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28 settembre 2016 8:47 - sandro minacciolo
il gregge dei pecoroni dovrebbe acquistare coscienza e ribellarsi a questa condizione di minus quam merdam, di carne da macello, di sudditanza che neanche i raccoglitori di pomodori o le prostitute minorenni. Se chiedo soldi in prestito, mi vengono fatte ben presenti le condizioni. Se qualcuno vuole soldi in prestito da me, queste sono le mie condizioni e, se non ti sta bene, pedalare. Guardare i tassi sui prestiti. A parte i mutui immobiliari che, ovviamente, vengono concessi a fronte di ampie garanzie, i tassi sui prestiti sono ampiamente positivi. Provare a chiedere a una delle tante finanziarie, una a caso. Io sarei disponibile a prestare a metà delle loro richieste. Quindi un mercato dove si spuntano tassi ampiamente positivi , esiste.
26 settembre 2016 18:11 - savpg8801
Gentile, Lucilla,per quel "per una volta" che è senz'altro la voce della verità (sempre, ovviamente, relativa).
Trovarsi almeno in due, d'accordo, è già una conquista sociale. E questo non è un "d'accordo" pilotato o ruffiano, ma sincero. Di qualcuno che cerca di analizzare gli eventi, le tendenze, le decisioni non in maniera troppo studiata, volendo apparire scientifici, o previsori ridicoli mettendo in campo avvenimenti spesso futuribili o futurandi mutuati da grafici o pensieri altrui di ogni fatta, ma quasi sempre campati in aria, fumo di carbonella che non sai mai da quale parte spiri. Qualche mago, su tanti che ne dicono di tutti i colori, pure ci prenderà, beato lui che spaccerà la sua previsione per scienza. Non sapendo, forse, che ogni scienza è disciplina inesatta nella stragrande varietà di materie.
25 settembre 2016 20:40 - lucillafiaccola1796
mi sento onorata ed anche orgogliosa, per una volta, di pensare come il saggio ed esperto savpg8801. Certo ho ricercato e studiato,ma sono contenta dei risultati. Una cosa è certa: è l'unione che fa la forza. Dovremmo essere tutti insieme per contrastare i magnaccia treccartari manipolatori bugiardi falsi eccetera. In fin dei conti ne va della nostra Vita e di quelli che abbiamo la RESPONSABILITA' di aver messo al mondo senza il loro preventivo consenso.
25 settembre 2016 16:19 - federico6198
Un'altro articolo bellissimo del Dott: Pedone che spiega le dinamiche dei mercati finanziari che ha l'obiettivo di migliorare l'aspetto comportamentale dei piccoli risparmiatori evitando di fare scelte finanziarie sbagliate.
24 settembre 2016 18:35 - raffaele70
Ho letto con attenzione questo articolo del dr Pedone, e, mi pare, dica delle cose serie e gravi (di quelle che non si sentono in TV!).
Nella sostanza, non vi è più un “mercato” finanziario, ma banche centrali che acquistano titoli (obbligazioni, azioni, ecc.) stampando moneta.
A me sembra una cosa enorme.
Nessuno si accorge di questo perché non ci sono effetti inflazionistici diretti sui beni di consumo, tuttavia, e qui chiedo chiarimenti al dr Pedone: c’è un punto di rottura? oppure questo meccanismo può continuare indefinitamente?
Grazie.
23 settembre 2016 11:56 - savpg8801
La moneta elettronica è un vantaggio labile. Vedrete quando un qualsiasi incidente o manovra politica o tecnica o semplicemente mancanza di corrente elettrica vi bloccherà i pagamenti e ai percipienti le riscossioni, cosa ne verrà fuori. Di punto in bianco azzerata la capacità di utilizzo del denaro virtuale. Pena la sopravvivenza. Come se, in qualche modo, venisse a mancare l'aria. Auguri. almeno chi possiede danaro riuscirà a campare ancora un po'. Anche chi possiede oro o altro di valore lo prenderà in quel posticino perchè la moneta elettronica essendo virtuale non potrà essere spesa.
La finanza di oggi è solo caos puro. Non esistono più i presupposti fondamentali a sostegno della bontà e correttezza nell'emissione e nella vita dei prodotti finanziari. Tutta la smania speculativa da qualche decennio ha spostato il senso degli investimenti a puro spregiudicato affare. I prodotti finanziari sono nati per essere degli strumenti seri di credito, con, anche, la possibilità di essere utilizzati quali merce di scambio, presìdi di garanzie, produttori di interessi o dividendi, formazione di patrimoni, ma anche di finanziamento per le emittenti e per cui le leggi stabiliscono che ogni obbligazione deve essere restituita. Adesso questa è pura utopia.
Ormai è tutto finito. Da quando il rampantismo finanziario, lo yuppismo, i procedimenti delle imprese, anche bancarie, per fare utili in bilancio che non saltavano fuori dalle attività caratteristiche, si è addivenuti a una sempre crescente smania di lucrare sempre di più sino a trasformare la finanza in strumenti che nulla hanno più di logicamente fondamentale. Carta, crediti, debiti sui quali si lavora, si specula, si scommette, si crea caos. E questo è niente rispetto alle bolle che si produrranno in prossimo futuro.
22 settembre 2016 18:42 - lucillafiaccola1796
e ne siamo consapevolissimissimi! Infatti non investiamo... io meli magno ma non li butto, finché manderanno a zampe all'aria tutte le banche italiane dopo aver prosciugato i nostri sudati risparmi. Facciamo qualcosa. Rifiutiamo il NON CONTANTE. Finché esiste il contante, la banca ha l'obbligo di restituircelo a nostra richiesta. In ogni caso, il bancocaz te lo danno se hai i con quibus, altrimenti ti attacchi! E spero che tutti quelli che si fregiano di questi mezzi di merdel restino fregati prima di me. Hanno contribuito al licenziamento di tutti i cassieri delle banche, che inconsapevolmente hanno favorito lo sviluppo di queste cartolinucce assassine.
I Governi si preparano a vietare i contanti 20 settembre 2016, di Daniele Chicca
NEW YORK (WSI) – La gente e i consumatori in particolare cercano sempre la convenienza. Fare acquisti senza un portafoglio pieno di monete e banconote, ma con una semplice tessera elettronica o uno smartphone è più comodo e aiuta psicologicamente, dal momento che dà l’impressione di spendere meno.
Il fatto che il cash stia diventando sempre meno comune nei negozi e nei ristoranti del mondo, fa la felicità dei banchieri centrali. In una società senza contanti in circolazione e quindi senza la possibilità di prelevare soldi dai conti corrente, le autorità monetarie potranno imporre tassi negativi a piacimento.
Seguendo gli esempi dei paesi scandinavi, dell’Ecuador e dell’Australia (dove metà dei pagamenti avviene ormai senza l’uso di contanti), i governi di tanti altri paesi si preparano lentamente e in silenzio a vietare l’uso dei contanti. Il fenomeno sta diventando globale e l’unica alternativa a depositare i propri soldi in banca sarà quella di detenere oro o argento fisico.
Secondo quanto riportato dal Guardian, le operazioni in contanti in Svezia sono state appena pari al 2% del totale l’anno scorso. In Germania e in Italia la rivoluzione della digitalizzazione della moneta arriverà più tardi, ma – con la scusa della lotta alla criminalità e alla frode – arriverà. In Svezia, Svizzera e Finlandia l’obiettivo è fare sparire dalla circolazione i contanti entro il 2025.
Non va dimenticato, tuttavia, che un mondo senza cash non rappresenta per forza una società più sicura. In Svezia, per esempio, le frodi contro le carte di credito e la moneta elettronica sono quasi raddoppiate negli ultimi 10 anni.
In Ecuador la situazione è diversa rispetto a Danimarca, Svezia e Finlandia: là il 50% del Pil è economia ‘in nero’. Il governo perde un sacco di soldi a causa delle attività ‘informali’ e il presidente Rafael Correa è intenzionato a cambiare registro e diventare un precursore della società senza contanti.
L’anno scorso l’Ecuador è diventato il primo paese a lanciare una moneta completamente digitale controllata dal governo. Le autorità hanno dovuto affrontare un problema: il 40% del popolo non aveva ancora un conto in banca. Il problema è stato risolto implementando pagamenti elettronici sul telefonino (dal momento che quello invece si che ce l’hanno tutti).
I contanti sono una specie in estinzione, ma potremmo presto pentirci di non aver impedito che venisse eliminata: la moneta elettronica presenta infatti dei seri rischi per le libertà e anche per la sicurezza dei cittadini. La divisa elettronica, per esempio, sarà più facile da manipolare: non solo tassi negativi, ma anche congelamenti dei depositi, controlli di capitale e interventi di bail-in saranno all’ordine del giorno.
La grande domanda da porsi a questo punto è: la società ha già dimostrato di poter fare a meno di banconote e monete, ma è pronta anche a fare a meno della libertà di disporre del proprio denaro?
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