, vendono,
scommettono. Ma le transazioni sono in mano a un club di
istituti globali come
1. Deutsche Bank,
2. Jp Morgan,
3. Goldman Sachs
Quattro banche maneggiano la metà delle transazioni di
valuta:
1. Deutsche Bank,
2. Citigroup,
3. Barclays e
4. Ubs».
Riassunto da mie ricerche riguardo MPS:
Il 17 ottobre 1904 Amadeo Pietro Giannini fondò la Bank of
Italy a San Francisco Clienti immigrati giunti negli Stati
Uniti.
Nel 1919 Giannini fondò in Italia la Banca d’America e
d’Italia copiando Banca dell'Italia Meridionale fondata a
Napoli nel 1917
Nel 1928 Giannini fuse la sua banca con la Bank of America,
fondata da Orra E. Monnette nel 1923 a Los Angeles..
Nel 1958 la Compagnia di Gesù controllava il 51% del
capitale della Banca[
Nel 1958 la Bank of America lanciò la BankAmericard, che
nel 1977 cambiò il nome in Visa. Un consorzio di banche
californiane lancerà la Master Charge (oggi Mastercard) per
farle concorrenza.
L'efficacia delle tecnologie informatiche permisero alla
Bank of America di abbattere i costi e ciò le permetterà
nei primi anni Settanta di diventare la più grande banca
del mondo
Il 19 febbraio 2008 Bank of America dal è entrata a far
parte dell'indice Dow Jones Industrial Average
Nel 2008 la Bank of America acquisì la Merrill Lynch,
allora la terza più grande merchant bank americana.
Nel 2010, Bank of America è stata accusata dal Governo
degli Stati Uniti di frodare, scuole, ospedali e decine di
organizzazioni governative statali e locali attraverso la
cattiva condotta e le attività illegali che coinvolgono
l'investimento dei proventi dalla vendita di obbligazioni
municipali. Di conseguenza, la banca ha accettato di pagare
137.700.000 dollari, di cui 25 milioni di dollari al
servizio delle entrate e 4,5 milioni di dollari allo stato
procuratore generale, alle organizzazioni interessate per
risolvere le accuse.
Il 18 maggio 2010, Douglas Campbell, funzionario della Bank
of America, si è dichiarato colpevole di cospirazione e
frode telematica.
A partire da gennaio 2011, altri banchieri e broker sono
sotto accusa o indagati.
Il 24 ottobre 2012, il procuratore federale di Manhattan ha
intentato causa alla Bank of America Corp. per aver truffato
i propri clienti per più di 1 miliardo di dollari, vendendo
loro titoli tossici.
Banca d’America e d’Italia diventa Deutsche Bank.
E poi c’è BLACKROCK che ha incorporato nel 2006 Merrill
Lynch Investment Managers (MLIF) e nel 2009 Barclays Global
Investors
A MPS ritorna Marco Morelli-guardatevelo su Linkedin...che
certamente NON VUOLE FARC CNCORRENZA AI SUOI DATORI
14 settembre 2016 17:22 - savpg8801
Ma neppure per sogno!...dall'autore:" Solo dopo aver deciso
cosa volete, cosa vi serve e cosa non volete, solo allora è
il caso di investire tempo ed energie per cercare il
prodotto. Quantomeno, io la penso così! Voi?
Voi... è giusto che molti, diversi, rispondano(se vogliono)
a quesiti di questa, spesso logomachica, maratona
finanziaria che assilla l'economia moderna(ma anche di
vecchia data per molti di meno) vista da parte degli
offerenti e dei domandanti.
Non credo che il Popolo , visto nella sua molteplicità di
pensiero e di ragionamento, sia in grado e nemmeno abbia
voglia, data la sterilità dell'argomento per i più, di
porsi il quesito decisivo già addirittura dopo aver
stabilito cosa si vuole, cosa personalmente serve(se serve),
o cosa è meglio decidere.
Proprio il Popolo non può essere definito investitore e
neppure grossolanamente risparmiatore, dato che l'unica
differenza sta nel fatto che uno può essere risparmiatore
da una parte, per poi spenderli dall'altra a seconda delle
proprie preferenze. Risparmio sull'offerta speciale della
bistecca, ma vado a metterli nel bussolotto per il
vestitino della prossima stagione. E', quindi, un
ergonomizzatore. Il risparmio puro è una parte di reddito
non utilizzato adesso, per servirsene in futuro per scopi
che uno si crea, oppure per non buttarli(se può) in regalo
e pasto a forniture inutili o non necessarie, o di cui non
ha stretta necessità(come invece, vorrebbero gli
amministratori dello stato per non essere tacciati di
politiche deflazionistiche di prodotti e consumi(peraltro se
ben utilizzate, anche utili) circa mancati introiti di
balzelli correlati).
Lo stesso risparmiatore può, non necessariamente, divenire
anche investitore(parola grossa che fa alzare le orecchie ai
venditori della finanza) solo per non lasciare il
gruzzoletto(visto non paperonicamente) infruttifero o
perdente nella pentola murata, magari nella casa di ciotoli
e sabbia.
Se invece si prova a decidere, appunto, di cedere i propri
marenghi ricevendo un pezzo di carta come una ricevuta di
sequestro di guerra, ecco che scatta la muta di cani (in
senso metaforico) dietro la volpe.
Ben hai commentato in altro editoriale, Canella circa la
similitudine sui medici;
Io proporrei anche questa. Dopo aver passato una mezza vita
a leggersi la Bibbia, doversi accollare l'onere di decidere
cosa fare della propria vita spirituale appoggiandosi o
scegliendo dalle varie tendenze presenti nel variegato(e
incognito) mondo odierno che tutto conosce e in cui tutto è
meglio per sè.
O ancora, dopo essersi fatti una cultura da libri e
riviste,ma anche su internet e tremendamente dai passaparola
sui social network,sulle varie malattie, rimedi, pareri
(questo è peggio), entrare in Farmacia( oppure in
erboristeria) e cercarsi il rimedio pescando fra i cassetti
e gli scaffali, sentito qualche parere del Farmacista, che,
magari, ti deve piazzare l'antiacido più di moda o quello
meglio venduto.
Termino col dire che, giustamente, il carrello non è simile
al pacchetto titoli o altro. La spesa una volta comprata, in
genere viene tutta consumata(o buttata per qualcuno) e non
si fa una grinza. Questa attenzione, in comparto finanze,
anche per pochi cent di perdita, la facciamo eccome.
Il valore delle due cose è da noi attribuito in maniera
decisamente differente. Se compriamo robaccia, amen. Se
compriamo un titolo che è o diverrà spazzatura, ecco che
siamo ignoranti, sprovveduti, abbiamo bisogno del maestro,
del consulente, del guru di turno, dell'osservatore dei
grafici, di chi ci cura la testa perchè abbiamo agito da
imbecilli renitenti verso le mani che ci avrebbero salvati
dall'annegamento. E questo, senza piangerci sopra.
A dirla tutta ce la dovremmo prendere con i venditori di
formaggi o di salumi se ciò che offriamo ai nostri ospiti
è stato non gradito. e questo non facciamo perchè siamo
nell'impossibilità di decidere, anche se lo volessimo. E di
decidere qualcosa lo siamo negativamente altrettanto,
nell'impossibilità e non nell'incapacità o voglia, nel
Supermercato della Finanza.