il gregge dei pecoroni dovrebbe acquistare coscienza e
ribellarsi a questa condizione di minus quam merdam, di
carne da macello, di sudditanza che neanche i raccoglitori
di pomodori o le prostitute minorenni. Se chiedo soldi in
prestito, mi vengono fatte ben presenti le condizioni. Se
qualcuno vuole soldi in prestito da me, queste sono le mie
condizioni e, se non ti sta bene, pedalare. Guardare i tassi
sui prestiti. A parte i mutui immobiliari che, ovviamente,
vengono concessi a fronte di ampie garanzie, i tassi sui
prestiti sono ampiamente positivi. Provare a chiedere a una
delle tante finanziarie, una a caso. Io sarei disponibile a
prestare a metà delle loro richieste. Quindi un mercato
dove si spuntano tassi ampiamente positivi , esiste.
26 settembre 2016 18:11 - savpg8801
Gentile, Lucilla,per quel "per una volta" che è senz'altro
la voce della verità (sempre, ovviamente, relativa).
Trovarsi almeno in due, d'accordo, è già una conquista
sociale. E questo non è un "d'accordo" pilotato o ruffiano,
ma sincero. Di qualcuno che cerca di analizzare gli eventi,
le tendenze, le decisioni non in maniera troppo studiata,
volendo apparire scientifici, o previsori ridicoli mettendo
in campo avvenimenti spesso futuribili o futurandi mutuati
da grafici o pensieri altrui di ogni fatta, ma quasi sempre
campati in aria, fumo di carbonella che non sai mai da quale
parte spiri. Qualche mago, su tanti che ne dicono di tutti i
colori, pure ci prenderà, beato lui che spaccerà la sua
previsione per scienza. Non sapendo, forse, che ogni scienza
è disciplina inesatta nella stragrande varietà di materie.
25 settembre 2016 20:40 - lucillafiaccola1796
mi sento onorata ed anche orgogliosa, per una volta, di
pensare come il saggio ed esperto savpg8801. Certo ho
ricercato e studiato,ma sono contenta dei risultati. Una
cosa è certa: è l'unione che fa la forza. Dovremmo essere
tutti insieme per contrastare i magnaccia treccartari
manipolatori bugiardi falsi eccetera. In fin dei conti ne va
della nostra Vita e di quelli che abbiamo la RESPONSABILITA'
di aver messo al mondo senza il loro preventivo consenso.
25 settembre 2016 16:19 - federico6198
Un'altro articolo bellissimo del Dott: Pedone che spiega le
dinamiche dei mercati finanziari che ha l'obiettivo di
migliorare l'aspetto comportamentale dei piccoli
risparmiatori evitando di fare scelte finanziarie sbagliate.
24 settembre 2016 18:35 - raffaele70
Ho letto con attenzione questo articolo del dr Pedone, e, mi
pare, dica delle cose serie e gravi (di quelle che non si
sentono in TV!).
Nella sostanza, non vi è più un “mercato” finanziario,
ma banche centrali che acquistano titoli (obbligazioni,
azioni, ecc.) stampando moneta.
A me sembra una cosa enorme.
Nessuno si accorge di questo perché non ci sono effetti
inflazionistici diretti sui beni di consumo, tuttavia, e qui
chiedo chiarimenti al dr Pedone: c’è un punto di rottura?
oppure questo meccanismo può continuare indefinitamente?
Grazie.
23 settembre 2016 11:56 - savpg8801
La moneta elettronica è un vantaggio labile. Vedrete quando
un qualsiasi incidente o manovra politica o tecnica o
semplicemente mancanza di corrente elettrica vi bloccherà i
pagamenti e ai percipienti le riscossioni, cosa ne verrà
fuori. Di punto in bianco azzerata la capacità di utilizzo
del denaro virtuale. Pena la sopravvivenza. Come se, in
qualche modo, venisse a mancare l'aria. Auguri. almeno chi
possiede danaro riuscirà a campare ancora un po'. Anche chi
possiede oro o altro di valore lo prenderà in quel
posticino perchè la moneta elettronica essendo virtuale non
potrà essere spesa.
La finanza di oggi è solo caos puro. Non esistono più i
presupposti fondamentali a sostegno della bontà e
correttezza nell'emissione e nella vita dei prodotti
finanziari. Tutta la smania speculativa da qualche decennio
ha spostato il senso degli investimenti a puro spregiudicato
affare. I prodotti finanziari sono nati per essere degli
strumenti seri di credito, con, anche, la possibilità di
essere utilizzati quali merce di scambio, presìdi di
garanzie, produttori di interessi o dividendi, formazione di
patrimoni, ma anche di finanziamento per le emittenti e per
cui le leggi stabiliscono che ogni obbligazione deve essere
restituita. Adesso questa è pura utopia.
Ormai è tutto finito. Da quando il rampantismo finanziario,
lo yuppismo, i procedimenti delle imprese, anche bancarie,
per fare utili in bilancio che non saltavano fuori dalle
attività caratteristiche, si è addivenuti a una sempre
crescente smania di lucrare sempre di più sino a
trasformare la finanza in strumenti che nulla hanno più di
logicamente fondamentale. Carta, crediti, debiti sui quali
si lavora, si specula, si scommette, si crea caos. E questo
è niente rispetto alle bolle che si produrranno in prossimo
futuro.
22 settembre 2016 18:42 - lucillafiaccola1796
e ne siamo consapevolissimissimi! Infatti non investiamo...
io meli magno ma non li butto, finché manderanno a zampe
all'aria tutte le banche italiane dopo aver prosciugato i
nostri sudati risparmi. Facciamo qualcosa. Rifiutiamo il NON
CONTANTE. Finché esiste il contante, la banca ha l'obbligo
di restituircelo a nostra richiesta. In ogni caso, il
bancocaz te lo danno se hai i con quibus, altrimenti ti
attacchi! E spero che tutti quelli che si fregiano di questi
mezzi di merdel restino fregati prima di me. Hanno
contribuito al licenziamento di tutti i cassieri delle
banche, che inconsapevolmente hanno favorito lo sviluppo di
queste cartolinucce assassine.
I Governi si preparano a vietare i contanti 20 settembre
2016, di Daniele Chicca
NEW YORK (WSI) – La gente e i consumatori in particolare
cercano sempre la convenienza. Fare acquisti senza un
portafoglio pieno di monete e banconote, ma con una semplice
tessera elettronica o uno smartphone è più comodo e aiuta
psicologicamente, dal momento che dà l’impressione di
spendere meno.
Il fatto che il cash stia diventando sempre meno comune nei
negozi e nei ristoranti del mondo, fa la felicità dei
banchieri centrali. In una società senza contanti in
circolazione e quindi senza la possibilità di prelevare
soldi dai conti corrente, le autorità monetarie potranno
imporre tassi negativi a piacimento.
Seguendo gli esempi dei paesi scandinavi, dell’Ecuador e
dell’Australia (dove metà dei pagamenti avviene ormai
senza l’uso di contanti), i governi di tanti altri paesi
si preparano lentamente e in silenzio a vietare l’uso dei
contanti. Il fenomeno sta diventando globale e l’unica
alternativa a depositare i propri soldi in banca sarà
quella di detenere oro o argento fisico.
Secondo quanto riportato dal Guardian, le operazioni in
contanti in Svezia sono state appena pari al 2% del totale
l’anno scorso. In Germania e in Italia la rivoluzione
della digitalizzazione della moneta arriverà più tardi, ma
– con la scusa della lotta alla criminalità e alla frode
– arriverà. In Svezia, Svizzera e Finlandia l’obiettivo
è fare sparire dalla circolazione i contanti entro il
2025.
Non va dimenticato, tuttavia, che un mondo senza cash non
rappresenta per forza una società più sicura. In Svezia,
per esempio, le frodi contro le carte di credito e la moneta
elettronica sono quasi raddoppiate negli ultimi 10 anni.
In Ecuador la situazione è diversa rispetto a Danimarca,
Svezia e Finlandia: là il 50% del Pil è economia ‘in
nero’. Il governo perde un sacco di soldi a causa delle
attività ‘informali’ e il presidente Rafael Correa è
intenzionato a cambiare registro e diventare un precursore
della società senza contanti.
L’anno scorso l’Ecuador è diventato il primo paese a
lanciare una moneta completamente digitale controllata dal
governo. Le autorità hanno dovuto affrontare un problema:
il 40% del popolo non aveva ancora un conto in banca. Il
problema è stato risolto implementando pagamenti
elettronici sul telefonino (dal momento che quello invece si
che ce l’hanno tutti).
I contanti sono una specie in estinzione, ma potremmo presto
pentirci di non aver impedito che venisse eliminata: la
moneta elettronica presenta infatti dei seri rischi per le
libertà e anche per la sicurezza dei cittadini. La divisa
elettronica, per esempio, sarà più facile da manipolare:
non solo tassi negativi, ma anche congelamenti dei depositi,
controlli di capitale e interventi di bail-in saranno
all’ordine del giorno.
La grande domanda da porsi a questo punto è: la società ha
già dimostrato di poter fare a meno di banconote e monete,
ma è pronta anche a fare a meno della libertà di disporre
del proprio denaro?