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17 ottobre 2016 19:49 - giorgio canella
chiedo scusa del ritardo ma vedo solo adesso un messaggio di Federico6198 del 19 settembre:una precisazione alla quale tengo molto, NON sono dottore...non è un vanto ma in un settore così delicato come quello del risparmio è meglio non millantare...grazie di avermi dato l'opportunità di chiarirlo
22 settembre 2016 17:19 - savpg8801
Concordo con Francesco.Comunque i certificati, i vincolati ecc, si fanno ancora, ma senza nessuna convenienza. La pietra tombale finale, dopo gli azzeramenti dei tassi per i depositanti la provvista e quindi non invogliati a mettere a rischio senza alcun compenso i propri risparmi, è stata il bail-in.
Se prima si voleva assumere qualche rischio, ma anche avere la possibilità di guadagnare era il possesso di azioni(azioni non solo di banche, ma di qualsiasi azienda) che, da sempre, identificandosi il possessore quale proprietario, era logico che si assumesse i rischi e i benefici di qualsiasi titolare di brand. Metto i miei soldi in una impresa e poi vediamo, se bene o male condotta ma da me proprietario decisionale, come va a finire.
Adesso che c'è una scaletta di valori per l'eventuale aggressione, e viste le vicende ultime di azzeramento dei capitali investiti, nessuno con la testa a posto comprerà più azioni o titoli subordinati, ma anche quelli "senior" e via così a scalare. Le banche, per formare capitale, dovranno agire su altri fronti: chiusura di filiali, licenziamenti, vendita di proprietà, cessione di sofferenze, ecc.ecc.
Durissimo colpo per le banche che, se prima erano finanziate da capitali in conflitto di interesse e raccolta, ora sono costrette a servirsi di prestiti della BCE o di altre fonti.
Non che manchi, quindi, la liquidità; ma adesso manca la possibilità e la convenienza di dare prestiti (assolutamente la prima attività vitale di ogni azienda di CREDITO) semplicemente perchè sono venute a mancare le possibilità del rientro per agevolazioni, buonismi di spostamento per il rimborso delle rate per cui l'operazione deve restare senza azione legale, mancanza di pene, ecc.
E mettendo non nelle massime elevate posizioni ma verosimile anche il tuo: " Anzi, puoi farlo agli amici che non pagheranno, tanto se non copri la perdita con gli introiti delle vendite, poi attivi la richiesta di sostegno e ricevi aiuti da governino e EU." e io ripeto: nessuno ti fa nulla. Più comodo di così!
Per concludere, eliminazione delle politiche dei tassi bassi o inesistenti il cui gap se fosse più sostanzioso sarebbe la spinta economica migliore senza badare alla famigerata "crescita" insulsamente portata in causa come il peggiore dei mali, e l'auspicato ritorno alle vecchie pratiche bancarie di ogni genere ovviamente super controllate.
E si ritornerebbe, con regole ben ridefinite, a quella cosidetta sana "inflazione" che in periodi di buona economia piace ai governi ma, fisiologicamente, meno ai cittadini e ai sindacati per via del ritardo di adeguamento.
Altro guaio è la perversa e incontrollata speculazione finanziaria che arricchisce pochissimi e rovina tutto il resto.
22 settembre 2016 16:03 - francesco3470
Credo che il problema, ormai generalizzato, risieda nel venir meno dell'attività creditizia. Una volta c'erano le banche e trovavi sempre qualcuno pronto ad ascoltarti ed a consigliarti sull'operazione più adatta e conveniente alle tue esigenze. Se avevi bisogno di restare "liquido" c'erano il conto corrente o il libretto di deposito a risparmio. Se volevi un interesse più altino e potevi vincolare il denaro per oltre i dodici mesi, c'erano i buoni fruttiferi ed i certificati di deposito a tasso prefissato e fisso. La banca poi aveva le "cartelle" che venivano emesse per finanziare i mutui fondiari e le obbligazioni che venivano emesse per finanziare industrie, miniere, costruzione di navi etc.. ed i tassi erano interessanti e i rimborsi spesso graduali. Se volevi un interesse ancora più alto, c'erano i titoli di stato: BOT a breve (tre,sei e dodici mesi),Btp e cct a 3-20 anni. Anche questi a tasso prefissato. Se volevi giocare in borsa, erano gli addetti al "borsino" che ti seguivano. Oggi le banche non offrono più interessi su conti correnti e depositi a risparmio e non hanno più buoni fruttiferi e certificati di deposito, né cartelle e obbligazioni, salvo quelle subordinate che servono a finanziare la banca stessa. I titoli di Stato sono a tassi vicini allo 0 e, comunque, indicizzati. Nei borsini ci trovi molta finanza innovativa, cioè strumenti ad alto rischio che non ti garantiscono in nulla, ma per i quali paghi fior di commissione sia al momento dell'acquisto che dopo per la "custodia ed amministrazione" del titolo, anche se questo è diventato carta straccia. La scoperta della finanza che è diventata merce da collocare sul mercato, al pari delle patate è stata la fortuna per i proprietari ed i dirigenti delle banche. Vendono senza alcuna responsabilità le patate e si incassano le commissioni. Non hanno bisogno di filiali ed uffici con personale qualificato perché alla vendita ci puoi mettere un semplice commesso e non deve più fare credito con il rischio che il debitore non ti paghi. Anzi, puoi farlo agli amici che non pagheranno, tanto se non copri la perdita con gli introiti delle vendite, poi attivi la richiesta di sostegno e ricevi aiuti da governino e EU.
19 settembre 2016 21:10 - federico6198
Concordo pienamente dott : Canella il fatto e che le persone non vogliono dedicare tempo ai loro risparmi e le banche sanno come raggirare i clienti.
15 settembre 2016 18:31 - lucillafiaccola1796
ieri sera ho digitato "BlackRock"...quella che si comprerà il MPS e non solo a € ZERO per azione, e il mio Kaspersky "save money" s'è messo subito in mezzo, spaventatissmo, non sapendo che io non ho conti on line, né CC carte credito oh guarda stessa sigla di carabinieri...né bancoCaz!
15 settembre 2016 10:18 - savpg8801
Riporto un post che ho scritto in altro articolo quasi parallelo che richiama la Consob circa l'ignoranza del risparmiatore-investitore.
E mi sento di affermare che questa fattispecie, che si vorrebbe ad ogni costo impanare per farla diventare costoletta, di quasi delinquenziale risparmiatore-investitore, oltre ad essere ignorante è anche volutamente semplice. In poche parole desidera affidare, con un minimo orgoglio personale, i propri soldi perchè siano retribuiti al meglio, a qualche ufficialità e di cui debbono fidarsi, possibilmente e per non dover iscrivere "sofferenze" al proprio bilancio.
"Il parallelo:
Con OK o senza OK sulla Consob che sembra aver redatto un "bugiardino" tecnico da corso universitario, ....che fare?
Appena apri il web ci sono migliaia di consigli al proposito. Se siamo tutti(o quasi perchè esistono anche i bravi dottori; che poi siano o meno bravi a pigliarci nelle diagnosi....beehhhh..) ignoranti in materia finanziaria c'è chi sopperisce a questa ignoranza.
Dicevo...apri il web e ti piomba il sito dell'uovo filosofale.
Uno dei tanti. Semplice, chiaro, accattivante almeno per i patiti dei consigli da rete o da social network.
Titolo:
Come guadagnare 287 Euro in soli 16 minuti ?
Dimostrazione live...

http://strategie-opzioni-binarie.trade/

Allora, seguire le quasi rampogne delle autorità o quelle dei senza sospetto consulenti, o degli infidi bancari per forza pilotati?
Oppure le ricette della varietà di proposte web?
Secondo me si crea enorme e maggiore confusione nell'animo semplice del risparmiatore divenuto o aspirante investitore, con tutte queste regole, spiegazioni, pianificazioni, opere misericordiose nell'insegnamento di cosa sia un briciolo di finanza fatta con "criterio".
La carne al fuoco, specie se troppa, fa scappare il vegetariano.
14 settembre 2016 19:48 - lucillafiaccola1796
http://www.libreidee.org
“Der Spiegel”: «Un pugno di società finanziarie domina il trading di valute, risorse naturali, prodotti a interesse. Migliaiaia di investitori comprano, vendono, scommettono. Ma le transazioni sono in mano a un club di istituti globali come
1. Deutsche Bank,
2. Jp Morgan,
3. Goldman Sachs
Quattro banche maneggiano la metà delle transazioni di valuta:
1. Deutsche Bank,
2. Citigroup,
3. Barclays e
4. Ubs».
Riassunto da mie ricerche riguardo MPS:
Il 17 ottobre 1904 Amadeo Pietro Giannini fondò la Bank of Italy a San Francisco Clienti immigrati giunti negli Stati Uniti.
Nel 1919 Giannini fondò in Italia la Banca d’America e d’Italia copiando Banca dell'Italia Meridionale fondata a Napoli nel 1917
Nel 1928 Giannini fuse la sua banca con la Bank of America, fondata da Orra E. Monnette nel 1923 a Los Angeles..
Nel 1958 la Compagnia di Gesù controllava il 51% del capitale della Banca[
Nel 1958 la Bank of America lanciò la BankAmericard, che nel 1977 cambiò il nome in Visa. Un consorzio di banche californiane lancerà la Master Charge (oggi Mastercard) per farle concorrenza.
L'efficacia delle tecnologie informatiche permisero alla Bank of America di abbattere i costi e ciò le permetterà nei primi anni Settanta di diventare la più grande banca del mondo
Il 19 febbraio 2008 Bank of America dal è entrata a far parte dell'indice Dow Jones Industrial Average
Nel 2008 la Bank of America acquisì la Merrill Lynch, allora la terza più grande merchant bank americana.
Nel 2010, Bank of America è stata accusata dal Governo degli Stati Uniti di frodare, scuole, ospedali e decine di organizzazioni governative statali e locali attraverso la cattiva condotta e le attività illegali che coinvolgono l'investimento dei proventi dalla vendita di obbligazioni municipali. Di conseguenza, la banca ha accettato di pagare 137.700.000 dollari, di cui 25 milioni di dollari al servizio delle entrate e 4,5 milioni di dollari allo stato procuratore generale, alle organizzazioni interessate per risolvere le accuse.
Il 18 maggio 2010, Douglas Campbell, funzionario della Bank of America, si è dichiarato colpevole di cospirazione e frode telematica.
A partire da gennaio 2011, altri banchieri e broker sono sotto accusa o indagati.
Il 24 ottobre 2012, il procuratore federale di Manhattan ha intentato causa alla Bank of America Corp. per aver truffato i propri clienti per più di 1 miliardo di dollari, vendendo loro titoli tossici.
Banca d’America e d’Italia diventa Deutsche Bank.
E poi c’è BLACKROCK che ha incorporato nel 2006 Merrill Lynch Investment Managers (MLIF) e nel 2009 Barclays Global Investors
A MPS ritorna Marco Morelli-guardatevelo su Linkedin...che certamente NON VUOLE FARC CNCORRENZA AI SUOI DATORI
14 settembre 2016 17:22 - savpg8801
Ma neppure per sogno!...dall'autore:" Solo dopo aver deciso cosa volete, cosa vi serve e cosa non volete, solo allora è il caso di investire tempo ed energie per cercare il prodotto. Quantomeno, io la penso così! Voi?
Voi... è giusto che molti, diversi, rispondano(se vogliono) a quesiti di questa, spesso logomachica, maratona finanziaria che assilla l'economia moderna(ma anche di vecchia data per molti di meno) vista da parte degli offerenti e dei domandanti.
Non credo che il Popolo , visto nella sua molteplicità di pensiero e di ragionamento, sia in grado e nemmeno abbia voglia, data la sterilità dell'argomento per i più, di porsi il quesito decisivo già addirittura dopo aver stabilito cosa si vuole, cosa personalmente serve(se serve), o cosa è meglio decidere.
Proprio il Popolo non può essere definito investitore e neppure grossolanamente risparmiatore, dato che l'unica differenza sta nel fatto che uno può essere risparmiatore da una parte, per poi spenderli dall'altra a seconda delle proprie preferenze. Risparmio sull'offerta speciale della bistecca, ma vado a metterli nel bussolotto per il vestitino della prossima stagione. E', quindi, un ergonomizzatore. Il risparmio puro è una parte di reddito non utilizzato adesso, per servirsene in futuro per scopi che uno si crea, oppure per non buttarli(se può) in regalo e pasto a forniture inutili o non necessarie, o di cui non ha stretta necessità(come invece, vorrebbero gli amministratori dello stato per non essere tacciati di politiche deflazionistiche di prodotti e consumi(peraltro se ben utilizzate, anche utili) circa mancati introiti di balzelli correlati).
Lo stesso risparmiatore può, non necessariamente, divenire anche investitore(parola grossa che fa alzare le orecchie ai venditori della finanza) solo per non lasciare il gruzzoletto(visto non paperonicamente) infruttifero o perdente nella pentola murata, magari nella casa di ciotoli e sabbia.
Se invece si prova a decidere, appunto, di cedere i propri marenghi ricevendo un pezzo di carta come una ricevuta di sequestro di guerra, ecco che scatta la muta di cani (in senso metaforico) dietro la volpe.
Ben hai commentato in altro editoriale, Canella circa la similitudine sui medici;
Io proporrei anche questa. Dopo aver passato una mezza vita a leggersi la Bibbia, doversi accollare l'onere di decidere cosa fare della propria vita spirituale appoggiandosi o scegliendo dalle varie tendenze presenti nel variegato(e incognito) mondo odierno che tutto conosce e in cui tutto è meglio per sè.
O ancora, dopo essersi fatti una cultura da libri e riviste,ma anche su internet e tremendamente dai passaparola sui social network,sulle varie malattie, rimedi, pareri (questo è peggio), entrare in Farmacia( oppure in erboristeria) e cercarsi il rimedio pescando fra i cassetti e gli scaffali, sentito qualche parere del Farmacista, che, magari, ti deve piazzare l'antiacido più di moda o quello meglio venduto.
Termino col dire che, giustamente, il carrello non è simile al pacchetto titoli o altro. La spesa una volta comprata, in genere viene tutta consumata(o buttata per qualcuno) e non si fa una grinza. Questa attenzione, in comparto finanze, anche per pochi cent di perdita, la facciamo eccome.
Il valore delle due cose è da noi attribuito in maniera decisamente differente. Se compriamo robaccia, amen. Se compriamo un titolo che è o diverrà spazzatura, ecco che siamo ignoranti, sprovveduti, abbiamo bisogno del maestro, del consulente, del guru di turno, dell'osservatore dei grafici, di chi ci cura la testa perchè abbiamo agito da imbecilli renitenti verso le mani che ci avrebbero salvati dall'annegamento. E questo, senza piangerci sopra.
A dirla tutta ce la dovremmo prendere con i venditori di formaggi o di salumi se ciò che offriamo ai nostri ospiti è stato non gradito. e questo non facciamo perchè siamo nell'impossibilità di decidere, anche se lo volessimo. E di decidere qualcosa lo siamo negativamente altrettanto, nell'impossibilità e non nell'incapacità o voglia, nel Supermercato della Finanza.
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